Archivio mensile:settembre 2017

Ha studiato dalla banda Previti, non scordiamolo.

L’ennesima bugia di Virginia Raggi.La sindaca di Roma, per la quale la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per falso (si va verso l’archiviazione per l’abuso d’ufficio invece), è un’esperta nell’arte della menzogna. Ma il suo problema è che viene sistematicamente smascherata.

L'ennesima bugia di Virginia Raggi

E GUARDATE COME E FELICE PER LA PRESA PER IL CULO CHE STA DANDO HAI ROMANI.

Il 28 settembre la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco di Roma , Virginia Raggi, per l’accusa di falso nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto «pacchetto nomine». I magistrati hanno sollecitato l’archiviazione per il reato di abuso d’ufficio. Il falso è contestato per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, alla direzione Turismo del Campidoglio. L’abuso d’ufficio riguardava la promozione di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica.

Guardando i fatti da 600 km ho l’impressione che a parte essere bugiarda, ma è proprio incapace, sono stato a Roma il mese di Maggio, non quella turistica, a parte la sporcizia ed il degrado in genere Traffico è quello che ha la precedenza il più veloce e chi ce l’ha frena, i parcheggi non ne parliamo i mezzi pubblici a detta dei miei amici non ne parliamo difatti si girava in vespa, ho avuto la sfortuna di vedere le pantegane pasteggiare nelle immondizie, se fosse bugiarda e si desse da fare, invece ci abbina sopra la sua devastante incapacità, ai Romani che non l’hanno votata faccio gli auguri, a quelli che l’hanno votata vela meritate.

Se la Sindaca dice bugie nel suo privato, a noi non ci dovrebbe importare molto.Il fatto grave è che le dice nel pubblico, cioè nella sua veste di Sindaca, ciò ci interessa molto. Ma la generosità di Roma e dei romani è storicamente immensa; finché non dicono: “e mo basta”; e….quasi  ci siamo.

Però adduce ciò al santo protettore, che pur non essendo scritto sul calendario, santo lo è davvero. Visto che se commette qualcosa di sbagliato un personaggio di altri partiti deve essere immediatamente giudicato e cacciato. Mentre se lo stesso fatto avviene nel M5S deve passare sotto silenzio perché loro sono garantiti dallo stesso proprietario della società commerciale a cui sono iscritti, e che sono distribuiti dalla stessa società allo Stato italiano che li usa come Parlamentari.

ORA:Resta il fatto che il PM ha chiesto il rinvio a giudizio per falso ideologico (la pena prevista dal cod.pen. è piuttosto alta). Per quanto riguarda l’abuso d’ufficio viene archiviata dicendo che non ha commesso un illecito (dolo) ma soltanto approvato un atto illegittimo (colpa); questo significa che se non l’ha già fatto, sarà la Corte dei Conti ad occuparsene condannandola presumibilmente al risarcimento dei danni nei confronti del Comune. Però ….. bel risultato dopo un solo anno! …. a parte il fatto che perseverare nel consueto sciocco giochino di dimostrare che GLI ALTRI puzzano più di voi non dimostra che VOI PROFUMIATE, resta la questione (che è quello che non volete/POTETE capire) cioè che voi sareste stati quelli “diversi”… Che con voi gli intrallazzi sarebbero finiti… Onestà, trasparenza, erano le vostre parole d’ordine con le quali avete infinocchiato milioni di elettori ED ORA, vi dimostrate COME gli altri ??..Ma non vi vergognate adesso a ridurvi a dover fare paragoni con quello che tutti sapevamo essere il peggio e pertanto degni di essere buttati fuori a calci ??

Oramai siamo in molti nel sostenere che il M5s è una banda di incazzati falliti arrivati nei palazzi del potere,dove hanno dimostrato non solo di essere dei Bugiardi ma sopratutto degli incapaci.Parlare è facile fare i fatti è un pò più complicato e unico fatto concreto dei GRILLINI  tutti,la loro incapacità e inadeguatezza nel gestire la cosa pubblica.I pochi che avevano qualche capacità sono stati allontanati,vedi il caso PIZAROTTI che altro possiamo dire, le chiacchiere stanno a zero.

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Avanti un’altro……Con Grasso sicuramente la virgola tra l’ 1 e lo 0 sparirà abbiate fede!!! Poi De Angelis mi citi Monti, ma non ti ricordi che fine ha fatto, due settimane, qualche mese, dopo quel 10%? Si è dissolto!!!!!

Aspettando Pisapia senza convinzione, “il ragazzo di sinistra” Pietro Grasso scalda la festa Mdp di Napoli. Il leader vero è lui.

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IL MUOVO CHE AVANZA! POVERI ITALIANI.

Sappiamo benissimo che tutto nasce dall’odio personale di D’Alema e Bersani nei confronti di Renzi. Ora che hanno consumato la prima parte della loro vendetta ci si può attendere solo mosse in direzione della seconda parte: la sconfitta del PD. Chiaro che non possono dirlo con chiarezza e quindi cincischiano, mischiano le carte, fanno finta di cercarsi un leader di cui in realtà non hanno alcun bisogno, tentano di annettersi l’incomprensibile Pisapia, titillano Grasso e vedrai che inizieranno a leccarsi la Boldrini…. ma tutto nell’ottica di rastrellare tanti voti quanti gliene servono per giustificarsi con impropri sostenitori quando, ad un certo punto, formalizzeranno la “impossibilità” di alleanze con il PD per “colpa di Renzi”. Questo in sostanza è la loro strategia politica ma anche l’unico vero inconfessabile punto del loro programma.

