Che figura di M E R D A!!!! … il giorno che gli si scaricano le pile, GIGGINO ‘O ROBOTTINO si squaglierà come un gelato nel Sahara!

Luigi Di Maio: “Posso non sapere quello che fa mio padre” Il vicepremier interviene a Di Martedì.Il direttore Calabresi a Di Maio: “Dovete abituarvi a qualcuno che vi faccia le pulci”

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Un personaggio penoso inconsistenze ,che si avvia travolto da scandali e condoni al tramonto.Di Maio un delinquente politico e un bugiardo alla massima potenza! vergognati! vai a lavorare vagabondo mangiapane altrui! Di Maio non sapendo cosa fa suo padre ha dato la più semplice spiegazione del perché il Reddito di Cittadinanza come da loro pensato non può funzionare in questo paese.

Adesso tutti contro il povero Giggino o’lavoronero… Ma è ovvio che non sapesse nulla dei magheggi del padre… Era troppo impegnato a farsi rimbalzare agli esami universitari… Crearsi una carriera da fancazzista fuoricorso costa fatica…Vedi ti dò pure ragione beoto grillino.E basta scavare, dai, se avete trovato di tutto dalle parti di Firenze, figuriamoci cosa potete trovare dalle parti di Napoli. Oops. Cattivissima. Ok, cattivissima.Pero` un po’ faceva ridere, no? No eh? Pazienza…

Ti ho pure dato ragione, credo a Giggino o’condonatore … Un frescone che non capisce nemmeno le mail è ovvio che non si renda conto di quello che gli succede intorno. Come vuoi che fosse a conoscenza di vivere in una casa abusiva, se manco sa cosa è un catasto…Io credo a Giggino. Io credo che Giggino non sapesse di vivere in una casa abusiva. Io credo che Giggino non sapesse che l’aziendina del babbo per cui ha lavorato, facesse lavorare gli operai in nero e senza copertura Inail. Certo è che caro BEOTO grillino, se devo credere a Giggino, vuol dire che abbiamo come vice premier un babbeo sesquipedale, che manco capisce quello che gli succede intorno. E manco è una email.Stai cercando di farti coraggio, vero? Una testa pensante fidati che se riesce a fare 2+2 arriva alla conclusione che Giggino o è al corrente dei magheggi del padre, o è un babbeo cosmico. In entrambi i casi non ci fa una gran figura.Ah ah H a h ah ah ah ah ah ah ah mi sa che hai visto un’altra trasmissione, la faccia che ha fatto gigggino quando Calabresi gli ha reso la querela fatta col nome sbagliato. Siete una banda di ci altroni.

E di questa che dite?
https://roma.corriere.it/…/causa-dipendente-ditta…

cito: “Roma Un dipendente della Ardima Costruzioni — la ditta di Antonio Di Maio e Paolina Esposito — ha fatto causa per farsi riconoscere le ore lavorate «in nero». Il contenzioso era ancora in corso nel 2014, quando la società è stata donata alla Ardima srl di cui sono proprietari i figli Luigi — capo politico del M5S — e Rosalba, mentre il fratello Giuseppe è amministratore. C’è stato anche un tentativo di transazione, che però è andato a vuoto perché l’operaio ha deciso di presentare ricorso in appello. E adesso bisognerà stabilire chi ne fosse stato informato e l’abbia gestito visto che l’attuale ministro del Lavoro e attuale vicepremier — che detiene il 50 per cento dell’azienda — ha dichiarato pubblicamente: «Non mi risultano contratti in nero». Anche perché sarà l’ispettorato del Lavoro — che dipende dal suo dicastero — a dover verificare i rapporti con tutti i lavoratori chiamati nei cantieri.

Il verbale del padre
Domenico Sposito decide di rivolgersi ai giudici di Nola nel 2013. Racconta il suo rapporto con la Ardima Costruzioni, spiega di essere stato pagato per quattro ore al giorno, mentre le altre quattro sarebbero state stipendiate «fuori busta». E per questo chiede la regolarizzazione. La società fa capo a Paolina Esposito, mamma di Di Maio, ma il giudice convoca suo marito che effettivamente si occupa dell’azienda. Nell’interrogatorio Antonio Di Maio assicura che il rapporto era regolare. E specifica: «Sposito lavorava dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 18. Quando abbiamo lavorato al cantiere di via Manzoni non arrivava prima delle 9 e andava via dal deposito alle 16,30. Abbiamo lavorato lì dall’8 luglio al 7 agosto del 2009. Si occupava di ritirare e depositare il materiale. Preferiva ricevere un acconto a prodotto delle giornate effettivamente lavorate per 75 euro al giorno entro la prima decade, poi quando il consulente del lavoro ci portava la busta paga aveva il saldo. A lui veniva pagato tutto l’importo della busta paga più una somma in contanti pari alle giornate lavorate per 37 euro al giorno e ciò accadeva per esigenze personali e lavorative». Sposito cita come testimoni altri operai, uno è Salvatore Pizzo che per primo di fronte alle telecamere delle Iene ha ammesso di aver lavorato senza contratto.

Il ricorso in appello
L’8 gennaio 2016 la sua istanza viene respinta, la causa è persa. Da due anni Luigi Di Maio — che in quel momento è vicepresidente della Camera — ha le quote della Ardima srl. Poco tempo dopo è però suo padre Antonio Di Maio a proporre una mediazione a Sposito: soldi per chiudere il contenzioso. Ma l’operaio non accetta e va in secondo grado. Il fascicolo passa alla Corte d’appello di Napoli e la prossima udienza è fissata nel 2020. In attesa, saranno gli ispettori a dover effettuare nuove verifiche sui contratti siglati con tutti i dipendenti delle due aziende.

La sede «abusiva»
Domattina Antonio Di Maio dovrà invece presentarsi al civico 69 di via Umberto I nel comune di Mariglianella. Su quel terreno, che possiede al 50 per cento perché l’altra metà è intestata alla sorella, sorgeva un rudere adibito a deposito dove aveva sede legale la Ardima Costruzioni. I dati catastali — è stato Il Giornale a scoprirlo — non corrisponderebbero però con quelli reali e il sindaco forzista, Felice Di Maiolo, ha inviato i vigili urbani per effettuare il sopralluogo e scoprire eventuali irregolarità.”

Ma il BEOTO grillino!Io credo nella parola Di Maio perché lui è un uomo d’onore e se dice che non sapeva nulla dei maneggi di suo padre allora e cosi la colpa ce la la stampa che non crede alla parola di Maio perché lui è un’omo d’onore e si dovrebbe credere a lui anche quando dice delle bugie perché è un’omo d’onore.COGLIONI.

IL PROBLEMA CARI SETTARI GRULLI.NON E CERTIFICARE SE IL LAVORO NERO C’è STATO O NO, MA COSTATARE CHE IL MINISTRO DEL LAVORO E TITOLARE AL 50% IN UNA DITTA CHE SFRUTTA IL LAVORO NERO,E LUI NON NE SA DI NIENTE,E QUESTO E UN DATO CHE DOVREBBE PORTARE ALLE DIMISSIONI IMMEDIATE DEL MINISTRO DEL LAVORO.. ALMENO IN UN PAESE NORMALE.MA VISTO IL PAESE TUTTO PASSERA IN CAVALLERIA. BRAVI ITALIANI.

Che figura di M E R D A!!!! … il giorno che gli si scaricano le pile, GIGGINO ‘O ROBOTTINO si squaglierà come un gelato nel Sahara!ultima modifica: 2018-11-28T09:05:22+01:00da bezzifer
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