“Tutte queste settimane sono state investite da dibattiti fuorvianti. Un contesto alimentato dal senatore Salvini con sfumature di megalomania. Il nostro compito deve essere quello dell’applicazione della Costituzione: non dobbiamo sostituirci al tribunale di Catania, o discutere la linea su immigrazione. Non è questo il dibattito: noi oggi dobbiamo limitarci a valutare se in questo caso sussista una delle condizioni per sottrarre un ministro al corso della giustizia”, afferma la senatrice Emma Bonino.
La leader di +Europa afferma che l’argomento di Salvini, cioè di aver agito nell’interesse della Patria, sfiderebbe il ridicolo: “I confini della Patria sarebbe stato messo in pericolo da una nave militare italiana e da 131 naufraghi raccolti in mare. L’Italia rischiava di essere invasa da una nave militare italiana? La sicurezza dello Stato era minacciata da marinai italiani e da naufraghi stranieri che chiedevano di sbarcare?”, si chiede Bonino. “Viene davvero difficile considerare questo interesse pubblico preminente rispetto al diritto alla libertà e alla salute: per sei giorni lo sbarco non è stato rallentato, ma impedito e condizionato dall’accordo con altri Paesi europei. Fatemi un favore: l’obiettivo era politico, non di difendere la patria”, continua la senatrice.