Archivio mensile:febbraio 2018

Per il 4 marzo: le pagelle mediatiche

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La seguente pagella è il più possibile depurata da elementi di simpatia/ antipatia politica così come di vicinanza/lontananza personale: si riferisce solo alla comunicazione dei diversi partiti in campagna elettorale, a dieci giorni dal voto. È tuttavia, ovviamente, soggettiva e opinabile.

Forza Italia, il nonno e i barboncini

A questo giro Forza Italia partiva con un handicap, com’è noto: capo politico inibito dal candidarsi. Serviva il consueto miracolo, la campagna a testa bassa di promesse mirabolanti, che in altre occasioni ha permesso recuperi inaspettati. E un po’ lo ha fatto di nuovo, il Cavaliere, occupando per l’ennesima volta le sue tivù e qualche compiacente canale Rai, seppure con la voce a tratti fragile, la mandibola incerta, la lucidità spesso smarrita. La flat tax – il meme programmatico che più è passato – non entusiasma i teledipendenti come abolire il bollo auto o l’Imu. Dal punto di vista dell’immagine personale, tuttavia, l’operazione comunicativa nel suo complesso è riuscita: quella di far dimenticare il vociante Caimano del predellino sostituendola con il buon nonno pacato e moderato che accarezza i barboncini. Ieri dalla Gruber si è visto un vecchio attore che fa sempre lo stesso numero, ma lo sa ancora fare – e in fondo da lui non ci si aspetta altro. A conti fatti l’obiettivo di evitare l’irrilevanza (tipo alle ultime Comunali di Roma, meno del 5 per cento) è raggiunto, così come quello di essere coprotagonista nel prossimo Parlamento. Gli ultimi sondaggi pubblicati danno Forza Italia attorno alla stessa percentuale presa alle Europee (quindi fine della discesa iniziata dopo il 2013) e probabile primo partito di quella che sarà la prima coalizione. Voto provvisorio: 6.

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Di Maio impalato schivacoltelli 
È stata una campagna elettorale in cui tutti i partiti avevano pochi soldi per comunicare e questo ha reso meno svantaggiata la posizione ai blocchi di partenza del M5S, rispetto alle precedenti occasioni. Di Maio non affascina le masse né scalda i cuori, ma con la sua impalata democristianità mediatica ha saputo reggere bene l’assalto congiunto di Berlusconi e Renzi, perfino nell’imbarazzante vicenda dei mancati rimborsi. Il suo compito era rimanere in bilico tra due esigenze opposte: incanalare ogni rabbia e ogni scontento diffuso (da una parte) e ottenere la patente di realistica forza di governo(dall’altra). Dicendo poco ed esponendosi il meno possibile sui temi caldi, ci è finora riuscito. Resta ancora da capire se sarà davvero presentata la squadra di governo e nel caso da chi sarà composta: se è autorevole può essere un botto da un paio di punti in più. Voto provvisorio: 5,5.

Meloni tra le sedie vuote

Non è la Lepen italiana: è assai più popolana, informale, a tratti perfino autoironica. Il suo photoshop sui manifesti, inizialmente assai perculato, è invece diventato nel tempo un segno di umana debolezza che crea più empatia che antipatia. Buona la mossa di proporre agli alleati un “patto antinciucio” con il Pd, con tanto di sedie vuote di Salvini e Berlusconi alla presentazione dell’evento. Il suo litigio con il direttore del Museo egizio di Torino è stata una chiamata a raccolta di tutto l’anti-intellettualismo italiano, e questo – si sa – nel nostro Paese è un sentire diffuso. Romanissima per accento, lessico e postura, ha per questo un evidente limite geografico, un po’ come Salvini alla rovescia. Possibile che porti il suo partito al massimo storico, affermando così la propria esistenza politica sul medio periodo. Voto provvisorio: 6 .

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Salvini impantanato a metà
Anche Salvini doveva cavalcare due cavalli: quello nero del populismo anti immigrati e quello bianco dell’alleanza con Forza Italia, partito che sta nei Popolari europei (Ppe) accanto a Juncker. Il compito non era facile e Salvini ci si è un po’ impantanatoproducendo alla fine un’immagine meno gagliarda di quando era un libero “underdog”. Al centro e al sud non è riuscito a far dimenticare il suo passato antimeridionale sicché da Viterbo in giù i voti di pancia antimigranti saranno da dividere con Fratelli d’Italia, CasaPound e altri minori, senza dire quelli che comunque slitteranno più moderatamente verso il Pd (grazie a Minniti) e verso il M5S (grazie alle sue ambiguità sul tema). È riuscito a perdere perfino il confronto tv con Boldrini (un lupo che diventa agnello non è più credibile come lupo ma non viene percepito come agnello) e i fatti di Macerata alla fine l’hanno più danneggiato che aiutato (siamo italiani, stronzi e individualisti, ma la guerra civile non ci piace). Ha portato fuori la Lega dal pantano di cinque anni fa, ma per esplodere deve aspettare l’uscita di scena definitiva di Berlusconi, quando l’elettorato di Forza Italia si dividerà tra il futuro centro macroniano e, da una parte, e Lega-Fratelli d’Italia dall’altra. Voto provvisorio: 5.