Un sacco di chiacchiere, ma neanche uno straccio di programma , fosse solo per capire – prima o poi – quali convergenze politiche vorreste mettere in campo , con chi e per fare cosa, trovando i soldi dove e realizzandole entro quanto.Sempre che vogliate governare in appoggio esterno ai 5S o cercando, dopo il voto, di condizionare il PD …
seconda cosa, Corbyn è rimasto nel suo partito anche quando Blair era premier (e Sanders … uguale). quindi se “voi” vi accostate a die Linke va bene, se citate Corbyn non ci siamo proprio . questo, almeno, per come la penso.

Grasso; Personaggio sicuramente di rilievo, anche se non sempre lineare nella conduzione dell’Aula e troppo attento alle richieste della maggioranza di governo, ma non conosciamo il suo valore di capo politico non avendo mai guadagnato consensi e voti direttamente sul campo. Finora molti magistrati hanno demeritato in politica, ma potrebbe essere l’eccezione che conferma la regola.

Ma dire che ha spessore politico, morale e culturale il magistrato Grasso? quando per la Legge dovrebbe essere indipendente a meno che si dichiari pubblicamente ex e si vieti di ricordare pubblicamente i suoi trascorsi con colleghi che hanno fatto la Storia della Legge in Italia. Scappò da Palermo, ma si vanta dell’amicizia di Falcone e Borsellino come biglietti da visita per la sua carriera politica, Grasso si dovrebbe vergognare di come inganna, prima se stesso, poi la Legge con la lotta alla mafia, e per ultimo gli italiani creduloni come lei. Questo signore è e resterà sempre il solito opportunista. La sua storia lo dimostra.

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Parliamo di fatti. i fatti dicono che gli sbarchi sono diminuiti. tutto il resto è fuffa ideologica. e sinceramente io alla fuffa ideologica non ho mai dato granchè peso, perchè non ha senso perderci tempo.

“Il losco accordo dell’Italia sui migranti” Il New York Times e il Washington Post danno per certo che l’Italia stia pagando i trafficanti di esseri umani per rallentare i flussi migratori.

E da un po di tempo si leggono sparuti articoli di stampa che presentano presunti reportage in cui si cerca di attribuire un’aura di veridicità ad affermazioni molto forti (morti, pagamenti a bande criminali etc) senza presentare prove concrete a sostegno delle proprie tesi. Io potrei dire (e non lo dico) domani mattina che il presidente del consiglio traffica droga. Ma finché non lo dimostro la mia resta una semplice tesi per di più priva di fondamento.Le accuse mosse da questi reporter non solo sono prive di riscontri, ma sono anche state smentite seccamente dal governo.

Se non si è in grado di dimostrare, dati alla mano, un transito di fondi dal governo italiano a chissà quali fantomatici banditi, si finisce per fare semplicemente propaganda politica, che sinceramente lascia il tempo che trova (ecco la ‘fuffa’).

1) vorrei sapere che prove hanno questi giornalisti per sostenere le loro affermazioni.
2) in Libia non c’è un interlocutore decente. Ne consegue che l’Italia non può che fare accordi con chi c’è.
3) considerando che queste persone non dovrebbero neanche partire, sarebbe il caso di non addossare tutta la responsabilità delle loro condizioni di detenzione all’Italia. La prima responsabile è comunque la Libia.
4) nessuno in Europa, America o nelle istruzioni internazionali si è degnato di aiutarci: ci vuole del coraggio a farci la morale ora.

In generale mi piacerebbe sapere quale sarebbe la cosa migliore da fare secondo in NYT: aspettare quella ventina d’anni che la Libia si stabilizzi prima di fare qualsiasi accordo? E nel frattempo? Preferire che i migranti muoiano in mare piuttosto che siano detenuti in condizioni disumane? Oppure organizzare un servizio di traghetti, gratuito ovviamente, per portare in Italia tutti quelli che vogliono arrivare?
E scrivono questo negli stessi giorni in cui il loro governo vieta l’ingresso negli USA ai cittadini di diversi paesi nel mondo (semplice ingresso, non immigrazione). Ah, beh

Poi le ‘decisioni nauseanti’ come le definite dall’alto di una presunta perfezione morale, sono misure minime per arginare un fenomeno insostenibile per il sistema paese.
Insostenibile per i costi, le problematiche di ricollocamento, di inserimento, di tutela di queste persone e degli stessi cittadini italiani.Altri paesi ben più civili del nostro hanno adottato misure estremamente più severe senza che alcuno gridasse allo scandalo.

l’immigrazione ILLEGALE è contrastata in tutto il mondo (e da noi davvero molto poco).

L’UE sta nella sostanza facendo la stessa cosa con la Turchia, solo vestendolo da accordo di associazione, ma di fatto sovvenzionando il regime di Erdogan, il quale tutto si può definire, tranne che un esempio di democrazia, giustizia e tolleranza. Non riesco davvero a comprendere perché se viene fatto con riguardo ai flussi migratori che vengono dal Medio Oriente e che interessano il centro Europa, non possa essere fatto per i flussi dalla Libia che interessano invece l’Italia. Mi pare lo stesso problema, affrontato con le medesime logiche. Non escludo che finiranno con il fare la stessa cosa gli USA con il Messico.

POI;La ‘deriva fascista’ di cui si parla è conseguenza di una politica che negli anni ha ignorato (volutamente) il fenomeno invece di cercare di regolamentarlo. Il (modesto) tentativo di regolamentazione rappresenta un presupposto indefettibile per realizzare una più concreta integrazione.

