Archivio mensile:settembre 2017

Neppure sono nati e già si scrivono le biografie addosso. A quando le prime statue sulle piazze? Ma davvero questo paese è conciato cosi?.

Di Maio, la prima biografia amica: “Se fallisco, lavapiatti a Bruxelles”

Di Maio, la prima biografia amica: "Se fallisco, lavapiatti a Bruxelles"

Prosegue la preparazione della corsa verso Palazzo Chigi: ieri il bacio alla teca di San Gennaro. E un volume ne celebra le gesta.

Con questo popo’ di curriculum l’unica cosa che mi stupisce è come sia possibile che il suo modello di vita è Sandro Pertini e non i Tele tabbies.In una biografia, si descrivono i punti di forza di un personaggio. Da quello che si legge in questo articolo direi che l’interessato, non ha proprio punti da descrivere, nemmeno in negativo ed allora si è rispolverato la  prosa tipica dei tempi dell’ Istituto Luce, dove si  apprende che ha gestito il suo salvadanaio con grande profitto e che da alunno modello non ha però imparato ad usare il congiuntivo. La Laurea?  Ci pensiamo poi. Ecco mediocrità, telegenia e opportunismo teleguidata : le grandi qualità del nuovo leader della destra non-destra italiana. Perfetto.Ma e quello che piace al ITALIANO.

E si “Aveva i capelli sempre ben curati, per nulla stravagante nel look. Insomma, è sempre stato un acuto osservatore.” Naturalmente. Avere i capelli ben curati è tipico dei buoni osservatori. E’ davvero impressionante che dei personaggi che ti aspetti in un programma della Gialappa’s finiscano nelle istituzioni.
Vi sono certamente molti personaggi assurdi già da decenni, ma il punto è proprio questo: loro, i M5S, dovrebbero essere quelli che li scacciano. Ma li scacciano per cosa? Per metterci qualcosa di PEGGIO?
Ormai hanno esaurito ogni argomentazione, i simpatizzanti; l’unica cosa che ripetono a pappagallo è “ma allora il Piddì”, oppure “perché gli altri sono meglio?” o “almeno questi sono onesti”.Non sentivo risposte così idiote da quando votavano Berlusconi.

A proposito: avete mai chiesto ad un grillino PER CHI VOTAVA PRIMA DEL 2013?

Come è  strana la vita. Mio nipote si è  laureato in giurisprudenza a 24 anni con un 110 e lode. La sua università  ha pubblicato a la sua tesi. Ha vinto un premio come miglior tesi dell’anno sul Diritto Amministrativo, ha pubblicato  una decina di saggi sul Diritto Amministrativo. Ha fatto 4 anni di praticantato a 500 euro al mese da 3 anni è  Avvocato e rimedia 2000 euro al mese. Invece questo esserino tanto carino, ma una capra in confronto al mio ragazzo, potrebbe un giorno governare questo paese e probabilmente dire a lui cosa o non cosa deve fare.

E si davvero questo paese è conciato così ma anche peggio
perché gli andrà bene votare questo bambino presuntuoso e mantenuto da sempre
finché non andrà a sbattere come ha sempre fatto e questo perché questo paese non ha memoria non ricorda di quando (meno di cento anni fa, alla fine della seconda guerra mondiale) si verificarono casi di cannibalismo per fame a Ravenna…e non solo… c’è un bellissimo film che racconta questo, verso la fine quando c’è la cena dove ufficiali americani e giornalisti italiani mangiano insieme la coda alla vacccinara e uno, per curiosità, raccoglie le varie code dai vai piatti e le ricompone fino a ricostruire, con le ossa, una mano questo paese non ha memoria di nulla, non ha cultura di nulla, non ha imparato nulla, pensa di sapere, è un paese fazioso di faziosi che hanno per fazione soltanto se stessi….ripete sempre gli stessi errori senza capire.

Aggiungo e chiudo: Cari ITALIANI grulli come fate a Paragonare Renzi a Di Maio. Renzi ha fatto il sindaco di Firenze mentre di Maio non ha avuto alcuna esperienza politica e si vede. Solo un esempio: non  si mainè dissociato dal M5S quando questi chiamò boia il Presidente delle Repubblica solo perché non gli aveva dato l’incarico al M5S che aveva qualche migliaio voti in più del PD, ma molti deputati in meno. Io so che l’incarico viene affidato a chi al partito che ha più deputati o comunque può formare una maggioranza da quando avevo 14 anni. Di Maio a 30 anni passati non lo sa? Inoltre Renzi ha fatto delle riforme di Maio come tutto il M5S ha sempre solo detto no. Paragonare Renzi a Di Maio sarebbe come paragonare un giocatore della Fiorentina a uno che gioca nei dilettanti. Sbaglia i congiuntivi e andava bene in lettere classiche? Bah, almeno questo non è colpa della buona scuola di Renzi. Il nuovo che avanza va da San Gennaro. E si fa fare una biografia, non avendo nulla da raccontare, se non che è passato dalla nullafacenza a reddito zero, alla nullafacenza a spese nostre. Questo bambolotto vuole diventare premier. E’ un esperimento scientifico fatto sugli italiani?Quanto al lavapiatti (non si sa perché a Bruxelles, l’amata madrepatria offrendo profondi motivi di soddisfazione), ad ognuno il posto che merita.
Infine, il bacio alla reliquia di San Gennaro: non se se considerarlo un’indecente captatio benevolentiae ai milioni di cattolici superstiziosi e fanatici od il frutto di autentica convinzione. Chi crede a balle sesquipedali come quella delle scie chimiche può credere anche alle sciocchezze feticistico-oscurantiste della religione cattolica.

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Ma dobbiamo sopportare questo linciaggio continuo di un Presidente eletto ?