 

PROGRAMMA  PARTITO DEMOCRATICO

programma pd elezioni 2018 costo coperture - 5

Voto provvisorio: 10

Bonino star da primo municipio

La lista Bonino rischia di arrivare al 3 per cento grazie a una strategia mediatica facilitata dal contesto ma anche efficace di per sé. Facilitata dal contesto per due motivi: primo, la borghesia liberale di cui è espressione Bonino è infima minoranza nel popolo ma primeggia nelle redazioni e tra i proprietari dei media; secondo, il suicidio comunicativo del Pd ha creato cascami di consensi verso i suoi alleati più presentabili, in altre parole c’è un po’ di gente area Pd che non ce la fa più a votare Renzi e allora si posiziona su Bonino. Centrata tuttavia anche la sua campagna, basata sull’antipopulismo estremista (viva la Ue, viva Maastricht, viva il pareggio di bilancio, viva la legge Fornero eccetera): una forma di populismo rovesciato a sua volta, populismo di minoranza che si crede migliore perché “testa non pancia”, insomma esattamente il bacino della borghesia liberale e dei primi municipi. Del resto l’obiettivo è il 3 per cento e non il 30. Voto provvisorio: 9.

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Liberi e istissi 
Ignoto l’inventore del sadico nomignolo riportato qui sopra – pare siano alcuni avversari di Leu siciliani – ma l’idea è resa bene: il percepito mediatico di Grasso & Co. è stato quello di un gruppo di politici, sempre gli stessi, che ogni volta cambiano nome (e magari magistrato frontman) per rientrare in Parlamento. Molto bello anche se non originale lo slogan di partenza – per i molti non per i pochi – ma il messaggio di lotta contro le disuguaglianze è stato sovrastato dall’immagine di funzionari in cerca di lavoro, con grotteschi battibecchi sulle alleanze e oggetti che volano alle riunioni, tutti pronti a dividersi il mattino del 5 marzo. Grasso non è esattamente un mago dell’eloquio, in tv è riuscito a dire che Leu è l’unica forza di sinistra per aggiungere subito dopo che destra e sinistra sono concetti superati. Alla fine, rischiano di avere una percentuale uguale identica alla somma dei punti ottenuti nel 2013 da Sel più Ingroia, cioè il 5,5 per cento. Nel caso difficilmente si potrebbe dire che il progetto è decollato. Voto provvisorio: 4.

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BERLUSCONI PRESIDENTE DE CHE

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Che creduloni gli italiani. Più che creduloni, tolleranti e nostalgici. Un non candidabile ad alcuna carica istituzionale, in quanto Severinamente condannato per frode fiscale, che pone in atto una campagna elettorale con tanto di manifesto diffuso in tutt’Italia: “Berlusconi-Presidente”, peraltro autorizzato dal Ministero dell’Interno, fa capire quanto sia magnanimo e generoso il popolo italiano nei confronti di chi giochicchia con le Istituzioni. Nessuna insurrezione popolare, tutt’altro! I sondaggi lo indicano addirittura quale probabile vincitore insieme a Salvini e Meloni.

Forse per un “Dell’Utri-Presidente” ci sarebbe stata una certa reazione popolare, ma all’81enne ex-cavaliere gli si ‘consente’ (quasi) tutto essendo considerato nell’immaginario collettivo il Totò di ‘Guardie e Ladri’ che grazie a cavilli, lodi e leggi ad personam, costruiti ad hoc dai suoi onorevoli cavalli, alfieri e torri, è riuscito a farla sempre franca contro l’agguerrita magistratura.

Ma che senso ha quel “Berlusconi-Presidente” in una campagna elettorale? Presidente de che, della bocciofila di Arcore o della Lega calcio, visto che a premier non gli è consentito aspirare? Ma è chiaro no, presidente per finta, nel senso buono, un modo di dire, per ridere e scherzare come quando nelle riunioni di condominio si chiede: “Chi vuol fare il Presidente ?” e tutti fanno il nome del più anziano per sfotterlo o per farlo sentire importante (dal film ‘Metti una sera a Presidente’). Diciamo che “Berlusconi-Presidente” potrebbe essere anche una rivincita contro la fidanzata giovane che ormai lo tiene al guinzaglio essendosi creata in casa un’atmosfera animalista, a dispetto dei bei tempi quando si organizzavano feste e festini con frustini (per uova allo zabaione) all’insegna del liberi tutti.

Gli italiani ormai lo conoscono bene e lo lasciano fare, così pure le televisioni che lo invitano a tutte le trasmissioni per vedere l’effetto che fa con quella faccia rifatta ex-novo. Vespa, Gruber, Annunziata, Floris, in coda dopo Barbara (D’Urso) per accaparrarselo perché fa audience con quella sfilza di promesse in continuo aggiornamento di tasse da eliminare, aliquote più basse su tasse per ricchi da pagare e di zeri da aggiungere ai milioni di assunzioni, ovviamente a tempo indeterminato che, detto da un imprenditore, fa un certo effetto in un paese di disoccupati. Per giunta promesse fatte col suo sorriso smagliante che abbaglia il video con emissione di luci stellate costringendo artatamente lo spettatore ad abbassare lo sguardo per non restare fulminato al fine di indurlo inconsapevolmente all’assunzione di un atteggiamento da “Non son degno di te”.

Fingersi Presidente per interpretare una fiction ancora da protagonista e guadagnarsi l’oscar della vacuità e della vanità. Dopo il 4 marzo potrà togliersi la maschera ed il trucco dell’opera da tre soldi e tornarsene a casa ad accollarsi il guinzaglio dell’animale in gabbia.

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E QUESTI VORREBBERO GOVERNARE L’ITALIA!

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UNO PER AVERE QUALCHE VOTO IN PIÙ AL SUD SI FA SANTO PREDICATORE E. Mi scuso  ma sto ridendo come un pazzo non perché Salvini abbia giurato sul Vangelo (una pantomima come un’altra), ma perché in questa pagliacciata è riuscito a citare perfino Benedetto Croce, l’unico vero grande ateo che abbiamo avuto in Italia!! (Gli altri al massimo erano anticlericali, che è un’altra cosa).

