Purchè non arrivi ad assomigliare alla SINISTRA di D’Alema e Speranza.

“Io ci sono” Nicola Zingaretti si candida alla guida del Pd: “Farò un Pd diverso, ricostruire una cultura politica che ti faccia sentire parte di qualcosa”. Freddo sul Fronte di Calenda.

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“Io ci sono. Anche se sono il primo a dire che il problema fondamentale non è il segretario”. Così, intervistato dal Corriere della Sera, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti parla della sua candidatura alla guida del Pd.

Il problema, afferma, è “riaprire una sfida collettiva. Molti di noi sono fuori da noi. C’è un popolo di competenze e di sensibilità che è disperso, frammentato. E c’è una nuova generazione, molto combattiva, che non ci ha mai incontrati. L’obiettivo è riaggregare. Ricostruire una cultura politica che ti faccia sentire parte di qualcosa. Sostituire alla rabbia interna la passione, alla polemica il contenuto”.

Zingaretti assicura che lavorerà per “un Pd diverso, per costruire una nuova alleanza azzerando le attuali forme politiche. Anche la nostra. Dobbiamo saper includere e valorizzare come Pd le forze produttive, le energie popolari e sociali, in una forma-partito radicalmente democratica, capace di conciliare una forte leadership collegiale e decisioni dal basso”.

E sul fronte repubblicano di Calenda afferma: “Ogni ipotesi frontista su categorie non sentite intimamente dalla gente porterà a nuove sconfitte. Però apprezzo l’impegno di Calenda su molti contenuti che condivido. Il nostro movimento deve animare una larga alternativa per il governo del Paese; che non significa rimettere insieme i cocci, ma immaginare l’Italia del 2050”.

Il M5s, invece, per il governatore, è destinato a disarticolarsi: “La loro identità ha un limite che definirei genetico: una lettura della società che parte dalla presunzione di rappresentare indistintamente i “cittadini”. Va bene per raccogliere consensi, ma è letale al momento del governo. I “cittadini” non esistono, perché è “tra” i cittadini che vivono le disuguaglianze. E devi scegliere”.

Zingaretti viene da una elaborazione lunga e ha idee di fondo da cui partire.

“Noi dobbiamo pensare alle nuove generazioni – dice al Corriere della sera-. Di più: dobbiamo imparare da loro. In Italia c’è un’enorme questione giovanile, che la politica neanche riesce a vedere. Forse è la prima volta nella storia che la nuova generazione ha tanto da insegnare a quella precedente. I nativi digitali rappresentano un’opportunità, anche per i padri analogici”.

Zingaretti vuole che il Pd faccia il congresso prima delle europee. E sarà quello il momento in cui si metterà in gioco con la sua candidatura alla guida dei dem.

“Il congresso del Pd è indispensabile prima delle elezioni europee. Ma anche insufficiente. Occorre aprire una fase nuova. Riunire le energie intellettuali, professionali scientifiche che da tempo sono diventate ancelle del potere o cassandre isolate. Scrivere un manifesto che andrebbe discusso, arricchito e corretto da mille, diecimila agorà, dove la gente liberamente possa dal basso, in modo talvolta rozzo e contraddittorio ma vero, elaborare le suggestioni di un’Italia futura”.

Per Zingaretti la sinistra ha perso perché ha accetto “il pensiero unico: mercato, meritocrazia, competizione, narcisismo, consumismo. Al massimo è riuscita a declinare un liberismo progressista”. Ma, secondo il governatore del Lazio “l’innovazione va indirizzata verso la giustizia, contro le diseguaglianze”.

Per Zingaretti la democrazia oggi è in pericolo:

“Quando i populisti al potere non riusciranno a realizzare quel che hanno promesso, si inventeranno un ulteriore nemico esterno. Prima criticheranno le procedure democratiche – sostiene Zingaretti – lente e inconcludenti. Poi passeranno direttamente all’attacco delle istituzioni, all’informazione, ai diritti, in chiave autoritaria”.