 

Mano sul viso, chino il volto appoggiato sulle mani: Donald Trump parla alle Nazioni Unite e questa è la reazione del capo di gabinetto americano John Kelly alle parole del presidente americano. Non esattamente soddisfatto, a giudicare dalle sue espressioni. Anzi, disperato secondo alcuni. Sta di fatto che le foto che lo immortalano sono finite in Rete e hanno scatenato commenti e ironie di migiliaia di internauti. Qualcuno anche sostiene (ironicamente) che Kelly abbia avuto una “crisi esistenziale” durante il discorso di Trump (Ap)

 

 

Il discorso di Trump all’Assemblea Generale Onu è stato reboante, come da manuale del trumpismo. Uno per uno, il tycoon ha elencato e minacciato i suoi principali avversari, promettendo il redde rationem. Nel nuovo asse del male di bushiana memoria, rientrano la Corea del Nord dell’”uomo razzo” Kim Jong-Un, la “dittatura corrotta” di Teheran e la “dittatura socialista” del venezuelano Maduro. Paesi che, nel quadro del concione sovranista di Trump, sono destinatari, oltre che dell’ira del capo della Casa Bianca, di misure senza precedenti da parte di un’alleanza di nazioni “great again” dopo la debosciata stagione del multilateralismo onusiano.

Ma quali mezzi, di preciso, Washington può mettere in campo per far rientrare nei ranghi i suoi avversari. Cominciamo con la Nord Corea. A dispetto delle dichiarazioni dei generali di Trump, che prospettano ad ogni piè sospinto ipotetiche “opzioni militari”, in Corea del Nord la situazione è al più di stallo, e nella peggiore delle ipotesi di vittoria strategica da parte del Maresciallo Kim. La nuclearizzazione del Nord è ormai un dato irreversibile. Niente e nessuno può convincere Kim a rinunciare alla polizza d’assicurazione rappresentata dal suo programma nuclare e missilistico. Tanto meno le sanzioni elevate dalle grandi potenze, visto che, come ha affermato recentemente Putin, i sudditi di Kim “mangerebbero erba” piuttosto che essere soggiogati dall’odiato nemico. La realtà che l’America ha di fronte è quella di una potenza ostile che può essere al massimo contenuta con la tradizionale strategia della deterrenza, ed eventualmente rasa al suolo in caso di attacco a sé stessa o agli alleati di Corea del Sud e Giappone. Ecco perché l’unica cosa che Washington può fare è potenziare il dispositivo militare in Estremo Oriente, al fine di far desistere il Nord da eventuali colpi di mano come quello, senz’altro sognato dal Maresciallo, di una guerra convenzionale volta a realizzare il progetto che fu del nonno di Kim: la riunificazione della penisola coreana sotto egida comunista.

Con Teheran, il gioco si sta facendo assai duro. Gettandosi nella mischia della guerra contro lo Stato islamico, gli iraniani hanno conquistato posizione su posizione, portando de facto sotto il proprio controllo Siria ed Iraq. L’avanzata delle milizie sciite inquadrate dai Pasdaran le ha portate però a diretto contatto con l’acerrimo nemico israeliano. Che, insieme ai Paesi arabi storicamente ostili a Teheran, non intende certo stare alla finestra. La prospettiva di un conflitto totale in Medio Oriente si rafforza ogni giorno di più, e le manovre politiche, diplomatiche e militari di Washington negli ultimi mesi mostrano che l’America sarebbe pronta a sostenere i suoi alleati contro le mire degli ayatollah. È in questa luce che deve essere inquadrata l’intenzione di Trump, più volte accennata, di rimangiarsi l’accordo sul nucleare del 2015, il JCPOE. Nell’ottica del presidente Usa, quello è e rimane uno degli “accordi peggiori di sempre” , perché non fa altro che rimandare nel prossimo futuro (tra otto anni) il momento in cui Teheran riavvierà le sue centrifughe e riprenderà ad arricchire l’uranio al fine di ottenere la fatidica bomba. Dunque, il JCPOA va rivisto, nell’ottica di Washington (e di Gerusalemme), per rendere permanente la rinuncia al nucleare da parte dell’Iran. Il problema è che, per rimettere in moto la macchina diplomatica che ha portato alla sigla del 2015, gli Stati Uniti avrebbero bisogno delle altre cinque potenze che facevano parte del P5+1 che ha trattato con gli ayatollah. E queste, negli ultimi due anni, si sono affrettate a fare affari e contratti con Teheran, approfittando della fame di consumi della popolazione iraniana e delle cospicue riserve energetiche presenti nel paese. Vorranno Russia, Gran Bretagna, Francia, Cina e Germania rinunciare ai vantaggi della distensione e dell’apertura dei mercati iraniani nel nome degli interessi strategici degli Usa, dei suoi inquieti alleati arabi e di Israele? Improbabile.

Infine, quanto al Venezuela, gli Stati Uniti possono al massimo alzare la voce, ed aumentare il ventaglio degli obiettivi delle sue sanzioni, senza però riuscire a modificare di una virgola l’avvitamento autocratico del paese latino. Solo l’isolamento più completo di Caracas potrebbe convincere il chavista Maduro a rinunciare a fare del proprio paese una Cuba in terraferma, e vista l’alleanza del Venezuela con diversi paesi sudamericani, e soprattutto con Russia e Cina, la strada è tutta in salita.

Insomma, a New York abbiamo visto in azione un Trump al suo meglio. Attore consumato dalla retorica reboante, che difficilmente però sarà in grado di incidere realmente sugli equilibri mondiali. Che non coincidono con quelli del trumpismo.

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Molte critiche, pochi elogi, tante perplessità.

Ecco come il Fatto Quotidiano di Travaglio strapazza Di Maio e Casaleggio per le primarie coreane.

