BRAVO GIORGETTI! Un applauso meritato. Gli elettori di cdx nel Nord Italia cominciano ad averne abbastanza di Salvini e delle sue “intemerate”. Con l’Europa ci campiamo, ci commerciamo, ne godiamo i vantaggi. Vanno bene le critiche, ma sempre IN Europa, MAI fuori. Le Pen, Orban e Morawiecki bisogna lasciarli perdere. Tanto, a quelli, dell’Italia non è mai importato un fico secco! l’Italia è l’Italia, uno dei membri più importanti dell’UE (nonostante tutte le nostre pecche). A noi serviva proprio uno come Draghi, che riposizioni il nostro Paese dove gli compete, con il giusto ruolo.
Non un ruolo “subalterno” e “novantagradista” (come lo ha sempre subito il PD) ma neppure quello di un “giamburrasca”.I nostri partners principali (anche commerciali) sono Germania e Francia. E’ con loro che dobbiamo dialogare e cooperare…. non con i paesi di Viesegrad, che fanno “Europa a sè”, giocando una partita diversa. E i migranti…. qui al Nord, in provincia, ce ne sono tanti che lavorano come tutti e ormai fanno parte delle nostre comunità. Basta un po’ di buon senso: contenere gli arrivi entro limiti sostenibili, garantire la sicurezza con le forze dell’ordine…. e tanto lavoro,…. LAVORO. Perchè è con il lavoro (e non con le chiacchiere di sinistra) che gli stranieri si integrano. Vogliamo un governo si di cdx, ma MODERATO, che badi all’economia e al lavoro .Caro Matteo, mi sa che ha ragione Giorgetti: l’epoca dei western è finita con “Balla coi Lupi”. O lo capisci, o ci mandi a sbattere con un PD radicalizzato a sinistra che vuole governare a vita. E forse sarebbe ancora meglio che tu facessi un bel passo di lato, “Caro Matteo”.
“Mattarella un altro anno, altrimenti Draghi può guidare convoglio dal Colle”
Giorgetti sul Quirinale apre a un “semipresidenzialismo de facto”. E su Salvini dice: “Svolta europeista incompiuta”
Due soluzioni per il Quirinale, in entrambi casi delle prime assolute nella storia italiana. Giancarlo Giorgetti afferma che “la soluzione sarebbe stata confermare Mattarella ancora per un anno”.
Parlando con Bruno Vespa nel libro “Perché Mussolini rovinò l’Italia (e perché Draghi la sta risanando” in uscita il 4 novembre per Mondadori Rai Libri, Giorgetti dice che “se questo non è possibile, va bene Draghi”, il quale “potrebbe guidare il convoglio anche dal Quirinale”,
“Sarebbe un semipresidenzialismo de facto – aggiunge Giorgetti – in cui il presidente della Repubblica allarga le sue funzioni approfittando di una politica debole”. Come ha fatto a suo tempo Napolitano, osserva vespa. “Lui l’ha fatto dinanzi a un mondo politico spaesato” precisa Giorgetti. “Draghi baderebbe all’economia”.
Giorgetti torna poi sulla linea della Lega a guida Salvini, con accenti molto critici. “Se vuole istituzionalizzarsi in modo definitivo, Salvini deve fare una scelta precisa. Capisco la gratitudine verso Le Pen, che dieci anni fa lo accolse nel suo gruppo. Ma l’alleanza con l’AfD non ha una ragione” dice il ministro per lo Sviluppo economico, secondo cui la svolta europeista di Salvini ”è un’incompiuta”. Quanto all’ipotesi di un ingresso della Lega nel Ppe ”è un’ipotesi che regge se la Cdu non si sposta a sinistra”.
E ancora: “Il problema non è Giorgetti, che una sua credibilità internazionale se l’era creata da tempo. Il problema è se Salvini vuole sposare una nuova linea o starne fuori. Questa scelta non è ancora avvenuta perché, secondo me, non ha ancora interpretato la parte fino in fondo”. Nelle anticipazioni diffuse oggi dell’ultimo libro di Bruno Vespa, Giancarlo Giorgetti dice che “Matteo è abituato a essere un campione d’incassi nei film western. Io gli ho proposto di essere attore non protagonista in un film drammatico candidato agli Oscar”. ”È difficile – ragiona Giorgetti – mettere nello stesso film Bud Spencer e Meryl Streep. E non so che cosa abbia deciso…”. A Vespa che gli fa notare he “intanto, però, la Meloni continua a mordervi il fondo dei pantaloni”, il ministro per lo Sviluppo economico risponde così: “E’ vero, ma i western stanno passando di moda. Secondo me, sono finiti con ‘Balla coi lupi’. Adesso in America sono molto rivalutati gli indiani nativi”.
