Le ricadute economiche sono DEVASTANTI. Purtroppo si è fatto passare il messaggio che l’Italia sia il problema. Adesso si possono solo affrontare i danni. Economicamente è peggio dell’11 settembre. Ci rialzeremo, ma si parte di qui Matteo Renzi
Renzi: “Ok autonomia, ma si deve sapere chi comanda. O sembriamo Paese di Pulcinella”
“Mi limito a dire che dovremmo fare delle verifiche per capire cosa ha funzionato o no. Per esempio: va bene l’autonomia delle Regioni per cui ognuno fa quello che vuole? Se il premier dice scuola chiuse e un governatore dice no, facciamo una figura da Paese di Pulcinella. Si può dare autonomia alle regioni ma devi mettere una clausola di supremazia per sapere chi comanda”: così Matteo Renzi sull’emergenza coronavirus.
Matteo Renzi, in diretta da Circo Massimo su Radio Capital, interviene sull’emergenza del coronavirus e trae le prime conclusioni: “Mi limito a dire che dovremmo fare delle verifiche per capire cosa ha funzionato o no. Per esempio: va bene l’autonomia delle Regioni per cui ognuno fa quello che vuole?”, afferma il leader di Italia Viva, toccando uno dei punti più delicati della gestione del Sars-Cov-2, cioè il rapporto e la coordinazione tra governo nazionale e locale. “Se il premier dice scuola chiuse e un governatore dice no, facciamo una figura da Paese di Pulcinella”. Renzi poi aggiunge: “Sul Titolo V il caos ha vinto. Il caos nasce dalla riforma costituzionale che cambiò il rapporto Stato-Regioni. Si può dare autonomia alle Regioni ma devi mettere una clausola di supremazia per sapere chi comanda”.
Nei giorni scorsi, dopo i contrasti tra il governo nazionale e le amministrazioni regionali, anche il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, era intervenuto sulla questione. Raggiunto dai microfoni di Fanpage.it, il ministro aveva affermato: “Questa situazione deve farci riflettere sui poteri dello Stato quando c’è un’emergenza, che in situazioni di questo tipo i poteri dello Stato vadano rafforzati è indubbio. Sulle emergenze nazionali si obbedisce e si dice signor sì”.
Ma Renzi non parla solo dell’emergenza sanitaria e gestionale. Il senatore di Italia Viva si concentra anche su quella economica: “La zona rossa dell’emergenza sanitaria è localizzata, ma la zona rossa dell’emergenza economica è tutta Italia”, sottolinea. Poi aggiunge che anche se l’11 settembre sia stato un fatto molto più drammatico dell’emergenza che stiamo vivendo oggi, le conseguenze per il settore del turismo si stanno dimostrando anche più gravi di quelle affrontate nel 2001. E continua a premere sul bisogno di varare un piano shock.
“Queste sono crisi a V: si crolla in modo rapido in termini di indicatori, ma si risale. Il punto è che quando risali c’è gente che economicamente parlando è morta”, continua Renzi, che quindi rimarca come ora sia necessario “dare una mano a chi deve lasciare a casa gente, allargando le maglie della cassa integrazione”. E chiama in causa l’Europa: “Bisogna dare possibilità di utilizzare la liquidità europea per sospendere i mutui e i prestiti aziendali. La BCE intervenga per garantire il sostegno alle banche. Va benissimo la flessibilità, ma chi conosce il mondo dell’economia sa che bisogna dare liquidità”.
In conclusione, Renzi spezza una lancia a favore del governo. In particolare verso il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che definisce una persona “seria” che “parla di soldi che ci sono”. E sottolinea: “3,6 miliardi è lo 0,2% del Pil che secondo regole europee si può usare per eventi eccezionali”. Il leader di Italia Viva quindi chiude: “Benissimo la prima cifra di Gualtieri, dimostra che il governo è sul pezzo. Dopodiché, se ci sarà bisogno di altri denari si faccia una strategia degna di questo nome”.
