Archivio mensile:gennaio 2019

Esaltati un bel Vaffa vi sotterrerà. Vabbè mentre il paese affoga nei problemi, ci mancava il razzismo. VABBE , meno male che sono come dei brufoli, fra un po scoppiano di pus

La velina del Viminale sul caso Diciotti smentita dagli atti del Tribunale dei ministri.Funzionari del ministero dell’Interno avrebbero sostenuto che ci fosse il rischio di terroristi a bordo, ma negli atti inoltrati al Senato si attesta il contrario.

Non era stato dato alcun allarme sulla possibile presenza di terroristi e criminali a bordo della nave Diciotti. E nessuno, tra i funzionari del ministero dell’Interno, aveva dichiarato ai magistrati che tra i 177 migranti salvati dall’imbarcazione della Guardia costiera italiana avrebbero potuto esserci degli infiltrati. Non c’è alcuna corrispondenza tra quanto fatto trapelare oggi, 29 gennaio, da ambienti del Viminale e gli atti del tribunale dei Ministri di Catania che chiede di procedere contro Matteo Salvini sul caso Diciotti.

I RAZZISTI salviniani usano lo stesso trucco che ha usato Trump ( loro guru ed ispiratore) a proposito della carovana di migranti dal centro America diretti verso la frontiera messicana. Una balla, I terroristi hanno altri sistemi per entrare.

Salvini ha fatto lo sbruffone quando tutto gli girava bene, ma, essendo un vero codardo (lo si capisce dal modo in cui parla e si muove) adesso se la fa sotto. Come ho spesso scritto su questo commentario patafisico e dada,Salvini cadrà e si farà molto male. Salvini ha paura e sta cominciando a dare i numeri. Se veramente c’era il dubbio di terroristi li hanno poi lasciati andare via senza nessun controllo visto che poi molti sono andati via dai centri dove erano stati accolti. Bella sicurezza.

Se così fosse saremmo alle comiche finali.
1) Per quale motivo il Ministero dell’Interno ha tenuto nascosta questa notizia per 5 mesi?
2) Quali azioni di prevenzione sarebbero state messe in atto per identificare ed isolare i “presunti terroristi”?
3) Per quale motivo, sulla scorta di questo rischio (presunto) non sono stati immediatamente evacuati donne e bambini?
4) I “presunti terroristi” dove si trovano ora? Sono ancora sospettati? Sono stati espulsi? Da quale paese provenivano? I relativi governi sono stati informati?

A! La cautela la superano bellamente ora che c’è il rischio del rinvio a giudizio? Sono “improvvisamente” venute meno le esigenze di cautela? E in base a quale fatto nuovo?
Ed in ogni caso, la vogliamo informare l’opinione pubblica e il Parlamento, si o no? Non dico tanto, ma almeno a sapere se i “presunti terroristi” sono stati isolati?

Queste sono tutte informazioni che il Ministro dell’Interno dovrebbe IMMEDIATAMENTE fornire al Parlamento e all’opinione pubblica … se fossero vere …Visto quello che NON è successo da noi e che invece E’ SUCCESSO , E PIÙ VOLTE , in EUROPA !!!

E questo nonostante che qui da noi sono in circolazione una non indifferente massa di INCOMPETENTI ARROGANTI PRESUNTUOSI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO, gente che si mette a cercare contatti “alternativi” con parti in conflitto in Medio Oriente e per il rotto della cuffia viene fermata dai NOSTRI Servizi, quelli gestini da Minniti, prima di venir agganciatra dall’ISIS. Gente, la stessa, che poi diventa sottosegretario alla difesa.Occasione persa per tacere.E per incrociare le dita, con questi ATTUALI vertici politici, i tuoi legaiolo razzista.Ma posso essere d’accordo anche se tali terroristi che si permettono di avere un Khalasnikov difficilmente passano il mare con i barconi, tuttavia la mia obiezione era sulla generalizzazione del giudizio di incapacità rivolto al PD, generalizzazione che mi irrita perché ripeto io voto PD e con orgoglio, perché ogni la vostea generalizzazione appartiene a sottocultura, quella sottocultura imperante di oggi che abbassa il livello di dialogo, di lessico ed appiattisce il pensiero e il senso critico, quando poi forse il miglior Ministro dell’Interno degli ultimi anni è stato proprio del PD, certamente non Salvini che ha l’unico pregio, nel caso lo sia, di fare il prepotente contro i deboli,  la realtà è che non esiste nessun problema sicurezza, i problemi sono altri e molto seri. tuttavia, e senza dubbio, come mangia bene la nutella salvini, e di maio come sorride bene poveri coglioni .Il governo PD ha garantito la sicurezza contro il terrorismo meglio di chiunque altro in Europa, la sicurezza di cui parlate voi fascio razzisti è solo fobia contro i migranti, per quella ci vuole la neuro, non la polizia.E non alteratevi io ho contestato la generalizzazione del pensiero per cui si associava il PD all’incapacità di mantenere l’ordine che, dati alla mano, non è vero. Poi il PD è libero di fare quel che vuole con i suoi rappresentanti, salvo essere consapevole di pagarne le conseguenze.

 

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SALVINI IN RETROMARCIA Non sa come uscire dal disastro DA bauscia BULLO.

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Mussolini, almeno, ebbe il coraggio di rivendicare il delitto Matteotti (uno dei più orrendi della storia italiana): l’ho fatto ammazzare io.

