Ormai abbiamo quasi visto qualsiasi cosa e quindi niente ci meraviglia. L’ultima pensata di Salvini è stata quella di isolare la Sea Watch in mezzo al mare: per mezzo miglio intorno alla nave le acque sono interdette a chiunque. Non solo devono stare in mezzo al mare, ma devono stare anche fuori dal mondo, isolati, come lebbrosi, delinquenti. Insomma, Fuga da New York. Se potesse tirerebbe su un muro in mezzo alla baia di Siracusa.

E continua a dire che se ne vadano in Olanda. Peccato che non possono. La Sea Watch è per appena 22 persone (l’equipaggio): oggi ne imbarca 69: è la stessa capitaneria del porto, che ha imposto il blocco, che dovrebbe impedire alla Sea di prendere il mare, altroché navigare fino in Olanda. L’unica soluzione è farla attraccare in fretta e poi discutere.

Ma questa soluzione, ovvia e logica, va contro i principi di Salvini: nessuno deve scendere a terra. La stessa posizione per la quale il tribunale dei ministri di Catania lo ha rinviato a processo (caso nave Diciotti). Ma il ministro dell’Interno è deciso a andare contro la magistratura e chiunque altro.

La magistratura, però, potrebbe rapidamente decidere il sequestro della nave, il suo attracco al porto e quindi la discesa a terra degli occupanti. In questo caso, di fronte a un’ordinanza della magistratura, Salvini non potrebbe fare proprio niente.

Allo stesso, comunque, va ricordato che in Italia solo la magistratura può privare qualcuno della sua libertà personale. Un ministro, anche se ruvido e illetterato, non può.

Ma Salvini pensa che tutta questa storia gli porterà un sacco di voti e quindi tira dritto.

Se poi quei voti gli servono per fare quota 100 e reddito di cittadinanza, allora siamo davvero fritti.

Ma questo è il populismo in salsa sovranista, bellezza.