Il Fatto Quotidiano, giornale di certo non lontano dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, non risparmia rilievi alle primarie per la premiership organizzate dai Pentastellati: otto nomi, ma solo uno di spicco, quello di Luigi Di Maio. Sul metodo delle primarie, nella quarta pagina del quotidiano diretto da Marco Travaglio si sono espressi giornalisti e intellettuali più o meno vicini al Movimento. Ecco che cosa hanno scritto.

LE PRIMARIE FARSA

L’aveva già detto qualche giorno fa, e lo ribadisce anche oggi. Per il direttore del fattoquotidiano.it Peter Gomez queste primarie sono una farsa: “Se si fanno le primarie si deve dare a tutti i candidati la possibilità di farsi conoscere e a tutti gli elettori il tempo necessario per maturare un voto consapevole – scrive Gomez -. Aprire alle candidature un giorno prima delle votazioni, come adesso, mantiene la forma dello strumento democratico, ma non la sostanza”. Gomez lascia ancora una finestra aperta al dubbio: “Vedremo in futuro se quanto accade ora è solo un errore di gioventù dei 5S, o un brutto passo verso una deriva plebiscitaria che poco c’entra con la democrazia partecipativa”.

UN ALTRO PARTITO DEL LEADER

Storicamente vicino al Movimento 5 Stelle, questa volta il professore di Storia contemporanea alla Cattolica di Milano Aldo Giannuli prende le distanze. “Io ho avuto molta simpatia per i 5Stelle quando erano il Movimento del ‘uno vale uno’. E adesso che fanno? Eleggono un capo? Grillo e Casaleggio non hanno mai usato quell’espressione, definendosi sempre i ‘garanti’. Adesso rischia di diventare un altro partito del leader, come Forza Italia, Lega e Pd”. Il prof Giannuli si lascia poi andare a una previsione: “Ho paura che prenderanno una batosta memorabile già in Sicilia. Mi dispiace molto per chi continua a sperare che il Movimento svolga per i cittadini quel ruolo che aveva promesso di svolgere”.

UN INUTILE TEATRINO

Neanche il fondatore del Fatto Quotidiano ed ex direttore del giornale ora guidato da Marco Travaglio, Antonio Padellaro, lesina critiche alla messa in scena delle primarie a 5 Stelle. “Se Grillo avesse detto subito: ‘Luigi Di Maio è il più adatto, punto e basta’, si sarebbe evitato il teatrino imbarazzante delle finte primarie e della ricerca affannosa di qualche antagonista di ripiego, che da settimane consente ai vari capataz del Partito democratico di mettere alla berlina la ‘finta democrazia’ dei 5 Stelle”. Una messa in scena di cui si sarebbe potuto fare a meno.

I NUMERI CONTANO

Posto il risultato ormai scontato della competizione, a contare saranno i numeri. Lo sostiene il politologo Giangranco Pasquino ospitato nella quarta pagina del Fatto di oggi. “La mancanza di un competitor significa qualcosa. Che Di Maio sia imbattibile non lo credo; che abbia idee che rappresentano tutto il Movimento mi pare improbabile; che sia un po’ troppo vicino a Grillo e a Casaleggio è un problema”. E se la mancata presentazione di un candidato (davvero) alternativo è un’occasione persa per l’espressione de dissenso, a mostrarne le dimensioni sarà probabilmente il numero dei votanti su Rousseau.

I PARTITI TRADIZIONALI SONO PEGGIO

Dopo una schiera di critiche a modalità, regole, sostanza delle primarie a 5 Stelle, a chiedersi “dove sarebbe la mancanza di democrazia rispetto ai partiti tradizionali?” è Daniela Ranieri, giornalista del Fatto. “Si deve spiegare dove sta scritto che chi vince le primarie da segretario sia automaticamente il candidato premier – argomenta Ranieri -. È una cosa che ha deciso il Pd. Tanto è vero che c’è chi pensa di derogare a questa regola ‘democratica’ e candidare Gentiloni. E che Letta è stato abbattuto da Renzi con un voto in direzione. Così come Forza Italia ‘candida’ B. e non interpella certo la base. Non si capisce perché il M5S, che non ha un segretario, deve provare il suo indice di democraticità costringendo Fico e Di Battista a correre contro Di Maio”.

NESSUNO STUPORE

A chiudere la serie di commenti raccolti sulla quarta pagina del Fatto è Andrea Scanzi, secondo cui la democrazia interna nel Movimento 5 Stelle non c’è mai stata e per i suoi elettori pare non essere un problema. “La corsa solitaria di Di Maio fa un po’ ridere, e di sicuro il Pd con le primarie è più democratico, ma chi si stupisce vive su Marte”. Il nome di Di Maio, spiega la firma del Fatto, “è sempre stato l’unico nome spendibile. “‘Uno vale uno’ – scrive Scanzi -, ma Grillo e Casaleggio valgono mille. Ed è forse l’unica maniera per tenere attaccata una forza così atipica”.

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Come sono prevedibili sti tedeschi. Vuoi mettere il brivido di non sapere se domani ti troverai un tizio teleguidato e iggnorante o un pluri-indagato come capo del tuo paese?

Le elezioni in Germania per chi ha 5 minuti. Se eravate distratti dalle primarie del non democratico M5SS  e non volete perderci troppo tempo: si vota domenica e il candidato favorito lo potete indovinare facilmente.

GERMANY-POLITICS-VOTE-CDU-MERKEL

Risultato scontato: la Merkel resta cancelliera. Per le alleanze, oltre ad una grande coalizione che vedo poco appetibile per tutti, considero due possibilità concrete: un alleanza CDU/CSU-FDP, quindi centristi e liberali, sarebbe quella più probabile. In alternativa, se la prima non dovesse rivelarsi sufficiente come seggi o comunque poco stabile, si potrebbero aggiungere i Verdi formando una coalizione Jamaica tra CDU/CSU-FDP-Verdi, altre opzioni non ne vedo.