Salvini tenta di citare uno scritto crociano (“Perché non possiamo non dirci cristiani”, in cui la parola cristiani era pure tra virgolette) in cui l’autore esamina la derivazione cristiana di quello che secondo lui è il valore fondante della modernità, ovvero l’amore “verso tutti gli uomini, senza distinzioni di genti e di classi, di liberi e di schiavi, verso tutte le creature…”. Proprio i valori che incarna Salvini!! Al quale consiglio di limitarsi a citazioni più alla sua portata.
L’ALTRA  SETTA DOPO LA FIGURACCIA DI CANDIDO POLI VORREBBERO INTRODURRE IN COSTITUZIONE IL,introdurre il vincolo di mandato per eliminare la transumanza di questi esseri da un partito al altro. Miei cari ignoranti del m5s, l’ unica vera legge anti corruzione è l’ abolizione dell’ art. 67 e introdurre il vincolo di mandato , in questo modo si eliminerebbe il mercato delle vacche e chi pensa di tradire i propri elettori può solo andare a casa e fare posto al primo dei non eletti .

Il bello è che pochi mesi fa tutti questi pentastellati arrabbiati si stracciavano le vesti perché l’odiato Renzi voleva modificare la Costituzione, per rendere l’Italia leggermente più governabile. Ora starnazzano come galline impazzite per avere il vincolo di mandato, una modifica che stravolgerebbe la Costituzione moooolto di più che non le modifiche da loro bocciate il 4 dic. 2016, con alte grida a base di “padri costituenti” e “democrazia più bella del mondo”. Non si ricordano che l’inserimento del vincolo di mandato era un vecchio cavallo di battaglia di Berlusconi e di Licio Gelli, che sognavano il partito padronale (e che comunque erano dilettanti in confronto alle oligarchie grilliste). Ma si può essere più cialtroni?

 

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Il titolo di studio più alto? Lo hanno i 5Stelle Embèh?

Elezioni, abbiamo passato i candidati ai raggi X. Il titolo di studio più alto? Lo hanno i 5 Stelle. Esperienza, fedina penale, età, cultura: il nostro monitoraggio sui “wannabe onorevoli”. Sull’Espresso in edicola da domenica 25 febbraio, i risultati completi del nostro studio.

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Che razza di articolo ha pubblicato l’Espresso, scrive come se la laurea fosse il presupposto di essere capaci o intelligenti, io ho capito questo.
La mia critica non è rivolta perchè ci sono i 5S ma a chiunque fosse la laurea potrebbe essere un valore aggiunto se sono soddisfatti altri pregi.
La laurea possono conseguirla molte categorie di persone ma questo non vuol dire che sono adatte per la politica.
Per quanto riguarda la critica che io rivolgo a Di Maio non è perchè non ha una laurea ma con tutti i tentativi fatti non è riuscito ad ottenerla.
Per non sembrare la volpe e l’uva io la laurea l’ho conseguita.Di Maio, analfabeta funzionale, che dopo 9 anni in università non ha preso neanche una misera laurea triennale, e non ha mai lavorato (sul serio) viene eletto PdC dai laureati? ….conosco dozzine di laureati sfigati che non sono riusciti a legarsi a nessun carro o che sono stati tenuti fuori dai carri…ora trovano il carroccio del plurifuoricorso ad honorem, tale Di Maio, ex stewart del napoli calcio….pronti per l’assalto alla diligenza statale degli esclusi dalle mangiatoie, autodichiaratisi onesti in assenza di  possibilita’ di assaggio …..se facessero il governo, cosa che verra impedita dal 70% degli italiani, ci toccherebbero  parentopoli grilline per i prossimi decenni, fino all’ennesimo rizzo che fara’ palanche a gogo con la casta grillina…….lecito difendersi con ogni mezzo da questa peste ipocrita…ITALIANI VI FACCIO UN PICCOLO ESEMPIO MA MOLTO SIGNIFICATIVO SE QUESTA SETTA VA AL GOVERNO, SAREBBE COME.Se le mucche potessero votare, facendo un parallelo, un macellaio sarebbe il loro candidato ideale.Caro elettore ITALIANO …vedi se vincono  i 5 stelle per te la vita può solo peggiorare…se perdono..sara la stessa di ora…..ma davvero pensi che gente reclutata alla caiata.. e con 4 click  e solo li per soldi come tanti altri..che vedi non mollano l’osso..possano migliorare la tua esistenza?..non e’ possibile che tu possa offendere cosi’ la tua intelligenza..

Questa statistica si può leggere anche cosi!Grande percentuale di esordienti, primo per numero di laureati… insomma, il partito di Grillo e soci si propone come la più florida agenzia di collocamento per giovani altrimenti destinati a dover cercarsi un posto di lavoro (cosa certamente più faticosa…).Ma come fa un laureato  aderire ad una congrega dove esiste la regola che chi fa troppe domane deve uscire dal m5s? (parole di Grillo) Forse i  migliori sono all’estero e in Italia sono rimasti i peggio  per i quali il premio nobel della medicina Rita Levi Montaccini era una “vecchia pxxxna”.  A meno che non aspettano altro che il reddito di cittadinanza per godersela senza lavorare.
Chissà, magari il candidato premier spera in qualche laurea ad honorem così portrà partecipare anche lui ad alzare la media.Il fatto è che per ricoprire una carica come quella di parlamentare non è indispensabile avere un alto titolo di studio quanto piuttosto dimostrare di avere capacità e senso civico.Anche Enrico Berlinguer non si è mai laureato. Ha dato solo un esame in giurisprudenza.Ma che uomo competente e umano, competenze squisite con la scuola politica della strada per anni e anni di gavetta politica acquisendo ulteriormente un grande senso civico già insito il lui di carattere,altri invece fanno gli  steward a tempo perso cazzeggiano vincono alla lotteria M5S non contenti vogliono fare il primo ministro.MOLTO MODESTO MOLTO CIVICO NON CONCORDATE.

