C’è un modo molto semplice per sapere che cosa ci sarà nel programma di governo dei due giovanotti: prendete i loro programmi elettorali e dividete tutto per dieci, poi ancora per dieci e di nuovo per dieci. Il risultato sarà il programma di governo. Non escludo nemmeno ulteriori limature da parte delle burocrazie ministeriali e di Bruxelles.
Troppo drastico?
I 600 mila immigrati da espellere, secondo Salvini, probabilmente diventeranno 6, opportunamente ripresi dalla 7 mentre salgono sulla scaletta dell’aereo. La flat tax al 15 per cento, se va bene, si ridurrà a uno 0,02 in meno di imposte, ma non è sicuro. La legge sul conflitto di interessi è già volata via. Non se ne parlerà mai più. Il reddito di cittadinanza sarà il nuovo nome del reddito di inclusione, già esistente (grazie a Gentiloni). Di Maio cercherà di allargarlo a qualche altro milione di italiani, ma solo se nel frattempo lo spread non si sarà messo anche lui a volare.
Giunti a questo punto, basta.
Per il resto Giggino e Salvini cercheranno di godersi la vita. Auto blu, tanti viaggi all’estero (con interprete), molti inviti a visitare l’Italia populista a mascalzoni notori (madame Le Pen, Orban, polacchi e gente simile, Putin forse non risponderà nemmeno al telefono).
Intanto, una talpa (il mondo reale) scaverà sotto le suole delle loro scarpe. La congiuntura rallenta, i tassi di interesse sui debiti salgono, e servirebbe qualche idea nuova per rilanciare l’Italia (ultima già adesso come crescita in Europa, figurarsi fra sei mesi…). Si potrebbe chiedere al candidato 5 stelle per l’economia (speriamo che venga bocciato all’istante), quello che viene da Pretoria e che viene presentato come il nemico pubblico n. 1 del Pil, cioè della crescita, ma forse sarebbe anche meglio evitare. Potrebbe scapparvi una sberla, e non sta bene.
Rimane la carta dell’economista della Lega, il Borghi Aquilini: ha detto che convincerà Draghi a bruciare i nostri Bot che la Bce ha comprato per darci una mano, così ci liberiamo del peso del debito. Se Draghi mi autorizza, mi metto a vendere i biglietti per quell’incontro: il ricavato va a Medici senza frontiere.
Annunciati, ma sono cose davvero ridicole, il ministero della famiglia (la vecchia economia domestica delle scuole medie?) e due o tre altri ministeri altrettanto inutili e fantasiosi.
Insomma, non sta partendo un governo, ma una soap opera.
Se non fossimo già nei guai, ci si potrebbe pure divertire.
Questa volta gli italiani hanno fatto davvero un casino.