Il comportamento della Merkel molto probabilmente non significa rispetto per Conte e per l’Italia

Angela Merkel rassicura Giuseppe Conte in vista del summit di Bruxelles sui migranti Ieri Palazzo Chigi aveva minacciato di disertare l’incontro dopo la doccia fredda sui movimenti secondari dei richiedenti asilo. Anche la Commissione Ue corregge il tiro

Mentre sui social si applaude o si fischia ai ragli di Salvini/Di Maio, Merkel e Macron, al riparo del polverone anti-immigranti, hanno preparato il vero trappolone agli italiani, anche con l’aiuto dei giornali come Stampa, Corriere, Repubblica e Huffington Post e di quegli idioti integrali minoranza del PD.

Il comportamento della Merkel molto probabilmente non significa rispetto per Conte e per l’Italia. Più probabilmente cerca il più possibile di tenere le discussioni a porte chiuse dove le minacce e i ricatti contro i vari capi di governo sono più efficaci, invece che in una discussione pubblica o parzialmente pubblica che suscita una risposta nell’opinione pubblica e in chi come Salvini e Conte non fa sconti e legge i sondaggi ogni giorno. Comunque è abbastanza comico vedere il continuo richiamo ad essere uniti e a non fare scelte non concordate da parte di Merkel e Macron, che hanno organizzato un intero vertice non concordato, per scavalcare il vertice ufficiale che si terrà tra poco, e imporre le proprie tesi a tutti gli altri

Ecco i fatti:
Con la bozza di Meseberg, il “trappolone” franco-tedesco sta nascosto in tutt’altra parte. E precisamente là dove si parla di banche. Si tratta di meccanismi “tecnici”, come sempre, che si tramutano in cappi politici.
Ad esempio: se si pone l’obiettivo della riduzione al 5% lordo – e al 2,5% netto – dei “crediti deteriorati” in mano alle banche a prima vista sembra una cosa neutra, politicamente indifferente. Stiamo parlando di prestiti fatti a clienti soprattutto aziende, per entità delle somme, che ormai hanno ben poca probabilità di essere restituiti. A noi poveri mortali che ci frega?
Indirettamente, molto. Bisogna infatti sapere che le banche italiane presentano in questo momento una situazione pesante proprio su questo fronte, con NPL (prestiti non liquidabili) lordi all’11% dei prestiti totali, e netti al 6%.
Dunque dovrebbero smettere di prestare soldi alle imprese (e in parte anche alle famiglie) e fare pressione sui clienti per “rientrare”; oppure cartolarizzare queste “sofferenze”, svendendole a qualche pirata della speculazione.
Le conseguenze sono immediate anche nella vita economica: rallentamento del credito, rincaro dei tassi di interesse praticati sui prestiti privatidifficoltà aggiuntive per imprese e famiglie a corto di liquidità, dunque frenata nella crescita economica e nei consumi. Insomma, meno posti di lavoro, salari più bassi, contratti più precari.
Qualcuno può dire: “beh almeno si risanano le banche”.
Col cavolo. Se si guarda alla situazione di altre grandi banche europee. Quelle francesi e tedesche, per esempio, sono messe malissimo sul fronte dei “titoli illiquidi”, ovvero di “prodotti finanziari derivati”, carta straccia speculativa messa in circolazione al tempo del denaro facile, creato dal nulla. Il 75% dei titoli illiquidi vaganti in Europa è in mano a banche francesi o tedesche.

Ma di questo, nella bozza di Meseberg, non si fa menzione. Risultato: le banche di Parigi e Berlino possono essere considerate “sane” anche se alcune sarebbero tecnicamente sull’orlo del fallimento (un nome per tutti: Deutsche Bank), mentre quelle italiane sarebbero “a rischio”.

Di fatto, dunque, Merkel e Macron hanno messo a punto un pacchetto che stringe i vincoli europe, ma salvaguardando i propri interessi nazionali. Il prezzo, ovviamente, va scaricato sui partner.

La sostanza è dunque chiara: se gli scricchiolii franco-tedeschi sono “sanati” per via politica, quelli italiani (e spagnoli, greci, ciprioti, portoghesi, ecc) dovranno per forza esserlo tramite la riduzione del debito e della spesa pubblica. Deprimendo così ulteriormente le rispettive economie, e dunque di nuovo i conti pubblici; con effetti pesanti anche sugli “asset”, per esempio i valori degli immobili, che favoriranno capitali in cerca di occasioni a prezzi bassi, se non stracciati.

Ecco dunque che l’oscura materia economica, su cui il governo Salvini-Conte non può o non sa reagire, deve essere messa sullo sfondo. Mentre in primo piano deve essere portata la vicenda dei migranti, su cui il ministro razzista può sbraitare a piacere.

Distrazione di massa, tutto qui.

Il comportamento della Merkel molto probabilmente non significa rispetto per Conte e per l’Italiaultima modifica: 2018-06-21T17:08:45+02:00da bezzifer
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