La vittoria di Draghi sul green pass . Contro il populismo non serve l’approccio montessoriano

La disfatta di Salvini (ma anche il caso francese) è anzitutto una vittoria della ragione, come non si vedeva da quel terribile 2016 in cui il trauma della Brexit e l’ascesa di Trump sembravano aver messo razionalità e responsabilità al bando dalla politica occidentale

La disfatta dei populisti e in particolare di Matteo Salvini, che nella battaglia sul green pass si è visto improvvisamente isolato, scaricato dal suo stesso partito e infine costretto ad accodarsi, non è soltanto una vittoria di Mario Draghi e di tutti coloro che su questa linea lo hanno sostenuto sin dall’inizio con coraggio e coerenza (definizione che evidentemente esclude i non pochi che nella maggioranza lo hanno sostenuto per viltà e opportunismo, tra cento distinguo e mille ambiguità). È anzitutto una vittoria della ragione, come non si vedeva, se non proprio dal Settecento, almeno da quel terribile 2016 in cui il trauma della Brexit in Europa e l’ascesa di Donald Trump negli Stati Uniti sembravano aver messo razionalità e responsabilità al bando dalla politica occidentale (insieme con il principio di non contraddizione).

La vittoria di Draghi sul green pass . Contro il populismo non serve l’approccio montessorianoultima modifica: 2021-09-18T08:11:11+02:00da bezzifer
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