Se Salvini è l’uomo della ruspa, colui che vuole arrivare a Palazzo Chigi e cavallo di un rombante mezzo edilizio, Di Maio vorrebbe essere i machiavelli del momento. Ma gli mancano cultura e fisico. Quindi è solo una perdabale.

Adesso gli ha preso la mania di minacciare il governo: se non fate questo e quello vi mando a casa, elezioni.

Un pazzo. Quando sente la parola elezioni, dovrebbe andare a nascondersi nel tinello della mamma. Se si dovesse andare davvero a elezioni metà o due terzi dei suoi parlamentari non sarebbero più rieletti. Lui e il suo sgangherato Movimento diventerebbero irrilevanti e non escluso che lo stesso sia costretto a fuggire sulle pendici del Vesuvio inseguito dai trombati (100-150) armati di ceste di pomodori marci e, magari, anche di qualche nodoso bastone.

In realtà c’è un modo semplicissimo per liberarsi del fastidioso Di Maio. La prima volta che dice “se non fate questo, crisi di governo”, bisogna rispondergli “Certamente, ci vediamo fra due ore con le lettere di dimissioni”.

Quasi certamente, non lo si vedrà più.