Diciotto paesi dell’Eurogruppo schierati contro il nostro paese. Ma i gialloverdi insistono: andiamo avanti. Peggio dei muli.

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Diciotto paesi dell’Eurogruppo schierati contro il nostro paese. Ma i gialloverdi insistono: andiamo avanti. Peggio dei muli.E RIDONO QUESTI C….ONI. Il capolavoro diplomatico del governo gialloverde è compiuto. Il 21 novembre scatterà la procedura di infrazione:

1- Su 19 paesi dell’eurogruppo, 18 sono contro l’Italia, cioè tutti meno noi. E alcuni sono anche molto arrabbiati. Il sospetto è che l’Italia stia spendendo troppo e che alla fine, in qualche modo, ciò ricada sulle spalle della Comunità.

2- Poiché a maggio si vota per il rinnovo degli organi comunitari e l’attuale commissione sarà via via indebolita, molti sono per accelerare al massimo la procedura di infrazione (controlli più sistematici e eventuale multa, deposito infruttifero di oltre 3 miliardi).

3- D’altra parte, nemmeno il fatto di avere contro tutti i paesi dell’Eurogruppo, nessuno escluso, frena la testardaggine gialloverde: non arretreremo di un millimetro.

4- Anche se intanto tutto slitta in avanti nel tempo e i due grandi pilastri (reddito di cittadinanza e quota 100) escono addirittura dalla manovra, rinviati a un provvedimento specifico.

5- È difficile, se non impossibile, capire l’ostinazione dei gialloverdi, costretti ogni giorno a fare salti mortali per tenere insieme ciò che non può essere tenuto insieme: una politica di grandi regali da parte di uno Stato già pesantemente indebitato.

6- Da qui delle scemenze a raffica. L’ultima è quella di Di Maio che propone di bloccare la Tav (così lo inseguono fino in cima alla Val di Susa gli imprenditori padani e liguri) e di usare quei soldi per realizzare la metro 2 di Torino. Ma, tanto per cambiare, l’operazione non sarebbe possibile.

7- Crescono le tensioni. Salvini, che è matto, è comunque stufo di Di Maio e dice apertamente che da solo governerebbe meglio: certamente sarebbe più rapido nell’accumulare disastri.

8- Dentro i 5 stelle tira aria di espulsioni, anche se tutti negano: i dissensi però ci sono e sono tanti.

9- L’impressione è quella di un governo già al capolinea, incapace di accettare la realtà, che non è quella scritta nelle pagine surreali del contratto, ma quella che ognuno di noi vive ogni giorno: crescita bloccata, disoccupazione in aumento, propensione al consumo in calo.

10- A fronte di tutto ciò, la promessa che, dopo la mitica manovra (bocciata dall’intera comunità europea, tutti scemi evidentemente) si aprirà una stagione non solo di ripresa economica, ma di felicità per tutti.

11- Intanto Tria, nel tentativo di non rompere i ponti con il resto dell’Europa, avrebbe ideato un meccanismo che blocca l’erogazione dei fondi se il deficit sale troppo: in pratica la sentenza di morte per il reddito di cittadinanza (e i 5 stelle).

12- In queste condizioni, ripeto, il capolinea non può essere tanto lontano.

Diciotto paesi dell’Eurogruppo schierati contro il nostro paese. Ma i gialloverdi insistono: andiamo avanti. Peggio dei muli.ultima modifica: 2018-11-01T11:16:08+01:00da bezzifer
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