I militari si ribellano indignati a Salvini: “Le sue ingerenze sono roba da regime” Il ministro della Paura ha emanato una circolare per bloccare i migranti con la scusa del terrorismo. E ha cercato di dare ordini anche alle forze armate.

 

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Una roba che ricorda i dittatori, tale è l’arroganza. Ed ora è davvero bufera dopo l’intimazione” inviata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini a proposito di Mar Jonio. La circolare, come si legge nella stessa nota diramata dal Viminale, sarebbe infatti stata inviata non solo ai vertici delle forze dell’ordine, su cui Salvini ha una diretta competenza, ma anche ai vertici militari, di competenza del ministero della Difesa.
Episodio che ha suscitato l’ira e l’indignazione dello Stato Maggiore. Un atto, dunque, considerato ostile e che in queste ore in via XX Settembre rappresentano come “una vera e propria ingerenza senza precedenti nella recente storia della Repubblica”.
“Quel che è accaduto è gravissimo”, aggiungono le stesse fonti, perché “viola ogni principio, ogni protocollo” e costituisce “una forma di pressione impropria” nei confronti del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli. “Non è che un ministro – proseguono – può alzarsi e ordinare qualcosa a un uomo dello Stato. Queste cose accadono nei regimi, non in democrazia. Noi rispondiamo al ministro della Difesa e al Capo dello Stato, che è il capo Supremo delle Forze Armate”.

La direttiva del Viminale che ha scatenato la polemica.Sul caos in Libia interviene anche il Viminale: “Centinaia di terroristi islamici potrebbero arrivare in Italia approfittando del caos libico: non a caso la Francia ha chiesto ufficialmente di prorogare la chiusura delle frontiere con l’Italia per altri sei mesi (per ‘emergenza nazionale’ legata al terrorismo). Il Viminale risponde subito con una direttiva”. A confermare la possibilità che a causa del conflitto molti terroristi possano approdare in Europa anche il vicepremier libico, Ahmed Maitig.

Da parte del Viminale poi un avvertimento alla nave Mare Jonio: il ministero dell’Interno fa sapere che non tollererà violazioni della normativa nazionale e internazionale. “Con la guerra in Libia in corso centinaia di migliaia di migranti potranno raggiungere facilmente le coste europee. Ma può succedere anche di peggio, ha detto alla stampa estera.
Salvini ricorda che le strategie criminali dei trafficanti di migranti sfruttano l’attività in mare svolta da imbarcazioni private. Ciò “accresce il pericolo di situazioni di rischio per la vita umana in mare” e “può determinare rischi di ingresso sul territorio nazionale di soggetti coinvolti in attività terroristiche o comunque pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, in quanto trattasi nella totalità di cittadini stranieri privi di documenti di identità e la cui nazionalità è presunta sulla base delle rispettive dichiarazioni”.
Il ministro dell’Interno chiede alle autorità di verificare che Mare Jonio rispetti “le prerogative di coordinamento delle autorità straniere legittimamente titolate ai sensi della vigente normativa internazionale al coordinamento delle operazioni di soccorso in mare nelle proprie acque di responsabilità dichiarate e non contestate dai paesi costieri limitrofi”.
Le richieste proseguono con l’intimazione al comandante e la proprietà della nave affinché: “Non reiterino condotte in contrasto con la vigente normativa nazionale ed internazionale in materia di soccorso in mare, di immigrazione, nonché con le istruzioni di coordinamento delle competenti autorità. Le autorità militari e di polizia destinatarie del presente atto ne cureranno l’esecuzione, a partire da ogni possibile forma di notificazione ed intimazione agli interessati, e la stretta osservanza”.

