La Storia è maestra di vita ma non per i politici PD

Il Pd archivia la stagione del segretario-candidato premier. La commissione Statuto propone di separare i due incarichi cancellando la regola fondativa dei dem. Seguirà il voto in Assemblea. Le perplessità di Parisi: “Non si sceglie così l’assetto politico del Paese e il ruolo che il partito deve svolgere”

Il Pd archivia la stagione del segretario-candidato premierEletto alla guida del Pd con le primarie ma non in corsa per Palazzo Chigi quando verrà il momento. La regola che valeva per Walter Veltroni, Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, segretari eletti nei gazebo e automaticamente destinati, almeno sulla carta, a fare i premier, non riguarderà più il prossimo leader che sarà sceltonelle primarie di febbraio 2019per cui sono in gara Nicola Zingaretti,  Francesco Boccia, Matteo Richetti e, molto probabilmente, Marco Minniti e Maurizio Martina.

Errore.Nel PD, non essendo a differenza di tutti gli altri, un partito PADRONALE ( lo stesso Salvini è nei fatti il padrone della Lega, non avendo una reale opposizione interna), occorre trovare UN leader. Due sono troppi e se uno dei due è solo un’emanazione del primo , si tratta solo di “fumo”.UN LEADER: un grande comunicatore, idee CHIARE e contemporanea capacità di gestione del partito e di incarichi di governo. Tra quelli citati nell’articolo ne vedo …forse …UNO e non è Zingaretti. Si sono completamente in disaccordo: quando hanno consultato iscritti e simpatizzanti sull’argomento? Torniamo al Segretario che cerca di fare fuori il PdC a Palazzo Chigi, come se non fossimo bravi già per fatti nostri con il fuoco amico? il PD sta facendo di tutto per perdere anche quel 18,7% che lo ha votato. Il Segretario dev’essere anche il possibile premier del partito e il fatto che sia cambiata la legge elettorale non c’entra niente: in possibili alleanze il segretario PD è il primo candidato, colui che deve cercare l’alleanza in Parlamento, che poi non la trovi è un altro discorso, ma è lui che deve provarci.
E così muore il progetto del PD, ovvero quello di un partito dei propri elettori, che scelgono la proposta politica più convincente. La stagione di Renzi ha convinto.E hai vecchi colonnelli del partito ciò è inaccettabile che questi elettori scelgano un candidato non voluto dalla ditta! Morendo così il PD, muore anche il mio interesse nel PD come possibile forza di rinnovamento: sarà un PD teso a conservare rendite di posizione.
La Storia è maestra di vita ma non per i politici PD. In tutte le democrazie il leader del partito che vince le elezioni diventa capo del governo. E’ così in Germania, Francia, UK, Spagna , USA ecc….il nome della carica ricoperta cambia ma il ruolo è quello. In Francia o USA il leader ha la carica di Capo dello Stato ma è certamente anche capo del governo. In Italia abbiamo già dimenticato la storia della DC ove il segretario del partito lavorava contro il capo DC del governo per prenderne il posto. E così i governi duravano in carica mediamente 11 MESI! Magari è anche questa una delle tante anomalie italiane per cui siamo sempre gli ultimi. Vogliamo ritornare a quei bei tempi? Un partito deve avere un solo leader alla volta, se non va bene lo si cambia, ma se ne ha due lo scontro è inevitabile perché è impossibile che i due siano sempre TOTALMENTE concordo. Che bello , un ritorno al passato. il segretario stile dc , le correnti che si accordano, scompariranno le primarie, torneremo al mercante in fiera con le tessere, l’unico dubbio è che forse non ci sarà più un premier pd ( o per meglio dire, al netto delle riforme costituzionali non fatte un presidente del consiglio dei ministri travicello).
La Storia è maestra di vita ma non per i politici PDultima modifica: 2018-11-08T18:18:42+01:00da bezzifer
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