 

Io sono dell’idea che bisogna fare piazza pulita.
– Bisogna liberarsi di gentaglia come emiliano che mentre il governo elaborava una legge contro il caporalato lui si occupava di fare campagna elettorale contro il suo partito sulla questione trivelle.
– Bisogna liberarsi di gentaglia come orlando che dopo l’assemblea democratica afferma “e il Pd è tornato contendibile”, fregandosene delle primarie e tradendo in questo modo il suo pensiero simil fascista.
– Bisogna liberarsi di gente come lei sig. Martina che come i suoi amici se ne frega del fatto che Renzi alle primarie abbia avuto il 70% delle preferenze.
– Per fortuna ci siamo già liberati dei falliti di leu che in 30 anni di presenza in parlamento hanno portato a casa il 10% dei risultati di sinistra ottenuti da Renzi in 3 di anni.

Aggiungo mi può stare bene sostituire Renzi, non sono un affezionato ai totem, ma, insomma, proponete qualche cosa di concreto invece di vuote parole; il PD è molto più scalabile ora di quanto lo fosse quando Renzi è diventato segretario, ma che, almeno, si abbiano dati concreti sui quali discutere.

Perciò caro Zingaretti Bene, bravo, bis! Mi piace, soprattutto questo passaggio, riferito a Calenda: Ogni ipotesi frontista su categorie non sentite intimamente dalla gente porterà a nuove sconfitte.” Mi dovrebbe spiegare, il vincitore per caso, cosa significa: categorie non sentite intimamente dalla gente.
Non riesco proprio a capire la semantica e il senso profondo della frase,in pratica, tanto politichese per non dire nulla di concreto, come Gentiloni l’altra sera dalla Gruber.
Quindi, interpretiamo il sentimento della gente e facciamo morire migliaia di migranti in mare o rivalutiamo l’approccio Minniti (come alternativa a salvini?
Chiudiamo l’ILVA o no? Cosa propone, come categoria sentita intimamente, rispetto all’eventuale miglioramento del Jobs Act, la riforma fiscale, il debito pubblico etc.? parole parole parole, soltanto parole, parole fra noi (come cantavano Mina e Alberto Lupo)!

Sono dell’idea che i partiti tradizionali con le loro segreterie direzioni correnti varie, pur avendo ancora una logica, non possano competere con i leader che sempre più si stanno affermando nel mondo. Trump Putin Erdogan Orban ma pure Merkel Macron Salvini e altri, sono Leader che si muovono più o meno autonomamente, e da quel che si vede sono loro che attraggono i voti. Nel Pd avevamo Renzi che aveva queste capacità di trascinare consensi. Ma poi un po’ per errori suoi e molto direi per le continue beghe e scissioni interne, è un po’ decaduto. Ma forse non per sempre. Insomma tutti gli altri messi alla guida del Pd, non mi pare abbiano chances di riportare in alto il partito.

E aggiungo che:Alcune domande s’impongono. Davvero si pensa che il voto possa dire se un partito ha fatto bene o male nel governare ? Insomma il ” popolo ” è un giudice attendibile? Io ho seri dubbi.Tutto questo stracciarsi le vesti nel PD per aver “perso” è fondato? Davvero Renzi ha fatto così male da meritarsi l’ostracismo in quel partito e in generale? Ha fatto sicuramente sbagli,ma ha preso un Paese in ginocchio e lo ha fatto camminare…o no? Ma soprattutto quelli che ora sono i ” vincitori” hanno fatto proposte valide e messi uomini e donne valide al governo? Ma stiamo scherzando? Il problema di fondo del PD è che è un vero pollaio,con tanti,troppi ,galletti che fanno come i capponi di Renzo,invidiosi e pidocchiosi. Ma la domanda delle domande : gli italiani sono governabili? La Storia dice di no : 65 PdC in 71 anni e nell’ultimo ventennio,esattamente all’opposto del primo cinquantennio,(con la Dc eternamente al potere),mai un governo è stato riconfermato al turno successivo.Il Pd rispecchia al 100% l’indole degli italiani,con o senza Zingaretti o altri. Nè c’è da credere che anche questi attuali ” vincitori” resteranno a lungo in auge ( sarà grasso che cola se arriveranno ad un paio d’anni al governo….ma non ci metterei la mano sul fuoco). I problemi sono troppi e grossi e nessuno sa che fare,nessuno.Siamo tutti in balia delle onde…popolari.Viva la democrazia!!!!!

Purchè non arrivi ad assomigliare alla SINISTRA di D’Alema e Speranza.ultima modifica: 2018-07-01T10:45:14+02:00da bezzifer
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