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Tutto si è svolto più o meno, nel segno della civiltà quale dovremmo essere. Ognuno ha detto la sua… e tutti hanno mantenuto le proprie idee. Bene, sono contento.

NON È STATA L’APOCALISSE. E allora, che fotografia è quella che ci arriva da queste piazze?

Nella giornata dei molti cortei che tutti temevano, l’ordine pubblico tiene e prevale la responsabilità. Al corteo antifascista di Roma, governo, Pd e sinistra sfilano ignorandosi ma insieme. Salvini a Milano fa l’uomo di governo .

Roma, in piazza contro fascismo con l'Anpi. La sinistra divisa sfila insieme. Milano, scontri a corteo anti CasaPound

Alla fine potrebbe essere questa la giornata di chiusura della campagna elettorale. Di certo, è stata la giornata che, nonostante le condizioni meteo sfavorevoli, ha visto in piazza i leader di centrosinistra, nella manifestazione contro fascismi e razzismi a Roma. Un inedito in questa corsa al voto. Ma da Milano a Palermo, passando appunto per la capitale, le piazze hanno registrato un’Italia in fermento, che si agita tra anti-fascismo e nuovi fascismi a una settimana del voto. Ma senza l’apocalisse annunciata alla vigilia, se si eccettuano i tafferugli di Milano. Nella piazza di Roma, anche solo un fischio avrebbe cambiato i connotati a questa campagna elettorale, che invece risulta tutto sommato invariata.

Tutto si è svolto più o meno, nel segno della civiltà quale dovremmo essere.Ognuno ha detto la sua… e tutti hanno mantenuto le proprie idee.Bene, sono contento.

C’è pure stato la.Santa Madonna ,Santo Rosario,Santo Vangelo benedici la Sacra Lega nord-sud,che in nome della tolleranza e fraternità,con il suo Duce supremo Matteus,promette di applicare il dettame evangelico:accogliere gli stranieri e dare una casa ai migranti,emulando il buon samaritano.Che vuoi di più.O no?Ho capito male?A una sola settimana dal tanto atteso evento, sembra che tutti i politici vogliano mostrare davanti all’opinione pubblica un loro aspetto di persone moderate e tranquillizzanti.
Tutti giocano in difesa… ovviamente nessuno vuole sbagliare le mosse.La recita è finita, ora voltiamo pagina e parliamo di cose serie…e facciamo cose serie il 4-3.18 con la testa non con la pancia.

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Delusi e sfiniti: gli italiani verso il non voto.

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Ognuno ovviamente può pensarla come vuole a proposito di andare a votare o di non andare . Io considero sbagliata l’astensione perché ,comunque vada, un Parlamento verrà fuori sia che votino un milione di persone o dieci milioni. Voglio far parte di quelli che “decidono” non di quelli che ” subiscono”. Voglio partecipare ,anche se sbaglio.Non restare a guardare gli sbagli degli altri. Più che delusa , sono schifata.Ecco perché andrò a votare ed il mio voto non sarà “sulla fiducia”,ma sul’onestà dimostrata del PD.

Voi indecisi forse sarete delusi e sfiniti, io no. Essere delusi perché? Perché nessun partito vi rappresenta al 100%? Ridicolo solo a pensarlo. Se volete un partito così lo fondereste. Sfiniti? Magari, il problema di noi italiani è che guardiamo troppi (o troppo pochi) programmi dove si intervistano i politici, ma poco tempo dedichiamo a leggere e ragionare sui programmi. Troppo faticoso.Gran parte della forza lavoro italiana è adagiata sul divano in attesa di ottenere un posto in uno stipendificio pubblico. E guardate che al Referendum costituzionale, quando avevano la possibilità di eliminare un buon numero di “superflui mangia caviale a tradimento”, con il loro voto (NO) gli Italiani si sono già travolti. Da soli.Io la mia decisione l’ho presa da tempo, senza lasciarmi condizionare dal giochetto del sei di destra o di sinistra, sei razzista o sei europeista. Sono per la Costituzione Italiana. Ci sono partiti i cui programmi la rispettano e altri no. Tanto mi basta per decidere! VIVA L’ITALIA, VIVA GLI ITALIANI, VIVA LA COSTITUZIONE! E CONVINTAMENTE VOTO PD CHE OLTRE AL DIRE FA FATTI E CHE FATTI,NON PER IL PROPRIO INTERESSE,MA PER L’INTERESSE DEL POPOLO.

PURE a voi SGRULLATI. Dopo mesi di sostegno sperticato verso il m5s anche VOI alzate le mani e dice che sono i meno peggio. Negare che ormai l’unico punto a favore di Di Maio e co è quello di non aver mai governato è arduo, anche se i risultati di Roma e degli altri Comuni non offrono prospettive esaltanti.E aggiungo: la manfrina degli stipendi restituiti allo stato (ben 23 milioni!!!!), ci ha stancato. Un gruppo di governanti capaci può far risparmiare miliardi, altro che pochi milioni. A questi gli stipendi li raddoppierei, altro che dimezzarli. Viceversa, gente incapace, anche se onesta, ne farebbe perdere tanti di miliardi. Quindi si tratta solo di principi, di valori, ma questi li abbiamo buttati nel cesso già da tempo. Altrimenti non si capisce come mai certi fascisti non sono ancora in carcere. E non si capisce come mai in campagna elettorale nessuno parla di ricette contro le mafie e i corrotti, compresi gli evasori. Mi dispiace, non credo più a questa gente. Auguri.

