Hanno isolato l’Italia, sfiduciato gli investitori, creato disoccupazione, affossato la crescita, aumentato le tasse, trasformato i migranti in avversari, legittimato le democrazie illiberali, reso l’Italiexit non più impossibile. Per il resto, un anno bellissimo. Auguri al governo‬!”

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TUTTO QUELLO CHE AVETE E DOVETE SAPERE SULLA PROCEDURA DI INFRAZIONE UE E CHE NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE.

1) QUALE REGOLA FISCALE EUROPEA È STATA VIOLATA DALL’ITALIA?
Quella, valida fin dai criteri di accesso alla Ue decisi a Maastricht nel 1992, secondo cui il rapporto debito/Pil di uno stato membro deve essere inferiore al 60% oppure in discesa verso quell’obiettivo ad una velocità sufficiente.

2) COSA SI INTENDE PER “VELOCITÀ SUFFICIENTE”?
Dopo molte ambiguità (che ci permisero, nel 1997, di entrare nell’euro nonostante un debito doppio rispetto al target), è stato chiarito nel 2013. Il debito/pil si deve ridurre ogni anno di un ventesimo della differenza tra il valore che hai e il valore-soglia del 60%. Per venire incontro allo Stato membro, è stato poi chiarito che questo ritmo non deve necessariamente essere rispettato anno-su-anno, ma nell’arco dei successivi tre anni, sulla base della politica economica impostata.

3) PERCHÉ C’È BISOGNO DI REGOLE SUL DEBITO IN UN’UNIONE MONETARIA?
Perché se condividi con altri stati la stessa moneta, non puoi accumulare un debito insostenibile. Perché non fai male solo a te (come sarebbe nel caso tu avessi la moneta nazionale), ma – in aggiunta – anche agli altri.

4) PERCHÉ LA COMMISSIONE UE PENSA CHE ABBIAMO VIOLATO QUESTA REGOLA?
Perché mentre dal 2014 al 2017 (durante i governi Pd) il rapporto debito/Pil è sceso – molto lentamente ma costantemente – dal 131,8% al 131,4%, nel 2018 per la prima volta è aumentato fino al 132,2%.

5) SCUSA NON CAPISCO…. DAL 2014 AL 2017 IL DEBITO SI È RIDOTTO, È VERO, MA NON ALLA VELOCITÀ RICHIESTA DALLE REGOLE EUROPEE. QUINDI NEANCHE NEGLI ANNI SCORSI RISPETTAVAMO LA REGOLA?
Proprio perché le regole fiscali non vogliono essere irragionevolmente rigide (ma flessibili), quando il rispetto della regola non è perfetto si guardano anche altre cose. Due in particolare:

a) si sta riducendo il deficit (che è il meccanismo che alimenta il debito?)

b) si stanno facendo le riforme strutturali che servono per ridare competitività al paese e quindi permettergli di ridurre il debito tramite l’aumento delle possibilità di crescita?
Nella scorsa legislatura, entrambe queste condizioni erano rispettate: il deficit (in rapporto al Pil) si è ridotto dal 3% al 2,1% e le riforme fatte o avviate (del mercato del lavoro, del mercato dei capitali, della pubblica amministrazione, della giustizia, del sistema fiscale) furono giudicate sufficienti a innescare una crescita di lungo periodo.
Questo, unito al fatto che comunque il debito scendeva, è stato sufficiente per non aprire una procedura di infrazione.

6) E INVECE ADESSO PERCHÉ È DIVERSO?
Perché il debito/Pil sale, e non solo nel 2018. La manovra economica del governo M5S-Lega – secondo la Commissione Ue – porterà il debito l’anno prossimo al 135,2% (superiore di ben 4 punti al livello a cui il pd lo aveva lasciato). Quindi il problema non è solo il debito nel 2018, ma la dinamica triennale.
In più, i possibili fattori attenuanti peggiorano la situazione.

a) Questo governo – interrompendo un cammino che in questo caso durava da circa 10 anni – ha ripreso a far crescere anche il deficit/pil: secondo la Commissione, saremo al 2,5% quest’anno è addirittura il 3,5% l’anno prossimo. E anche il deficit strutturale (cioè quello che tiene conto delle condizioni del ciclo economico) nel 2018 è stato diverso da quello concordato con la Ue, e così continuerà ad essere nei prossimi anni (così come impostato dalla politica economica dell’attuale governo)

b) la Commissione Ue è molto netta anche sul giudizio sulle riforme strutturali: invece di proseguire sul cammino di innovazione e produttività (digitalizzazione, giustizia, disparità Nord-Sud, evasione fiscale, riduzione tasse sul lavoro), il governo ha impostato un cammino totalmente sbagliato, sintetizzato dalla scellerata scelta di ‘quota 100’: mandare in pensione prima un po’ di 62enni – spendendo 21 miliardi in 3 anni – non è ne’ un’azione di equità, ne’ di efficienza. Ed altre idee forti sulle riforme questo governo non sembra averne affatto.

