NEL GOVERNO L’ASCESA DI ITALIA VIVA FA PAURA MA. Matteo Renzi fissa la data del voto: «Si voterà nel 2023 che piaccia o no»
E IL BIS CONTE Di fronte alle continue crepe nella maggioranza e l’ascesa di ITALIA VIVA e alla difficile quadra da trovare sulla manovra, il premier Giuseppe Conte alza la voce e prova a serrare i ranghi dell’esecutivo giallorosso. «Qui bisogna fare squadra», ha detto Conte nel corso di un punto stampa a Perugia, «chi non la pensa così è fuori dal governo».
«LA MANOVRA È STATA APPROVATA DA TUTTI»
Il presidente del Coniglio ha poi respinto l’ipotesi di un vertice paventata da Luigi Di Maio. «La manovra è stata approvata, salvo intese tecniche, vuol dire che si possono fare approfondimenti tecnici. La manovra è stata deliberata, approvata da ministri di tutte le forze politiche, anche del M5s». Un ultimatum che sembra in asse con il Pd: «Ci dicano se è cambiato qualcosa, se la fiducia è venuta meno lo si dica», ha messo in chiaro Andrea Orlando nel giorno in cui anche da Confindustria è arrivato un appello all’unità. Conte, tuttavia, di lì a poco ha chiarito che un confronto ci sarà, molto probabilmente lunedì 21 ottobre.
DA PALAZZO CHIGI UNA NOTA PER CORREGGERE IL TIRO
In ogni caso, nel giorno della Leopolda e della piazza di Matteo Salvini, il premier ha deciso di dare l’alt: il continuo cannoneggiamento è deleterio per questo esecutivo, è il senso del messaggio mandato da capo del governo. Un messaggio duro, almeno nella forma, tanto che, poco dopo, Palazzo Chigi ha smussato le parole del premier: «Conte non ha fatto riferimento a singoli ministri o forze politiche, ha fatto un discorso più generale».E cosi tranquillizzando il bis CONTE. Matteo Renzi fissa la data del voto: «Si voterà nel 2023 che piaccia o no» Poi se qualcun altro vuol far saltare tutto,e un altro discorso,aggiunge.
SI RINSALDA L’ASSE TRA IL PREMIER E IL PD
Prevedibile, anche se mancano conferme ufficiali, che le parole del premier abbiano innescato una girandola di telefonate, almeno dei rispettivi staff. Anche perché è facile che la stoccata di Conte abbia fatto andare su tutte le furie il leader M5s. Anche se dal blog pentastellato si cerca di abbassare i toni, caldeggiando unità e assicurando fiducia nel premier. Nel merito, tuttavia, Conte tira dritto. Se i contatti tra Conte e Di Maio per ora erano assenti, in queste ore, l’asse creatosi sembra più quello tra il Pd e il premier.