PS: Con il vostro sponsorizzare l’astensionismo.Mi sbaglierò, avranno sempre più peso i flussi di voti delle mafie, in tutto il paese, non di certo solo al centro-sud. Ed in questo, purtroppo, si sono adeguati anche i 5 stelle, perché quando Di Maio fa i suoi proclami di espulsione, con le liste già fatte, è davvero ridicolo. I candidati “cattivi” saranno votati ed ammesso che si ritireranno o si auto sospenderanno, i voti rimangono. E questi, ormai, si comprano a poco prezzo. Saluti

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Mai più QUESTI antifascisti.

Corteo antifascista a Roma partito. La presidente Arci: “Renzi con noi?”Ci fa piacere che Renzi venga alla manifestazione ma certo c’è da dire che noi, insieme all’Anpi, siamo quelli che hanno votato no al referendum costituzionale… ora lui scende in piazza con noi contro il fascismo. Bene, ma voglio dire: noi siamo stati fermi, coerenti. Forse lui si sposta a seconda dell’opportunità”.

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La presidente dell’ARCI ha perso un occasione per tacere. In una manifestazione unitaria non si possono rilasciare dichiarazioni offensive.

Premetto che sono contro qualunque tipo di dittatura, ma sono anche per la libertà di parola e di manifestazione da parte di tutti. Saranno poi gli elettori a scegliere (o meglio dovrebbero essere, visto che ora scelgono le segreterie di partito). Quanto ai cortei degli estremisti che finiscono in risse, mi sembra assurdo differenziarli tra fascisti e antifascisti perché sono tutti uguali, usano gli stessi metodi, sono solo dei violenti e come tali sono da condannare, TUTTI.

“Ci fa piacere che Renzi venga alla manifestazione ma certo c’è da dire che noi, insieme all’Anpi, siamo quelli che hanno votato no al referendum costituzionale… ora lui scende in piazza con noi contro il fascismo. Bene, ma voglio dire: noi siamo stati fermi, coerenti. Forse lui si sposta a seconda dell’opportunità” Fatemi capire: costei ha condiviso il NO del 4 dicembre con i fascisti (n.d.a.: che non significa essere fascisti, ma dissentire con diverse motivazioni) e ora, visto che Renzi è alla manifestazione antifascista, sembra denunciare come fascista la riforma proposta da Renzi?  Ma ci è o ci fa, o sono io a non capire?

La dichiarazione della Presidente Arci è fuori luogo…quando poi parla di coerenza per il no al referendum…erano associati a formazioni di estrema destra……Cosa c’entra il no al referendum con il fascismo?!? Questi sono squallidi folli, col vizio altrettanto squallido di dare del fascista o del razzista a chiunque non è allineato con il loro pensiero… Vi svelo un segreto per voi scomodissimo: si può essere contro l’immigrazione ma senza essere razzista o odiare i migranti, si può essere di destra senza aver militato nelle SS o nelle camice nere… ma voi lo sapete, siete solo in manifesta mala fede elettorale, come tutti da Salvini a Potere al Popolo, vorrei ricordare che il Partito Democratico è aderente al Partico Socialista Europeo…adesione fortemente voluta da Matteo Renzi….il risentimento personale vedo che non si ferma neanche in questi momenti…..sono senza parole..

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Se continua cosi’ il gruppo maggioritario in Parlamento sarà il gruppo Misto

Elezioni, nuovo caso: candidato grillino a Cerignola condannato. Lui nega

Elezioni, nuovo caso: candidato grillino a Cerignola condannato. Lui negaA svelare la sua situazione giudiziaria (sei mesi in primo grado, prescrizione in appello) è il rivale di collegio, Michele Bordo, che nei giorni scorsi aveva accusato apertamente Tasso di aver venduto cd falsi e playstation truccate. L’esponente 5 Stelle su Facebook dichiara il falso: “Fui denunciato ma la vicenda fu archiviata”. La sentenza lo smentisce,,

Un grillino al giorno toglie Di Maio di torno.Dalle 5 stalle alla palude delle troppe stalle, prosegue l’epopea di Giggino il selezionatore di super-efficienti politiconi. Assordante il silenzio su questa ecatombe di onestà-onestà-onestà della ditta proprietaria Grillo & Casaleggio & C.. Era più divertente e innocuo il votantonio votantonio votantonio dell’immortale Totò. Mancano ancora 9 giorni al voto! Un candidato grillino al giorno e Di Maio proporrà al Colle se stesso senza rinuncia all’immunità parlamentare perché……… Ma cosa dice Travaglio? Gomblotto naturalmente! appena esce un nuovo impresentabile candidato coi 5 stelle, subito si difendono dicendo “guardate gli altri”. Ma gli altri non hanno sbandierato ai 4 venti la propria diversità come hanno fatto i 5 stelle, che proprio grazie a questo hanno preso voti. Le liste penta stellate avrebbero dovuto essere un esempio  (per gli altri) di trasparenza e qualità dei candidati…obiettivi falliti miseramente. Tra l’auto definizione e la realtà c’è spesso un abisso. Una cosa mi stupisce. Il tifo dei M5S. Qualunque fatto relativo ai loro rappresentanti, in parlamento o in lista, viene superato con un ” e allora gli altri?”  dopo aver inondato i media per anni di dichiarazioni di onestà e trasparenza. Bah. Penosi. La preoccupazione vera è che il partito M5S potrebbe essere il primo partito del paese e, dopo aver lanciato slogan, di fronte a una responsabilità di governo, faranno nulla di quanto detto e diranno “e’ colpa di quelli che c erano prima ” come la Raggi a Roma. E i tifosi M5S ad applaudire.Speriamo di non finire come.la Grecia.Tutti scelti da Di Maio col suo grande acume politico.L’aspetto più vergognoso è che uno palesemente inetto sia incaricato di selezionare chi è palesemente più sveglio di lui.

