CONTE PARLA, E LO SPREAD SALE. Grandi promesse, ma zero indicazioni sulla copertura finanziaria. I mercati cominciano a dubitare.

Siamo alle solite. Il nuovo presidente del Consiglio parla in Senato, in sostanza non dice niente. Fa montagne di promesse senza indicare come potrà fare a mantenerle, e lascia quindi i mercati liberi di pensare che alla fine scatterà il piano B. Non a caso Paolo Savona, che è un po’ il depositario di questa tremenda minchiata, fa parte del governo. Lo spread, a questo punto, esattamente dopo due minuti l’inizio del discorso di Conte comincia a salire. Poi si fermerà o tornerà indietro. Però siamo già un bel 100 punti sopra, stabilmente, l’epoca di Paolo Gentiloni. Siamo cioè all’1 per cento in più di interessi da pagare sul nostro debito. Ottimo inizio, ragazzi.