Salvini si scaglia contro i militari: “Fatemi i nomi di chi mi attacca””Rischio terroristi sui barconi, non si sbarca. Posso stare simpatico o antipatico, ma gli italiani mi pagano per difendere l’interesse nazionale”

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervenendo ai microfoni di Radio anch’io, su Radio1, respinge con forza le critiche di colleghi ministri, Elisabetta Trenta in testa, e l’ira dei vertici militari contro la circolare del Viminale su porti, navi delle ong e migranti.

“Il Ministero dell’Interno è l’autorità massima nazionale di pubblica sicurezza e deve autorizzare lo sbarco nei porti. Se non lo assegna, il porto non c’è – afferma Salvini – Posso stare simpatico o antipatico, gli italiani mi pagano per difendere l’interesse nazionale e se per l’interesse nazionale e per difendere la sicurezza, ritengo che non ci sia nessun porto per far sbarcare barchini e barconi, non do il via libera”.

Al ministro della Difesa Trenta che lo accusa di “vaneggiare”, Salvini preferisce non rispondere – “non ho tempo per rispondere alle polemiche, ho tempo per lavorare” – mentre sui generali in ‘rivolta’ il vice premier leghista lascia intendere che siano solo indiscrezioni di stampa. “Mi fa i nomi e cognomi di questi generali?” dice Salvini all’intervistatore. “Si dice, si narra, pare. Per questo ho smesso di leggere i giornali, tranne la Gazzetta dello Sport. Se poi mi chiede se qualche processo, qualche minaccia, qualche attacco mi possa far cambiare idea, le rispondo: No, zero, non cambio idea”.

Salvini sottolinea che in Libia “stiamo lavorando per la pace, per il dialogo, per il cessate il fuoco, le armi non risolvono i problemi. Sono fiducioso che la ragione torni a prevalere…”, perché “la guerra non è mai una soluzione, al di là della questione dei barconi, che siamo pronti a gestire in ogni momento”. L’Italia, spiega ancora, “è pronta ad accogliere i feriti, già lo stiamo facendo”.

Non c’è invece spazio per nuovi sbarchi. Salvini snocciola i numeri – “abbiamo ridotto del 92% degli arrivi via mare, dimezzato il numero di morti e dispersi – e ricorda che “ci sono centinaia di terroristi islamici nelle carceri libiche, rientrati in Tunisia, in Nord Africa e quindi il rischio di infiltrazioni terroristiche a bordo di barchini e barconi è una certezza. Per questo devo ribadire che in Italia non si sbarca, mi dispiace se qualcuno presuppone il contrario”. Al giornalista che gli chiede cosa farà l’Italia se in Libia scoppierà una guerra, Salvini replica che “stiamo lavorando perché guerra non ci sia”. E alla nuova richiesta di rispondere sull’eventualità di un conflitto, dice: “Se avessi le rotelle sarei un carrello del supermercato. Ragiono con quello che c’è oggi, a oggi non si arriva”.

PS:ORA MA FORSE SONO TROPPO OTTIMISTA! SPERO CHE PURE IL POPOLO ITALIANO COME I militari si ribellino indignati a Salvini, GIÀ ALLE ELEZIONI EUROPEE, SERVE PER FARLI CAPIRE CHE IL POPOLO NON VUOLE DITTATURE,MA UNA VERA DEMOCRAZIA LIBERALE E PROGRESSISTA,E SERVE FARLO ORA ,DOPO POTREBBE ESSERE TROPPO TARDI.MI DITE ESAGERATO,MI AUGURO PER IL BENE NOSTRO DEL POPOLO,DI SI,MA E MEGLIO PREVENITE IL POSSIBILE PEGGIO CHE AVVERRÀ ,CHE PIANGERE DOPO PER CIO CHE E AVVENUTO.

I militari si ribellano indignati a Salvini: “Le sue ingerenze sono roba da regime” Il ministro della Paura ha emanato una circolare per bloccare i migranti con la scusa del terrorismo. E ha cercato di dare ordini anche alle forze armate.ultima modifica: 2019-04-17T11:34:31+02:00da bezzifer
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