Ok ITALIANI date in mano il governo de nostro paese a questa gente,e nel arco di qualche mese faremo la fine della Grecia.Ma forse questi SETTARI grulleschi coglioni che si tagliano le pelle per far dispetto alla AMANTE (RENZI O PD) piuttosto di rischiare la rovina definitiva di questo paese molti GRULLOMENI rivoteranno piuttosto quello che alla rovina li o ci ha portati molto vicino. Povera Italia dove sta per finire !!! 

Di tutto questo sono da ringraziare quei milioni di plagiati che si sono fatti convincere che votare NO al referendum era loro interesse. RICORDATEVI .
Gli unici governi che in questi ultimi trent’anni hanno fatto veramente qualcosa per il paese sia in campo economico che per le riforme sono stati quelli di Renzi prima e Gentiloni ora ma lo capirete solo quando sarà troppo tardi.
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ITALIANI: Guardiamoci negli occhi NON E PIÙ TEMPO PER FARE GLI STRUZZI.

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La scelta in vista delle elezioni politiche del 4 marzo è purtroppo tanto semplice quanto deprimente. Qualunque analisi delle opzioni a disposizione, infatti, non può prescindere da un triste dato di fatto che non mi sembra evidenziato a sufficienza da opinionisti, esperti e addetti ai lavori, che invece nella grandissima parte dei casi stanno facendo finta di raccontare un’elezione normale, una corsa dei cavalli come tutte le altre. Cosa che non è.

Guardiamoci negli occhi. Che siate di destra o di sinistra, che vi piaccia o non vi piaccia il governo Gentiloni, se siete un minimo seri e informati, e avete un po’ di onestà intellettuale, sapete che oggi in Italia c’è purtroppo un solo grande partito in grado di farsi carico dell’immane responsabilità di governare la settima economia del mondo ed è il Partito Democratico. Lo dico senza nessun orgoglio e anzi con grande amarezza e preoccupazione. Vorrei che non fosse così, sarebbe meglio per tutti PD compreso, ma è così. Il re è nudo. Se avete anche solo un briciolo di percezione di cosa voglia dire governare un paese – prima ancora di capire se governarlo bene o male: governarlo – e farne gli interessi e rappresentarlo nel mondo, se conoscete anche solo un po’ cosa deve e non deve fare un governo, cosa può e cosa non può fare, cosa devono essere in grado di fare le persone che ne fanno parte, lo sapete anche voi: e non è una cosa bella.

Potete detestare Matteo Renzi, potete pensare che l’attuale classe dirigente del Partito Democratico sia troppo centrista oppure schiava dei soliti sindacati (sono diffusissime entrambe queste critiche), che sia troppo dura o troppo morbida con i migranti (sono diffusissime entrambe queste critiche), che gli 80 euro siano stati un modo balordo di spendere i soldi, che la Buona scuola sia un fallimento, eccetera. Non sto dicendo che non abbiate ragione, magari avete ragione, non è questo il punto: non voglio contestare queste idee. Il punto è che meritereste di trovare sulla scheda elettorale delle plausibili opzioni alternative al Partito Democratico: meritereste di avere la possibilità di scegliere un’altra strada, non fosse altro che per il sano principio dell’alternanza, senza per questo temere tragedie. Eppure – guardiamoci negli occhi – sapete anche voi che oggi l’unico governo da paese normale che queste elezioni possano esprimere, l’unica classe dirigente da paese normale che questo paese possieda, sia in questo momento quella del Partito Democratico e dei suoi alleati. Gentiloni, Padoan, Bonino, Calenda, Bellanova, Della Vedova, Boschi, Scalfarotto, Minniti, Delrio, Franceschini, eccetera. Non è la classe dirigente migliore possibile. Orrore, sto allora forse dicendo che è la meno peggio? No, magari. Sto dicendo che è l’unica.

La coalizione di centrodestra non è una coalizione, non ha un leader e non ha progetti comuni a parte qualche vuoto slogan. È enormemente più pericolosa e farsesca di quella che tra il 2008 e il 2013 ha letteralmente trascinato il paese a un passo dalla bancarotta e dal completo commissariamento in stile Grecia, cioè a un passo dal momento in cui forse i soldi che avete in banca non valgono più niente, per capirci. Il tutto mentre il suo capo, che incidentalmente era anche capo del governo dell’Italia, veniva processato per frode fiscale e prostituzione minorile e il Parlamento votava fingendo di credere che una sua giovane amica, diciamo così, fosse la nipote di Hosni Mubarak. È successa veramente quella cosa lì, sapete? Ci si mette un attimo a tornarci. Ci si mette un attimo. E lo ripeto: questa coalizione di centrodestra è enormemente più pericolosa di quella che ha già distrutto il paese una volta. Oggi non ha più quel leader, che è suonato dagli anni e ineleggibile, e non ne ha nessun altro; ed è composta per metà da due partiti di estrema destra la cui linea politica è un miscuglio di razzismo, populismo da bar e teorie del complotto.

L’attuale Lega è vista con preoccupazione e fastidio persino da gente come Roberto Maroni e Luca Zaia, che hanno almeno un’idea di cosa voglia dire la responsabilità di governare qualcosa; quando invece basta ascoltare Matteo Salvini parlare di dazi per rendersi conto che proprio non sa quello che dice. Fratelli d’Italia è una ridicola e inquietante parodia del Movimento Sociale Italiano, perché dopo Fiuggi persino dentro Alleanza Nazionale avrebbero giudicato come uno sciroccato – come minimo – chi avesse aderito a una teoria del complotto sui ricchi banchieri ebrei che vogliono distruggere l’Europa contaminandone la razza o fosse andato a fare sceneggiate da Bagaglino davanti al Museo Egizio di Torino.