La cosa curiosa è che la Merkel ha sempre governato dovendosi alleare con il principale partito rivale, di fatto dovendo sempre scegliere il compromesso. Una circostanza che qua in Italia i più ignorano.

Angela Merkel, che ha 63 anni ed è in carica dal 2005.

Non è anzianissima, ma dopo 13 anni sarebbe il caso di passare il testimone…. evidentemente il mettere radici al potere non è una prerogativa solo italiana, anzi pare che i tedeschi abbiano pure lunghe tradizioni da questo punto di vista, quasi da far invidiare le nostre andreottiane memorie….E:L’invidia tutta italiana per il potere è veramente tragicomica. Dopo un anno noi siamo già stanchi di chi abbiamo eletto, lo incolpiamo di non averci risolto tutti i problemi o resi miliardari in così breve tempo e diciamo che SICURAMENTE avremmo fatto meglio al posto suo. Invece di lavorare per il bene del Paese, si lavora (anche il popolo) per mandare a casa in fretta e furia il governante di turno, sopratutto se vuole far rispettare le regole e sopratutto se sta cercando di togliermi un privilegio acquisito che tanto sa di parassitismo (licenze taxi, anyone?). Intanto all’estero, mattoncino dopo mattoncino, in 13( +5) anni si è costruita una potenza mondiale.

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Se non scrivete almeno una sciocchezza, non siete contenti: “De Masi ha collaborato alla stesura del programma del M5S”? No!

“Il problema è che ci stiamo abituando all’incompetenza in politica”. Per il sociologo ‘amico’ dei 5 Stelle, vale anche per Di Maio. Intervista a Domenico De Masi su La Stampa: “Ma perché, Madia, Boschi o Gelmini avevano forse più esperienza. Almeno il ragazzo ha delle qualità”

De Masi, un consigliere molto vicino alle casse del M5S. Per carità, niente di male a farsi pagare come distillatore di saggezza refusa, però da quì a giustificare uno stage come quello di Di Maio pagato almeno 13.000,00 euro al mese, mi sembra veramente eccessivo.
Il ragazzo ha viaggiato per il mondo e qualcosa l’ha imparata. Sì, ma il Parlamento non è diventato luogo per stagisti pagati a peso d’oro. In Parlamento ci si arriva con un bagaglio di esperienza e conoscenza già acquisito e da mettere a disposizione della Repubblica.
Così invece, caro Prefessore, si privatizzano i guadagni, quelli suoi e quelli di Di Maio, e si socializzano le spese. Perché, caro Professore, tutto è sulle spalle dei contribuenti italiani. Così, giusto per precisare.

De Masi sta diventando la foglia di fico dietro la quale nascondere il nulla!
Le persone da lui citate hanno un background ben diverso e, se lui non lo sa, potrebbe fare una piccola ricerca anche solo su Wikipedia:
Madia: laurea con lode in scienze politiche all’Università La Sapienza di Roma,specializzata all’Istituto di Studi Avanzati di Lucca, dottorato di ricerca in economia del lavoro. Ha collaborato con l’ufficio studi dell’Agenzia di ricerche e legislazione (AREL) di Enrico Letta e dal giugno 2012 è membro del comitato direttivo dell’Arel. Dal 2011 è componente del comitato di redazione della rivista Italianieuropei.
Ha fatto parte della segreteria tecnica del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta durante il governo Prodi dal 2006 al 2008. Per Rai Educational crea e scrive la prima serie del programma E-cubo (Energia Ecologia Economia). Nel giugno del 2008 la prima puntata della trasmissione ha vinto il premio speciale del festival europeo Ambiente “Green Wave 21° Century”
Ergo: non è una meteora messa lì, si può discuterla, ma almeno ha fatto esperienza sia politica che accademica!
Gelmini (a parte la gaffe del ministero sul tunnel dei neutrini….) : laureata in Giurisprudenza con voto 100 su 110 con la tesi referendum di iniziativa regionale e specializzata in diritto amministrativo, a ventinove anni ha superato l’esame di Stato per la professione di avvocato. Ha avuto diverse esperienze come consigliere comunale e Presidente del Consiglio comunale di Desenzano, Assessore della provincia di Brescia e nel 2005 diventa coordinatrice regionale di Forza Italia. Sarà ministra (direi non indimenticabile) dal 2008 al 2011, dopo diversi anni di gavetta politica.
Boschi: laureata con 110/110 e lode in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze; è stata poi cultore della materia presso la cattedra di diritto commerciale della facoltà di giurisprudenza della stessa università. Ha conseguito un master in diritto societario e lavorato come avvocato civilista specializzata in diritto societario e dell’impresa, diritto delle società quotate e diritto bancario presso lo “Studio Legale Tombari Corsi D’Angelo e Associati” di Firenze.
Sempre da Wekipedia apprendiamo che partecipa alla vita politica fin dal 2008 (sono quasi 10 anni) ed è stata dirigente del PD fiorentino, prima come dalemiana poi passa alla corrente dei rottamatori (come era anche Civati…tanto per dire).

Quindi, De Masi non può parlare di incompetenza al potere e paragonare Luigi Di Maio, non laureato e senza alcuna esperienza pregressa non solo politica, ma anche lavorativa, a queste persone, di cui possiamo discutere le sclete politiche ma certo non possiamo dire che non abbiano titoli e esperienza almeno amministrativa!
Se parliamo di inesperti, incompetenti e senza capacità, il professore De Masi dovrebbe guardare altrove!