E ora per soddisfare il VOSTRO istinto di ribellione rispetto a questi fatti, cosa fai / faresti?
Le alternative sono:
1)facciamo arrivare chiunque parta dalla Libia, perché sennò i lager;
2)sbarchiamo in forze e prendiamo il controllo della Libia, perché sennò i lager.
La prima è quello che si faceva prima: secondo il Ministro dell’Interno, stava mettendo in pericolo la tenuta democratica del Paese (o la tenuta del Partito Democratico nel Paese, non ho capito bene).
La seconda si faceva un secolo fa: lo chiamavano ‘colonialismo’.
Io invece ti dico che so di ebrei che spendevano tutto quello che avevano per evitare di finirci, nei lager: sicuramente non pagavano per andarci. Infatti nemmeno gli africani sono stati prelevati a forza dalle loro case e trasportati in Libia nei vagoni piombati: questi sono fatti, non fuffa.
Soluzione? Se non si fa arrivare in Italia (e men che meno si va a prendere sotto le coste libiche) nessuno, nessuno finirà nei ‘lager’.
Quelli che ci stanno già, magari dovranno pagare per tornare a casa invece che per arrivare in Italia: investimento sbagliato, capita.
Sono cinico? Forse; ma proprio perché prendo in considerazione i fatti e non la fuffa, i fatti mi dicono che, anche volendo, non ho le risorse, la legittimazione, l’avventatezza per sostenere un’operazione militare su larga scala in uno Stato più o meno fallito.

I pro-invasione sono a tutti gli effetti invasati sull’argomento. Poi nella vita normale sono persone comuni, ma sull’argomento sono invasati. Lo sanno benissimo che l’Italia, ma anche l’Europa non potrebbe mai accogliere tutti quelli che vogliono viverci. E’ una questione elementare, se non tutti quelli che vogliono possono venire, prima o poi bisognerà fermare qualcuno. Questo lo sanno pure loro, ma lo ignorano. Semplicemente lo ignorano. Pensano che sia inaccettabile, e quindi essendo inaccettabile è un problema che non esiste. Non esagero dicendo che il loro piano è “entrino tutti poi si vedrà”. Stringi stringi alla fine è questo il piano.

 

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La virata socialismo > fascismo è tipica degli elettori opportunisti e in un certo senso mostra la vera natura egoistica del socialismo.

L’individuo e il cittadino. Il commento. Angela Merkel è indebolita ma resiste, ma intorno a lei la costruzione che è il fondamento dell’autorità politica tedesca vacilla.

L'individuo e il cittadino

NON bisogna nascondere il miracolo di Angela Merkel che ottiene il consenso della popolazione per il suo quarto mandato alla guida della Germania, dopo aver attraversato dalla Cancelleria il decennio peggiore dell’Occidente, reggendo la responsabilità di una grande democrazia sotto i colpi di una crisi senza precedenti, in un’epoca in cui i governi pagano dazio, le leadership sono effimere, i partiti tradizionali entrano in crisi ovunque. Ma naturalmente l’attenzione di tutti va sulla mappa politica che traballa, più che sulla stabilità della Cancelleria. Le ragioni sono comprensibili: otto punti in meno a Merkel rispetto ai cinque preventivati nei sondaggi, il peggior risultato del dopoguerra per la Spd, la grande coalizione di centrosinistra ferita e l’estrema destra che entra al Bundestag con il 13 per cento. La domanda dell’Europa al suo Paese-guida non è dunque se si formerà un governo e chi lo guiderà, cambiando alleanza: ma piuttosto dove si sposta e che forma prende l’anima tedesca, come cresce e dove si biforca la radice culturale che ha tenuto insieme il Paese dal ’45 ad oggi. In un orizzonte comune storico, economico e politico che ha portato al traguardo della riunificazione del 1990, chiudendo davvero la seconda guerra mondiale sul suolo europeo.

La Merkel se la vedrà lei con i suoi problemi, ma una cosa c’è l’ha insegnata l’elezione tedesca. Non c’è nessuna legge elettorale che possa garantire stabilità e tanto meno buona governabilità. La stabilità la può dare solo il corpo elettorale e la governabilità si ottiene solo governando bene.  Infatti Merkel , avendo per una nutrita schiera di tedeschi,governato male, ha perso le elezioni. Alla faccia di tutti coloro che in Italia  si ispiravano al modello Tedesco, come garanzia per la stabilità e governabilità.

Bisogna mettersi in testa che per avere stabilità, bisogna governare bene, quindi soddisfare le esigenze di una maggioranza di cittadini. Chi non governa bene è meglio che si possa mandare subito a casa, invece di fargli governare male per una intera legislatura.
Ma; Per capirci e non polemizzare, equivocare, trovo ineccepibile l’editoriale. Molto attinente alla verità. C’è forse da stupirsi se con l’andar del tempo, con il consumismo, si stia ad approdare ad una società nazionalista (preludio che ricorda ciò che successe prima della I guerra mondiale)? Probabilmente spero con tutto il cuore di essere smentito dai fatti che avverranno, dei quali se non si prende una accurata e responsabile presa di coscienza, di consapevolezza, cosa ne sarà di noi (e, ancor peggio, dei nostri figli)?
Comunque:Analisi interessante ma parziale. Fino ad alcuni decenni fa le logiche espresse in questo articolo e che, in buona parte occupano le menti di chi governa la cosa pubblica in buona parte dell’Europa, erano assolutamente attuali. Oggi non lo sono più. Non si può governare, oggi, una democrazia di stampo europeo con logiche che si scontrano con: 1. estrema velocità dei mercati; 2. potenza di molte multinazionali che se ne fregano dei governi; 3. spostamento della produzione prima nell’est Europa e poi nell’est asiatico; 4. introduzione di tecnologie che decimano il lavoro così come conosciuto finora; 5. finanza d’assalto e banche slegate dal territorio e dalle imprese. Sinceramente, continuare, oggi, a discutere di socialdemocrazia senza intervenire su ognuno dei punti elencati è solo una perdita di tempo. Vi è necessità di un radicale cambio di paradigma, più della rivoluzione industriale.
Mi sembra evidente che, se i partiti socialisti europei si trasformano in partiti liberisti convinti che la soluzione di qualunque crisi sia la mano invisibile della libera concorrenza e della libera impresa, il travaso di voti da tali partiti alle forze politiche anti-sistema sia inevitabile, come pure è probabile, nel lungo periodo, un travaso di voti dai partiti socialisti a quelli tradizionalmente liberali.