Forza Italia non esiste. È un involucro con un leader che non è riconosciuto come tale da nessuno – nemmeno dal gruppetto di fedelissimi che gli fanno da badanti per affetto, per antica stima o per opportunismo – che unisce pezzetti di una logora classe dirigente guidata solo da interessi individuali, pronta a sparpagliarsi il giorno dopo il voto in nome della propria personale sopravvivenza, come già accaduto dopo le elezioni politiche del 2013. Gli unici che dentro Forza Italia hanno un’ambizione politica vera – e in quanto tale rispettabile – sono quelli che vogliono fare le scarpe a Silvio Berlusconi, che saranno quindi i maggiori agenti di caos dal 5 marzo in poi. Ma attenzione, breaking news: non si possono fare le scarpe a Silvio Berlusconi, perché Forza Italia è di sua proprietà. Non è un partito vero. Dopo il voto si atomizzerà.

Poi c’è il Movimento 5 Stelle. Di nuovo, guardiamoci negli occhi. Trattare il Movimento 5 Stelle come un’opzione politica normale e non come una grave e pericolosa minaccia per la collettività è davvero colpevole: ed è tanto più colpevole quanto è alto e illustre ogni singolo pulpito che in questi anni ha contribuito a lisciargli il pelo e giocare col baratro per guadagnare pubblico o togliersi qualche personale sassolino contro Renzi, col risultato di sdoganare una classe dirigente della quale la cosa migliore che si possa dire – la cosa migliore – è che sia tragicamente impreparata, a cominciare dal suo leader che vorrebbe governare l’Italia avendo nel curriculum l’esperienza di webmaster e steward allo stadio. La cosa peggiore: un gruppetto di buoni a nulla – pochi in buona fede, altri in malafede – che mente in continuazione, che usa la completa incompetenza come bandiera, che ottiene consensi soffiando sui nostri peggiori istinti, che sta facendo disastri ovunque governi, che non è riuscito nemmeno a fare delle liste elettorali e un programma senza commettere errori da dilettanti, che non saprebbe amministrare un condominio ed è direttamente comandato da una società di consulenza. Dai, di cosa stiamo parlando.

Non mi dilungo su Liberi e Uguali solo perché, al contrario del centrodestra e del Movimento 5 Stelle, non ha nessuna speranza di arrivare al governo, per quanto possa comunque fare danni. Dentro e fuori Liberi e Uguali anche i pochi benintenzionati sanno che fine farà questo cartello elettorale dal 5 marzo: la fine che ha fatto L’Altra Europa con Tsipras allo scorso giro, e Rivoluzione Civile a quello prima, e la Sinistra Arcobaleno a quello prima ancora. Smetterà di esistere, si sbriciolerà nelle mille sigle che l’hanno costruito allo scopo di farsi riportare in Parlamento. L’avranno sfangata, ora ognuno per sé e dio per tutti, benintenzionati e non: tra cinque anni ne riparliamo. Basterà trovare un altro nome, un altro logo e un altro estemporaneo leader da usare per tre mesi, vedremo quale innocuo ex magistrato ci sarà sulla piazza.

Ora, credetemi. Scrivo tutto questo senza un minimo di soddisfazione. Nessuna. Vorrei che ci fosse in Italia un normale partito di sinistra, come Syriza o come la Linke, e invece ci ritroviamo con questo sgorbietto utile a far fare un ultimo giro di giostra a una classe dirigente arrivata al capolinea più o meno nel 2011. Vorrei che ci fosse in Italia un vero partito conservatore, come la CDU o come il Partido Popular, e invece ci ritroviamo con una cosa a metà tra Moira Orfei e Alba Dorata. Tutti i paesi europei fanno i conti con movimenti estremisti, populisti, anti-immigrati, eccetera, ma noi siamo gli unici in cui questi movimenti contano tutti insieme – M5S più Lega più FdI – quasi il 50 per cento dei voti, secondo i sondaggi. Quasi il 50 per cento. Per cui senza dubbio questa è l’offerta politica che ci meritiamo e che avrà la meglio il 4 marzo: e d’altra parte non vedo a sinistra e a destra del PD tutto questo struggersi davanti alla scheda elettorale. Mi sembrano tutti piuttosto entusiasti di votare le opzioni di cui sopra. Gli unici che andranno a votare col mal di pancia sono quelli che andranno a votare l’unico partito normale di questo paese, che peraltro lo ha reso incontestabilmente migliore di come fosse cinque anni fa nonostante quel risultato elettorale balordo e nonostante Matteo Renzi dal 4 dicembre 2016 a oggi abbia sbagliato tutto quello che poteva sbagliare.

Questo non è un post che invita a votare Partito Democratico. Questo è un post che prende atto con enorme preoccupazione del fatto che oggi in Italia la democrazia sia mutilata non dai presunti “poteri forti” – semmai dalla loro pavida abdicazione – bensì dall’impossibilità di esercitare una vera scelta tra opzioni politiche anche molto diverse ma che non facciano temere tragedie. Perché di questo si parla, e se non ne avete la percezione forse pensate che un governo Salvini o uno Salvini-Meloni-Di Maio non possano davveroaccadere (in questo caso chiedete agli americani) oppure siete come me, privilegiati quanto basta da sapere che ve la caverete in ogni caso.