“Poi qualcuno tra loro si è distinto e io credo che Grillo abbia scelto sulla base di qualità oggettive, non per simpatie personali”

Peccato, nell’arte retorica de masi se l’era quasi cavata. Mascherando nelle sue parole, con un’ articolata ricomposizione/rimescolamento dei concetti, il mantra casaleggese “e allora il pd?”. Si è autodistrutto con l’ultima affermazione.

Grillo ha scelto giggino ‘o ripetente perché l’unico totalmente privo di volontà propria. Una “cap’e lignamm” perfetta per obbedire, per l’intera durata di un eventuale suo governo, alle manovre/interessi lobbistici della casaleggio associati e di grillo stesso. Il servo perfetto in quanto completamente sciocco. Come da copione delle farse&tragedie di tutti i tempi.Quindi è Grillo che ha scelto Di Maio. Come Kim Jong-un. E il risultato di tutto questo…mio  che fa il IV anno al Manzoni..mi ha detto papa non rompermi più con il devi studiare..ti devi impegnare, devi dare il meglio di te….perché in Italia se sei fallito e pure ciuccio e non fai nulla nella vita ti fanno prima presidente della camera dei deputati e poi anche probabile primo ministro!….e io son restato silente…senza parole..ho solo tentato di arzigogolare un risposta…ma non me la sono sentita….ho vergogna per come siamo messi dai Razzi a Di Maio…tutto il resto corre in mezzzo..sono un elogio alla competenza, alla selezione…pensi alli ca…i tuoi come dice il primo e impara la poesia a memoria e dici sempre si del secondo….che vergogna…

PS:L’incompetenza caro prof non c’è solo in politica ma anche in sociologia dove cmq si guadagna bene viste le migliaia di euro che il Movimento le ha dato per alcuni pareri (?). Così il prof per non inimicarsi nessuno mette di Maio e Renzi sullo stesso piano. Non c’è limiti alla vergogna!!

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Motivazioni veramente penose , si arrampicano sugli specchi incuranti del ridicolo.

“Ma quali primarie fiction, noi non siamo il Pd”. Lo sfogo di M5s dopo le critiche sulla rosa di candidati premier. Di Maio con altri semi-sconociuti? “Da noi si candidano i cittadini…”

“Ma quali primarie fiction, noi non siamo il Pd” –
Avete ragione, NON siete come il PD, assomigliate molto, ma moolto di più ad un incrocio spurio tra forza italia e lega, anzi molto peggio.

Veramente un piccolo capolavoro di squallide bugie e di cortine fumogene per nascondere la verità di una consultazione truffa, farsa è un termine troppo leggero.
Ma per quei grillini che amano pensare con la pancia avrei una domanda: Pensate che siano equilibrate delle elezioni dove un candidato, Di Maio, fa campagna elettorale per la sua nomina, ovunque, da 2 anni con il pieno supporto della Casaleggio e dei vertici del partito, mentre agli “sfidanti”, illustri sconosciuti, sono concessi 5/6 giorni per farsi conoscere e per far conoscere le loro idee? È inutile, gli elettori del 5 stelle ragionano con “MeStaSulCazzoLaCasta” o “La Casta è la causa dei miei problemi” e quindi continueranno a votare 5 stelle fino a quando la “Casta” non sparirá. Non capiscono che per far sparire la casta non devi ingrandirla mandandoci altra gente, se vuoi farla sparire devi fare la rivoluzione (quella vera, violenta). Se invece accetti una democrazia rappresentativa, dove quindi ci sono dei rappresentati, devi fare in modo che siano i più competenti possibili e non gente scelta a caso da Casaleggio o fedeli a Grillo.In poche parole sono “rivoluzionari da divano”, vogliono che qualcuno gli prometta la rivoluzione. Grillo lo ha capito e ha sbancato.Ma  la prassi politica si cambia con la competenza e la conoscenza, non con i vaffa e in ITALIA pare sia difficile da comprendere.

Da intellettualmente disonesti e qualunquisti politici, i grillini cercano di spostare continuamente il tema su cui si discute. Si sta discutendo della incoronazione di Di Maio e rispondono di pensare alle primarie del PD.
Quindi, non potendo addurre giustificazioni ad un metodo che si vorrebbe far passare, per i gonzi, come democratico, mentre è perfettamente in linea con un movimento le cui decisioni e designazioni calano sempre dai sommi sacerdoti, cercano di spostare l’attenzione sulle primarie del PD, senza peraltro dire niente, ma facendo solo intuire chissà che cosa.
Giusto per ricordarlo a questi imbroglioni guidati da un buffone, alle primarie PD hanno partecipato quasi DUEMILIONI DI CITTADINI. Gli antagonisti, veri, erano un Presidente di Regione, Emiliano, e un Ministro della Giustizia in carica, Orlando. Le regole non sono state dichiarate solo una settimana prima, ma si conoscevano da anni e sono state scelte con un metodo perfettamente democratico e non partorite da una sola mente, quella di Grillo, illuminato o ottenebrato che sia.
La devono finire di fare il bersaglio mobile. Per questo c’è l’ottimo Mentana che lo fa, giornalisticamente, in maniera eccellente.
Dicano invece, questi imbroglioni, le cose come stanno. Di Maio è un personaggio costruito in laboratorio e perfettamente allineato ai voleri dei sommi sacerdoti. A scanso di qualsiasi equivoco, come è successo a Genova, predestinato alla carica del sommo burattino e senza alcun antagonista.
Questo il Movimento. Queste le marionette, docili ed ubbidienti. E coloro che li seguono o sono ignoranti perché non sanno quel che stanno supportando o sono completamente in malafede.Svegliatevi, bambini!