Salvini, che invece è solo un BULLO bauscia di paese, di quelli che dicono di averne fatte sette di fila con la moglie, mentre invece portavano a pisciare il cane, è uno specialista nel tirarsi indietro.

Tutti ricorderanno le sceneggiate, i tweet: dalla Diciotti non scende nessuno, devo difendere i confini della patria amata: da un centinaio di poveri cristi sfiniti mezzo a scorta armata, camionette e altro.

Poi, grazie al buon senso di Mattarella, sono scesi tutti e la patria è salva ancora oggi.

Ma i giudici di Catania lo vogliono processare per sequestro di persona, reato gravissimo.

Il BULLO bauscia allora indossa non so quale divisa e comincia a fare il cretino: sorrido, bacioni, tè, un po’ di Nutella, comunisti, pronto a fare l’ergastolo, ma non mollo di un millimetro.

Non ha calcolato (perché non è così furbo) che i 5 stelle devono votare perché vada a processo, loro sono giustizialisti, per l’honestà, per le gogne mediatiche e tribunalizie.

Allora il BULLO  bauscia padano comincia a cagarsi sotto. E cambia registro. È stato un atto di governo, se processate me, dovete processare anche gli altri. Insomma, il vetro l’ho rotto io, ma tutti giocavano a pallone. Trascura il fatto che il tribunale dei ministri non fa processi politici o storici, ma accerta responsabilità penali individuali: lui ha dato gli ordini, lui deve rispondere. D’altra parte, di questo si è vantato fino a ieri. In un drappeggio ridicolo di divise.

Ma adesso, avendo capito che non possono tenere i 47 della Sea Watch in mare fin che il cielo li consumi, hanno preso a pensare: corridoio umanitario fino in Olanda (scelta da Salvini, a caso): cioè sbarcano, si mettono su un aereo e si sbattono in Olanda. Olanda che ha già detto che non ci pensa nemmeno.

Cioè il BULLO bauscia-idiota padano, l’uomo forte del terzo millennio, ha fatto un casino immondo e non sa come venirsene fuori.

Provate a immaginare il resto.

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E SIAMO ARRIVATI AI RICATTI:POP CORN … un quintale di pop corn … Riusciranno i nostri eroi a 5* a non farsi spiezzare dal RUSPA?

Risultati immagini per Se M5s vota sì all'autorizzazione a procedere contro Salvini si rimette in discussione tutto“Se M5s vota sì all’autorizzazione a procedere contro Salvini si rimette in discussione tutto”

“Non si sta parlando di un processo a Salvini perché ha messo l’auto in divieto di sosta”.

No, si sta parlando di un processo a Salvini perchè potrebbe aver infranto leggi dello stato.
Se l’abbia fatto, che siano per odio verso persone o per politica poco cambia, o non l’abbia fatto non lo decide Fedriga, non lo decide il m5s, non lo decide il parlamento.
Lo decide un tribunale, come per qualsiasi cittadino. Purtroppo. Si vuol nasconde la sostanziale incapacitá a fare nascondendosi dietro il solito ditino e scaricando colpe immaginarie e/o reali ma comunque scaricando. E i fessacchiotti abbocano come non mai. Viva l’Italia.

Tirano in ballo la magistratura democratica è una libera associazione di magistrati riconosciuta dal Presidente della Repubblica e pertanto regolarmente attiva con gli scopo che da statuto si prefigge di essere attiva. Se qualcuno ha il sospetto o la certezza che siano una corporazione con scopi destabilizzanti, raccoglie le prove, intendo le prove e non le ciarle, le sottopone al CSM e nel caso venga appurato che sia una associazione destabilizzante verrà chiusa. In mancanza di tutto ciò sarebbe bene chiudere il becco.Questi hanno sempre fatto da stampella ai disastrosi governi berlusconi, ricatti e falsità come specialità, perlomeno ora sono coerenti, certo…. a mandare il paese a quarantotto !!

Le minacce leghiste verso l’ex partito di “onestà” la dicono lunga sulla vera paura del felpato .

POVERA ITALIA.Quello che manca è , era, l’umanesimo il fatto cioè di aiutarsi l’un l’altro per migliorare il tutto. Il considerare l’Uomo al centro. Oggi siamo arrivati al punto che una ragazza di 30 anni muore perché senza biglietto dell’autobus si è applicata la regola. Il risultato è una persona morta per un suo errore e la persona che ha applicato la legge ha ragione, perché ha applicato la legge. Che grande risultato, vero? Un morto in più per aver applicato diligentemente la legge. 80 anni fa fecero lo stesso in Germania, tutti ad applicare le leggi con dedizione..

MANDATELO IN

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D’Alema non riesce proprio a capire che più nessuno lo vuole? Non è stato sufficiente il responso elettorale? Ormai fa solo danni

 D’Alema: “La sinistra può rinascere in Europa. Ma no alle ammucchiate antisovraniste”

Massimo D’Alema: “Spero in un’altra Europa e in Zingaretti”

L’ex premier: “Credo che se c’è una svolta nel Pd si possa riaprire anche una prospettiva di dialogo a sinistra”

“Speriamo che il congresso dia a Zingaretti la forza di aprire un nuovo corso politico. Credo che se c’è una svolta nel Pd si possa riaprire anche una prospettiva di dialogo a sinistra. Auspico che la nuova leadership del Pd riprenda l’ispirazione unitaria in vista delle europee. Non vedo una prospettiva del centrosinistra se non riprende vita il Pd. Naturalmente dovrà avere il coraggio di una riflessione critica su questi anni”. Lo afferma l’ex premier Massimo D’Alema in un’intervista alla Stampa in cui auspica una svolta radicale in Europa.

