Con l’Europa non si scherza più.Cartellino giallo di Bruxelles, l’Italia sfora il debito pubblico

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Non é un cartellino giallo inedito perché non parla solo di numeri, ma mette esplicitamente sotto accusa le politiche economiche del attuale governo.

Essere padroni a casa propria senza rendere conto a nessuno significa pure questo: o vinci e hai i numeri, o te ne stai in provincia a dare caccia ai ratti. 
Per essere invitati a tavola bisogna prima saperci stare. I sovranisti hanno perso, Salvini se ne faccia una ragione e si prenda le sue responsabilità.

Quindi dovremmo fare una manovra di 3 miliardi per non aver rispettato quando concordato con la UE. Facciamo due somme con questo governo: reddito cittadinanza 7 miliardi – quota 100 – 8 miliardi -maggiori interessi sul debito per lo spread 3 miliardi, il tutto in deficit. Totale; 18 miliardi. Cioé se non ci fosse stato questo governo, non avremmo dovuto fare una manovra correttiva di 3 miliardi, avremmo avuto a disposizione 18 miliardi da destinare a creare lavoro e quindi risorse, il debito pubblico sarebbe diminuito ed il rapporto debito/ pil sarebbe stato rispettato senza alcuna politica di austerità.

La gestione dell’ Economia e non solo è da brividi. Dopo l’insediamento del Governo giallo-verde tutti gli Organismi nazionali ed internazionali a dire che la loro politica economica ci avrebbe portato al disastro ma la risposta fu: per ora è colpa di Renzi ma vedrete che da Gennaio le nostra ricette ci daranno un “anno bellissimo”. Risposta simile a Gennaio rimandando il “miracolo” a primavera. Altro disastro ma giù a convincerci che da Giugno gli effetti positivi ci avrebbero stupito. Poi, ancora per colpa del PD, la forte ripresa è rimandata al 2° semestre nonostante i conti sempre più negativi. Oggi arriva il ‘warning’ europeo ma ci dicono “convinceremo Bruxelles”. Una cosa pare chiara: così è un continuo parlare agli ‘stupidi’ e nonostante tutto se insistono nel a farlo evidentemente ci considerano proprio degli ‘stupidi’.

La decisione presa dalla Commissione europea di sanzionare il nostro Paese con l’avvio della procedura d’infrazione rappresenta un pesante ammonimento alla gestione italiana dei conti pubblici. Ed è una sgridata inedita perché non parla solo di numeri, ma mette esplicitamente sotto accusa le politiche economiche del governo, al punto che il commissario Ue Dombrovskis, quando in mattinata ha parlato del nostro Paese, ha usato esplicitamente le seguenti parole: “Guardando all’economia italiana vediamo i danni che stanno facendo le recenti scelte politiche”.

È bene però sottolineare, a scanso di equivoci, che quello di oggi non riguarda l’attacco politico a un governo, ma l’attuazione delle regole europee concordate da tutti, Italia compresa. Nello specifico fa parte di un articolo del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (il numero 146, per chi volesse approfondire) nel quale si chiarisce in maniera molto esplicita la ratio della procedura d’infrazione: provare a mettere in riga quei paesi dove vengono insistentemente sforati i parametri di deficit e debito.

Per il prossimo anno la Commissione vede il debito monstre dell’Italia salire al 135% in rapporto al Pil, una cifra che comincia ad allarmare tutti. I commissari hanno ravvisato il calo della crescita attorno allo zero, evidenziato il forte incremento degli interessi sul debito, sottolineato l’assenza degli introiti dalle privatizzazioni promesse e non più realizzate, e in generale hanno criticato la crescita della spesa pubblica legata a politiche inefficaci. “La strategia del governo italiano per promuovere l’economia non sta funzionando”, ha detto senza mezzi termini Dombrovskis.

Certo, una discussione più costruttiva con l’Ue avrebbe sicuramente edulcorato la pillola ingoiata oggi, considerando che spesso le decisioni a palazzo Bayrlamont muovono i loro passi insieme a negoziati politici. E forse è proprio questo aspetto che ha fatto saltare il banco: è mancata una discussione e un’apertura in grado di far chiudere un occhio alle politiche economiche del governo gialloverde ormai definite “dannose” (è questo il termine che è stato usato).

Oltretutto va evidenziato come Bruxelles abbia teso più volte la mano nel corso degli ultimi mesi. Nei Trattati comuni viene chiesto di valutare gli eventuali fattori esterni prima di procedere con le sanzioni. E così è stato fatto. Si chiede poi di concedere eventualmente flessibilità. E così è stato fatto, soprattutto con il riconoscimento per il 2019 delle spese eccezionali legate al dissesto idrogeologico e alla messa in sicurezza di viadotti, gallerie e ponti (in seguito alla tragedia di Genova).

I commissari Ue non avevano quindi molte alternative. E agire diversamente avrebbe disatteso i Trattati creando un cattivo precedente. Cosa accadrà ora? La relazione di oggi dovrà passare il vaglio del comitato economico finanziario, composto da tecnici dei governi Ue. Sarà poi l’Ecofin il 9 luglio a dare eventualmente il via libera finale. Si arriverà a una manovra correttiva per scongiurare il tutto? È probabile, ma sarebbe comunque uno schiaffo al nostro Paese visto che Tria nelle ultime settimane l’aveva sempre esclusa. E intanto lo spread sale. L’Italia rischia.

Ma!Loro, quei Pappagalli giallo-verde-itterizia , contano sul fatto che l’Italia non si tocca.
Perché. Loro quei pappagalli giallo verde itterizia dicono che se cade l’Italia cade tutta l’Unione Europea , cade l’euro e non si sa che cosa altro.Insomma pensano di convincere e indurre quelli di Bruxelles ad evitare un bel.Muoia Sansone con tutti i Filistei .Chi vivrà, vedrà.Paradossale? Paradossale aver messo lì un governo di perdenti, aver messo fine all’esperienza di Renzi Gentiloni  che ci avrebbe portato continuità si, ok, ma anche quello che ci voleva crescita e prosperità. Non le barzellette social di 2 persone che si son rivelati incapaci e perdenti. Perché alla fine, è questo il paradosso.Sarebbe il caso di non scherzare più con gli italiani, con le aspettative degli italiani, con gli interessi degli italiani che non sono quelli propagandati dal gigetto l’inutile (vedi le varie crisi industriali e le fughe di capitali) e dal ruspetta so tutto mi e faccio tutto mi che sta sempre e solo in giro a fare tornate elettorali. Dopo un anno di governo del cambiamento stiamo peggio del primo governo berlusconi, quel governo per far piacere agli americani ruppe l’accordo airbus e ci trovammo con 4000 lavoratori in meno. Cosi giusto per scherzare.

Con l’Europa non si scherza più.Cartellino giallo di Bruxelles, l’Italia sfora il debito pubblicoultima modifica: 2019-06-06T09:54:19+02:00da bezzifer
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