Caro Di Maio, non abbiamo paura: continueremo a raccontare la verità.
Il direttore di Repubblica, Mario Calabresi, risponde agli attacchi del vicepremier, che ha evocato la chiusura del quotidiano e il licenziamento dei giornalisti: “I nuovi potenti sono ossessionati dal nostro lavoro, ma non ci faremo spaventare”.
No, non abbiamo PERSONE DEMOCRATICHE E CON UN BRICCIOLO DI CERVELLO non abbiamo paura Direttore e Giggino o’ professore merita un bel dispetto: da oggi torneremo a comprare, tutti i giorni, Repubbica in versione cartacea con lo stesso entusiasmo degli anni ’70
1984 – Or well (in anticipo o a consuntivo)
Sapere e non sapere; credere fermamente di dire verità sacrosante mentre si pronunciavano le menzogne più artefatte; ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda; sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe, fare uso della logica contro la logica; rinnegare la morale propria nell’atto di rivendicarla; credere che la democrazia sia impossibile e nello stesso tempo vedere nel partito l’unico suo garante; dimenticare tutto ciò che era necessario dimenticare ma, all’occorrenza, essere pronti a richiamarlo alla memoria, per poi eventualmente dimenticarlo di nuovo. Sopratutto, saper applicare il medesimo procedimento al procedimento stesso. Era questa, la sottigliezza estrema: essere pienamente consapevoli nell’indurre l’inconsapevolezza e diventare poi inconsapevoli della pratica ipnotica .
Di Maio, classe 1986, e’ cresciuto da bambino guardando “Bim Bum Bam”, “Non e’ la Rai” e l’ascesa di Silvio Berlusconi attraverso la propaganda sui suoi canali televisivi e giornali. Cosi’ come i ragazzini di oggi sono nativi digitali, ovvero nati e cresciuti circondati da Internet, smartphone e tablets, allo stesso modo, il ministro del Lavoro e’ cresciuto guardando messaggi-balle unilaterali che alteravano la realtà aggiustandola a proprio piacimento per un tornaconto politico (personale).Lui immagina che il mondo politico funzioni cosi’, non ditegli che Babbo Natale non esiste e che qualcuno possa avere opinioni o addirittura comprovati dati diversi…Di Maio è una pericolosa miscela esplosiva perché è, al tempo stesso, un piccolo uomo, ignorante, arrogante ed estremamente ambizioso. Questo mix è letale poiché nulla lo fermerà ne lo porrà mai di fronte a dubbi di sorta su quello che sta facendo (o che “qualcuno” gli dice di fare…) e non incazzatevi se le do del IGNORANTE al vostro leader perché! Ignorante = colui che ignora, che non sa. Uno che ha fallito ben due facoltà universitarie (senza prendere nemmeno una triennale) potrà pure essere intelligente ma a conoscenza mi sembra che stia sotto zero e che le cose che ignora siano molte, ma molte di più di quelle pochissime che conosce o che “qualcuno” gli dice di fare..
SEMPRE Or well – 1984
Il potere non è un mezzo, è un fine. Non si stabilisce una dittatura nell’intento di salvaguardare una rivoluzione; ma si fa una rivoluzione nell’intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere attraverso internet. uno strumento di democrazia manca il tassello dell’identità, anche interposta o protetta ma identità ma non e’ accettabile che qualcuno (C & A) possa dire tutto da migliaia di account e creare bugie che si trasformano in realtà condivise perfettamente al riparo di rischi di querele la cosa divertente (?) e’ che a muovere le fila c’e’ come nel romanzo di Or well un grande fratello
In una sua canzone bellissima canzone, “Mangiafuoco” il burattinaio, molto premonitrice, Edoardo Bennato dice: “ma se scopre che tu i fili non ce l’hai, se si accorge che tu il ballo non lo fai allora sono guai, e te ne accorgerai, attento a quel che fai, attento ragazzo, che chiama i suoi gendarmi e ti dichiara pazzo”.