E al.Caro Zigaretti,dico,l’appoggio caloroso del killer della sinistra le farà perdere un mare di voti,ci pensi bene.Consiglio caldamente a Zingaretti di prendere le distanze da questa dichiarazione se non vuole perdere le primarie. Io per molti dubbi non l’ho votato nei circoli, perché non dice una parola chiara su tante cose che non mi soffermo ad elencare, comunque voterò Giachetti ai gazebo.Dopo le parole di baffino consiglio a Zingaretti d toccarsi le p…e. Ancora vuol dire la sua questo essere immondo,pensare solo che per D’Alema la Lega era una costola della sinistra, e così ha fatto modificare con gravi risultati il titolo V della Costituzione. E che è stato il principale artefice dello sconquasso del PD per riconquistarlo alla “ditta”, che ora è per l’anima sinistra dei grillini (e non che hanno ricevuto voti da elettori di sinistra), mentre questi hanno partecipato in tutto alle iniziative xenofobe e razziste del governo, salvo ridicoli borbottii, e quotidianamente aggrediscono chi li critica proponendo eliminazione di giornali (e giornalisti). Miniculpop? Setta di complottisti antiscientifici antidemocratici? Insomma ancora una volta disserta con parole vuote sulla “ricostruzione della sinistra” per riproporre la ricostruzione della “ditta” come panacea. Ridicolo

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SIAMO A POSTO!Pd modello Cgil:Ovvero verso un accordo Zingaretti-Martina per salvare la baracca (e rottamare Renzi una volta per tutte)

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Pd modello Cgil: verso un accordo Zingaretti-Martina per salvare la baracca (e rottamare Renzi una volta per tutte)

Mentre c’è scontro persino su quanti voti hanno preso i candidati, sullo sfondo si profila una nuova coalizione: quella (apparentemente) impossibile tra l’ex segretario e il governatore del Lazio. L’esatto contrario a ciò a cui Renzi puntava, e il piano perfetto per salvare il partito. Per ora

Il cielo è plumbeo sopra il Pd. E Nicola Zingaretti, che ancora non è segretario, comincia a farsi un’idea di quante e quali saranno le “gatte da pelare” se e quando prenderà posto nella stanza dei bottoni al secondo piano del palazzone a Largo del Nazareno. E così, mentre deputati e senatori dem fanno spola tra Siracusa, per la staffetta democratica sulla nave Sea Watch, e Napoli, per rendere omaggio a Gino Sorbillo nel giorno della riapertura della sua pizzeria dopo l’attentato della scorsa settimana, il partito, nel torpore generale, si avvicina al giorno della convenzione nazionale, che decreterà i primi tre candidati votati dagli iscritti.

Il dibattito (surreale) su quali siano i dati reali, parecchie ore dopo la chiusura degli ultimi seggi, è il simbolo di un partito in totale crisi di nervi. Il capo della commissione congresso Gianni Dal Moro è chiuso a Roma alla ricerca di una sintesi. C’è chi dice che abbiamo votato 190mila persone, chi sostiene siano 160mila. Gli uomini di Zingaretti vedono il governatore del Lazio ad un passo dal 50 per cento (soglia che, a dirla tutta, ora non rappresenta alcun traguardo fondamentale, a differenza di quel che sarà alle primarie del 3 marzo), quelli di Martina considerano l’ex segretario molto vicino al suo sfidante. E intano Giachetti (in tandem con Anna Ascani) si gode la terza piazza, condannando Boccia, Corallo e Saladino al ruolo di comparse.

A proposito di caos, la candidatura del deputato romano, decisa in extremis, sta creando il panico in quella che una volta era considerata l’area renziana, fino a pochi mesi fa lo zoccolo duro del Pd, la stragrande maggioranza dei gruppi parlamentari. «Oggi – rivela una fonte vicina a quel che fu il Giglio Magico – ognuno viaggia per la sua strada. Chi con Martina, chi addirittura con Zingaretti. È ciò che ha voluto Renzi: siccome non posso vincere, siccome non posso più comandare, allora meglio bruciare tutto. Questo è stato il ragionamento dopo che è naufragata la candidatura di Minniti». E l’incendio, sibilano nei corridoi del Nazareno, è stato appiccato quando Luca Lotti ha pensato di poter diventare il deus ex machina dei renziani.

«Esattamente in quel momento – sottolinea la nostra fonte – Renzi ha deciso che, appoggiando Martina e cercando di far convergere sul suo nome il corpaccione della corrente, Lotti aveva strabordato». E così, anche grazie all’aiuto silenzioso di Maria Elena Boschi (e dei suoi fedelissimi), è arrivata l’accelerazione su Giachetti. Non è un caso che i risultati più favorevoli per l’ex candidato sindaco di Roma si siano registrati in Toscana, dove l’ex premier ha voluto mandare un messaggio molto preciso a quello che aveva sempre considerato il suo uomo più fedele, confezionando delle vittorie ‘bulgare’ per il tandem Giachetti-Ascani.

