MA CALENDA C’È O CI FA

Risultato immagini per MA CALENDA CÈ O CI FAA leggere la dichiarazione di Calenda su quelle che chiama alleanze non ci si crede. Sono di una contraddizione in termini così lampante che c’è da chiedersi dove avesse la testa scrivendola. Seguite la logica e trovatela voi, se c’è. Io non ci sono riuscito. O forse sì. State a sentire.

Comincia col dire che non si alleerà mai con chi governa coi populisti. Quindi niente PD, che definisce “schiacciato sulla linea del M5S”, ma neanche con Italia Viva che “sta dimostrando poca serietà nell’attaccare quotidianamente un governo che ha fatto nascere”. Da un politico così raffinato ci si aspetterebbe un giudizio almeno all’altezza della storia sulla formazione di questo governo e sulla complessità del sostenerlo senza rinunciare ai propri principi. Senza farsi schiacciare dal M5S come, appunto, ha descritto il PD nella riga precedente. Facile parlare seduti al caldo. Furbesco sfruttare in questo modo la propria irrilevanza.

Prosegue poi, sorprendentemente, assumendo la stessa posizione di Italia Viva: “ci batteremo insieme al centrosinistra, a due condizioni molto chiare: niente 5 stelle in coalizione e candidati di qualità. Così abbiamo fatto in Emilia-Romagna e così faremo in Veneto. In Puglia, al contrario, non possiamo sostenere un candidato come Emiliano, che incarna il peggior populismo e chiediamo al PD di ritirarlo.”. Significativo che non citi la Toscana. Forse reputa Eugenio Giani troppo amico di Renzi?

OK Calenda, ma in Puglia che farai? Replicherai la stessa linea di Renzi, ma andando da solo al confronto col PD a chiedere la stessa cosa? ma separatamente da Italia Viva e + Europa, rinunciando a fare massa critica per ottenere lo stesso risultato? E, in caso di risposta negativa, rinunciando a un candidato alternativo dei poco seri? Oppure ti presenteresti da solo o non ti presenteresti affatto, dando una possibilità ad Emiliano? Altrimenti ti inventerai in extremis una ragione seria per accettare Emiliano e non perdere l’appoggio del PD, magari a Roma? E quello poco serio sarebbe Renzi?

E a Roma come? Magari con un accordo tra PD e M5S che preveda che i due “alleati strategici” si presentino separatamente per la corsa al Campidoglio, col PD su un candidato sindaco “terzo”, guarda un po’, ma pronto ad imbarcare ex post, nella sua maggioranza, la pattuglia dei grillini purificati dalla perdita (ala Lombardi, la stampella di Zingaretti nel Lazio, contro Raggi)?

Sarebbe una versione, meno nobile, di quanto avvenne dopo l’elezione di Rutelli nel 93 quando, dopo pochi mesi dalla vittoria della sinistra, la nuova maggioranza imbarcò gli ex DC, nel frattempo diventati Popolari, inaugurando la stagione del centro – sinistra. La mia è una congettura, sbaglierò ma mi sembra di vedere la stessa mano. Il PD uscirebbe dalla morsa romana della Raggi, ma consoliderebbe il rapporto coi grillini “buoni”, si fa fuori Italia Viva e la si sostituisce con loro, e il sindaco “terzo” campa. Grande serietà nei confronti dei romani.

Calenda, quei polli non li conosci, o forse li stai conoscendo troppo bene ora, chissà. Ma il canovaccio della commedia non scriverlo in modo così pretestuoso e puerile. Lo sai che spesso quando la storia si ripete trasforma tutto in farsa? Hai mai sentito parlare di conti senza l’oste? Ragiona di più e meglio. La politica romana non è il Libro cuore, rischi di trovarti dentro Pinocchio, a rincorrere il Cocchiere e Lucignolo.

MA CALENDA C’È O CI FAultima modifica: 2020-02-26T17:26:20+01:00da bezzifer
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