A Taranto si gioca il 2019. Se si chiude, l’Italia va in recessione.

Non ne posso più di tutti quelli che dicono “lasciamoli provare, magari faranno qualcosa di buono”. Mi viene in mente la storiella del banchiere americano che durate la crisi del ’29 si lancia dal novantesimo piano. Al trentesimo un collega si affaccia a una finestra e chiede “Come va?”. Risposta: “Per ora bene”.

La realtà, dura, durissima, è che il governo è in mano alla peggior classe dirigente immaginabile: razzista, omofoba, reazionaria, irresponsabile, ideologica, anti-euro, anti-Occidente. Che bene ci dobbiamo aspettare da gente così? Barbara Lezzi, un impieguccio da 700 euro al mese prima di diventare ministro con 20 clic. Ministro del Sud, per fortuna senza portafoglio. Cosa volete che faccia? Chiacchiere, viaggi, qualche convegno, tanti tweet. Aria fritta in sostanza, potevano anche lasciarla a casa.

Comunque, per gli appassionati del “lasciamoli provare”, il momento della verità non è lontano e si chiama Taranto. Lì c’è la più grande acciaieria d’Europa, 20 mila dipendenti diretti e altre migliaia di indiretti.

Nel giro di non molti giorni bisogna decidere se tenerla aperta, o chiuderla. Se si chiude, come certe spinte populiste (vedi quell’idiota del presidente della regione, Emiliano) lascerebbe pensare, ci sono appunto più di 20 mila persone che perderanno il posto di lavoro. Cassa integrazione a vita, giardinetti e pesca delle cozze fino alla fine dei loro giorni? Forse.

Ma non è finita lì. La produzione di Tarano vale 1 punto del nostro Pil. Se dovesse chiudere, l‘Italia andrebbe immediatamente in recessione. Nel 2019 è prevista, dopo la trovata di Trump dei dazi, una crescita di appena lo 0,7-0,8 per cento. Togliete un punto percentuale che viene da Taranto e siamo sotto lo zero, in recessione.

A parte l’idea malsana e criminale di chiudere, come se fosse una bottega di calzolaio, la più grande acciaieria d’Europa. Solo dei pazzi (ma Emiliano e i grillini questo sono) possono aver concepito un’idea del genere.

Questa è pura decrescita. Non felice, ma delinquenziale, ideologica, pazzoide.

En marche verso un mondo di pensionati e di coltivatori di orchidee. Lasciamoli provare.

A Taranto si gioca il 2019. Se si chiude, l’Italia va in recessione.ultima modifica: 2018-06-04T12:20:19+02:00da bezzifer
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