Perché un precario tedesco dovrebbe votare per il partito di Martin Schulz?
Se nessuno gli dice che la sua precarietà dipende da un sistema fiscale che trasferisce le imposte dai ceti abbienti a quelli meno abbienti, che la flessibilità del lavoro non è un dogma, che la solidarietà è un valore, che chi più ha più deve contribuire allora è facile che creda che gli immigrati sono la causa di tutti i loro mali.
Nella Storia la soggettività ha due possibili funzioni: arricchire i fatti interpretandoli, per poi confrontare i punti di vista in sede di dibattito o, più o meno consapevolmente-faziosamente, alterare l’oggettività dei dati e delle evidenze storiche, sulla base di opinioni e “parzialità” preconfezionate.
Dal 1989 in poi la grande Chiesa Liberista ha voluto stravincere, e ha implementato esponenzialmente la logica della liberalizzazione totale del mercato finanziario. E quest’idea del Dio Mercato è stata progressivamente assorbita da tutte le sinistre riformiste occiden. (v: Blair, Zapatero, SPD, ecc).
Ma al mercato finanziario, e al capitale, non interessano: né l’integrità degli stati, né affamare la classe media, né il welfare e gli esclusi, ma interessa far soldi e basta, come a un branco di squali, in frenesia alimentare, sbranare ciò che resta di una carcassa.
– Sapevamo che nella locomotiva europea tedesca la precarietà è passata dal 18 per cento del 2001 al 20,7, per raggiungere il 30,6 tra le donne? Che c’è una differenza di 7 euro all’ora nei compensi dei lavoratori “atipici” rispetto ai tradizionali? Che i lavoratori “poveri” sono cresciuti in dieci anni dal 7 al’ 11,5 per cento? Che l’11 per cento dei pensionati tedeschi dai 65 ai 74 anni (cioè poco meno di un milione di persone) è obbligato dal bisogno a lavorare?
Volete sapere i numeri anche per l’Italia?
– I contratti di lavoro part-time involontari e a tempo determinato sono cresciuti in modo esponenziale in Italia, mostrando nel 2016 aumenti record tra le economie avanzate, rispetto ai livelli pre-crisi, ovvero alla media degli anni dal 2000-2007. Lo sottolinea il Fondo monetario internazionale in uno dei capitoli analitici che anticipano il World Economic Outlook, indicando come nonostante il miglioramento dei livelli occupazionali, le retribuzioni orarie in Italia abbiano subito una contrazione delle crescita di circa il 3% nel 2016 rispetto ai valori medi del 2000-2007. Di fatto, il Fmi boccia il Jobs act, la riforma del mercato del lavoro che avrebbe dovuto incentivare i contratti a tempo indeterminato.
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Fortuna che il tempo è galatuomo, e tutti voi che oggi vi battete contro sto ius soli -moderatissimissimo- nel giro di max 50 anni sarete come quelli che 50 anni fa erano contro i matrimoni misti

Mentalità arretrate.Il direttore di Repubblica chiama così quelle a cui si è arresa la politica di centrosinistra a proposito dello “ius soli” Con un editoriale in prima pagina, il direttore di Repubblica Mario Calabresi commenta severamente mercoledì quello che il quotidiano definisce “l’affondamento” della proposta di legge sul cosiddetto “ius soli“, ovvero della possibilità di ottenere la cittadinanza per alcuni minori nati in Italia figli di stranieri residenti in Italia da diversi anni, o che hanno frequentato le scuole italiane.

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Chiamiamo le cose con il loro nome, senza giri di parole o finzioni: hanno vinto la propaganda della Lega, la furbizia di Grillo e Di Maio, le paure e le mistificazioni. Hanno perso ottocentomila ragazzi, la politica che ha il coraggio di scegliere e uno scampolo di idea che si poteva ritenere di sinistra, ma perfino di centro.
Certo la legge è stata affondata da Angelino Alfano e dal suo piccolo partito, in cerca di una casa che garantisca di poter sedere ancora al tavolo del potere nella prossima legislatura. Ma questo è successo anche perché il Partito democratico non è stato capace di indicare le proprie priorità a un alleato che ha incassato enormemente più di quanto valga (basti pensare alle poltrone ministeriali collezionate da Alfano, al cui confronto impallidiscono persino i big della Prima Repubblica).
La legge che dava la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri che avessero un regolare permesso di soggiorno (da almeno 5 anni) non verrà approvata in questa legislatura ed è rinviata a un futuro indefinito. Un futuro però che possa garantire ai politici la sicurezza di non indisporre nessuno e di non rischiare nulla.

