Il programma Salvini-Di Maio costa già una cifra impossibile. Non faranno niente, ma possono fare altri danni. E il fronte del buonsenso litiga su cose futili o va in vacanza.

Il programma Salvini-Di Maio costa già una cifra impossibile. Non faranno niente, ma possono fare altri danni. E il fronte del buonsenso litiga su cose futili o va in vacanza.

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Sta per nascere il peggior governo della storia italiana e d’Europa: un mix fra il celtico-razzismo del Nord con il lazzaronismo meridionale. Un governo che sogna il ponte aereo più grande della storia per rimpatriare seicento mila immigrati e uno stipendio generosamente passato a undici milioni di cittadini. E che, forse, dentro di sé coltiva l’idea che, se messi alle strette, si può sempre uscire dall’euro e tornare alla vecchia lira, svalutandola progressivamente al fine di riacquistare competitività, e quindi crescita. D’altronde, si è sempre fatto così in Italia (su pressione degli imprenditori).

I colloqui  fra le due parti contraenti, i due vincitori del 4 marzo, sono già cominciati e ci sarebbe accordo. Qualcuno ha calcolato che già questa intesa iniziale (quasi sui massimi sistemi) avrebbe un costo di una trentina di miliardi. Da aggiungere ai 20 che bisogna trovare per impedire o scatto automatico dell’Iva. E così siamo già a 50 miliardi. Ma il conto è destinato a salire, ovviamente.

Anche un bambino comprende come tutto ciò non stia in piedi. E questo spiegherebbe la relativa serenità con cui molti guardano a questo esperimento: Salvini e Di Maio non faranno alcuna rivoluzione, sono solo due cani che abbaiano per paura del buio, in realtà non sanno bene che cosa fare. Adesso scrivono accordi e tracciano programmi, poi faranno quello che le burocrazie ministeriali e Bruxelles consentiranno loro di fare. L’Italia non è un’isola alla deriva nel mar dei Sargassi. Sta in Europa, nell’Alleanza atlantica, ci sono i mercati, gli imprenditori, più di 20 milioni di lavoratori.

Inoltre, non è forse vero che qui non si può fare la rivoluzione perché ci conosciamo tutti (battuta di incerta attribuzione)? Franco Bernabè, uno degli uomini più intelligenti che conosca e grande manager, risponde che la rivoluzione non si può fare perché siamo tutti democristiani.

In realtà, qualcosa sta accadendo.

1- Come previsto da alcuni la Repubblica si sta trasformando in direzione semipresidenziale. Di fronte alle annunciate follie dei neo-governanti, il presidente Mattarella (l’ultimo da cui ti saresti aspettato una cosa del genere) comincia a allargare i suoi poteri: chiede al nuovo governo garanzie su economia e politica estera, forse anche sugli Interni. Può farlo, è lui che nomina i ministri: Salvini e Dei Maio possono solo sottoporgli delle liste, sta a lui accettarle o meno. Ma questa volta sta andando oltre. Preventivamente ha detto che non vuole scherzi con l’Europa e la nostra appartenenza all’area atlantica. Mai successo. Prima, i presidenti della Repubblica si limitavano, davanti a certi nomi, a sollevare un sopracciglio e i nomi sparivano. Adesso, il democristiano di lungo corso Mattarella viene alla ribalta: non voglio sovranisti fra i piedi. Nella Costituzione materiale del paese è già cambiato qualcosa.

2- E sta accadendo un’altra cosa mai vista prima. Oggi abbiamo un fronte più che conservatore (razzista-fancazzista, Lega più  grillini), la nuova destra. Ma il fronte opposto è un campo di Agramante. Il Pd, che dovrebbe essere il contraltare dei sovranisti, passa le giornate litigando su cose senza senso con persone (Speranza, Stumpo, Cuperlo) che nessuno sa chi siano e perché se ne sta parlando. E’ come se il Pd avesse deciso di scendere nel sottoscala e di mettersi a litigare con il primo che capita. La destra antica, quella di Berlusconi, è convinta, e non a torto, di avere in mano i destini del governo e quindi riposa tranquilla. Forse, Berlusconi sarà l’unico a andare in vacanza quest’anno. Non possono fargli scherzi, altrimenti li manda tutti a casa. Bastano 6 o 7 raffreddori fra i grilini e leghisti per far saltare tutto. E il Cavaliere sa come vengono certi raffreddori.

Insomma, mentre la destra più sgangherata che si sia mai vista in Europa si appresta a andare al governo con programmi che fanno venire il mal di testa anche al più sprovveduto ragioniere, quelli che dovrebbero costruire l’alternativa, il fronte europeista, la barriera anti-populista, il fronte della ragione e del buonsenso, o stanno in cantina a litigare con i compagni di banco delle elementari o stanno pensando alle vacanze.

Forse sarebbe ora di avvisarli che avrebbero del lavoro da fare.

Si ha come la sensazione che la loro serenità poggi su una falsa convinzione: questi, i populisti, si impiccheranno da soli. Basta stare fermi, e il prossimo giro toccherà a noi.

Non è così. Nessuno si impicca mai da solo.

I populisti non faranno il reddito di cittadinanza o la flat tax, ma potranno fare molti altri disastri: riforma codice penale, blocco totale immigrazione, nomine spaventose negli enti e nella Rai, servizi segreti. La materia non manca.

Quindi, è ora di uscire dalle cantine e di fare vacanze brevi.

Il fronte del buonsenso è ancora tutto da costruire. E sarà un lavoro lungo.

Ma è arche (ma sono tre mesi che ve lo dico).

Il programma Salvini-Di Maio costa già una cifra impossibile. Non faranno niente, ma possono fare altri danni. E il fronte del buonsenso litiga su cose futili o va in vacanza.ultima modifica: 2018-05-11T18:40:21+02:00da bezzifer
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