Forse sono sempre ubriachi. Persino il “Corriere”, l’amico ”Corriere”, li definisce “irresponsabili”. E la stessa cosa fa l’amica Annunziata. L’aria, forse, non è più quella di una volta,

La buona notizia è che i “meravigliosi ragazzi” di Beppe Grillo, già tutti pronti con il vestito scuro per occupare i ministeri, se ne devono tornare a casa. E’ quasi certo che non indosseranno mai quegli stessi abiti. Il loro destino è molto incerto. Forse non esiste nemmeno più.

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La cattiva notizia è che si va verso delezioni (a settembre o a ottobre,o primavera 2019 decide Mattarella, ancora lui) che saranno molto combattute. Ma saranno anche basate sulla verità e non sulle frottole, come è avvenuto in quelle del 4 marzo.

E la verità è che Salvini vuole portare l’Italia fuori dall’euro e quindi fuori dall’Europa. In caso contrario, avrebbe rinunciato alla candidatura di Savona (forte simbolo anti-euro) e oggi sarebbe tranquillamente seduto al governo insieme al suo amico  Di Maio.

1- Salvini si è spinto talmente avanti nella sua crociata contro la moneta unica che non può più tornare indietro: la prossima campagna elettorale la deve fare su questo, non su altre balle. Anzi, la prossima campagna sarà un referendum sulla moneta unica. Le scempiaggini del contratto per il governo di cambiamento sono già dimenticate, sono già polvere.

2- Ma uscire dall’euro significa anche uscire dall’Europa, cioè dal maggior mercato di sblocco delle merci di quel Nord produttivo dove lo stesso Salvini raccoglie i suoi voti. Oggi i sondaggi lo danno in crescita (ai suoi elettori con Bmw davanti a casa piace la flat tax), ma quando sarà chiaro che il cuore del suo progetto è uscire dall’euro (una cosa demenziale) forse i sondaggi cambieranno verso.

3- Salvini, sulla base die sondaggi, oggi potrebbe andare al governo, dopo le elezioni, come leader del centrodestra. Ma nel centrodestra c’è anche Silvio Berlusconi, che è ormai rientrato in politica e che può essere eletto. E Berlusconi va nella direzione contraria. Non ci pensa nemmeno a uscire dall’euro e vuole tenere buoni rapporti con i leader europeisti (a partire dalla Merkel) del Ppe. In più detesta i grillini, da lui ritenuti incapaci di fare qualsiasi cosa, ragazzotti ai quali farebbe pulire i cessi di Mediaset. Se Salvini vuole arrivare a palazzo Chigi lo può fare solo come leader del centrodestra. Sempre che Berlusconi, a 82 anni, non abbia voglia di fare un ultimo giro di pista.

4- Ma questo non è il solo guaio di Salvini. La grana più grossa è che ha mentito alla gente: li ha affascinati con un programma irrealizzabile. Secondo il nuovo presidente incaricalo, Cottarelli, nel famoso contratto per il governo del cambiamento c’erano spese per 100-120 miliardi e copertura per appena 500-600 milioni. In realtà, a Salvini non importava niente perché il piano vero era uscire dall’euro e poi stampare le vecchie lire: i soldi mancanti, cioè, sarebbero  stati stampati, carta e inchiostro. Una follia, da gettare l’Italia in recessione per decenni.

5- Alla disperata Salvini porrebbe tentare un’alleanza con i 5 stelle (se ne parla già). Ma la cosa ha poche probabilità di successo. Oggi i ragazzi grillini non sono ministri per il suo ostinarsi su Savona: se avesse indicato un nome meno urticante oggi ci sarebbe il governo e sarebbero tutti ministri. E potrebbero procedere a occupare la Rai e le altre 300-400 cariche-chiave nelle società pubbliche. Invece niente. Difficile  che gli siano grati.

6- Inoltre, pur di arrivare al governo, Di Maio e Casaleggio avevano trasformato il Movimento in una sorta di Dc ubriaca (reddito di cittadinanza e altre stupidaggini, pronti a ogni compromesso, dalla nato all’Europa). Ma il boomerang gli è tornato in testa. Adesso dovranno riprendere la vecchia strada: tutti nemici, tutti da processare, tutti da cacciare. Ma dovranno spiegare come mai nella loro guerra alle élite si siano poi rivolti a quelle stesse élite per trovare il personale di governo (a partire dal presidente del Consiglio, di serie B, peraltro). Anche Di Maio e Casaleggio, cioè, avranno molte cose da spiegare alla loro base: perché hanno tradito così platealmente l’identità del Movimento per non ottenere niente, alla fine. Dentro il Movimento, cioè, può scoppiare di tutto. Di Maio potrebbe essere accantonato nel giro di qualche giorno.

7- La ciliegina su questo disastro (più di 80 giorni di tira e molla per non combinare niente, pur avendo i voti per fare tutto quello che volevano, se solo avessero letto la Costituzione e non solo il sacro blog di grillo) è la richiesta di impeachment del presidente della Repubblica. Una follia da bambini risentiti, ai quali è stato portato via il giocattolo. Non ci sono i presupposti e la procedura è talmente lunga e complessa che Mattarella può dormire fra due guanciali.

Adesso urlano come aquile ferite. Ma sono stati bugiardi e stupidi. Bastava sostituire Savona e oggi sarebbero tutti ministri, potrebbero nominare i loro amici alla  Rai e negli altri posti, e magari distribuire qualche soldo ai lazzaroni del Sud. Invece girano per le piazze a contare altre balle e altre bugie. E continuano a fare polemica con la Germania, il nostro miglior cliente nelle esportazioni. Forse, sono ancora ubriachi.

Forse sono sempre ubriachi.Persino il “Corriere”, l’amico ”Corriere”, li definisce “irresponsabili”. E la stessa cosa fa l’amica Annunziata. L’aria, forse, non è più quella di una volta,

Forse sono sempre ubriachi. Persino il “Corriere”, l’amico ”Corriere”, li definisce “irresponsabili”. E la stessa cosa fa l’amica Annunziata. L’aria, forse, non è più quella di una volta,ultima modifica: 2018-05-28T11:11:06+02:00da bezzifer
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