Morti sul lavoro: le regole ci sono, le sanzioni e i controlli no. E le imprese sono le prime responsabili

Morti sul lavoro: le regole ci sono, le sanzioni no. E le imprese sono le prime responsabiliTutti i tg aprono con la triste notizia di una ragazza morta sul luogo di lavoro. La cosa che mi incuriosisce è che in Italia, da almeno trent’anni (da quando seguo la politica), ci sono circa mille morti bianche (sul lavoro appunto) all’anno, tre al giorno, e non mi risulta che, generalmente, ricevano quest’attenzione da parte dei media. Forse perché era una ragazza giovane, madre, di bell’aspetto? Chi lo sa, ma il punto è un altro.

Le sanzioni e i controlli no “furono prontamente cancellate dal governo Berlusconi e mai più introdotte.” Lo stesso governo che contemporaneamente cancellava vincoli, obblighi e possibilità di ridiscuterla per la rinnovata concessione ad autostrade. Ricordiamocelo quando sentiamo parlare quelli che affermano di fare gli interessi degli “Italiani” e che erano in quel governo (e nei successivi fino al 2019) e in quel parlamento. Personalmente non mi dimentico neanche che abbiamo avuto un ministro del lavoro del cambiamento che in 15 mesi non ha speso una parola sulla sicurezza sul lavoro, troppo impegnato ad affacciar si sui balconi e asd abolire i vitalizi per fare il suo mestiere. Prima di definire le sanzioni sarebbe utile parlare anche dei controlli, perché i controlli oggi non ci son e senza controlli parlare di sanzioni è come parlare del sesso degli angeli.

Ma anche le SANZIONI ed i CONTROLLI, quand’anche fossero previste, bisognerebbe che ci sia chi regolarmente le COMMINA e chi le fa effettivamente PAGARE. E quindi, anche quelle, da sole, quasi sicuramente non basterebbero. Finché la sicurezza sul lavoro sarà vista e vissuta come un COSTO, ci sarà sempre chi cercherà di evitarlo (qualcuno anche solo per la sopravvivenza dell’impresa). E continueranno ad esserci morti bianche. Ipocritamente piante per tre giorni, poi tutto come prima. Ora, come 100 anni fa.

Le sanzioni anche se ci sono. Queste morti rientrano negli omicidi colposi salvo aggravanti sono punite solo sulla carta. A volte possono essere pesanti se si tratta di un piccolo imprenditore. A volte sono pura forma se si tratta di un imprenditore più grande, facoltoso che magari non è nemmeno giuridicamente responsabile e trasferisce ad altri queste responsabilità. Di fatto è vero che c’è impunibilità nella questione della sicurezza sul lavoro. Io ritengo si debba provvedere con norme apposite distinte dell’omicidio colposo. Esattamente come è stato fatto per l’omicidio stradale. Coinvolgere anche la persona giuridica dell’impresa e quella dei proprietari. Devono avere interesse a tutelare la sicurezza.

 

Morti sul lavoro: le regole ci sono, le sanzioni e i controlli no. E le imprese sono le prime responsabiliultima modifica: 2021-05-05T17:53:59+02:00da bezzifer
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