Salvini vara i prefetti-podestà per militarizzare le città. QUESTO SI CHIAMA APPLICAZIONE DEL FASCISMO.CHE BRUTTA PIEGA STA PRENDENDO L’ITALIA.

Risultati immagini per IL RITORNO DEL FASCISMOLa nuova direttiva, ma sarebbe meglio chiamarlo ‘editto’ di Matteo Salvini prevede che gli interventi dei prefetti siano sollecitati in modo analogo a quanto già accade a Bologna e Firenze, per “contrastare più efficacemente il degrado urbano e rafforzare la sicurezza nelle città”.
Il testo della direttiva è stato inviato a tutti i prefetti d’Italia, che sono stati invitati a “convocare specifiche riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel cui ambito dovrà essere avviata una previa disamina delle eventuali esigenze di tutela rafforzata di taluni luoghi del contesto urbano”.
Questo processo di ‘militarizzazione’ delle città non è stata accolta bene dalle opposizioni: Pippo Civati, fondatore di Possibile, ha affermato che ormai “siamo al regime Salvini: dove non può contare sui suoi sindaci sceriffi, vuole che siano i prefetti a fare da pasdaran e sostituirsi ai primi cittadini. Tanto vale cambiare loro nome in podestà. È un altro tassello di una lunga serie – aggiunge Civati – di provvedimenti che con la scusa della sicurezza vogliono limitare le libertà. Ancora una volta il ministro dell’Interno si comporta da padrone del governo, da uomo al di sopra della legge. Non è accettabile e lo contrasteremo con la Costituzione sotto il braccio”.
Replica anche il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Salvini faccia il ministro perbene e non si nasconda dietro un prefetto. Mi pare che il distratto sia lui”. 
“A novembre – ha continuato Nardella – aveva promesso 250 agenti di forze dell’ordine e ancora non li ha mandati”.
Di seguito, il testo della direttiva:
“All’esito di tale approfondita analisi (vedi sopra, N.d.r.) che dovrà essere condotta con la massima celerità, il comitato potrà fornire il supporto necessario a declinare una complessiva strategia di intervento che contempli anche il ricorso al potere straordinario di ordinanza, di durata temporalmente limitata, qualora l’iniziativa non sia differibile all’esercizio degli strumenti ordinari se non incorrendo in quel danno incombente che si intende scongiurare con la sollecita adozione dell’atto”.
“Appare superfluo sottolineare l’importanza di questa azione che deve essere ispirata ai canoni della più ampia condivisione, con il coinvolgimento, dove la situazione lo richieda, di tutte le componenti, pubbliche o private, di volta in volta interessate, se del caso mediante specifiche sedute del Comitato metropolitano. Le risultanze dell’attività svolta dovranno essere tempestivamente comunicate all’Ufficio di Gabinetto, segnalando mediante una articolata relazione gli eventuali provvedimenti adottati. A partire dal prossimo 31 maggio, dovranno inoltre pervenire, con cadenza trimestrale, puntuali report sul monitoraggio condotto in relazione alle ricadute delle ordinanze adottate”.
“L’esperienza nei territori ha evidenziato l’esigenza di intervenire con mezzi ulteriori ogni qual volta emerga la necessità di un’azione di sistematico ‘disturbo’ di talune condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale. A tale ultimo riguardo, uno dei temi di principale attenzione è quello delle cosiddette ‘piazze dello spaccio’, il cui effettivo smantellamento presuppone l’inibizione alle aree maggiormente interessate dalla perpetrazione di tali illeciti”.
“L’obiettivo di salvaguardare, consolidandoli, i risultati raggiunti grazie alle nuove linee di intervento e strategie operative promosse negli ultimi mesi e realizzate anche attraverso una sempre più incisiva azione da parte delle Forze di polizia si impone all’attenzione dei custodi della sicurezza come improcrastinabile, al punto che, laddove non sia già stato perseguito utilizzando le possibilità offerte dal suddetto ‘pacchetto’ normativo, ben può giustificare il ricorso ai poteri di ordinanza, funzionali a potenziare l’azione di contrasto al radicamento di fenomenologie di illegalità e di degrado che attentano alla piena e civile fruibilità di specifici contesti cittadini”
“Tali strumenti di natura straordinaria, contingibile ed urgente, si pongono nel catalogo degli interventi astrattamente possibili per il conseguimento delle finalità indicate come un prezioso ausilio alle politiche locali in atto. A tal fine, è stato localmente sperimentato con successo il ricorso a provvedimenti prefettizi che vietano lo stazionamento a persone dedite ad attività illegali, disponendone l’allontanamento, nelle aree urbane caratterizzate da una elevata densità abitativa e sensibili flussi turistici, oppure che si caratterizzano per l’esistenza di una pluralità di istituti scolastici e universitari, complessi monumentali e culturali, aree verdi ed esercizi ricettivi e commerciali”.
“Si tratta di ordinanze, in funzione antidegrado e contro le illegalità”, adottate dai Prefetti che “intervengono per rimuovere una oggettiva criticità, concretamente manifestatasi, per il tempo ritenuto strettamente necessario alle esigenze rilevate”.

Salvini vara i prefetti-podestà per militarizzare le città. QUESTO SI CHIAMA APPLICAZIONE DEL FASCISMO.CHE BRUTTA PIEGA STA PRENDENDO L’ITALIA.ultima modifica: 2019-04-18T11:12:34+02:00da bezzifer
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