Boschi: “Serve un Pd non più subalterno. E Italia viva deve avere un candidato sindaco”

Visualizza immagine di origineQuella foto, che immortala Conte e Letta amabilmente a colloquio, non la turba più di tanto. Perché è convinta che “il nuovo Pd non sarà subalterno ai 5S e non farà dell’avvocato il leader della coalizione”. Maria Elena Boschi non vede Italia Viva fuori dal cantiere del centrosinistra allargato: “Ma vogliamo essere coinvolti di più, a partire dalle amministrative”. E rilancia: “Vedrei bene un candidato di Iv a Torino, Bologna o Napoli”.

Avevate chiesto al Pd di recidere un legame troppo stretto con i 5Stelle. Invece Letta e Conte si confrontano da interlocutori principi della coalizione in cantiere. Che giudizio dà dell’incontro di ieri?

“Il Pd di Zingaretti definiva Conte leader della coalizione e punto di riferimento della cultura progressista. Io non sono mai riuscita a immaginare come leader della sinistra l’uomo che ha firmato i decreti Salvini e che ha esaltato il sovranismo all’Onu. Mi pare che Letta abbia marcato una differenza da Zingaretti ed è un passo in avanti. Al di là dell’incontro di oggi, il neosegretario dei dem ha dichiarato di non essere subalterno ai 5S. Lo verificheremo strada facendo”.

È confermato l’incontro fra Renzi e Letta?

“Matteo ha detto che il confronto non è ancora stato programmato. È la verità, senza alcuna polemica”.

Secondo lei Conte riuscirà a risollevare i 5S o, come sostiene Renzi, quel movimento è destinato a un forte ridimensionamento?

“I 5Stelle mi sembrano molto in crisi e lo dimostra anche lo scontro Grillo-Casaleggio. Chi è intellettualmente onesto deve prendere atto che la strategia di Renzi ha funzionato sia contro il populismo di Salvini nel 2019 che contro il populismo grillino nel 2021”.

Quali margini ci sono ancora per costruire una coalizione larga di centrosinistra?

“Iv ha appena lanciato una grande iniziativa, la Primavera delle idee, e fino a giugno lavoreremo per mettere insieme proposte, progetti e sogni. Un contributo per costruire un’alleanza riformista contro estremismi, sovranismi, populismi. Vedremo se il Pd di Letta sarà fedele all’impostazione riformista che il segretario ha teorizzato”.

Alle prossime amministrative Italia Viva si terrà mani libere per le alleanze? È possibile che sostenga candidati (magari civici, come a Torino) appoggiati anche dal centrodestra?

“Noi facciamo parte di un’alleanza nella quale ci piacerebbe essere coinvolti di più. A Torino o Bologna o Napoli vedrei bene un candidato o una candidata di Italia Viva. Se poi qualcuno vuole farci fuori dalla coalizione dovrebbe dircelo, non alimentare voci su una nostra inesistente fuga verso la destra”.

Nel Pd imperversa la battaglia sulla questione di genere. È una battaglia vera, quella di Letta, o come pensano i suoi avversari, le donne vengono usate strumentalmente per cambiare gli equilibri interni?

“Credo che la battaglia sia giusta, ma mi dispiace per Marcucci e Delrio, con i quali ho lavorato molto bene. Il governo Renzi è stato l’unico con parità di genere e siamo il solo partito ad applicarla in pieno. Il Pd ultimamente ha valorizzato quasi sempre solo uomini, come coi tre ministri del nuovo governo. Quindi Letta fa bene a porre il tema. Il sospetto della strumentalità viene a chi fa parte del Pd, non ci riguarda. Chissà se saranno candidate tante donne fin dalle prossime elezioni suppletive e amministrative”.

Il governo Draghi alle prese con chiusure ed emergenza vaccini: nella sua azione rintraccia la discontinuità in nome della quale avete fatto cadere Conte?

“Nell’azione sicuramente, a cominciare dall’arrivo del generale Figliuolo o nei cambi strategici al Mef, all’Ambiente, alla Giustizia. Vaccini, Recovery, crisi economica: c’è una svolta vera e la presenza di Draghi al Consiglio Europeo è un salto in avanti importantissimo. Lo stesso Draghi in Parlamento ha detto che siamo al lavoro sui vaccini per “recuperare i ritardi dei mesi scorsi”, nel segno della discontinuità”.

Due mesi dopo la crisi: ritiene che la gente abbia capito i motivi del siluramento di Conte e che ciò vi abbia portato maggiori consensi?

“Non abbiamo avuto più consensi. Ma abbiamo fatto la cosa giusta. Fare politica pensando solo all’immediato e al consenso significa cedere al populismo. La narrazione della crisi è stata a senso unico e ci ha dipinto come irresponsabili. Verrà il giorno in cui si riconoscerà che il nostro è stato un servizio all’Italia”.

Boschi: “Serve un Pd non più subalterno. E Italia viva deve avere un candidato sindaco”ultima modifica: 2021-03-25T10:25:30+01:00da bezzifer
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