IL GRANDE CIARLATANO Flat tax per tutti: un progettino da 60 miliardi di euro. Più dentro un manicomio che fuori.
Il più grande imbonitore del mondo dello spettacolo è italiano: il ministro Salvini. Visto che ci sono meno immigrati intorno a cui aizzare le folle, si lancia sul fisco. Flat tax per tutte le famiglie a partire dal 2019. Un progettino da almeno 60 miliardi di euro. E questo da parte di un paese che in autunno dovrà già trovare almeno 50 miliardi di euro per evitare lo scatto automatico delle clausole di salvaguardia (aumento dell’Iva e quindi altro anno di recessione).
Basta una somma elementare per capire che qui si arriva a 100 miliardi. Una cifra che, per quanto riguarda l’Italia (in recessione), non esiste in natura. Ma a Salvini tutto ciò non interessa: l’importante è fare spettacolo, è che qualcuno ci caschi e pensi davvero che con un paese in recessione quasi stabile e con oltre 2300 miliardi di debiti sia possibile tagliare le tasse come se fossero rami secchi.
Persino il distratto Di Maio ha fatto un urlo di meraviglia, gridando: “Non esageriamo, queste cose le faceva Berlusconi”. Il problema è che Salvini è più spregiudicato del Maestro di Arcore. Quest’estate voleva convincerci che un centinaio di disgraziati morti di fame e di stenti della nave Diciotti fossero una minaccia per la nostra sicurezza. Adesso ci vuole convincere che le tasse si possono tagliare e che lui lo farà. È arrivato oltre il 30 per cento di consensi vendendo soprattutto paura, adesso si è messo a vendere speranze, illusioni.
Il suo socio Di Maio è un povero balordo, lui invece è oggettivamente un uomo pericoloso.