Il direttore del Fatto grande propagandista di banalità e di cose sbagliate.

LE CAZZATE TRAVAGLIESCHE

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Qualche occhiata, ieri sera, a “Otto e mezzo”: Gruber, Travaglio, Giannini, Giorgia Meloni. Travaglio ha sempre quella sua aria un po’ annoiata (che mi disturbate a fare per queste cazzate?) e nega che si stia vivendo una specie di autunno di Di Maio. Anzi, si lancia in un lungo elenco delle cose straordinarie fatte in appena cinque mesi da questo governo, precisando che comunque lui è solo un osservatore e che è lì per giudicare e basta. E già questo è un falso clamoroso: tutti, anche i sassi, sanno che è stato uno dei primi a puntare sui 5 stelle, nell’ipotesi che un’ondata di nuove forze avrebbe cambiato in meglio l’Italia. (Anzi lui si atteggia un po’ a Lenin di questa banda di sciagurati).

Comunque, viene asfaltato immediatamente da Giorgia Meloni: io sto in Parlamento, tutta quella roba lì sono chiacchiere, comunicati stampa, dirette FB, tweet. Di approvato, come leggi, in Gazzetta ufficiale, non c’è assolutamente niente. Un’immensa montagna di aria fritta.

1- Poi si passa al capitolo previsioni, e qui la faccenda si complica. E Travaglio mostra la sua parte qualunquista, pentastellata. Il governo fornisce dei numeri, gli altri li contestano. In realtà, nessuno di noi sa come andranno le cose. Quindi è inutile perdere tempo a litigare. Si potrebbe consultare il mago Otelma.

Certo che nessuno di noi sa come andrà, esattamente come non sappiamo se il 23 dicembre pioverà o nevicherà.

2- Ma le previsioni si fanno comunque. Tria e il governo, che sanno meglio del semplicione Travaglio come vanno queste cose, le hanno fatte addirittura per i prossimi tre anni: hanno consultato Otelma?

3- No. Le hanno fatte perché, se non fai una stima sulla crescita futura, non puoi valutare quali risorse mettere in campo e quindi non puoi fare il bilancio dello Stato. Ma, senza bilancio, non esiste più lo Stato, ridotto a una somma di carabinieri, magistrati e manette (che forse è quello che piace davvero a Travaglio).

4- Quindi le previsioni (giuste o sbagliate) si devono fare. Nel caso specifico, quelle del governo gialloverde, sono state bocciate da tutti: dal Fondo monetario internazionale alla Banca d’Italia, passando per i maggiori centri di previsione indipendenti. Tutti al soldo del solito Pd? Di Martina? La cosa fa ridere solo a dirla. Fra quelli che bocciano c’è anche l’orrenda Commissione di Bruxelles, tristi burocrati, secondo l’orrenda propaganda travagliesca-pentastellata: ma, naturalmente, non è vero. Si tratta di uomini politici nominati dai rispettivi governi.

5- Ma andiamo oltre. Fra quelli che bocciano, e con una certa violenza, c’è anche l’Eurogruppo. E qui va davvero male. Nell’Eurogruppo sono riuniti i 19 paesi che in Europa usano l’euro come moneta. Nell’ultima riunione erano schierati 18 contro 1, cioè tutti contro l’Italia. Non erano burocrati: erano i ministri delle finanze dei rispettivi 18 paesi, regolarmente eletti a casa loro, più e meglio di Di Maio e Tria. Contenti?

6- I più cattivi, i grandi alleati di questo governo (Austria e gruppo di Visegrad). Come mai? Semplice: temono che questo governo faccia un disastro e che alla fine all’Europa, cioè a loro, tocchi intervenire con soldi, per impedire un crack devastante per l’intero Continente. Insomma, sono prudenti.

7- Ecco spiegato perché discutere di previsioni non è sbagliato: è indispensabile. Il mago Otelma teniamolo da parte per l’estrazione del lotto.

Il direttore del Fatto grande propagandista di banalità e di cose sbagliate.ultima modifica: 2018-11-10T09:56:03+01:00da bezzifer
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