Ma tanto Salvini e Grillo faranno propaganda ugualmente raccontando che in caso di vittoria “Renzi darebbe la cittadinanza ai negri appena scesi dai barconi.” quindi avere o non avere approvato la legge non cambia molto. Perciò.E’ l’inverso. Non votare lo Lus Soli è regalare voti alla destra, che si sente legittimata, che si sente vincitrice, che dirà di non votare PD altrimenti voterà quella legge e, dall’altra parte, che non bisogna votare PD perché non ha votato quella legge. Avrebbe senso se si parlasse di una nuova legge, ma questa ha 4 anni ed è stata già votata 2 anni fa. Ormai sono in ballo, ha senso solo una cosa, votarla e approvarla.

Per garantirsi un futuro, i politici, l’hanno tolto a ottocentomila giovani che sono nati qui, parlano perfettamente italiano (e anche dialetto romano, milanese, fiorentino, siciliano…) e hanno l’Italia come primo paese di riferimento.Vergogna! Non vedo l’ora di poter vedere uno di questi giovani sedere presto nei seggi del nostro parlamento per potergli dare un po’ di aria nuova; è tempo di fare pulizie…. anche di questo.Fortuna che il tempo è galantuomo, e tutti voi che oggi vi battete contro sto ius soli -moderatissimissimo- nel giro di max 50 anni sarete come quelli che 50 anni fa erano contro i matrimoni misti .A tutte/i quelle che sognano la nostra cittadinanza: forza e pazienza reggerà che il futuro arriva ed è vostro. Anzi nostro.

Madrediddio che livello. Non capisco se hanno tolto i filtri anti troll ma temo di no.Non ho capito se questo è un esperimento sociale in cui si cerca di capire come reagirebbero i elettori  alla palese mal interpretazione di una frase di un editoriale di repubblica.
“È chiaro che i problemi esistono, come sottolinea Galli della Loggia, di fronte a culture e comunità che non riconoscono alle donne gli stessi diritti degli uomini, ma allora la soluzione è negare la cittadinanza alle bambine che a 12 anni vengono rispedite nei loro Paesi per i matrimoni combinati o che non possono andare all’università anche se sono molto più brave dei loro fratelli? La soluzione è arrendersi di fronte a mentalità arretrate o difendere quelle bambine con una cittadinanza che permetta di integrarle e far progredire le loro comunità?”

Mentalità arretrate si riferisce chiaramente alle culture che non riconosco alle donne gli stessi diritti degli uomini a cui si sarebbe arresa la nostra società rinunciando a integrare le bambine con una cittadinanza. Per questo ognuno di quelli che nei commenti sotto si sente colpito in quanto mente arretrata può tranquillizzarsi, calabresi non stava parlando di voi.

Se invece volevate intendere che è sorprendente la motivazione addotta da Calabresi sul perché è importante lo ius soli, ovvero sottrarre dei minorenni al destino legato all’essere sottomesse al modo di vivere di comunità arretrate allora forse dovevate definirlo meglio. E nel merito si, di tutte le motivazioni per essere a favore questa è quella che convince di meno, sia con lo ius soli che senza non cambierebbe assolutamente niente riguardo a questo punto. Il ribellarsi a queste pratiche non passa certo da un pezzetto di carta che sancisce la cittadinanza italiana.

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Quanto tempo e quante energie impegnate per un brexit che altro non era che una ondata emotiva irrazionale… e che molte di quelle persone che ieri lo volevano, oggi si stanno ricredendosi.

Con Brexit è ancora tutto fermo. Nonostante le cose più morbide che ha detto Theresa May a Firenze, i negoziatori europei non sono soddisfatti (e hanno il coltello dalla parte del manico).

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Venerdì scorso la prima ministra britannica Theresa May ha pronunciato a Firenze un discorso molto aperto e possibilista su Brexit, che è stato considerato da molti una svolta moderata rispetto ai toni intransigenti utilizzati dai leader pro-Brexit fino a un anno fa e rispetto all’atteggiamento della stessa May, che fino a poco tempo fa sosteneva che «nessun accordo è meglio di un cattivo accordo». Nonostante l’apertura di May, però, i negoziati tra governo britannico e Unione Europea – che sono ricominciati lunedì a Bruxelles – continuano a essere bloccati su una serie di punti preliminari, mentre il tempo per trovare un accordo ed evitare un’uscita brusca e non regolata si riduce ogni giorno.

A che punto siamo?

Lo scorso marzo il governo britannico ha invocato l’articolo 50 dei trattati europei, che mette in moto la procedura che conduce all’uscita di uno stato membro dall’Unione. L’articolo 50 funziona come un orologio che segna un conto alla rovescia quasi impossibile da fermare. Stabilisce un massimo di due anni per trovare un accordo per organizzare un’uscita ordinata: il conto alla rovescia terminerà nel marzo del 2019. Se per quella data non sarà raggiunto un accordo, il Regno Unito sarà automaticamente fuori dall’Unione: una situazione problematica per tutti ma in particolare proprio per il Regno Unito, che all’improvviso si troverà senza accordi commerciali e doganali con l’Unione Europea, il suo principale partner commerciale. L’unico modo per allungare la scadenza fissata dall’articolo 50 è una votazione all’unanimità di tutti gli altri 27 membri dell’Unione, un’eventualità ritenuta molto improbabile.

 Il team di negoziatori del governo britannico, guidato dal segretario di stato David Davis, e quello europeo, guidato dal capo negoziatore Michel Barnier, hanno iniziato in primavera i loro colloqui. Secondo la tabella di marcia, a ottobre avrebbero dovuto iniziare la parte più complessa delle trattative: quella che riguarda gli accordi commerciali che saranno in vigore tra Unione e Regno Unito dopo Brexit (oggi non ci sono accordi simili perché il Regno Unito fa parte del mercato unico). Per capire quanto siano lunghi e complessi questo tipo di negoziati basta pensare che Unione Europea e Canada hanno impiegato sette anni a scrivere e approvare il loro accordo commerciale (CETA). L’inizio di questi negoziati, però, sarà probabilmente rimandato. Unione Europea e Regno Unito non stanno riuscendo ad accordarsi su un aspetto in teoria molto più semplice: come esattamente dovranno separarsi, e quanto costerà al Regno Unito.