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La solita (tragi)commedia a cinque stelle.Venghino venghino Siori e Siore, il Circo Barnum presenta il suo spettacolo più emozionante: Le Primarie !!! Venghino…Venghino…

Ci sono 8 candidati alle primarie del M5S. Ma l’unico di cui avete sentito parlare è Luigi Di Maio.

Prendere in giro queste “primare alla Kim-Jong-Un” è come sparare sulla Croce Rossa, almeno con persone di media conoscenza e intelligenza. Eppure il grillino medio (il 30% degli italiani, sia chiaro) è tutto contento per questa parodia della democrazia, che lui vede invece come vero momento di libertà dove i cittadini potranno scegliere il loro candidato premier.

La cosa che fà più arrabbiare è la capacità di Grillo e di Casaleggio di stravolgere la realtà. Prendiamo l’esempio di oggi: uno pseudo-voto pilotato dove un ridottissimo numero di selezionati iscritti dovranno scegliere tra Di Maio, anni e anni di televisione, e 7 sconosciuti che avranno 5 giorni per farsi conoscere (quelli della Casaleggio neanche si sono fidati a lasciare un solo uomo di paglia contro Di Maio, sia mai che coalizzi i voti degli scontenti).
Questa è la realtà. La narrazione dei grillini invece vede i cittadini (non gli iscritti o comunque i simpatizzanti del partito sia chiaro, i cittadini) scegliere il premier. E il 30% degli italiani beatamente a credere a queste favole.

A quanto quotano la vittoria di Di Maio? battute a parte, non capisco perché, visto che sono così eterodiretti, Grillo non abbia pensato a “costringere” qualcuno a candidarsi per tenere in piedi almeno le apparenze. forse temevano che questo qualcuno potesse battere DiMaio? che bel segno di fiducia, eh.

Selezionando direttamente Di Maio, senza tanti sofismi sulla democrazia diretta e sulla filosofia dell’ “uno vale uno”, nessuno avrebbe aperto bocca. Invece, al solito, sono riusciti a generare il caos da una situazione logica quanto lineare. Ma d’altronde è risaputo come la contraddizione sia un immancabile marchio di fabbrica della setta di Grillo. Sarò forse io, ma non riesco ancora a realizzare l’associazione logica, nelle stessa frase, tra le parole “premier” e “Movimento 5 stelle”.

L’alternativa sarebbe stato Gino il fornaio da Roccacannuccia o Mimmo il disoccupato di Montecuccoli. Mettiamola così: almeno hanno un candidato con 5 anni di esperienza istituzionale in una delle più alte cariche dello Stato. Attenzione, Il fornaio potrebbe anche sentirsi offeso. Ohi, va che era meglio il fornaio almeno ha delle competenze ed un lavoro, non è un webmaster che non sa leggere una mail che non ha mai lavorato un giorno in vita sua

Quindi confermate che nel M5S non vi siano persone più competenti e qualificare per il ruolo di Di Maio? Tra gli oltre 120 parlamentari eletti nel 2013?

Problema più di forma che di sostanza, come ha ribadito Toninelli l’altro giorno: “uno vale uno”. Sappiamo tutti benissimo dove vengono prese le decisioni nel m5s, che poi a recitare la filastrocca in pubblico sia Di Maio, Crimi, Sibilla, Taverna o chiunque altro raffinato intellettuale grillino non fa differenza.

Io rimango tutt’ora esterrefatto da come sia possibile che un personaggio di tale pochezza, possa aver raggiunto un così ampio consenso fra gli elettori del m5s.

Si sono esterrefatto che ai grillini stia bene un partito autocratico con consultazioni farlocche dove decide sempre tutto Grillo, il proprietario. Ma se accetti questo, accetti tutto, pure che Di Maio sia candidato alla Presidenza del Consiglio. Tutta la rivoluzione di Grillo mi partorisce un Di Maio? Ridicoli. Ma io ho una spiegazione: ci sono molti connazionali che hanno un fifa blu di perdere il loro piccolo benessere o che qualcuno (tendenzialmente un negro cannibale e senza dio 🙂 ) ne raggiunga a sufficienza da rendere il loro benessere non solo incerto ma anche evidentemente piccolo. questi sono i fascistelli del nuovo millennio, che sbavano odio contro chi ha avuto successo (dal profugo che ha trovato un lavoro con contratto come operaio alla boldrini, per loro è uguale). A questa gente importa zero della democrazia e dei diritti, l’unica cosa che conta è la loro tranquillità e l’idea che hanno di se stessi per cui se non sono andati oltre a quel poco è per colpa della casta. Ovviamente spesso sono persone con grossi limiti culturali e di socialità e soprattutto con una indolenza evidente nel mettersi in gioco (30enni che vivono nella stessa cittadina da sempre, con casetta comprata da papà e mamma, sai quanti ne conosco? molti sono 5 stelle). Parliamo di fenomeni per cui mettersi in gioco vuol dire fare una ricerca su google e discuterne via chat a tempo perso con altri newby della questione. Però se i paesi ricchi fanno così fatica a integrare questa classe sociale, ché ormai è più o meno una classe sociale, anche per le tutele da slogan di regime di una parte dei lavoratori dipendenti, beh, allora il 5 stelle ce lo meritiamo fino in fondo! E pure un somaro presuntuoso come possibile premier.

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Speriamo che gli iscritti abbiano l’intelligenza dì votarlo così Gigino non prenderà il 100/100 e la consultazione sarà valida

La provocazione di Roberto Saviano: “Mi candido a premier per i 5 Stelle” Lo scrittore in un post su Fb: “Lo faccio anche per trarre il MoVimento dall’impaccio di una situazione patetica per non dire bulgara. Per spezzare una lancia in mio favore, ammetto di non essere iscritto ma condivido con Di Maio lo status di indagato per diffamazione (incidenti del mestiere)”

Grandissima provocazione oltre i confini della realtà, non sapevo che Saviano fosse affascinato dalla fantascienza, ma ve l’immaginate un dibattito tra pentastellati che si confrontano pubblicamente esprimendo le proprie opinioni, ma quando mai???

