La minoranza PD: La zavorra del Pd e Matteo Renzi

RENZI “Dialogo con M5s? Solo se si parte dai 100 punti del nostro programma”

Risultati immagini per La minoranza PD: La zavorra del Pd e Matteo RenziLa minoranza che vuole governare al posto della maggioranza. Una sorta di democrazia capovolta con il plauso, assurdo, di molti. L’antipatia personale che calpesta le regole fondamentali della democrazia. Ci sarà il prossimo congresso a dipanare la matassa per cui chi vuole, democraticamente si candidi e alla luce del sole, senza architettare tranelli e tranellucci vari.

Siete proprio sicuri che la zavorra del Pd sia Matteo Renzi? Io rifletterei su questo aspetto. Non mi pare che la sinistra senza il visigoto abbia fatto sfracelli e né mi risulta che a sinistra del Pd, storicamente (tranne un 8% di Bertinotti) siano andati oltre un umiliante risultato.

Leu si presentava senza la zavorra e con tanti esponenti che si proponevano come la “vera” sinistra. Risultato? Poco più del 3%.
Il Pd con la zavorra ha avuto poco più del 18%. Poco? Pochissimo.

Però, provate a fare campagna elettorale contro chi proponeva il reddito di cittadinanza a 780 euro mensili e contro chi vuole inserire la flat tax al 15%, l’abolizione della Fornero e i respingimenti senza se e senza ma. Tete conto che la sinistra è in crisi dappertutto e non solo in Italia per cui trovare il capro espiatorio in Matteo Renzi mi sembra francamente esagerato, al di là dei suoi innumerevoli e gravissimi errori.

Certo è uno strano Paese quel paese che persegue la distruzione del Pd per abbracciare i populisti sovranisti che poi pur di governare sono disponibili a tutto, anche a rinnegare il loro (recente) passato.

Poi chi sarebbe la persona capace di portare il Pd agli antichi splendori quando la slavina è iniziata nel 2008, è diventata valanga con Bersani ed è continuata con Renzi?
Ripeto la domanda: siamo proprio certi che è questione di persone?

Il mio pensiero ve lo esplicito in poche parole. Il Pd, rispetto al m5s di proprietà di Casaleggio, al partito di proprietà di Silvio e alla Lega, che ha ancora nel suo statuto la secessione, è comunque un soggetto vivente rispetto alle aziende sopra citate (tranne la Lega).

Io sostengo un partito con tutti i suoi difetti, tu sostieni la Casaleggio Associati. Noti la differenza? Tu contribuisci ad un bilancio, io ad un partito.
Ri noti la differenza?

Ok siete di bocca molto ma molto, buona.Ma vi hanno preso per i fondelli promettendo mari e monti, giurando e spergiurando di distruggere la vecchia partitocrazia, di aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, di combattere contro il tiranno Europa e contro il mefistofelico Euro.

Hanno ingannato milioni di disoccupati del sud con il reddito di cittadinanza, hanno fatto patti con la destra sfociata nell’elezione della celeberrima Casellati, si inginocchiano a mani giunte sotto l’icona di San Matteo Salvini, sono disponibili ad abbracciare la politica dei respingimenti, hanno mostrato disponibilità ad accettare il sostegno del mitico mafioso di Arcore e voi siete soddisfatti solo perché Fico va (andava) in pullman dopo essersi assicurato la presenza del fotografo per lanciare, urbi et orbi, la purezza della razza cinquestellina? Della SETTA 5S  avete dimenticato che i loro esponenti vanno anche ai giardini a spaventare le vecchiette e a rubare il gelato ai bambini all’uscita di scuola. Grave per uno inflessibile come voi.

Non commento il resto per cui la lascio alle vostre radicate convinzioni ma cosa vi fa credere, visto che vi rivolge a me, che io condivida la dichiarazione di Rosato?
Ho scritto cinquemila volte che io considero il berlusconismo il male assoluto per cui se il Pd troverà compatibilità con i berluscones io sarò, semplicemente, da un’altra parte.vi convince il discorso?

Per come la vedo, Renzi parla per uno che è senatore del Pd, ben piantato e accomodato nella sua poltrona e con un largo seguito che si è premunito di approvvigionarsi.
Il resto del partito segue il vento, a seconda di come tira. La scissione è sempre nascosta tra le pieghe delle varie anime, l’una contro l’altra fino ai denti armata.
La cifra del Pd, attuale è quella di sempre: andiamo in tutte le direzioni preferendo quella che ci torna più comoda e decidendo strada facendo.
Non so se troverà il famoso “gancio in mezzo al cielo” ma se pensa di trovarlo unendosi in un abbraccio mortale coi cinquestelle, temo, possa diventare il gancio nel quale impiccarsi, definitivamente e senza possibilità di ritorno. Lo escluderei. E forse è proprio quello che vuole il senatore Renzi dal giorno in cui ha deciso di “segretariarlo”. ora che ne è il segretario segreto, sta lavorando proprio a questo fine: distruggerlo per fare nascere dalle sue ceneri il mai archiviato PdN a guida, inequivocabilmente renziana.
Il presidente Fico, mi ha fatto tenerezza: sembrava uno scolaro di terza media dopo aver consegnato il compito in classe: missione compiuta, ce l’ho fatta, il dialogo tra Pd e cinquestelle è iniziato.
E ne ha ben donde di essere contento, lui ha avviato il dialogo ed è già un miracolo dopo le carriolate di pantano vischioso e melmoso che i cinquestelle hanno gettato contro il Pd che, a onor del vero, ha sempre risposto, ma con un pelo di dignità in più. Devo dargliene atto.
A cosa porti questo dialogo non si sa: c’è tempo, prima si devono cercare tutti gli aghi nel pagliaio delle possibili convergenze che, per ora, divergono come forcelle per rabdomanti.
Ma non trovo democratico escludere il centrodestra che ha preso il 37 e passa per cento alle elezioni, sarebbe il tradimento degli elettori e della democrazia.
Di Maio è un simildemocristiano della terza ora, arrogante e incompetente che pensa che con il 32 per cento dei voti possa mettersi sul pulpito a dettare legge e dire quello che si deve e non si deve fare.
Spetta al presidente Mattarella (se volesse battere un colpo deciso, finalmente) sgarbugliare questa matassa, non spetta certo a lui o a DiBattista che, non è ancora del tutto chiaro, quale parte in commedia stia recitando (good cop, bad cop).
Renzi è passato dall’aereo presidenziale alla bicicletta ultramoderna: un cambio di passo, di stile, o di strategia?
A me, sinceramente importa poco. Mi importa che si metta fine a questa imponente ennesima presa in giro degli italiani, altrimenti, mi vedrò costretto, la prossima volta e per la prima volta in vita, ad andare ad ingrossare le fila degli astenuti al voto, a meno che…Renzi non si metta in strada con un nuovo partito. 

 

La minoranza PD: La zavorra del Pd e Matteo Renziultima modifica: 2018-04-29T10:30:31+02:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share