Il muro di Dublino.

Il muro di Dublino. Sull’immigrazione il passaggio più delicato del nuovo governo. In un’Europa rigida sulle norme contabili e con quasi tutti i Paesi contrari ad accogliere migranti.

Risultati immagini per Il muro di Dublino.

L’Europa per il governo Conte è allo stesso tempo un rischio e un’opportunità. Un rischio, perché le regole contabili, il rispetto del Fiscal Compact, l’esiguo spazio di nuova flessibilità, imporranno al Movimento Cinque Stelle e alla Lega di riporre per il momento nel cassetto i sogni di poter varare il reddito di cittadinanza, la flat tax o modificare in modo profondo la legge Fornero. La fine anticipata del Quantitative Easing, gli occhi puntati di chi ci presta 400 miliardi di euro l’anno, lo spread di nuovo verso quota 300, il costo delle turbolenze di maggio che hanno fatto registrare la vendita di 40 miliardi di titoli sovrani e l’aumento degli interessi persino sui Bot a due anni, hanno reso l’Italia l’osservato speciale di tutta l’Ue. Stretta nella gabbia di Bruxelles, ammonita dal governatore Ignazio Visco del burrone che guarda chiunque faccia il passo più lungo del suo debito, la coalizione di Palazzo Chigi eviterà di mettere davvero in allarme i mercati con manovre spericolate di aumento della spesa pubblica, dovendo comunque trovare almeno 25 miliardi per la prossima legge di bilancio, in cui dovrà evitare l’aumento dell’Iva.

Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, l’ha capito benissimo e per questo ha convocato per il prossimo 19 giugno i presidenti delle cinquanta commissioni per le richieste d’asilo, sommerse da decine di migliaia di arretrati. Una notizia e una mossa che spiazza i tanti gabinetti e prefetti preposti alle procedure di accoglienza. Lasciando agli economisti le disquisizioni su improbabili piani B di uscita dalla moneta unica, il leader della Lega ha puntato tutto su quello che diverrà il tema saliente delle prossime elezioni nazionali e comunitarie, ribaltando il tavolo sulla riforma di Dublino senza nemmeno sedervisi. Il nodo cruciale per il paese con più coste marittime degli altri, immerso nel Mar Mediterraneo, in cui sono rimaste le frontiere a dispetto della fine di quelle terrestri, è proprio saper leggere bene le statistiche dell’immigrazione, che raccontano un dato innegabile: gli sbarchi sono crollati ma cresce il numero di coloro che restano in Italia. Clandestini, persone in attesa di asilo o di ricollocamento, minori abbandonati, orfani. Sono tutti in aumento. E’ come se un secchio continuasse a riempirsi d’acqua pur avendo chiuso il rubinetto.

Ma.Non ci sono alleati potenti che ci appoggino nei nostri interessi sulla redistribuzione dei rifugiati, che poi sono sempre una minoranza degli arrivi in Italia.
Nessuno Stato UE vuole i rifugiati islamici perché il governo che li accetta perde le elezioni, per questo la Francia di Macron e l’Austria chiudono le frontiere. Non bisogna farsi illusioni perché non ci sono le condizioni per ottenere niente.Ma chiudiamo le frontiere dicono i saggi pentafasciolegaioli.Certo come no! Chiudiamo le frontiere, e gli altri paesi ringraziano.COGLIONI .E come pensate di chiudere le frontiere marittime?
C’è solo un modo: presidiare e bloccare le rotte Sahara e, quindi rafforzare le missioni in Niger e nel sud della Libia e della Tunisia. CIOè QUELLO FATTO DAL GRANDE MINNITI,CERTO MIGLIORARLO E AMPLIARLO,E qui serve imporsi in EUROPA.

E ora parliamo del bovino Salvini.Il ragazzo aveva ereditato una lega distrutta dall’abbraccio con Berlusconi e dall’ictus di Bossi. Cinicamente puntò le sue carte sull’innato razzismo e fascismo del “popolo padano ” Quando scoprì che il suo fascismo era in buona compagnia in Italia, tolse la parola “nord ” dal simbolo della lega e tutto contento si gettò nella gara italica a “chi è più fascista ” . si mise a fare concorrenza (per stupidità ) a casa Pound ecc. Tipico “maneggione ” (termine lombardo ) politico, frequentatore assiduo delle segreterie dei partiti,il ragazzo è di poche e scadenti letture.
Non avendo dietro una “scuola di pensiero ” e di cultura, solo abboracciato razzismo, il ragazzo è costretto a copiare, senza capirle, le oscenità di chi lo ha preceduto.

Ricordiamo le scemenze appena dette in televisione ” se tolgo le tasse ai ricchi, questi col risparmiato comprano macchinari e assumono operai “. E’ la “versione salviniana ” della teoria neoliberista del “trikcling down ” : lo “sgocciolamento ” Siamo in trepida attesa che ci erudisca sulla “curva di Lafferty “. Si spera per l’ Italia che ai caproni Salvini e di Maio subentri qualcuno più intellettualmente dotato.

Il muro di Dublino.ultima modifica: 2018-06-09T18:04:10+02:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share