Personalmente trovo gravissimo che Grillo e Casaleggio abbiano indetto le primarie e l’unico candidato sia Di Maio. In primis perché di fatto è un candidato imposto dall’alto. In second’ordine ma non meno importante, perché l’assenza di altre candidature è un inequivocabile segnale di protesta da parte di tutto il Movimento che già sa che la consultazione è perfettamente inutile

Ma vediamo un po’ di capire questo fantastico partito (ops movimento è più fico) che fa della democrazia e delle scelte della base il suo cavallo di battaglia. Il simbolo e il nome sono di proprietà di Grillo (praticamente se non sei d’accordo cambia partito), il famoso direttorio (nel quale faceva parte Di Maio) viene nominato (e non eletto) da Grillo, Di Maio partecipa alle elezioni per il candidato premier ma haimé non ha rivali. Bellissimo esempio di democrazia. Sono riusciti a seminare talmente tanto odio verso gli altri che loro ormai possono fare le peggio cose ma saranno sempre meglio degli altri o quantomeno meno colpevoli….già, un partito…….non una setta fanatico-nazista che approfitta dei peggiori (anche capibili) sentimenti di rabbia qualunquista, ma anche di invidia allo stato puro per quello che alcuni hanno realizzato onestamente, con studio e sacrifici, suoi e dei genitori………e che purtroppo, date le condizioni di crisi, gli è “scoppiata in mano” come da sua stessa ammissione………ovvero anche lui si aspettava al massimo un 10/15%…….e a questo punto era suo dovere proporre la sua forza per costruire, e non per fare sfascismo…….e su queste basi di odio, camuffato da “rivoluzione”, pensate sia giusto che questi signori vadano al Governo?…

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Quando si è vivi ma altamente incompetenti e orgogliosi della propria ignoranza, è forse meglio essere morti.

Per ora potete scegliere tra Luigi Di Maio e Luigi Di Maio. Sono scaduti i termini per presentare la candidature alle primarie del Movimento 5 Stelle e indovinate un po’: c’è un unico candidato. Ma non tutti nel M5S sono d’accordo con la candidatura di Di Maio.Uno dei critici più visibili del candidato leader del Movimento è Riccardo Nuti, che si è lamentato pubblicamente su Facebook

++ Salva Roma:Camera,manca numero legale su voto finale ++

Come sempre nel M5S il regolamento non vale nulla. Appena le regole iniziano ad ostacolare qualcuno dei fedelissimi vengono cancellate.
Nemmeno l’onestà resiste. Ormai anche quella viene considerata insignificante, molto più che in tanti altri partiti.
Tanto i capi grillini sono convinti che i propri elettori accetteranno vigliaccamente qualunque cosa. E anche se ogni tanto spero in un gesto di coraggio da parte di quegli elettori, temo proprio che nemmeno stavolta oseranno protestare di fronte a questo ennesimo tradimento.Ma gli elettori esprimono la loro protesta non votandolo.
Mi sembra che l’indice di gradimento a Genova alle ultime amministrative non fosse esattamente da salti di gioia, così come a Parma. In diversi Comuni capoluogo, il Movimento 5 Stelle non ha eletto nemmeno un consigliere.Ok finora i disastri pentastellati hanno solo intaccato le loro realtà locali, senza ripercussioni sul consenso a livello nazionale, come se fossero due cose completamente distinte.
Vedremo se stavolta qualcosa cambierà.Certo a livello nazionale ancora non ci sono state nuove elezioni. Tutto qui. Sarà indicativo il voto in Sicilia, ma personalmente dubito nell’exploit del Movimento 5 Stelle, ora come ora.

E il problema di democrazia interna del Movimento 5 Stelle è grande come una casa, e non riguarda solo loro. Nel momento in cui andassero al governo, quegli stessi criteri discrezionali che caratterizzano il loro non-statuto li applicherebbero al Paese e alla non-Costituzione.
Poteva essere solo un modo per distinguersi quello delle riunioni in streaming e del rifiuto di partecipare ai talk show (entrambi finiti in fretta nel dimenticatoio), la rinuncia a buona parte dello stipendio riguarda solo i parlamentari e la loro situazione economica: nulla di rilevante, insomma. Ma la concezione che hanno della democrazia impatta necessariamente sullo stile di governo. Comunque. Il M5S le regole, le sue stesse regole auto imposte, in realtà non le ha mai rispettate. Al massimo, le ha osservate, cambiandole nel momento in cui i due capi (Casaleggio e molto meno Grillo) avevano bisogno che facesse i loro comodi in un modo o nell’altro, ma il rispetto delle regole é ben altro e non mi risulta sia mai stato di casa dalle parti di Via Moroni. In questo caso, hanno bisogno che Di Maio, figura che al loro controllo non comporterebbe nessun pericolo (come lo hanno raccattato, così lo ributtano, e se ne torna ad essere un fallito solo senza doppiopetto: che vi credete?), e vengono meno quindi alla loro regola che hanno sempre sbandierato come prova di essere migliori degli altri, cioè nessun indagato né condannato (Grillo, ad esempio) in politica. Purtroppo, non sono così intelligenti da capirlo, e confidano nelle falsità che irrogano in rete attraverso utenti multinick che commentano notizie o stati sui Social network. Ormai, la colpa diventa di chi li vota, come con Berlusconi. Guarda caso….