E, resteran fermi. A meno che i negoziatori GB non riescano a contrabbandare gin al posto dell’acqua che i negoziatori UE bevono.

Non solo una soluzione di compromesso da questa parte non giova davvero a nessuno, ma sarebbe una mossa (quasi) suicida per l’UE –purtroppo, la Gran Bretagna si è messa nella scomoda posizione di essere l’uno che vien punito per educare gli altri cento. E ha pure il problema di essere l’uno che stava sulle scatole un po’ a tutti, prima che se ne andasse.Non solo l’UE ha il coltello dalla parte del manico (non “in questo momento”, ma proprio in generale), ma c’ha anche tanta voglia (e tanti motivi) di usarlo.

Le contrattazioni, da che mondo è mondo, sono portate avanti dai due fronti, e può esserci un lato forte e uno debole. L’affare in ballo è grosso e delicato, e senza direttive è molto difficile non inchiodarsi su scenari preesistenti. Finché i capi negoziatori non si mettono d’accordo, la situazione sarà questa ancora a lungo, e il tempo è molto poco.

Curioso questo atteggiamento della May: sono loro a volersene andare e siamo noi a dover essere “creativi”? Se la signora dovesse divorziare dal marito (non faccio questioni personali, solo un esempio) dice al marito: “caro, mi raccomando però, per il divorzio che io chiedo, sii creativo… sai non voglio litigare troppo!”. Fa un po’ ridere, no? Essere creativi è sempre una bella cosa, ma mi pare che qui lo sforzo di essere creativi debba essere il loro: dove è finita la proverbiale buona educazione inglese? Più  realisticamente la sig.ra ha in mano una enorme patata rovente che qualche essere inqualificabile le ha mollato senza troppe remore, non ha la più pallida idea di come uscirne senza bruciarsi politicamente, e spera che qualcuno le regali l’uovo di Colombo per avere la moglie ubriaca, la botte piena, l’uva sulla vigna e il campo sgombro. Ma l’occasione per uscirsene l’ha avuta: quando ha indetto le elezioni ho pensato che avesse fatto una buona mossa. Se avesse incrementato la maggioranza, avrebbe avuto maggiore forza nella negoziazione, se la avesse diminuita (o persa) avrebbe avuto la chance di dimettersi. Win Win. Ma evidentemente l’ho sopravvalutata: ha diminuito i suoi parlamentari ed e’ restata. Harakiri.

C’è da dire che se volevano fuggire da una barca che affonda lo hanno fatto senza salvagente e con legata ai piedi un’ancora.In sintesi si tratta del populismo autodistruttivo.Non volevano fare altri sacrifici per un’obiettivo ormai vuoto? Ora li faranno e anche più consistenti senza poter raggiungere o avere alcun obiettivo se non quello di averlo scelto “democraticamente”. Ora ho l’impressione che ormai si siano resi conto, anche quelli che lo avevano votato, di aver fatto una cappellata e stiano cercando un modo per fare marcia indietro. Non mi sorprenderei se qualcuno proponesse un nuovo referendum sulla base dei potenziali impatti che erano stati inizialmente ignorati (se non sbaglio i Lib Dem avevano detto qualcosa del genere).

 

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Rispetto a baffino Attila era un dilettante allo sbaraglio

A Pisapia & Co non va giù D’Alema. L’intervista dell’ex premier al Corriere non è stata accolta né dagli uomini vicini all’ex sindaco di Milano né da Mdp.

 “Niente, è più forte di lui…è 30 anni che dice a tutti ‘fate come dico io’…”. Nell’inner circle milanese di Pisapia, la sortita di Massimo D’Alema sul Corsera, nella quale l’ex-premier ha pontificato sul percorso che la sinistra italiana dovrà seguire da qui alle elezioni, è stata accolta quasi come una tassa da pagare, inevitabile quando si ha a che fare col carattere del personaggio. Il fatto, però, è che l’entrata a gamba tesa di D’Alema potrebbe non essere a costo zero, perché è arrivata proprio nel momento in cui una riunione (tenutasi alla Camera lunedì 25 settembre) aveva cominciato a porre seriamente le fondamenta di un percorso comune per il nuovo soggetto a sinistra del Pd, dopo tre mesi di rinvii e incomprensioni tra Mdp e Campo progressista. In questa sede, tutti i convenuti avevano concordato su un punto: il percorso con cui si eleggerà l’assemblea costituente e si sceglieranno i candidati della lista unitaria della sinistra italiana dovrà essere condiviso al 100 per cento da tutti i partecipanti al tavolo, e dovrà favorire al massimo la partecipazione popolare, senza inutili prove di forze o competizioni che inquinerebbero sul nascere la vita della formazione.

Il povero Pisapia non sa bene con chi si è messo. Lo considero una brava persona, ma ha sbagliato compagnia. Io non mi fiderei di coloro che ad una riunione per accordi con MdP dopo che lui era uscito dalla stanza è stato detto: gli abbiamo messo la testa nel cappio, ora se sta fermo va bene, se si muove si impicca da solo, e giù tutti a ridere. Non mi sembrano propriamente dei buoni compagni di viaggio. Comunque faccia lui.

