PERCHÉ DAL PD A ITALIA VIVA! l partito non è una fede, è uno strumento, che serve a fare politica, se uno non la condivide, ha il diritto soggettivo, a cercare altri strumenti più idonei a portare avanti le sue idee.

Mai rinnegare ciò che mi ha reso quel che sono.
L’età porta a riflettere sull’eredità, da lasciare ai giovani, come segno di un breve passaggio, infarcito di molti errori, ma tutti commessi in buona fede e che ho chiamato esperienza!
Perché ho avuto la fortuna di vivere la vita, che mi sono scelto, mai spero di rinnegare le mie scelte, perché scegliere, comporta pagare il prezzo, per quanto salato, dei propri errori senza mendicare sconti.
Che resta ad un uomo. se rinuncia alla propria coerenza e dignità, in tal caso meglio sarebbe stato, mai essere nato!
Anche due bracialetti di plastica possono diventare un innestimabile tesoro!

l partito non è una fede, è uno strumento, che serve a fare politica, se uno non la condivide, ha il diritto soggettivo, a cercare altri strumenti più idonei a portare avanti le sue idee.
Sono scelte individuali, che vanno rispettate.
Quando ero giovane, il partito era come la mamma, che può anche “battere”, ma rimane sempre Mamma e Santa.
Il tempo, la società e il Paese Cambiano, il pensiero è più laico.
Non servono santi, eroi ecc. ma persone oneste con motivazioni oneste che si battano per un’idea di nazione e di Europa.
Ovviamente, non ci si comporta come il bambino viziato, che fa a pezzi in suo giocattolo, di cui si è stancato, per non permettere ad altri di giocarvi.
Gli scenari possono esser infiniti.
Uno di questi, è che chi vince, possa anche ritrovarsi solo in una casa, in cui tutti gli altri non si trovano più d’accordo a rimanerci, sono maggiorenni, non si può invocare la patria potestà e mandare i carabinieri perché li riportino a casa.
Queste sono solo ipotesi astratte, frutto di un pessimismo, che non manca di agganci con le realtà, se si voglio evitare questi rischi, occorre trasparenza, correttezza nelle decisioni e onestà intellettuale, nessuno lascia una casa in cui si sente a suo agio e corrisponde alle sue esigenze.
Smettiamo di dire balle: il problema non solo le primarie aperte, il pluralismo del PD.
Anche i nostalgici di un diverso tipo di unità non possono negare la storia:
il Pcd’I nasce a Livorno da una scissione del Partito Socialista, a coda del congresso di esso, il gruppo del Manifesto esce dopo l’invasione della Cecoslovacchia, Rifondazione Comunista nasce dalla Bolognina e non ho bisogno di rammentarvi le fuoriuscite più recenti.
Occorre prudenza e visione politica, certo è possibile fare rientrare D’Alema, Bersani e company, ma quanti se ne perderanno in seguito a ciò?
Rammentate, sono scellerate per la storia, solo le scissioni che falliscono, perché solo atti di frattura organizzativa.
Tanti anni fa, avrei definito le scissioni riuscite “un salto di qualità della politica”, ma l’età mi ha insegnato la prudenza, ora parlerei di “nuove opportunità politiche, da verificare”!
Non so se è un bene, ma non sono certo il solo a pensarla Così, diversamente liberi di considerarmi folle e farneticante.

PERCHÉ DAL PD A ITALIA VIVA! l partito non è una fede, è uno strumento, che serve a fare politica, se uno non la condivide, ha il diritto soggettivo, a cercare altri strumenti più idonei a portare avanti le sue idee.ultima modifica: 2020-02-10T16:58:27+01:00da bezzifer
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