Continuità e discontinuità, lodo raccapricciante

Risultati immagini per SERVE discontinuitàQuesto governo è una matita che si regge sulla punta: il fragilissimo equilibrio tra un leader incolore, privo di un progetto, legittimato dall’esterno e due partiti deboli, esautorati e commissariati, alle prese con esigenze di visibilità. Questo fragile equilibrio basterà a varare il governo. Non basterà a farlo navigare. La disimmetria di potere tra il premier e i partiti ( che le élite si illudono sia un vantaggio) sarà la fonte dell’instabilità. C’è uno sforzo, in queste ore, di sherpa e opinionisti pro-governo per trasformare i 20 punti di Di Maio, che hanno diviso frontalmente Pd e populisti nel decennio passato (sostenibilità ambientale intesa come decrescita, antindustrialismo ecc.) in un equivoco sorpassabile, tranne qualche scoglio (inceneritori, trivelle, legge elettorale, jobs act) su cui “non scherziamo, dicono gli ottimisti, la quadra si troverà”: con qualche maquillage retorico e un po’ di sacrifici (altri ?) e buona volontà del Pd. L’esercizio degli sherpa ha del patetico. Esempio: dopo un anno di polemica feroce, gli sherpa (e i commentatori tifosi) hanno scoperto che, in fondo, il reddito di cittadinanza è solo un Rei con più soldi. Quindi… Insomma, dopo il cedimento sulla guida del governo, la discontinuità verrà meno anche sui contenuti programmatici. Il Conte 2 sarà questo: continuità col Conte 1 su ciò che i Cinque stelle hanno realizzato grazie a Salvini (Dl sicurezza, misure assistenziali, quota 100) e discontinuità su ciò che i Cinque stelle non hanno potuto realizzare, sempre grazie a Salvini, del loro programma di decrescita. Questo lodo (raccapricciante) basterà a varare il governo giallorosso. Non basterà a una marcia tranquilla. I 20 punti che gli sherpa assorbiranno con astuzia retorica (e i pregi infiniti della lingua italiana) saranno continui starnuti green che si trasformeranno in polmonite per il buon Conte. Il grossolano ottimismo di marmellata degli sherpa si scontrerà subito con due inciampi: la manovra e la riduzione dei parlamentari. Il Pd avrebbe dovuto seguire il consiglio dato, mi pare, da Gentiloni: accordarsi, prima di ogni trattativa, sui tetti del deficit e i vincoli della manovra di bilancio. Sarebbe stato saggio. Non sono chiare agli ottimisti due cose: che è una sciocchezza pensare che al Conte 2 verrà concessa più flessibilità che al Conte 1. Anzi, forse in Europa si aspettano un Conte 2 che riconfermi gli impegni del Conte 1 (lettera di capitolazione alle condizioni del deficit all’1,6 per cento). E non perché quelli di Bruxelles non siano simpatizzanti che vogliono dare una mano. Ma perché il ciclo economico in Europa non consente il keynesismo allegro su cui confidano gli sherpa. Allentamenti e maggiore espansività, probabilmente, saranno considerati solo in chiave di rigida golden rule: selettivi sforamenti per spese di investimenti. Ma non per spesa pubblica improduttiva e di alimento del debito sovrano. L’Italia non possiede di risorse per la crescita (golden rule) se non attingendo a quelle sprecate dal Conte 1 per impieghi assistenziali e di spesa pubblica corrente (Rdc e quota 100). Se non li cancella, parlare di golden rule e di flessibilità è pura retorica e compromesso che durerà l’espace d’un matine. A tutto questo aggiungete i 25 miliardi di Iva da recuperare. E le risorse per il taglio del cuneo fiscale (su cui il Conte 2 si gioca la faccia). Per quanto ottimismo facilone i simpatizzanti del governo spendano, la quadra non sarà semplice. Secondo: il taglio dei parlamentari. Anche qui, per ingraziarsi Di Maio e ingolosirlo tutti si sono affrettati a concedergli una bomba a orologeria. Il taglio non si può, letteralmente, fare se non si pone mano o a riforme del sistema parlamentare (contro il rischio di instabilità) o all’ennesima riforma della legge elettorale (in chiave di completa evoluzione in senso proporzionale). Ora, a parte il totale e definitivo cedimento del Pd alle ragioni del No del 2016 (una soperchieria) il tema vero è: voi (sherpa) pensate davvero, a cuor leggero, che sia intelligente reinfilare “questo governo” nel pantano dell’ennesima bagarre della legge elettorale o di riforme del funzionamento parlamentare? Auguri. Forse, anche qui, il consiglio di Gentiloni (chiedere ai Cinque stelle un disinnesco della portata esplosiva del taglio in cambio del governo giallorosso) era solo saggezza. Lo hanno bollato come un sabotaggio. Ri-auguri.

Continuità e discontinuità, lodo raccapriccianteultima modifica: 2019-09-03T18:31:10+02:00da bezzifer
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