Non essendo ancora mature le condizioni per un nuovo partito, Renzi ha fatto capire che non ha alcuna intenzione di stare a guardare, come invece va sostenendo pubblicamente da mesi. Il risultato di tutto questo è che chi si immaginava un accordo tra Martina e Giachetti, in ottica anti-Zingaretti, deve rivedere i suoi calcoli

Il messaggio è arrivato, forte e chiaro, anche al resto del partito. Non essendo ancora mature (anche e soprattutto per mancanza di finanziatori) le condizioni per un nuovo partito, Renzi ha fatto capire che non ha alcuna intenzione di stare a guardare, come invece va sostenendo pubblicamente da mesi. Il risultato di tutto questo è che chi si immaginava un accordo tra Martina e Giachetti, in ottica anti-Zingaretti, deve rivedere i suoi calcoli. L’ex Radicale ha impostato la sua campagna congressuale più contro quello che, in teoria, era il candidato più vicino a lui (Martina), accusandolo di essere troppo poco renziano. Immaginare adesso che i due (e, soprattutto i rispettivi supporter) possano arrivare a più miti consigli, nel caso in cui il presidente della Regione Lazio dovesse fermarsi, nel voto dei gazebo, sotto il 50 per cento, sembra al momento lunare.

È in questo contesto, dunque, che prende piede l’ipotesi di una segreteria unitaria, alla Cgil Landini-Colla, tra Zingaretti e Martina (con la benedizione di Paolo Gentiloni) e i renziani messi ai margini. Un’idea smentita da tutti i diretti interessati ma su cui, in realtà, si sta lavorando alacremente. Anche perché, una volta terminata la conta interna, il nuovo Pd verrà subito investito dall’onda della campagna elettorale europea e, soprattutto, dalla composizione delle liste che si preannuncia più ingarbugliata che mai, a cominciare dalla posizione da tenere in relazione alla proposta unitaria di Carlo Calenda, che, dopo l’entusiasmo iniziale, sta ora facendo i conti con non pochi distinguo, dentro e fuori il mondo dem.

Mettiamoci il fatto che le casse del partito siano ormai totalmente dissanguate e il quadro è completo: per il nuovo segretario, la missione sembra proprio di quelle proibitive, se non impossibili.

Ma, in tutto questo, ci sono due date sul taccuino di tutti i dirigenti dem, in particolare di chi ne dovrà assumere la guida. Le date in questione sono quelle del 10 e del 24 febbraio, che coincidono con le elezioni regionali in Abruzzo e in Sardegna. I sondaggi ufficiali parlano di un Pd assolutamente in partita, intorno al 30 per cento in entrambe le regioni. Se per caso le due campagne, come sostengono alcuni deputati ben informati, dovessero consegnare un partito vincente (già vivo e vegeto sarebbe una notizia), allora il prossimo leader potrebbe guardare al futuro con un minimo di fiducia in più. Nonostante tutto e nonostante tutti.

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Pd.Ma non basta l’unità. Serve un disegno

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Con la fine della prima fase del congresso del PD, si possono trarre alcune prime conclusioni politiche.

La prima, e più evidente, è che la mozione di Zingaretti è maggioritaria, ma è ben lungi dal rappresentare la stragrande maggioranza del partito.

La seconda è che la mozione di Martina, nonostante l’appoggio di svariati parlamentari e notabili locali di area “renziana”, non ottiene il successo sperato (rimanere ad un’incollatura da Zingaretti o addirittura essere prevalente).

Terza arriva la mozione Giachetti-Ascani, che rappresenta la reale sorpresa di questa prima tornata rivolta agli iscritti: nata quasi l’ultimo giorno utile, e basata su un’infrastruttura organizzativa precaria e scarso appoggio dalla dirigenza locale, la mozione supera agevolmente il limite minimo del 5% e raccoglie anche notevoli consensi in alcune aree del Paese.

Personalmente, non sono stupito del successo della mozione Giachetti-Ascani. Il motivo è semplice, e va alla radice del dibattito politico dentro al PD.

Almeno Renzi aveva un disegno.Facciamo un piccolo passo indietro: la segreteria Renzi si è configurata per molte cose, alcune più positive, alcune meno.

Alcune sono alla base anche dell’insuccesso del 4 Marzo 2018, sebbene il contesto europeo non fosse certo favorevole alle parole d’ordine di una sinistra liberale e democratica.

Ma quello che possedeva la segreteria Renzi, al di là di ogni opinione sui singoli fatti, era un disegno di rinnovamento della politica e della società. Cosa particolarissima, invero, stante l’incapacità di Renzi di affiancare ai suoi collaboratori con profilo prettamente “esecutivo” anche persone dedite ad una piena elaborazione del suo manifesto politico (Giuliano da Empoli è stata una delle poche, lodevolissime, eccezioni).

Bisognava cambiare la struttura del Pd. E infatti molti concordano sull’inadeguatezza della segreteria Renzi nel modificare radicalmente la struttura del PD-partito per renderla consona all’attività riformista del suo esecutivo (e di quello Gentiloni).

Cooptare localmente notabilato privo di reale spessore, e idealmente neutro rispetto alla necessità di un profondo cambiamento in senso riformista, ha spesso danneggiato il messaggio del “nuovo PD”, in primis quella “vocazione maggioritaria” che non può certo sopravvivere alla cultura degli accordicchi e del tirare a campare.

Non stupisce che il notabilato non si ritrovi nella mozione Giachetti-Ascani: al di là degli specifici obiettivi, questa mozione provoca in molti dirigenti viva inquietudine sul proprio futuro personale, nonostante il suo prevedibilmente alto dividendo politico. Ma il coraggio, da tanti anni, alberga poco a sinistra.

Da qui l’idea di liquidarla (ne sono testimone) come uno sterile velleitarismo che divide il fronte riformista.

