Massimo Cacciari e i ‘cani’ che la Taverna non capisce.

Scanzi, leggendo i post seguono al suo articolo ho confermata l’impressione che buona parte degli ‘interventisti’, renziani o m5s (per rimanere alla parte piu’ ‘potabile’ della platea) abbia la lucidità e l’apertura mentale dei compagni duri e puri dei bei tempi andati o dei democristiani integralisti degli anni 50; i talebani gli fanno un baffo! A questo punto diventa un dialogo fra sordi: Io ce l’ho più lungo, chiuso fine (mi torna sempre in mente il povero Bersani con Crimi&Lombardi…chissà adesso come sta ghignando) Rivalutiamo il 68? Una risata li seppelirà?

Gli accordi elettorali non servono se non per vincere le elezioni mettendo comunque chi ha avuto più voti nella condizione di poter essere ricattato. MDP e SI+ Pisapia, Civati ed ora anche Grasso sono una “galassia” in via di formazione che non ha ancora deciso la direzione giusta da prendere e con la possibilità che il loro tentativo di rappresentare una alternativa a Renzi possa deflagare da un momento all’altro. Un accordo prima delle elezioni non è possibile mentre soltanto dopo si potrebbe aprire una possibilità di stabilire un programma sui punti in comune ,che potrebbero non essere pochi. Sta ai satelliti della sinistra trovare una sintesi altrimenti un ipotesi di accordo non avrebbe senso. Cacciari e Scanzi ragionano come se il M5S fosse un partito come gli altri ma queste logiche non sarebbero accettate dall’elettorato grillino.

C’è una domanda che dovrebbero porsi saggisti, opinionisti, filosofi: cosa accadrebbe se andasse a votare l’80 o il 90 % degli aventi diritto? E’ una domanda pertinente e la cui possibile risposta potrebbe ribaltare le convinzioni di ognuno di loro. Odifreddi, argomentando su dell’altro, presentava uno scenario umano suddiviso perfettamente a metà: da una parte ciò che si può definire intelligente e dall’altra ciò che lo è anche un tantino meno. Causa forza di gravità (comodità) l’umanità tenderà più facilmente a spostarsi verso la metà meno. Come il corridore che deve scegliere tra pianura e salita o discesa: va vero quest’ultima. Così, oramai, non ha alcuna importanza l’elettore e, per logica conseguenza, le idee e i programmi (se non devono essere valutati dagli elettori), bensì le prostituzioni per portare a casa la vittoria. Se la risposta del cittadino ‘medio’, cioè una metà, è l’astensione, cosa rimane dall’altra parte? Interessi industriali e commerciali, politicanti, criminalità organizzata e una Chiesa, ch’è veramente l’unica indecifrabile. Non ci sono altre possibili analisi. Pertanto, o scendi e contatti quella metà con le idee, i programmi e qualcosa di diverso dal pensiero dominante mondiale, oppure continui a battere. Ch’è il mestiere più vecchio al mondo. Sicilia docet. Cacciari ha ragione, ma lo sanno anche al M5S, ai quali conviene sempre però stare all’opposizione, almeno a livello nazionale, dove veramente conta. E’ sempre facile stare perennemente all’opposizione col dito alzato, come il PCI degli anni 80, perchè a stare al governo inevitabilmente si scende a compromessi.

I 5 Stelle possono serenamente continuare a vivere di opposizione, che sanno fare, e slogan adolescenziali a uso e consumo della Curva Invasati. Così facendo, però, l’unica certezza è che a vincere sarà sempre il renzusconismo per fortuna dico io. E questo, a dirla tutta, fa incazzare un sacco della vostra gente. Non solo Cacciari.” Questo, visto che i 5S sono solidi sul punto di non allearsi con nessuno, lascia intendere che in realtà la soluzione sia votare in massa i 5S o sparire e finalmente per il bene ITALICO l’evoluzione del renzusconismo.