Mattarella si arrende al fattore tempo.

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Le due ore per un segnale che non arriva, il volto scuro, le parole con cui certifica il doppio forno. Il Capo dello Stato prende atto della crisi dentro i partiti. Entro mercoledì il nome di un premier o lo scioglimento. By Alessandro De Angelis

Solo due giorni fa De Angelis pontificava che Mattarella voleva “tempi strettissimi” per la crisi, quando anche l’ultimo dei somari aveva capito che Mattarella problemi di tempo proprio non ne aveva, e al contrario aveva tutto l’interesse a lasciar spazio ai partiti per sviluppare le trattative e arrivare a una soluzione accettabile.

Oggi, di fronte all’evidenza che Mattarella non ha mai avuto fretta, De Angelis si inventa che il Presidente ha ceduto suo malgrado a concedere altro tempo.

La speranza che una volta che sia una De Angelis connetta la tastiera alla realtà si fa sempre più labile.

Lasci fare a Mattarella, che sicuramente se ne intende di dinamiche istituzionali molto più di me e lei messi insieme. Come ho già detto qualche giorno fa, Mattarella farà esattamente quel che ha fatto l’anno scorso: aspetterà che i partiti rappresentati in parlamento gli consegnino una soluzione plausibile. Ma con una differenza importante: mentre a marzo 2018, con un parlamento appena eletto ed equilibri politici inediti, poteva accettare che la ricerca di accordi fosse complicata, oggi, dopo quasi un anno e mezzo di legislatura, non sarà altrettanto indulgente.

AGGIUNGO CARO TOPOLINO DE ANGELIS: Almeno la corettezza nell’informazione : il “dibattito scatenato dai renziani” non è stata sulle 5 condizioni votate all’unanimità il giorno prima ma su tre nuove condizioni che sarebbero apparse magicamente il giorno dopo durante i colloqui senza alcuna discussione (vedi repubblica di ieri). Informare correttamente credo sia il minimo.

PS: Il PD rimane unito solo se sta all’opposizione, questa è la sua storia e il suo destino. In fondo esso è la grande illusione degli italiani progressisti. Ma è anche la madre di tutti i rischi e prima di tutto il dramma di Mattarella. Donde la sua implicita premessa : “Après moi le deluge.” L’altro forno (la Lega) Conte l’ha reso impraticabile, perchè questi ne ha lanciato un ‘j’accuse’ che l’ha marchiata di inaffidabilità sulla triplice prospettiva: fascismo, separatismo, antieuropeismo. Le elezioni darebbero la stura a quanto precede coinvolgendo direttamente un popolo diviso.
L’unica e ultima carta – sul piano democratico – è ripartire da Conte: ha cultura, lucidità e coraggio.Ma l’idea proposta e di RENZI e visto che è il diavolo non va ascoltato e proposto.Per fortuna il popolo ne percepisce l’esigenza. Si rischia? Anche. Ma altrimenti siamo in un cul de sac.

Come la legge principe della natura in tutti gli habitat, anche in Parlamento, coloro che lì siedono, hanno applicato l’imperativa legge della sopravvivenza. I peones gialli e verdi, che si possono paragonare alle gazzelle gnu africane, avvalendosi della grande superiorità numerica e supportate da piccoli branchi di altri erbivori, alias LeU, Misti e autonomisti hanno, per il momento, neutralizzato gli attacchi di leoni e leopardi, alias Lega&FdI, sopravvivendo alle elezioni che così, forse, si allontanano. C’è una speranziella per alcuni di continuare a pagare il mutuo, e per altri di sopravvivere politicamente.
Per quanto, a partire dal PdR, si sostiene e giustamente che la Costituzione non consenta di sciogliere le Camere se esiste una maggioranza, nessun solone costituzionalista scardinerà dalla mente della popolazione che un governo PD-5S è un voltafaccia inaccettabile oltre che sotto il profilo politico, principalmente per la coerenza e una moralità calpestate ed umiliate. 

Mattarella si arrende al fattore tempo.ultima modifica: 2019-08-23T11:46:39+02:00da bezzifer
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