Il rischio di archiviare il passato. Ma Renzi, che lo si ami o no, che lo si sia approvato sui singoli provvedimenti o no, aveva un coraggioso disegno di riformismo; indicava, non curandosi di spezzare liturgie consolidate, obiettivi precisi al suo elettorato. Aver mancato obiettivi come la riforma costituzionale ha rappresentato ben più di una sconfitta di Renzi stesso, ma l’archiviazione di un coerente disegno riformista.

Di questo pochi, dentro il PD, sembrano occuparsene. Tutto archiviato, tutto passato. Ed è incredibile come il mantra dell’unità sopravanzi l’idea di proporre obiettivi concreti.

L’unità è ovvia precondizione per una comune attività politica, richiamarsi all’unità significa sottrarsi a dire cosa si vuole fare insieme. Puro conservatorismo.

Dobbiamo vedere l’orizzonte.La gente, là fuori, ha invece bisogno di vedere l’orizzonte, il nostro manifesto. Da che mondo è mondo i tifosi di calcio seguono più il calciomercato che le effettive partite, perché sognare è (giustamente) bello. Non c’è paragone tra attaccare le figurine panini dei propri eroi e vedere lo zero a zero tra due squadre più o meno modeste, commentando i limiti del 4-4-2 o del 3-5-1-1.

Attenzione: Giachetti e Ascani non hanno certo la capacità della leadership renziana, né lo pretendono; sarebbe surreale. Al contempo, non sono nemmeno un franchising del renzismo d’antan. La loro coraggiosa presenza in campo testimonia in primo luogo la necessità di un manifesto globale del riformismo.

Non si può giocare in difesa.Mi sfugge il senso di perdersi in sofismi come “riforme per o con gli italiani” o proposte che mirano alla manutenzione del quadro sociale e politico nel turbine della globalizzazione, come fa la mozione Martina. Né appare sensato dipingere gli anni scorsi come una svendita alle peggiori pratiche del liberismo, come fa quella di Zingaretti. E anche se le mozioni non dovessero essere prese alla lettera, le stesse figure degli altri due candidati “maggioritari” testimoniano il clima di rimessaggio e manutenzione politica, del nostro giocare sempre in difesa e sperare in qualche (raro) contropiede. In attesa di (forse) piccoli successi locali e (sicura) vocazione minoritaria nazionale.

Tutto chiaro e limpido, quindi? No, non lo penso, anzi. Il successo della mozione Giachetti-Ascani, per quanto tutto da verificare e forse insufficiente a vincere il Congresso, mostra con chiarezza che là fuori c’è (anche) un popolo che attende un manifesto di società; una leadership coerente con quel disegno e non al ribasso per il riposizionamento di alcuni dirigenti; la chiarezza degli obiettivi; e soprattutto, la fiducia nel futuro.

Questo congresso è forse un primo passo, ma ci sarà bisogno di tutti. E in primo luogo ci sarà bisogno di capacità di elaborazione politica a 360 gradi (come quella delle 11 tesi di Libertà Eguale), perché l’errore di far prevalere nell’azione politica solo il piano esecutivo non si ripeta mai più. Non possiamo permettercelo.

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Ora serve una coalizione europeista coesa.E’ assolutamente necessario un Pd unito senza sbavature

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Caro Pd, i problemi da risolvere mediaticamente sono:

1) mettere ordine al nostro interno perché diamo la sensazione ai nostri votanti che dopo la scelta del segretario continuerà il casino, ed a quelli che non ci hanno più votato che probabilmente avevano ragione sulla nostra rissosità interna produttrice di confusione. Per non parlare delle critiche all’idea di Calenda, invece di proporre un tavolo di discussione per renderla migliore e compatibile con le diverse sensibilità progressiste.

2)Sbugiardare il terzetto “bluffpatico” Conte-Di Maio-Salvini che si è seduto al tavolo da poker con il “popolo” : la funzione di bari sostanziali nelle mani dei due ministri, “con puntate e rilanci”, il violinista classico, compare dei bari, Conte che ha detto “ok passo, siete forti” e gli italiani che hanno abboccato non vedendo il bluff. Delle promesse elettorali c’è solo traccia, né poteva essere diversamente vista la situazione dei conti pubblici e le regole europee, per non parlare delle clausole di salvaguardia, ma oltre il 50% del popolo votante ha ignorato e sembra tuttora ignorare queste realtà, sperando nell’elisir di “buona vita”.

3) Sentire dire da Di Battista che la democrazia rappresentativa è obsoleta e che Di Maio e Toninelli sono i migliori ministri della Repubblica, vedere girare Salvini con il giubbotto della polizia, pensando forse ad una “nuova milizia”, essere orgoglioso del vergognoso caso Diciotti, ed accettare il baciamano di uno sventurato napoletano – al posto della Boschi avrei evitato anche di dargli la mano per i suoi rapporti con la destra italiana ed europea, e per certe sue azioni ed affermazioni antiumanitarie -, notare che molti Cinque Stelle ridono spesso in televisione non so perché, ascoltare “le cose” che dice Di Maio, il quale ama ripetere “ voglio dire una cosa” e poi scandisce ipotesi economiche profetiche da asilo infantile, verificare quindi l’evidente mediocrità, in molti casi sub-mediocrità, di parlamentari, di gente che è entrata in politica non sapendo che fare – fenomeno che in parte, anche se minore, riguarda pure noi – , ascoltare Conte che inveisce contro l’Europa in maniera saccente modificando l’atteggiamento che sembrava meno imprudente e meno irrazionale di quello dei due “ improvvisati immediati”, usando un neologismo rutelliano, generano depressione ed irritabilità e vanno quindi pubblicamente contestati.