Io vivo in una delle città più prospere e meglio amministrate d’Italia, sono un uomo, ho la cittadinanza italiana, sono relativamente giovane, sono normodotato, sono autosufficiente, sono eterosessuale, sono bianco, non ho figli, ho un lavoro stabile e che mi piace e uno stipendio che mi permette di vivere serenamente. Sono letteralmente il ritratto del privilegio, in un posto come l’Italia del 2018. Non sono al riparo da tutto – uso le strade e gli ospedali che usiamo tutti, pago le tasse, mi affido alle forze dell’ordine per la mia sicurezza, eccetera – ma comunque vada me la caverò. Posso permettermi di votare per “dare un segnale” o perché Renzi mi sta sul cazzo, posso votare per contestare una sola questione – che sia il caso Regeni o la gestione dei flussi migratori – infischiandomene del fatto che il ministro degli Interni Matteo Salvini e quello degli Esteri Carlo Sibilia proprio su quelle questioni avrebbero fatto e faranno molto peggio. Io lo posso fare, starò bene comunque, anzi, magari mi tolgo pure una soddisfazione. Se però siete donne, studenti, stranieri, genitori, malati, disoccupati, precari, disabili, omosessuali, non bianchi, se non potete vaccinarvi, o se avete a cuore la serenità di almeno una di queste categorie di persone, io ve lo dico, guardiamoci negli occhi: forse non ve lo potete permettere, di giocare col fuoco.di-maio-salvini-ac.jpg

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Ma dove sta scritto che il PD è in difficoltà….continuate a ripeterlo fino alla noia…voi media avete già deciso!!! vi si ritorcerà tutto contro! votano i cittadini ricordatevelo!!!

La strategia dell’attenzione.Nell’istruttoria pre-elettorale, il Quirinale non esclude il coinvolgimento dei Cinque Stelle in vari scenari.Di Alessandro De Angelis Vicedirettore, L’Huffpost

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Chi ha avuto lo sfortuna di leggere tutto il giorno questo bollettino grillino(huffington) ha la percezione che le elezioni ci sono già state e ha vinto Giggino,tanto che il ripetente già è stato chiamato al quirinale,tranquilli questi sono solo desideri di annunziatona,e tali rimarranno: Un governo del genere ammesso che riesca a nascere durerebbe sei mesi e sarebbe un suicidio elettorale per tutti e tre. Pura fantapolitica. La tua testa è piena di utopie e illusioni… confondi illusioni e realtà.Stai tranquilla che il tuo Gigetto, Palazzo Chigi lo vedrà sempre e solamente in televisione. Mica vorrai rovinarci, spero.

Certo che scrivere “Tizio non esclude che…” attribuito a qualcuno che non ha fatto NESSUNA dichiarazione, si può costruire un castello di carte a piacere. Complimenti al giornalista per l’ottima frittata d’aria.(e un amichevole pensiero di compatimento a chi ci casca come un pollo)

Ma certo che il Quirinale non esclude il M5S! Come potrebbe, da arbitro farlo? Semplicemente aspetta i risultati delle elezioni, le consultazioni e le prospettive di maggioranze possibili, come descritto nella Costituzione. La mossa di Di Maio mi sembra pesantemente irrituale, al limite della sovversione. Mi sembra di leggere un passaggio per dire che il M5S rappresenti milioni di italiani, i soli onesti, a loro avviso, ovviamente. Neanche Berlusconi non si era mai allontanato dai sentieri costituzionali. Questa di tutte è la più pacchiana e ridicola delle manovre propagandistiche.
Una lista di governo presentata preventivamente al Presidente della Repubblica prima delle elezioni? Da non credere. Una grazia che Mattarella e il suo staff non lo abbiano spernacchiato pubblicamente.
Un governo di Di Maio non ci sarà mai. Questo governo-fantasma a quanto pare è famoso per tutti quelli che hanno detto di no. Alla fine sarà una lista della solita gente raccattata qua e là, con tutt’al più qualche generale e professore in pensione malati di protagonismo.Liste piene di indagati, riciclati, massoni. Gente espulsa preventivamente perchè chiaramente impresentabili. Una schifezza dopo l’altra.

Se RATTO DEANGELIS avesse ragione, bisognerebbe anche tenere conto che LEU non esiste come partito, e che almeno SI/SEL non sarà mai disponibile a partecipare ad un governo.
Poi ci sarebbero i numeri, considerando anche che alcuni eletti del M5S sarebbero già espulsi.
Ed infine ci sarebbe la nuova legge elettorale, su quali basi il centro sinistra potrebbe accordarsi con il M5S su questo argomento?
Argomento che costituirebbe la parte centrale ed irrinunciabile di una simile intesa. PD per il maggioritario, LEU per il proporzionale puro, M5S per un proporzionale indefinito che però taglierebbe fuori i piccoli partiti e le coalizioni.

La disperazione del ratto Deangelis per il probabilissimo flop di leu e del suo mentore Dalema lo fa straparlare. A leggere le sue baggianate sembrerebbe essere il più vicino confidente di Mattarella mentre, molto più modestamente, è solo il vicedirettore di questo giornalino fantapolitico.

O k c’è da domandarsi di che robaccia facciate uso. Per essere così invasati del giggino, tanto da definirlo carismatico e lungimirante. Uno il cui unico pregio, più o meno riconoscibile è la scaltrezza, ma quella di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno. Uno bravo , probabilmente, a fare il commesso in un negozio di abiti femminili. Nulla di più. Ma davvero pensate che possa guidare il governo di una nazione ed intervenire presso consessi internazionali. Vero che se ci riesce Trump, possono riuscire quasi tutti, ma proprio quel quasi determina l’esclusione del dimail. Ragazzi pensate al vostro futuro, disintossicatevi, fatevi una vita. Sinceri auguri di un felice esito.

Topolino visti i risultati di leu che contende il 2,8 a potre al popolo ormai da’ in escandescenze e non sa più a che santo votarsi, pur di modificare un esito , quello si scontato ma non per i sondaggi se non per i rumors dai mercati dove escono con le mazze fuori quando sentono questi qui; e cosi assistiamo alla ennesima narrazione che vorrebbe in qualsiasi modo inserire liberi e belli in un quadro governativo con i loro quattro gatti, ma oggi è andato oltre ogni umana immaginazione , ho salvato l’articolo per rileggermelo a fine marzo e magari condividerlo con gli amici.

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