Vecchi personaggi della vita politica come Napolitano, Amato, Berlusconi, Prodi entrano a gamba tesa nella lotta politica e sono la prova vivente dell’incapacita’ di certa classe politica di rinnovarsi e di dare spazio a giovani risorse pur presenti nella societa’.

La grande bonaccia. Un po’ di ripresa economica, un’Europa meno matrigna, lo shock per il patto “elettorale” saltato e per le comunali: si sgonfiano le vele ai partiti.

Nonostante qualche frase latina e la citazione di Marx (che poi non c`entra nulla, e` completamente gratuita), questo di De Angelis e Del Vecchio e` giornalismo di bassa lega, devoto del gossip politico, che riflette la confusione e la volgarita` di molta cultura italiana (ma non solo, la rete ha dato voce, come ben si e` detto, agli ebeti in tutto il mondo). Non dico di analisi come l`Economist, ma uno sguardo piu` approfondito, qualche risposta costruttiva sui mali del paese, non le solite effimere menate di puro pettegolezzo e di congetture superficiali. Poi, si alimentano i soliti commenti dei lettori. Ma gia`, e` l`HP e sono io il primo a star qui a commentare.

Un articolo in cui tutto sembra piovere dal cielo.Invece se uno uno guarda i dati con onestà intellettuale capisce che nulla è avvenuto per caso o per la congiuntura internazionale.Con Renzi il PIL è ripartito, da -2,3% nel 2014 al +0,8% nel 2015, +1% nel 2016, +1,2% nel 2017 ( addirittura +1,3% per il FMI) finalmente molto vicino alla media europea del 1,6%, le famiglie che non arrivano a fine mese si sono dimezzate, i giovani disoccupati sono scesi dal 44% al 34%, ci sono 100.000 insegnanti in più, grazie agli 80€ , l’aumento delle pensioni, il bonus giovani, il reddito d’inclusione, i tagli delle tasse alle imprese, le riforme …tutto bollato da pennivendoli ossequienti ai loro padroni come mancette.

L’Italia ha cominciato ad uscire dai 20 anni di declino, generato dall’immobilismo corporativo e consociativo senza investimenti e riforme che ha caratterizzato l’alternanza dei governi dominati da Berlusconi e dall’Ulivo di D’Alema e Bertinotti e che ha avuto il suo punto massimo di degrado in mafia capitale e dalla povertà generata dall’austerità infame e perversa di Monti.

Gli investimenti su nuovi macchinari oggi sono finalmente ripartiti (+22% nel primo trimestre 2017), e l’Italia è terza in Europa come numero di industrie che crescono di più.Il bacino elettorale di 5S si sta prosciugando. Non ci sono populisti nei paesi in cui si cresce e si ridistribuisce.

Il PD con Renzi sta portando avanti un grande progetto per rilanciare gli investimenti, anche ottenendo il massimo di flessibilità dall’Europa per digitalizzare il paese, come han fatto tutti quelli che crescono, e aumentare la produttività di tutti i settori ferma da 20 anni, mobilitare tutte le competenze e risorse disponibili e creare nuova ricchezza da poter ridistribuire in un quadro di giustizia sociale e inclusione in modo sostenibile.

I successi ormai visibili mostrano che all’interno del PD ci sono le competenze e la volontà unitaria di farlo.Questo è il programma che ha sostenuto il 41% che ha votato SI e a cui il PD deve far riferimento per il futuro senza tornare ad invischiarsi con quelli del NO che hanno già portato in fallimento il paese o quelli nuovi che vogliono continuare a fare spese a debito per dare un reddito a tutti come i 5S, senza mai dire come fare per renderlo sostenibile.

La produttività oraria del nostro sistema industriale nel 2014 quando è arrivato Renzi, era ancora quella del ’95, mentre quella dei paesi del G7 e di molti europei come Francia, Germania Inghilterra era aumentata di più del 30% e della stessa quantità sono aumentati i loro redditi medi e i salari, mentre quelli italiani sono ancora quelli di allora e questo nonostante un deficit arrivato al 130% del PIL

Oggi l’Italia è ancora agli ultimi posti in Europa per crescita di PIL, redditi medi, livelli di digitalizzazione e competitività di tutti i settori, mentre prima del ’95 era tra i primi.

E’ il risultato di un declino continuo durato 20 anni che comincia nel ’95 con i governi Berlusconi e dell’Ulivo dominato da D’Alema e Bertinotti. Il paese si ferma per mancanza di politiche di ammodernamento e scivola in Europa per competitività agli ultimi posti in tutti i settori .
Con la crisi del 2011, per non fallire, Berlusconi, Bersani e D’Alema han dovuto fare un governo insieme per sostenere la macelleria sociale di Monti, il falco dell’austerità, fatta solo di tagli e tasse infami sui redditi più bassi che in due ani ha fatto perdere di colpo il 25% di produzione industriale, più di 500.000 posti di lavoro, fatto crescere le famiglie sotto soglia di povertà da 2 a 4 Milioni, fatto perdere quasi il 10% di PIL e nonostante ciò ha anche peggiorato il rapporto deficit/PIL che era a -2,4% quando il governo Renzi è partito.

Con le sue misure di pura austerità fatte di tagli e tasse Monti ha dato un colpo mortale ad un’Italia già incamminata sulla via del declino da 20 anni.
E’ quello che è successo a tutti i paesi che hanno applicato solo politiche di austerità..
Se si guardano i dati del PIL(GDP) italiano paragonati a quelli degli altri paesi del G7:

http://www.vincitorievinti.com/…/grafico-del-giorno-i… si vede infatti che l’Italia con Monti non avrebbe mai agganciato la ripresa in corso negli altri paesi, ma sarebbe finita probabilmente in fallimento come come la Grecia se non arrivava Renzi a cambiare caparbiamente e tenacemente politica e a mettere la crescita e gli investimenti al primo posto, invece di un assurdo pareggio di bilancio da perseguire anche se il paese falliva.

Con la produttività industriale e di tutti i settori ferma da 20 anni misure fatte solo di tagli e tasse hanno ottenuto solo di far sparire le nostre industrie.Renzi il governo con Berlusconi non l’ha mai fatto! Ha sempre messo gli obiettivi al primo posto, mai le ideologie e considerato le alleanze come un mezzo e non un fin. Oggi deve puntare a raccogliere attorno a se il 41% dei SI.Gli altri saranno sempre infidi e interessati solo al potere

Bene la bonaccia, un po di calma e di riflessione sul veliero PD, La barca è solida, lo skipper è esperto, ne ha vinte e ne ha perse ed ha la fiducia del 70 % della nostra gente, e non temiamo venti contrari. Ora in bonaccia rammediamo i nostri apparati propulsivi, le vele, per qualche vecchio strappo che ci sottreva spinta e risparmiamo le nostre forze per quando il vento soffierà forte e saremo impegnati a mantenere dritta la barra nella direzione vincente.

Mi dicono attento alle sirene:non so dove vediate sirene, lasciate le sirene, a queste devono stare atenti quelli dei 5 stelle. Sulle rotte a sinistra dove navighiamo noi qualcuno ci raccomandava di stare attenti “alla mucca nel corridoio” ma anche questo avvertimento non circola più.

Vecchi personaggi della vita politica come Napolitano, Amato, Berlusconi, Prodi entrano a gamba tesa nella lotta politica e sono la prova vivente dell’incapacita’ di certa classe politica di rinnovarsi e di dare spazio a giovani risorse pur presenti nella societa’.ultima modifica: 2017-06-14T10:34:00+02:00da bezzifer
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