Certo che se Pisapia si è accorto solo adesso di che razza di individuo sia (Da Lema), non si può dire che abbia un gran fiuto poveraccio. Il livore di quest’uomo Da Lema,insito ma scatenatosi con la “rottamazione”di Renzi,dopo aver corroso il PD,già compromette pure una debole e raffazzonata ,ennesima compagnia di giro della cosiddetta sinistra; il buon Pisapia,lodevole per le sue intenzioni,non sembra pero’preparato a tener conto che quest’uomo non fa crescere erba sotto i suoi piedi in un campo,peraltro,dove ci sono troppi giocatori ,”tecnicamente” scarsi che vogliono giocare

Una formazione a sinistra del Pd potrebbe avere un senso se riuscisse ad essere competitiva col movimento 5 stelle sul piano dei programmi e dell’appeal sui giovani e sui temi del futuro.Ma D’Alema la sta affossando sul nascere indicando Craxi ,(simbolo di Tangentopoli,della corruzione politica ,padre politico di Berlusconi),come uomo di sinistra.E poi qualcuno si ostina a ritenere intelligente questo sacchetto di bile invecchiata ed inacidita!

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Se dovremo fare affidamento sulla UE attuale per contrastare il capitalismo e difendere la democrazia siamo fregati.

La Ue ci salverà dalla rottura tra capitalismo e democrazia.

La democrazia del capitalismo, ancorché la migliore, pare, di quelle storicamente conosciute, non è stata mai compiuta e non potrà mai esserlo. Perché il sistema economico del capitalismo si basa, per sua costituzione, sulle disuguaglianze. Gli interessi delle multinazionali non potranno mai coincidere con quelli della gente comune o degli stessi governi nazionali che ne sono pesantemente condizionati (vedi il caso dell’Irlanda, tanto per non andare lontano) Le “terze vie” hanno dato risultati soddisfacenti, ma non prevedevano l’ondata gigantesca prodotta dalla globalizzazione che rischia di travolgere drammaticamente quel fragile equilibrio tra domanda e offerta che sembrava essere il regolatore automatico del benessere sociale. Credo che solo una profonda trasformazione del modo si interpretare il mondo, un cambiamento radicale nelle abitudini di vita, ossia una grande rivoluzione culturale, sia necessaria per salvare l’Occidente e la sua disgregazione e frammentazione.

Perciò e un concetto contraddittorio, in particolare nella conclusione del articolo.
Sono l’UE e la BCE a non rispettare i trattati. Per colpa del Consiglio (Stati, segnatamente la Germania) e della Commissione Europea. E’ necessario, perciò, affidarsi al Parlamento Europeo, accrescendone i poteri, a spese del Consiglio e della Commissione.

Articolo 3 [articolo fondamentale che definisce l’intera missione dell’Unione Europea]
(ex articolo 2 del TUE)
1. L’Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli.
2. L’Unione offre ai suoi cittadini uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne, in cui sia assicurata la libera circolazione delle persone insieme a misure appropriate per quanto concerne i controlli alle frontiere esterne, l’asilo, l’immigrazione, la prevenzione della criminalità e la lotta contro quest’ultima.
3. L’Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico.
L’Unione combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore.
Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri.
Essa rispetta la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica e vigila sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo.
4. L’Unione istituisce un’unione economica e monetaria la cui moneta è l’euro.
5. Nelle relazioni con il resto del mondo l’Unione afferma e promuove i suoi valori e interessi, contribuendo alla protezione dei suoi cittadini. Contribuisce alla pace, alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile della Terra, alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli, al commercio libero ed equo, all’eliminazione della povertà e alla tutela dei diritti umani, in particolare dei diritti del minore, e alla rigorosa osservanza e allo sviluppo del diritto internazionale, in particolare al rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite.6655/7/08
6. L’Unione persegue i suoi obiettivi con i mezzi appropriati, in ragione delle competenze che le sono attribuite nei trattati.
http://register.consilium.europa.eu/…/st06655-re07.it08…

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In attesa di stabilire se sia più indecente D’Alema o il Rosatellum, meglio liberarsi definitivamente di entrambi. Cosa tuttavia impossibile senza una vera legge elettorale.

Massimo D’Alema: “Il Rosatellum è indecente e aberrante” L’ex premier non esclude una sua candidatura alle prossime elezioni politiche.

Guardate che D’Alema non è un giovane deputato alla prima legislatura ma un vecchio volpone della politica di sinistra (?) degli ultimi 40 anni che di leggi elettorari porcate ne ha fatte piu di una saltando da un baciamano al Papa e un inciucio con Berlusconi!   Ah Ahhh boccaloni !!!!!!! Ma D’Alema non è quello che ha votato NO al referendum dicendo che in sei mesi avrebbe fatto una nuova legge elettorale ed una nuova riforma costituzionale? Di dirigenti incapaci e incoerenti ne ho visti tanti ma come D’Alema mai!” Il:Baffino” sostiene che il “Rosatellum bis” deve essere spazzato via -non che a me piaccia- ma mi chiedo, vista la sua incloncudenza nei tanti anni della sua.attività politica e la scarsezza di risultati, tipo bicamerale con Berlu, non sarebbe ora che anche lui, per dirla alla Montalbano, si togliesse dai “gabbasisi”!!!!!!!!!! Ma dai D’Alema accusa Renzi di essere di destra ma lui si allea con Casa Pound, Forza Nuova, Meloni, Salvini, Grillo e Brunetta per batterlo! A D’Alema non rimane che sperare di diventare il leader della ACCOZZAGLIA antirenziana costituitasi il 4-12-2016.

