Il mito dell’imbattibilità di Berlusconi ormai è tramontato. E il leader della Lega rischia una brutta uscita di scena tra sconfitte clamorose e isolamento dei suoi stessi elettori.

ORA! Ogni giorno Salvini prende schiaffi. Per uno che in questi mesi ha vinto sempre, infilare una sconfitta dopo l’altra deve essere un’amara sorpresa. Per lui e per i suoi elettori. Penseranno alla congiura, alla irriconoscenza dei cinquestelle, ai vecchi sconfitti che si sono svegliati ma resta il dato di fatto che Salvini non ne sta azzeccando una.

Può darsi che la sua corsa riparta perché i suoi avversari perderanno fiato e coraggio, può darsi di no. Resta il fatto che il mito dell’imbattibilità che aiutò Berlusconi a restare a galla tanto tempo non accompagna più il segretario della Lega. Questi nuovi politici sanno solo vincere, appena iniziano a perdere gli accade di perdere la ragione ma soprattutto accade che ai loro elettori torni la ragione.

Salvini resterà lì come lo scandalo italiano di un ministro che è andato al di là dei suoi poteri

Il problema serio sarà, se si farà un nuovo governo, farlo sloggiare dal Viminale cosa che lui cercherà di rinviare per evitare che il successore scopra carte e notizie imbarazzanti. Il prossimo ministro degli Interni dovrà fare un bilancio dei costi della gestione Salvini, verificare quanti funzionari e agenti gli si sono messi a disposizione non sulla base di ovvia fedeltà al ministro, soprattutto quanti contatti obliqui sono stati creati. In queste ore molte carte saranno distrutte ma il caso Salvini, il ministro più pericoloso del dopoguerra, resterà lì come lo scandalo italiano di un ministro che è andato al di là dei suoi poteri e che ha piegato parte della propria amministrazione alle leggi del suo partito e sue proprie.