Purtroppo le soluzioni dipendono dalla qualità della comunicazione e dell’azione parlamentare all’interno della stessa. Nelle televisioni non c’è molto spazio, i giornali sono poco letti, i soldi per soluzioni alternative ci mancano anche perché aver condiviso la cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti è stata una scelta qualunquistica surreale dannosa che si è aggiunta alla disaffezione dei nostri iscritti e dei nostri votanti, al di là del contributo derivante dalla destinazione del 2×1000. Nel contempo l’attività parlamentare sembra rivolta alla tutela dei singoli orticelli. Ci restano la rete e le piazze sulle quali deve puntare un partito unito proponendo una coalizione politica coesa fra democratici veri ed europeisti attraverso un’organizzazione senza sbavature e senza palesi contrasti interni, ed arando gli effimeri orticelli! Altrimenti il nostro futuro e quello del paese saranno compromessi. Perché fronteggiare la recessione ed invertire il senso di marcia con questa banda di musicanti senza orecchio sarà impossibile. E raccoglierne i cocci e rimetterli insieme sarà una missione quasi impossibile in tempi brevi. È necessario quindi che la nostra coalizione europeista sia maggioranza relativa a maggio nel paese per tentare, in questa legislatura, l’inizio di un nuovo corso nel quale aggregare chi davvero è democratico ed europeista, pur se eletto nei Cinque Stelle e in Forza Italia. E continuare a dire che chi ha sparato contro Renzi ed il Pd deve restare fuori è infantile. Perché se siamo a questo punto è colpa certamente anche nostra. Chi storce il naso di fronte a questa ipotesi di lavoro, non entusiasmante per me, ma necessaria, non ha una visione lucida della gravità esistenziale nella quale siamo immersi e del pericolo mediatico finanziario di nuove elezioni.

Purtroppo il mantenimento di questo governo, le frizioni con l’UE – che non essendo politica ha bisogno anche di un governo italiano credibile e qualificato per essere migliorata e resa efficace – possono essere l’origine tellurica per l’apertura di una voragine politico economica in danno del nostro paese e forse della stessa Europa. È utile ricordare che questo governo è stato ignorato dal nuovo patto franco-tedesco, i sottoscrittori del quale hanno dichiarato di essere i garanti della pace in Europa! Fra tendenze anseatiche dell’Europa Nord Occidentale ed ascendenze imperiali originali di Aquisgrana è evidente che l’asse franco tedesco, in maniera carliana, vuole controllare l’Europa in funzione di zone di influenza. Il Nord ed il Centro Nord alla Germania, ed il Sud Ovest ed il Mediterraneo alla Francia, con supervisione dell’Africa possibile. Al di là di un eventuale ritorno dell’Inghilterra che giocherà prevalentemente da sola nel rispetto degli interessi angloamericani e della loro influenza nei paesi non europei di origine o di passata dominazione britannica.

La parte orientale post-comunista ed il Sud Est restano punti interrogativi sgraditi ai più. Mentre la certezza che l’Italia, pur essendo il secondo paese manifatturiero d’Europa e culturalmente europeista storica, da Roma civilizzatrice a Spinelli, non è considerata gestore politico all’altezza dall’asse franco-tedesco è purtroppo evidente. Certezza che questo governo consolida con atteggiamenti isolazionisti e con la sua evidente fragilità culturale, cercando alleanze reazionarie e con le sue prevalenti incompetenze individuali. Che poi oggi i gialloverdi abbiano un consenso politico sondaggistico del 60% dei votanti, con Salvini corteggiato dal duo Berlusconi Meloni per altre soluzioni destrorse, è da ascriversi all’ignorante fenomenologia popul- qualunquista, endemica nella mediocrità, che da noi, in termini di voti validi, è oggi maggioranza assoluta. Anche perché in essa si inseriscono segmenti sociali obiettivamente disperati, povertà sostanziali e soggetti ingenuamente speranzosi di un cambiamento che vanno ad aumentare la percentuale dei suoi votanti. Il tutto in un quadro elettorale che vede, comunque, l’astensione spesso maggioranza relativa, assoluta in alcuni casi. Di questa incresciosa e triste realtà, caro Pd, è bene ridirlo, siamo responsabili anche noi attraverso una serie di errori strategici ed operativi che è inutile ripetere.

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Cari esaltati del governo gialloverde. Serve distinguere la propaganda ossessiva a social e tv unificate dalla realtà.

Risultati immagini per salvini e di maio dichiara guerra alla Francia e Olanda.Salvini e Di Maio, quella volta che i vicepremier andarono in guerra con Francia e Olanda.

Alla fine doveva succedere: lo sbocco bellico dell’esperimento di governo giallo-verde. Ovviamente con una netta divisione di compiti, funzionale alle rispettive campagne elettorali già in corso da quasi un anno. Ma dietro l’intera vicenda si intuiva l’accorta regia dell’afasico consigliere pentastellato – er penombra DavideCasaleggio – che ricevette l’ispirazione dall’aver scovato nella cineteca di casa un film finito nel dimenticatoio dell’altrettanto dimenticato comico inglese Peter Sellers: Il ruggito del topo, anno 1959 con regia di Jack Arnold, in cui si racconta la paradossale vicenda dell’ipotetico Ducato di Gran Fenwick, che basa la sua intera economia sull’essere produttore di un famoso vino entrato in crisi di vendita per colpa dell’imitazione lanciata da un industriale vinicolo californiano. Per superare l’impasse si decide di dichiarare guerra agli Usa con lo scopo di perderla e – così – ottenere sovvenzioni dal vincitore (purtroppo per il Ducato capita che la pattuglia dei suoi soldati in calzamaglia, sbarcati negli States, s’impossessi per caso della terribile bomba Q costringendo Washington ad arrendersi).