7) LA PROCEDURA DI INFRAZIONE È QUINDI APERTA?
No. La Commissione Ue ha solo preso atto dei dati di fatto (esposti sopra), che configurano una palese violazione delle regole. Ma la decisione sul se aprire o meno una procedura di infrazione verrà presa dal Consiglio Europeo il prossimo 9 luglio (che voterà a maggioranza qualificata, senza il voto italiano).

8 ) CHE COSA SI RISCHIA?
Una multa pari allo 0,2% del Pil (circa 3,6 mld) e la sospensione dei fondi europei. Ma questo sarebbe solo la fine del percorso: nel frattempo, l’Italia entrerebbe nel cosiddetto “braccio correttivo” delle regole europee (cioè il percorso di aggiustamento – particolarmente duro – riservato ai paesi che hanno violato le regole). Se anche questo percorso di aggiustamento non viene rispettato, scattano le sanzioni di cui sopra. Se nel frattempo il paese non è andato all’aria (ad esempio perché chi ci presta 400 mld di euro all’anno smette di fidarsi di noi)

9) MA QUESTE REGOLE EUROPEE SONO COSÌ PERFETTE?
No. Sono vecchie, farraginose e anche abbastanza inutili (le sanzioni per chi sfora le regole non sono mai state messe in atto per nessuno). Ma qualsiasi riforma delle regole fiscali – che noi auspichiamo da anni – non potrà mai consentire che il terzo paese più indebitato del mondo possa continuare a far salire il debito senza limiti.

10) UN’ULTIMA COSA: SALVINI DICE CHE LUI VUOLE TAGLIARE LE TASSE AGLI ITALIANI E CHE L’EUROPA NON GLIELO FA FARE. È VERO?
La linea di politica economica di Salvini (e di Di Maio) è sempre stata molto chiara: ogni cosa desiderabile (far pagare il 15% di tasse, mandare in pensione la gente a 60 anni, pagare la gente per non lavorare) è possibile. E se non ci sono i soldi per farlo, pazienza, si prenderanno a prestito. O al limite, si stampano. In fondo i soldi sono pezzi di carta, no?
Queste idee possono anche essere appetibili per le persone (e sono, legittimamente, la stragrande maggioranza del popolo italiano) che non hanno piena familiarità con le dinamiche economiche. Ma in realtà basta qualche minuto di riflessione per capire che quello che ci viene prospettato è una sorta di Paese dei Balocchi che, laddove messo in pratica negli ultimi 100 anni, ha portato fallimenti, guerre, povertà, dittature, morte e distruzione: dalla Germania degli anni 20 fino al Venezuela dei nostri giorni.

Se è questo il luogo dove Salvini, con il suo 34%, vuole portarci, sappia che non gli sarà consentito.

Ma ormai per le porcate di Salvini e dei Grillo fascisti non mi arrabbio più, mi consolo pensando che sia la giusta punizione per questo popolo di mentecatti. 
Pagheranno prima di tutto i poveri e se lo sono meritato perché gli hanno dato il voto, pagheranno i meridionali e ben gli sta. I comunisti resteranno fuori dal governo del paese per almeno 20 anni ma a loro non dispiace, non sono capaci di fare altro.  Non ho più pietà per nessuno. Il tradimento del popolo italiano e della sinistra verso Renzi ha rotto la solidarietà sociale.

Se invece di dare ascolto alle fake si andasse a vedere i dati si scoprirebbe che l’unico partito che ha abbassato le tasse a tutti è stato proprio il PD che ha tolto 80 euro dal cuneo fiscale degli stipendi al di sotto dei 1500, ha tolto l’IMU sulla 1^ casa, tagliato IRAP e IRES; la pressione fiscale nel 2013 – anno di inizio della legislatura – misurava il 43,6 per cento della ricchezza del paese. Nel 2014 si è ridotta al 43,1 e nel 2015 al 42,8, nel 2016 il 42,1 e 40,3 nel 2017 (Dati Istat) In un anno di governo lega e 5* l’hanno fatta già aumentare e con lo spread dobbiamo pagare il doppio di interessi sul debito. Più avanti arriverà la stangata dell’IVA al 25%, già scritta nel bilancio da TRIA per lega e 5*

Hanno isolato l’Italia, sfiduciato gli investitori, creato disoccupazione, affossato la crescita, aumentato le tasse, trasformato i migranti in avversari, legittimato le democrazie illiberali, reso l’Italiexit non più impossibile. Per il resto, un anno bellissimo. Auguri al governo‬!”ultima modifica: 2019-06-07T10:00:35+02:00da bezzifer
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