Ma loro i coglingrulli ululano siamo:Una società viva?
Per me è esattamente il contrario. Il m5s rappresenta masse di gente che ha necessità di farsi dire come pensare, di chi fidarsi, cosa leggere, cosa credere, con chi arrabbiarsi e in ultima analisi chi incolpare dei propri fallimenti.Se ci atteniamo all’encefalogramma sono tutt’altro che vivi.

Meglio Di Battista? Dipende, in che ambito? A parlare in pubblico e trascinare le masse, a scrivere libri idioti è senz’altro superiore lui. Il punto è, Di Battista è in grado di governare?
Badate bene, Di Battista è uno di quelli laureati. Se consideriamo Di Maio, non c’è proprio da vergognarsi se ci si sente superiori a lui in qualsiasi ambito che non sia fare la hostess al San Paolo.
Vi chiedete quale sia il problema? Il problema è che sarebbe bene che un capo di governo abbia letto la costituzione, abbia aperto un manuale di diritto amministrativo, uno di diritto europeo. Esattamente come sarebbe bene che un ministro del tesoro abbia una laurea in economia e non un attestato all’università della vita.
E questo sarebbe davvero il minimo sindacale. Altrimenti sdoganiamo l’idea che basti essere volenterosi per fare qualcosa e al posto di Marchionne mettiamo una casalinga di Voghera. Poi il giorno del fallimento non lamentiamoci dei posti di lavoro persi, la casalinga era molto volenterosa.

Io preferirei una società di gente responsabile, che voti chi prenderà decisioni per il bene collettivo e non decisioni per accontentare i fanatici di questa o quella ideologia. Se questa la consideri una società morta il problema è diverso. Dal mio punto di vista una società di tifosi è una società senza alcuna speranza, già fallita in partenza.

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In effetti: chi ha votato Casaleggio, quando, dove? Che esperienze politiche ha, quali studi di sociologia od altro per assurgere a ruoli di comando? Possibile che i Cinquestelle non si rendano conto che la fiducia si conquista giorno per giorno e non con imprimatur calati dall’alto che altro non fanno che allontanare la gente dal partecipare alla politica?

Davide Casaleggio sulla graticola del Financial Times.Secondo il quotidiano finanziario, sul suo ruolo nel Movimento si sa troppo poco. E questo solleva “buchi nella trasparenza e potenziali conflitti d’interesse”

Non c’era bisogno che ce lo dicesse il Financial Times?

Vedete, cari GRULLI, il problema non è chi dice cosa. Ma se, a prescindere da chi dice quella cosa, la cosa è vera oppure falsa. Certo è facile far credere che una verità scomoda sia falsa mettendola in bocca ad un cattivone (“giornaloni”, “europeisti”, “piddini”…). Però, mi dispiace informarvi, non funziona così!
Quando hitler diceva che 2+2=4 aveva ragione lui. E quando giggino ‘o ripetente dice che 780 euro/mese di reddiito di cittadinanza*12 mesi*10.000.000 di aventi diritto fa meno di 17 miliardi giggino sbaglia (fa più di 90 miliardi l’anno).

In questo caso il FT ha pienamente ragione. Provate a smentirlo nel merito, se vi riesce.

Non ci vuole il FT a dirlo , lo capiscono tutti che è pericoloso avere un personaggio oscuro e ambiguo che infiltra i suoi scopini dappertutto e li manipola , solo i grillini con il cervello trattato ad acido muriatico non lo capiscono. Berlusconi mi faceva ribrezzo ma almeno le sue porcate e il suo conflitto di interessi erano alla luce del sole. Casaleggio degno figlio di suo padre i suoi imbrogli li fa al coperto e le vere intenzioni non le sanno neanche i suoi esecutori fedeli

E’ un modello di partito ancora più criptico e non trasparente di quello dei Berlusconi. Almeno Berlusconi si candidava e si misurava con gli elettori. Se vinceva vinceva lui, se perdeva perdeva lui, mentre i due “fratoni” se ne stanno tranquilli dietro le quinte a muovere la baracca conservando il loro potere grazie ad una miriade di “paraculi” che vengono mandati avanti a metterci la faccia.

MA E VOTATO DAL POPOLO (30) SI DICE

Beh se per voi il 30% dei votanti è “il popolo” vorrà dire che il restante 70% sono tutti “aristocratici”, boh, strano modo di vedere le cose … scherzi a parte, quando voi simpatizzanti m5s capirete che chi non vi vota non è che non faccia parte del popolo ma semplicemente ha idee diverse dalle vostre avrete fatto un passo in avanti verso la verità e magari avrete perso l’arroganza di darvi titoli che sinceramente non vi competono e di parlare a nome di persone che non vi hanno mai dato il permesso di farlo (tipo “il popolo”) … in altre parole scendete sul pianete terra perché non siete migliori di chi non vi vota, anzi sotto molti punti di vista siete nettamente peggiori perché si tratta del “popolo”, si tratta di una massa di male informati, abilmente manipolati da un comico in cerca di rilancio per la propria carriera, e di un ambiguo e opaco imprenditore, con evidenti scopi economici personali.Hanno cinicamente sfruttato per propri fini esclusivamente personali, legittime e diffuse ansie e frustrazioni. Un meccanismo tipico dei movimenti populisti e antidemocratici .I simpatizzanti 5 stelle non potendo per statuto ragionare col proprio cervello tendono ad accettare ogni cosa acriticamente e quando glielo fai notare scatta la risposta standard che suona pressappoco così: “Si ma il PD?”, anzi, giungono ad accettare ogni cosa e il contrario di ogni cosa a seconda delle direttive giunte dall’alto, ciò che oggi è sacrosanto domani può diventare falso a seconda della convenienza, l’importante però rimane il famoso motto “Fidatevi di me!” perfetto per giustificare ogni cosa!

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