Oh avete votato no al referendum ? Adesso vi beccate ste mummie. Con il si tutto sto ciarpame SCOMPARIVA ma abbiamo voluto far tornare in vita sti zombie contenti voi.

Non solo vi beccate “ste mummie”, dovreste anche state zitti e mosca. Naturalmente per i prossimi 30 anni non ci resta che “piangere”, ma possiamo sempre chiedere aiuto al “Padre Eterno” che ci faccia qualche grazia!  Avete dimenticato che votando No al referendum avete voluto mantenere oltre 300 inutili senatori con relative plebende…. Le chiacchiere stano a zero amici miei.

ORA:Il problema qui é che c’é un solo partito che propone leggi, che puntualmente vengono criticate dagli altri partiti. E ovvio, critica di più colui che pensa di beneficiarne di meno. Non sarebbe male proporre qualche alternativa. Una legge rivoluzionaria c’era, ed era stata pure votata in parlamento, l’avete trombata sghignazzando, ora beccatevi quello che passa il convento.

Perché se il PD propone una legge non va bene perché propone una legge che lo favorisce, se non la propone non va bene perché è il partito di governo e tocca a lui proporla.Leggi di altri però non si sono viste.Qui sembra che tutti aspettano che il PD legga nei loro pensieri e alla fine proponga una legge che piace a loro.

E dal 4 dicembre scorso che sono in trepida attesa di sentire quale legge elettorale vorrebbero Flli d’Italia, Forza Italia, Mdp. M5S e Lega… mi piacerebbe proprio! Su mi illuminate, gli amici pentastellati cambiano posizione come i girasoli. Li ho sentiti prima in favore dell’Italicum (però non si poteva votare perché l’ha proposta Renzi) poi hanno detto che va bene qualsiasi cosa purché si voti, poi volevano la proporzionale, ora sinceramente cosa vogliano non lo sa nessuno, neanche loro. Una cosa sanno fare come sempre, dire di no a tutto e tutti.

Ora faccio un appello:A tutti coloro che hanno votato SI, me compreso, perché non decidete di votare PD alle prossime elezioni anche con una legge proporzionale? tanti problemi sarebbero risolti!

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Con gli ignoranti la democrazia può certamente soffrire, con i ladri e i corrotti può certamente soccombere.

Impreparati, incompetenti, immaturi: il ceto politico non è mai stato così ignorante

Non si è mai visto un ceto politico così ignorante. Laureati compresi. Colpa della scuola? O di una selezione al contrario? La democrazia rischia di non funzionare se conferisce responsabilità di comando a persone palesemente impreparate

Risultati immagini per Impreparati, incompetenti, immaturi: il ceto politico non è mai stato così ignorante

Articolo fantastico! Era ora! Penso che l’articolo fotografi piuttosto bene la situazione in merito alle capacità e conoscenze culturali della nostra classe politica che sono disperanti. D’altronde la selezione non avviene per capacità, bensì per furberie varie. Per quanto concerne la scuola italiana, che ha sicuramente delle colpe per questo stato di cose, non poteva che essere così: quando i docenti non vengono reclutati in modo che primeggino le eccellenze, e quando gli stessi selezionatori risultano sovente con un grado di preparazione piuttosto discutibile,i risultati non possono che essere questi. Siamo passati da un’istituzione scolastica piuttosto obsoleta, paternalistica, tradizionalista, ma con dei percorsi educativi piuttosto ben delineati, ad una non scuola, dove spesso si sono infilati individui inabili persino a stendere un verbale di C.d.C.Non parliamo poi della preparazione dei dirigenti scolastici.

E’ da un pezzo che la penso così venendo additato come accecato dall’antipolitica. è un dato di fatto. Coloro che hanno fatto della fiera ignoranza il cavallo di battaglia sono M5S. Ricordo Grillo che diceva che al ministero delle finanze voleva una casalinga perchè se sa gestire una famiglia allora può gestire una nazione.. Se quello è colui che esercita il diritto di veto fate voi chi possono essere i suoi candidati.. uno vede le scie chimiche, l’altro faceva il web master, quella a roma stendiamo un velo pietoso.. Poi c’è la ricerca di giovani. Osservo che un conto era tony blair a 49 anni primo ministro inglese, altro madia, boschi, di maio ecc.. non basta essere giovani. Bisogna anche conoscere la materia che si va ad amministrare.. ma questo solo nei paesi normali.

Ma diciamola tutta. Chi ha studiato sodo e ha capacità e talento, non va quasi mai a cercare fortuna in politica.

Il problema è forse più nell’elettore che nell’eletto:  un tempo l’ignorante sceglieva per il governo chi era meglio di lui, oggi si cerca chi ci somiglia di più (in questo Renzi, Salvini o Di Maio sono identici, fanno di tutto per convincerci che sono come noi…)E pure vero che..paragonare RENZI  a Salvini e a  DiMaio …… e ignoranza o malafede…non si scappa !!

E il M5S di questo ha fatto un vero e proprio punto del programma: mandare al potere non persone competenti, ma ubbidienti, in teoria alle richieste della base espresse tramite la democrazia diretta, ma in pratica obbediente ai due o tre che comandano veramente nel M5S e che, come si è visto più volte, quando la base non fa quello che vogliono loro, cambiano le decisioni.
Il problema non è tanto l’ignoranza, quanto la supponenza. Se uno è ignorante in una certa materia e riconosce di essere inadeguato a prendere decisioni su quella materia non è un grosso problema; il grosso problema è quando abbiamo ignoranti patentati come Di Maio o Salvini che vengono a sproloquiare su cose di cui non hanno la benché minima cognizione ed altri ignoranti patentati che gli vanno dietro.
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