Dalle reazioni in giro nonché dai commenti  sembra che la maggioranza degli Italiani approvi questa “guerra” a Francia e Paesi Bassi, fatta soprattutto a fini propagandistici ed elettorali. Tutti ad elencare i “torti” del nemico e ad appoggiare gli insulti e le (ridicole) minacce, perdendo di vista le regole della convivenza civile tra gli Stati, il rischio di reazioni pericolose (e la Francia ci sta già provando con Fincantieri) e il sempre maggiore isolamento in Europa.

Da ridere se non ci fosse da piangere: comunque la guerra Di Maio e Salvini per ora la stan facendo da soli , con i i loro stessi “cervelli” !. che l’Europa abbia responsabilità che purtroppo non si vuole prendere e’ anche vero , ma bisogna lavorare portare avanti queste politiche in Europa, non attaccare con discorsi da bar dello sport senza proporre nulla in Europa e invece elogiare i paesi Visegrad che sono loro proprio quelli che non accettano quote migranti a prescindere. E Salvini che con la sua Lega al governo nel 2003 ha votato il trattato di Dublino ora fa’ la “verginella”: incredibile!

Ma il bullo proclama:Sono stati convocati alla FARNESINA gli Ambasciatori di FRANCIA e OLANDA ..ai quali è stata consegnata —-LA DICHIARAZIONE DI GUERRA— Stessa sorte tocchera’ a tutti quei governi e paesi che manifesteranno OSTILITA’ nei confronti del nostro paese…..LA MERKEL è avvisata Siamo un paese RICCO INDIPENDENTE economicamente e AUTONOMO.. dotato di un esercito ben addestrato e super armato, ragione per la quale siamo in grado di competere con qualunque altra potenza .. LUSSEMBURGO ….SOROS ….JUNKER… stiano in campana L’UNGHERIA ….LA POLONIA …LA SLOVACCHIA …LA REPUBBLICA CECA sono disponibili da subito a stringere un ..PATTO D’ACCIAIO.

OK COSE DA PAZZI QUESTO NON E DA PROCESSARE MA DA INTERNARE.

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Grazie italiani facciamorete boicottiamo Grillo è andata bene

Ascolti, flop di Grillo su RaiDue. Anzaldi: "Freccero si dimetta"Ascolti, flop di Grillo su RaiDue. Anzaldi: “Freccero si dimetta”

Verdetto impietoso dell’Auditel: la trasmissione del fondatore dei 5Stelle ha ottenuto soltanto il 4,34% di share. Per lui soprattutto un pubblico di anziani. Il Sud, che aspetta il reddito di cittadinanza, non guarda lo show.

FRECCERO DIMISSIONI. Paga un Grullo 30 mila euro? Vergogna. Questa è la paghetta per ver avuto la poltrona? Urlavate ONESTA’ ma non capite il significato della parola. State rovinando tutto in questo paese. Lei insieme ai suoi amici siete una massa d’incompetenti, arroganti ed incapaci. Solo un’incapace poteva mandare in onda una trasmissione del genere. DIMISSIONI.

Una riflessione seria (mica lo sbarco in Sicilia…): Freccero era un grande esperto della comunicazione, un genio da tutti richiesto ed osannato, chiamato a spiegare a tutta Europa come si fa tv, come si ottiene l’audience. E lo scrivo perché l’ho conosciuto bene, ed anche apprezzato. Poi c’è un comico che esordì in modo travolgente, spezzando tutti i canoni della comicità, che dopo Chiari era sparita. Ecco: due geni, ne sono convinto.

Quel che è accaduto dopo ognuno può interpretarlo come crede. Io penso che Freccero si sia innamorato di se stesso, si è insuperbito ed ha atteso a quello che doveva toccare …ar mejo. Purtoppo quel che voleva non arrivava ma arrivò un comico andato in decadenza, ma con un grosso seguito di gente che continuava a ridere, pur facendo politica, e credevano di ridere su fatti politici si risolvesse tutto. Questo è il risultato, dal mio punto di vista.
Guerra tra predicatori! Risultato: Celentano batte Grillo 14 a 4…. In fondo un risultato attendibile. Il primo ha sempre detto un mucchio di stupidaggini senza far male a nessuno…anzi, ha suscitato qualche emozione sopita con le sue canzoni. L’altro è bravo, sarcastico, intelligente, ma suscita sorrisi misti a malumore. E poi con le sue stupidaggini sta rovinando il paese… Adesso deve solo SCAPPARE!

CON LA RAI DUE I GRILLODESTROMANI HANNO PRESO IL 4,34%, si possono contentare: in Alto Adige hanno preso il 2,40%, a Cagliari avevano il 42 ed hanno preso il 28% solo perchè è andato a votare il 15,60%: avesse votato il 58% avrebbero preso il 12%. Al NORD non li vota più nessuno al SUD meno del 50% .Alle Elezioni Comunali svolte 2 mesi dopo le politiche di Marzo, negli stessi luoghi, cosa che cercano sempre di nascondere, presero il 69% in meno dei voti di Marzo (dati Ist. Cattaneo)

Onestamente parlando, come si fa, in qualsiasi modo la si pensi, a mettere le nostre. Famiglie, le nostre. imprese, i nostri. Operai, il futuro dei nostri, Figli in mano a Salvini e Luigino? Via, non scherziamo. Facciamoci pure la guerra politica, la lotta di opposizione, le avversioni, ma mica presentarsi con Salvini Fontana Centinaio Luigino Toninelli Casalino Castelli Bonafede Tria Freccero Raggi Grillo Sibilia Lezzi. MAI PIU’.

