Il taglio del Parlamento è un inganno con cui si tenta di nascondere una ipocrisia inaccettabile a cui tutti, ma in special modo gli elettori del Movimento, dobbiamo dire NO!

Visualizza immagine di origine

Di Maio, esperto in riduzione delle spese della politica (o meglio della rappresentanza altrui), ostenta con orgoglio la riforma del taglio del Parlamento, che a suo dire porterà “grandi risparmi per le casse dello Stato”.
Sempre lui, però, al Ministero degli Esteri ha fatto assumere lo staff dei suoi amici fedeli, con generosi stipendi per oltre 700 mila euro all’anno complessivi, più del doppio rispetto a quanto spendevano i suoi predecessori per i propri staff. Nessuno ha speso quanto lui al Ministero degli Esteri.
Oltre ai neoassunti alla Farnesina, non bisogna dimenticare anche le conferme dei “Pomigliano Boys” nei suoi vecchi Ministeri, del Lavoro e dello Sviluppo Economico.
Non solo, anche nelle società partecipate figurano amici di Di Maio. Plateale è stata la nomina di Carmine America, suo ex compagno di scuola, nominato nel CDA di Leonardo. Per lui addirittura un doppio incarico, poiché già assunto alla Farnesina come “Esperto di questioni internazionali, sicurezza e difesa”.
Non si può dimenticare il Prof. Mimmo Parisi, piazzato a capo di ANPAL, con uno stipendio di tutto rispetto (per non parlare dei rimborsi), dimostratosi assolutamente inadeguato a gestire l’Agenzia e la disastrosa vicenda dei Navigator ne è una prova evidente. Ecco come i fatti si incaricano di far emergere la becera demagogia di chi spreca soldi pubblici e si vanta al contempo di avere eliminato un terzo del Parlamento.
Il taglio del Parlamento è un inganno con cui si tenta di nascondere una ipocrisia inaccettabile a cui tutti, ma in special modo gli elettori del Movimento, dobbiamo dire NO!

Il taglio del Parlamento è un inganno con cui si tenta di nascondere una ipocrisia inaccettabile a cui tutti, ma in special modo gli elettori del Movimento, dobbiamo dire NO!ultima modifica: 2020-08-06T10:07:44+02:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share