Chiaro?! Dall’Europa ci cacciano, non è che ce ne andiamo! Però, cari concittadini gialloverdi, diventeremo punto di riferimento del Mediterraneo e del Nord-Africa! Non è quello che volevate?

Emmanuel Macron va a Berlino per rafforzare l’asse con Angela Merkel

‘Non facciamoci dividere’. E si va avanti per risultati Meseberg

Macron e Merkel, patto europeo: “Impediamo un nuovo caos”

L’Europa è a “una svolta”. In fuga dalla sua Francia in rivolta contro l’aumento del carburante, Emmanuel Macron può concedersi nella plenaria del Reichstag una giornata di pausa dalle crescenti grane interne. E al Bundestag riunito per il “Volkstrauertag”, per ricordare i morti delle guerre, il capo dell’Eliseo rivolge intanto un ringraziamento. Nel centenario del Primo conflitto mondiale.

German Chancellor Angela Merkel and French President Emmanuel Macron shake hands after giving a statement to the press before talks at the Chancellery in Berlin, Germany on November 18, 2018. (Photo by Emmanuele Contini/NurPhoto via Getty Images)

Sarebbe un ottima cosa sia il bilancio comune che L esercito . Ma la più importante, a mio modesto avviso sarebbe la fiscalità in comune. È intollerabile che i furbetti tipo il Lussemburgo faccioni i furbi a nostre spese! aggiungerei la politica estera europea comune, che è la bestia nera che Trump e soprattutto Putin vogliono sconfiggere. Un Europa con un esercito, una politica estera ed un bilancio comuni diventerebbe una potenza planetaria importante, con grande beneficio degli europei e forse del mondo intero.

Mi sa che non diventeremo neppure questo: probabilmente ci cacceranno dall’Europa ma certo non siamo un punto di riferimento nel Mediterraneo, un tempo cuore dell’impero romano ed elemento di unione e adesso mero argine contro i migranti.

Il nuovo Rinascimento che serve all’Europa non è solo quello che parla di speranza e opportunità, ma che li declina concretamente dentro un contesto identitario. Il contrario di identità è l’anonimato e l’Ue deve dire a chi la abita ed a chi ci guarda da fuori che la sua identità è quella definita: da un proprio profilo ma cosmopolita; da capitale umano pronto alle sfide globali; da economia che sviluppa progresso diffuso; da libertà e tutele; da soft power globale. La mobilità (di persone, aziende, competenze e dati) che questi cinque punti generano sul Vecchio continente, fanno la cifra dell’Europa come potenza.

Il senso profondo della dimensione sovrannazionale (e dello scegliere di stare insieme) non è quello della retorica che negli ultimi anni non è servita ne ai singoli ne all’Europa, ma che quanto appena scritto e le sfide future per singoli cittadini e Stati sono affrontabili solo in una dimensione “più grande” e unitaria. Per avere una stima, con gli attuali tassi di crescita, nel 2030 nessuno dei Paesi continentali che oggi fanno parte del G7, continuerà a starci ancora. L’Europa unita si.

Non è una prova nuova. Abbiamo già avuto un primo breve, recente periodo di “rinascimento”, legato ad un impegno/obiettivo collettivo: la nascita dell’euro come moneta unitaria. Negli anni immediatamente precedenti alla sua entrata in vigore, la consapevolezza diffusa di essere ad un punto in cui si stava per saltare nel futuro, è stata palese e palpabile. Non solo i singoli Paesi, ma i singoli cittadini hanno avuto la (giusta) convinzione che si fosse davanti ad una scelta che avrebbe determinato tante cose ma soprattutto ri-nascita dell’Europa a vantaggio di ognuno, toccando le coscienze di tutte le fasce sociali, professioni, corpi intermedi. Gli italiani ci pagarono pure una tassa senza lamentarsi (esplicitamente chiamata “eurotassa”) proprio per permettere al nostro Paese di essere all’appuntamento con la svolta della storia.

La sorte dell’Europa è nelle nostre mani e basta. Cercando una sfida di Rinascimento, usciremo dal nostro essere ripiegati. Stando inermi rispetto al mondo, guarderemo il nostro passato per glorificarlo o maledirlo. Ma non costruendo futuro.

Scelte istituzionali, politiche, economiche, trattati, sono importanti ma sono la conseguenza del bivio davanti a cui siamo. Trovare il nostro nuovo Rinascimento europeo sarà il terreno su cui realizzare tutte le scelte necessarie.

Chiaro?! Dall’Europa ci cacciano, non è che ce ne andiamo! Però, cari concittadini gialloverdi, diventeremo punto di riferimento del Mediterraneo e del Nord-Africa! Non è quello che volevate?ultima modifica: 2018-11-19T12:50:07+01:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share