Il loro record in 7 mesi hanno bruciato tutte le tappe, hanno sconfessato tutte le balle tipo honestà, mai il condono, ripristineremo l’art. 18 , no ilva, no tap,no tav, dimezzeremo il compenso ai parlamentari, e tante altre balle dette in campagna elettorale, e ora si apprestano a salvare uno che ha violato la legge pur di mantenere la poltrona, saranno pidioti quelli che votano pd, ma quelli che hanno creduto a questi buffoni, come chiamarli???

Questo è un governo di   prima gli Italiani, ……logicamente dopo di me e dodo che mi arricchisco! 30000 euro per niente! Prima gli Italiani ,nel senso prima voi,….io Non mi farò processare ! Ieri ? Mi farò processare altre mille volte,! Bene bravo bis,..contrordine , non mi farò processare!,bene bravo bis! Che popolo ,coerenza mancante nel dna!

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E fu così che gli intrepidi, indomiti, incorruttibili, strenui vessilliferi e difensori della legalità tornaron a più miti consigli. Anzi, tornarono più miti conigli. Megghiu cummannari ca futtiri.

Risultati immagini per Il Ministro della Propaganda PerenneCaso Diciotti, Salvini ci ripensa: “Non mi processate”. I 5S spiazzati e divisi, Di Maio convoca i senatori

La retromarcia del ministro imbarazza gli alleati di governo. Carelli: “Ora le condizioni sono cambiate”. Il ministro Toninelli: “Decisione collettiva, processino anche me”. Ma la frattura interna costringe il vicepremier cinquestelle a riunire il gruppo in vista del voto in giunta per le autorizzazioni. Fdi e Fi voteranno no

E’ naturale che i 5S vacillano, hanno paura di andare a casa. Cade Salvini cade il governo. Addio stipendi d’oro previlegi e potere. Siete una massa d’ignoranti, arroganti di onestà non avete nulla forse non conoscete il significato. Andate tutti a lavorare

Il Ministro della Propaganda Perenne, mostrando il foglio del Tribunale dichiara di non temere il processo, anzi raddoppia dicendo che continuerà a fare come prima, offrendo coraggiosamente il petto.

Da M5S dichiarazioni su un voto favorevole all’autorizzazione a procedere,
Il pericolo del processo diventa reale ed il coraggiosissimo Ministro della Propaganda Perenne si affretta ad annunciare rischi per il Governo ed a stretto giro di posta si preannuncia l’ennesima giravolta grillina
Il baldo Toninelli offre il suo petto e quello di tutti i componenti del Governo
Con le poltrone non si scherza
Spudorati voltagabbana dalla doppia morale, almeno loro conservano le poltrone, sia pure a spese della dignità, ma i seguaci difensori d’ufficio perdono la loro gratuitamente
I miei connazionali mi hanno fatto ingoiare venti anni di berlusconismo, mai avrei pensato che potesse accadere di peggio.Vergogna

Come volevasi dimostrare…………….Prima ” rinuncio all’immunità”…..poi stanno tutti maledettamente cambiando opinione a conferma di quanto siano ipocriti.Esito scontatissimo: la smania per la poltrona cancella qualsiasi ideale raccontato al popolo in anni di campagna elettorale. Bravi Grullini anche questa volta ve la siete raccontata in un modo e cantata in un altro… In effetti siete il cambiamento c’è stato ah ah ah,.” Le condizioni sono cambiate”…………….Prima, quando eravamo all’opposizione dovevamo mandare in galera i renziani, adesso ci siamo noi al governo, mica siamo fessi.

Ma non aveva detto che avrebbe denunciato lui il comandante di Sea Watch Ma non aveva detto che i parlamentari che hanno visitato Sea Watch avevano commesso reati (cosa che viene stabilito dalla Magistratura, non dalla Polizia) ? Ma non aveva detto lui che aveva evidenza della connivenza tra ONG e scafisti? E perchè non ha ancora portato in Procura le notizie di reato, come è il SUO DOVERE . Ora ESIGO che Salvini renda note alla Procura le prove dei reati di cui accusa tutti.

QUALCUNO PENSERA’ CHE ESAGERO, ma qui al NORD molta gente non ce la fa più ad ascoltare e vedere ogni giorno Salvini e Luigino. Nausea.

Ad ascoltarli mentre il PAESE x la sola loro presenza di 7 mesi ha enormi difficoltà, è intralciato danneggiato nel Lavoro Vero da creare, nell’Economia che decresce a vista d’occhio, nelle risorse che disperdono e nei debiti che accollano ad ogni italiano, per i loro Decretini Manovrine Arroganzine Bugiette, per i loro Programmini e Contrattini da 2° Media, per i loro Argomentini limitati alle loro cosettine, mentre il mondo del 2019 nel quale loro ci stanno come il cavolo a merenda, va avanti in modo pericoloso in 100 strade diverse e loro non ne sanno percorrere neppure una. Qui al Nord conosco Operai e Imprenditori abituati a trattare in tutto il mondo ed a risolvere enormi problemi ogni giorno e quando sentono parlare Salvini fanno il viso rosso.
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