Una certa idea dell’Italia (che non ha spazio per B.)
SERVE:Un analisi seria ma con chiaroscuri, di quale sinistra si parla, la sinistra negli ultimi 20 anni sono stati i D’Alema, i Bersani, i Bertinotti (pessimi) Prodi, Veltroni, Parisi, coraggiosi e lungimiranti ma, chi ha fatto fallire le loro esperienze? Quali sono le riforme del sistema stato che sono riusciti a portare in eredità al paese, alla sua modernizzazione, al suo sviluppo? Renzi è una creazione dei fallimenti della sinistra, l’uomo nuovo, decisionista, scaltro e ambizioso di cui in un certo momento si sentiva il bisogno, ha fatto molti errori, il più grande, aver atteso 7 mesi per fare il referendum, essersi fidato di Berlusconi che come nel passato (chiedere a D’Alema) si è tirato indietro all’ultimo momento, aver creduto alla parola di un comico cialtrone come Grillo e di essersi rimesso subito nell’agone politico, avrebbe fatto meglio a prendersi una pausa più lunga.
Ridicolo vedere definire democristiano il PD che in pochi mesi ha portato avanti, anche ponendo le fiducia alle Camere e scontrandosi duramente con la chiesa cattolica, divorzio breve, unioni civili e fine vita: oltre tutte le leggi di sinistra sociali(vedi ad es contro dimissioni in bianco e caporalato, attese da decenni) ambientali e contro corruzione e riciclaggio Renzi ha resuscitato la stagione dei diritti civili morta a fine anni 70 (di cui nulla è mai importato a D’Alema e Bersani).
E quale sarebbe la prerogativa della sacra sinistra nel 2017 ? Cosa avete da dire ? Rimane forse una congrega a difesa di privilegi definiti ” equità “, usando un figura retorica? E soprattutto , se esiste una sx che non sia solo una difesa di ” diritti ” a spese altrui ( dei quali i diritti sono ignorati) perchè nessuno è in grado di definirmela senza recitare luoghi comuni ideologici ?
Io ho sempre votato per il centrosinistra da quando sono maggiorenne, ma delle chiacchiere dei post-comunisti sono francamente stufo…alla nazione servono provvedimenti efficaci e cambiamento, non giochetti per salvare lo status quo sempre più insostenibile. E soprattuto serve riconoscere che anche quei ceti imprenditoriali e mercantili che hanno votato e tuttora votano per il partito del milionario brianzolo, oberati da burocrazia e tasse spesso anche evase, sono ciononostante quelli che mandano avanti l’economia della nazione e non possono essere considerati dei furbi disonesti a prescindere….mille volte meglio trattare con loro che con i nuovi demagoghi che aizzano la platea dei parassiti e dei falliti in cerca di prebende e manganelli da poter usare, virtuali o reali….nel attualita voi raccontare con mille parole una cosa falsa. Non c’è nessun accordo politico tra il Pd di Renzi e Berlusconi. Con il sistema tedesco il Pd puntava a vincere le elezioni. Grillo ha capito che con quella legge con una scheda sola, senza voto disgiunto con i collegi uninominali che trainano il proporzionale e con la destra divisa sarebbe stato un bagno de sangue. E ha fatto saltare la legge. Rammento che le larghe intese finora le hanno fatte Bersani e Letta.
Poi ci si sofferma sul ruolo di B. e sulle colpe del PD nell’averlo rilegittimato. Ma questo e’ effetto del combinato disposto della inaffidabilita’ dei 5S e della crisi del PD che nasce dalla sconfitta del 2013 conseguente alla mancanza di una leadership autorevole (Bersani). Sulla prima causa non val la pena di soffermarsi tanto è palese, sulla seconda va sottolineato che si è pensato di sostituire 2 uomini della vecchia guardia (Bersani e Epifani) con uno dotato di carisma ma di tali e tanti difetti (presunzione, arroganza, incompetenza, egocentrismo…) da portare il PD a svariate debacle. Elettorali come referendum e amministrative, parlamentari come la dichiarazione di incostituzionalità’ dell’Italicum, interne come la scissione di Articolo 1. Ultima la sconfitta sulla legge elettorale che è abortita prima di nascere.
