I due uomini forti, fortissimi, del pianeta improvvisamente l’uno contro l’altro. Sembravano speculari, Donald Trump e Vladimir Putin. Ma ecco che l’attacco americano alla Siria di Assad fa precipitare i rapporti al livello della guerra fredda.

Putin è furibondo. l’America non ha avvertito nessuno, non ha sentito il Consiglio di sicurezza dell’Onu, ha agito unilateralmente sulla base di prove fasulle: lo stesso schema della guerra americana contro l’Iraq. Questo pensa il Cremlino.

Il ministro degli Esteri russo Lavrov chiede l’immediato convocazione del Consiglio di  sicurez1.

Putin considera i raid statunitensi in Siria “un’aggressione contro uno Stato sovrano in violazione delle norme di diritto internazionale, su pretesti inventati”, ha riferito il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. “Quest’azione di Washington – ha aggiunto Peskov – arreca un danno considerevole alle relazioni russo-americane, che erano già compromesse. Ma soprattutto, non ci avvicina all’obiettivo finale della lotta contro il terrorismo internazionale, ma al contrario pone dei seri ostacoli per la costituzione di una coalizione internazionale per la lotta contro il terrorismo”.

Trump avrà messo nel conto la reazione russa alla sua iniziativa militare. Ma non è detto che abbia calcolato bene l’impatto che l’ostilità di Mosca può avere su tutto lo scacchiere. Un fatto è certo: si stanno ridisegnando le alleanze mondiali.

La reazione dell’Europa? Secondo i due capi di governo, “Il ricorso continuo da parte di Assad alle armi chimiche e a stragi di massa non possono restare impuniti.

Il presidente siriano Bashar al Assad “è l’unico responsabile” di questo sviluppo della crisi siriana. Lo sostengono il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande che, dopo un colloquio telefonico, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta a sostegno dell’attacco aereo degli Stati Uniti contro la base siriana di Shayrat, nei pressi di Homs.

Secondo i due capi di governo, “Il ricorso continuo da parte di Assad alle armi chimiche e a stragi di massa non possono restare impuniti. La Francia e la Germania proseguiranno i loro sforzi con i propri partner nel quadro dell’Onu per sanzionare nel modo più appropriato gli atti criminali con armi chimiche vietati da tutti i trattati”. Concludono con un appello alla comunità internazionale a unirsi “in favore di una transizione politica in Siria, in conformità alla risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”.

Anche l’Europa si muove unita nonostante le diversità di vedute dei diversi paesi. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione, Federica Mogherini, è rimasta in contatto con Washington, con le Nazione Unite e con i governi europei per coordinarne le reazioni. Nella notte Mogherini ha anche ricevuto una telefonata del premier italiano, Paolo Gentiloni, che fra poco interverrà pubblicamente.

I due uomini forti, fortissimi, del pianeta improvvisamente l’uno contro l’altro. Sembravano speculari, Donald Trump e Vladimir Putin. Ma ecco che l’attacco americano alla Siria di Assad fa precipitare i rapporti al livello della guerra fredda.ultima modifica: 2017-04-07T11:24:50+02:00da bezzifer
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