Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma alla fine tutti si renderanno conto che avere al governo questi incapaci e finti onesti è stata una fregatura. Aridatece RENZI!!

Il reddito di cittadinanza  inizia ad ingranare la marcia e, contestualmente, arrivano le prime lamentele da parte di chi ha presentato domanda per ottenere il beneficio. Nelle ultime ore, una delle pagine Facebook più cercate è “Inps per la Famiglia”, dove i cittadini hanno espresso dissenso per essersi visti rigettata l’istanza o per aver ricevuto importi ritenuti non congrui.

Il social media manager della pagina ha dovuto rispondere a domande, proteste e, alla fine, la sua pazienza si è esaurita. Ad una utente che domandava come ottenere il pin per accedere al reddito, il moderatore ha risposto : “Basta chiederlo a Poste o a Inps. Oppure è troppo impegnata a farsi i selfie con le orecchie da coniglio?”. Ma non è finita qui.

Le istanze presentate durante la prima fase sono state pressoché tutte elaborate e i circa 800mila richiedenti in questi giorni stanno ricevendo via mail o via sms l’esito della pratica: nel complesso sono state 487.677 le domande accettate.

Nonostante l’accettazione delle istanze, molti cittadini hanno avuto da ridire sulla consistenza economica del beneficio. Anche in quel caso, il social media manager ha controbattuto senza mandarle a dire. Qualcuno, lamentando “non esiste ricevere 40 euro al mese, è una vergogna”, si è sentito rispondere: “Chiedete ai rappresentanti politici che fanno le leggi, non all’Inps che è chiamata ad applicarle”.

Dopo le polemiche, la pagina “Inps per la Famiglia” ha voluto scusarsi con gli utenti, scrivendo: “In linea con quanto previsto dalla netiquette e dalla social media policy della pagina e in considerazione del grande interesse e impatto del reddito di cittadinanza e di altre misure a favore della famiglia, risponderemo solo a commenti inerenti agli aspetti tecnici delle prestazioni erogate da Inps. Cogliamo l’occasione per scusarci con quanti possano essersi sentiti toccati od offesi da alcune nostre risposte”.

“E’ colpa di chi ha fatto la legge!: l’Inps risponde alle troppe lamentele sul Reddito.

Da 10 anni il M5S propone il reddito di cittadinanza, solamente revisione dopo revisione, quello che hanno approvato non ha nulla a che spartire con l’idea originale (che sarebbe costata centinaia di miliardi di euro l’anno) tranne il nome. Hanno deciso di mantenere il nome per far credere all’elettorato che erano riusciti a realizzare la stessa cosa che avevano sempre promesso. Alla fine come è logico che sia i nodi stanno venendo al pettine.Chiamare “Reddito di cittadinanza” una cosa che non lo è, anzi per tanti aspetti ne è l’antitesi, non si può che chiamare truffa elettorale.
E’ incredibile come tutti supinamente e acriticamente continuino a usare quella denominazione, quanto si tratta in realtà di un ‘banalissimo’ sussidio di disoccupazione.
Non è una questione nominale, è sostanziale!
Fermo restando che sono assolutamente favorevole al massimo del welfare e della protezione dei lavoratori e dei cittadini in generale, certo che chi si indignava contro gli 80 euro, se ne aspettava 780 a go go, e ora se ne ritrova 40…E la colpa è che questo paese non ha quasi più giornalisti degni di questo nome (ieri ne abbiamo perso uno). Ogni volta che aprivano bocca chiamando reddito di cittadinanza un sussidio di disoccupazione, o flat tax una tassa con aliquote a scaglioni, dovevano essere zittiti e corretti dal giornalista, invece il falso, ha preso il posto del vero e chi dovrebbe impedirlo ne è complice.