Il referendum truffa della Lega a spese degli italiani

L’ unica truffa sul l’autonomia anche se giustificata,e per come la pensano i leghisti e che sarà solo a favore delle categorie che li sostengono, sia per la parte economica che per quella normativa. Per tutti gli altri nessun vantaggio. Se c’è qualcuno che usufruisce di contributi o agevolazioni di qualsiasi genere sarebbe interessante sapere in che contesto sono collocati socialmente e se sono elargizioni che non originano direttamente dallo stato centrale. Pertanto, partecipare al referendum significherebbe (se non là si pensa come loro), farsi strumentalizzare per interessi politici di parte.

PRECISIAMO:La Lombardia ed il Veneto non chiedono l’indipendenza: con il referendum vorrebbero avere lo statuto di regioni autonome (come il Trentino tanto per capirsi).

Vorrei cercare di spiegare a chi evidentemente non lo sa, che il referendum punta ad ottenere una maggiore autonomia della Lombardia e del Veneto (così come sono autonome altre regioni italiane). Sappiamo bene che è solo consultivo, ma se i votanti ed i voti per SI saranno molti, la forza di pressione che i governanti regionali possono fare sul governo centrale sarà decisamente maggiore.

La realtà è che il Veneto è stretto tra una regione (il Friuli) e due provincie autonome (Trento e Bolzano) le cui autonomie e le maggiori disponibilità economiche hanno provocato e provocano nei comuni veneti di confine richieste di cambiare regione. Basti ricordare il recente voto favorevole del parlamento al cambio di regione – dal Veneto a Friuli di Sappada, i referendum comunali di Lamon ed altri comuni del feltrino, i comuni al confine con il Friuli, quelli dell’altopiano di Asiago che vogliono andare con Trento, Cortina con Bolzano ecc. E’ una situazione umiliante per il Veneto, oltre che una concorrenza economica sleale. Basti pensare che negli ultimi giorni Bolzano ha creato una zona per un polo scientifico tecnologico e numerosissime industrie venete hanno chiesto di trasmigrare là. l tutto con i soldi dell’autonomia.
O basti pensare ad altre questioni quali il diverso metro di trattamento riguardo agli investimenti statali: il veneto si deve pagare la propria autostrada pedemontana (al di là del fatto che sia o meno economicamente sostenibile) che sarà a pedaggio, mentre la Salerno -reggio Calabria è gratuita, pur essendoci altre due statali in Calabria. Una domanda: perché non si chiede alla Sicilia, alla Sardegna ecc. di rinunciare alla loro autonomia?

Ma chi si preoccupa di denigrare il referendum e i settentrionali, ma si volta dall’altra parte quando il problema riguarda gli sperperi criminali dei nostri parlamentari (molti dei quali anche indegni, quelli si, del titolo di onorevoli), della voragine dei conti siciliani, dei miliardi regalati al sud e poi evaporati nelle tasche dei soliti, delle amnesie sul Mose e sui finanziamenti ai partiti, degli sporchi affari sugli immigrati di oggi, e via dicendo. Più facile lasciare che il mostro dorma e prendersela con il Lombardia e Veneto che oltre che vedersela ogni giorno con la sleale concorrenza di confinanti regioni a statuto speciale, ha la colpa di fare anche utili. E che è stato capace di assorbire quasi da solo l’assalto negli anni passati dei polacchi, rumeni, cechi, ucraini, croati, albanesi….dando loro un lavoro ed integrandoli veramente. Eppure ci chiamano razzisti perché a quelli hanno tolto la targa di extracomunitari ed ora ci permettiamo di lamentarci perché ce ne rimandano altrettanti. E’ ora che i lombardi i veneti facciano sentire il loro peso. Siamo stufi di pagare lo stipendio a mezza Italia che non lavora ! E fino a prova contraria il referendum è una prova di democrazia, alla faccia dei partigiani di oggi.