Archivio mensile:gennaio 2018

Vi auguro il 2,9%

Liste Liberi e uguali: ci sono l’Arci Miraglia e l’avvocato Besostri. per il resto i big da D’Alema e Bersani.Molte conferme e qualche novità tra i nomi in lizza per le elezioni del 4 marzo.

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Finalmente, era ora, si sottopongono al giudizio degli elettori, c’è qualche assenza, magari potevano metterci anche Manconi, in fondo è il genero di Berlinguer, sarebbe stata la collocazione giusta, non poteva fare l’infiltrato in altre formazioni politiche. Hanno imbarcato anche Giulio Cavalli l’attore antimafia? non ho capito bene, esistono gli attori a favore della mafia e quelli contro, ma si, non sottilizziamo troppo è un bel carrozzone sulla strada di Bertinotti, gli auguro lo stesso percorso per i giardinetti.Se questo è il ritorno alla sinistra.. aggiungerei dei pensionati non certo dei giovani,hanno raggiunto lo scopo di far vincere la dx. ! Quale rinnovamento, quale credibilità hanno questi personaggi che hanno fatto,creato, condiviso,voluto i disastri degli ultimi venti anni.Hanno dovuto prendere come faccia presentabile Grasso perché altrimenti avremo visto solo facce di m..a! D’Alema, Bersani, Grasso, Cofferati … avanti popolo alla riscossa!

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È sconcertante constatare come l’antirenzismo viscerale porti le testate giornaliste in cordata con l’Espresso a gettare fango su tutto ciò che riguarda il PD di area renziano.

Maria Elena Boschi, da grande problema a grande risorsa.La sottosegretaria, oltre a essere candidata nel collegio uninominale di Bolzano, correrà anche in 5 listini plurinominali.

Da “problema” da nascondere a una candidatura che parte dalle Alpi e finisce in Sicilia. Passando per il centro Italia. È il caso di Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del Consiglio ed ex ministra per le Riforme. Finita negli ultimi mesi sotto una pioggia di polemiche per via del caso Banca Etruria. Il colpo di grazia le audizioni di Vegas e Ghizzoni in commissione banche in cui veniva rivelato che Boschi si era interessata con loro alla situazione della banca di cui il padre era vicepresidente. Dal Nazareno era dunque trapelato che nelle liste del Pd la sottosegretaria sarebbe stata messa il più possibile in una posizione defilata, cercando di spegnere i riflettori sulla sua figura.

Ho solo un appunto da fare all articolo, quando si legge che Guizzoni e Vegas hanno sì detto dell interessamento della Boschi riguardo alla banca Etruria, ma gli stessi hanno anche chiaramente affermato che non hanno subito alcuna pressione al riguardo. Nel articolo, ciò non è messo in evidenza, anzi… L opinione personale del giornalista è una cosa, ma i fatti sono altri.

La Boschi colpevole solo di avere un padre che lavora in una Banca che è andata in crisi.Chiunque sia stato interpellato in merito (Ghizzoni, Vegas, De Bortoli ecc.) non ha potuto fare altro che ammettere il comportamento più che corretto della Boschi, la quale non ha mai MAI fatto alcuna pressione su nessuno. Altro che “colpo di grazia”, caro estensore dell’arrticolo!
Meno che meno c’è stato un trattamento di favore per Banca Etruria, per la dirigenza di Banca Etruria e per Boschi padre. E i fatti stanno lì a dimostrarlo.
Resta solo la volgare e squallida (ma purtroppo efficace) propaganda a base di falsità e di insinuazioni degli antirenziani.
Grande merito della dirigenza PD, Renzi in testa, di non aver fatto scelte di comodo in base a calcoli opportunistici, infischiandosene della ributtante campagna di menzogne contro Maria Elena Boschi, sostenendola e candidandola comunque nelle situazioni opportune. Le Banche fallite sono 4 , pensate che i cittadini elettori ne ricordino i nomi? la stampa certo non li aiuta. E Zonin che ha intestato tutti i suoi averi ad altri per non risarcire i clienti? vero che non si candida ma non scandalizza nessuno? E poi tutti a definire la Banca della Boschi quando il padre ha avuto un incarico della durata di 10 mesi? ridicoli loro che lo scrivono e chi li asseconda.Io non sono fan della Boschi ma della verità anche se mi fosse sgradevole.

“Boschi lascerebbe campo libero nell’isola a tre colleghi uomini. Aggirando così la regola della parità di genere” (cit. articolo).Signor Galanti, la Sua disinformazione é assoluta (e pure stupefacente, per un giornalista).La Boschi non aggira proprio niente.
La parità di genere vale per le candidature, non per le persone che poi risultano elette..

Di certo giornalismo Perché stupirsi? Quando mai è dato vedere così armoniosamente coniugate grazia, intelligenza, preparazione e competenza come nella Boschi?
La Boschi è stata un’ottima ministro delle riforme costituzionali e per i rapporti con il parlamento, svolgendo un intelligente, importante lavoro.
Che fare se il 60% degli italiani ha stoltamente deciso di praticare autolesionismo bocciando le buone riforme, attese da anni e mai fatte, solo per colpire Renzi?
Per di più la Boschi è stata vittima di una vergognosa campagna di fango, basata sul nulla, montata ad arte e amplificata da un certo giornalismo malato, irresponsabile, disfattista e arruffapopolo dedito solo a sparare a zero, inventando cavolate a ciclo continuo, per l’audience o per qualche lettore in più.
Mi auguro che la Boschi venga eletta con tanti, tanti voti e che torni a fare il ministro, anche per ribadire che in un paese civile non è più tollerabile un linciaggio a una donna a cui non si perdona di essere brava, intelligente e bella!

Ricordo che appena insediata un certo Skanzie del FQ (FALSO QUOTIDIANI) redasse un articolo di diprezzo per i piedi di MEB. E la manfrina vergognosa con vari nomignoli e appellativi insultanti è andata avanti per oltre un anno.
Boschi ha sbagliato a non querelarlo già alla prima mossa, menando forte sul portafogli. Certi diffamatori capiscono un solo linguaggio, e a MEB mal gliene incolse di mantenere un atteggiamento di superiorità. Che funziona se la controparte ha un briciolo di civiltà. Diversamente occorre appunto menare forte sul portafogli.È sconcertante constatare come l’antirenzismo viscerale porti le testate giornaliste in cordata con l’Espresso a gettare fango su tutto ciò che riguarda il PD di area renziano.
Nascondere che sono gli tessi interlocutori della Boschi (Guizzoni e Vegas) e dichiarare che non c’è stata alcuna sollecitazione e pressione della Boschi in merito alle vicende bancarie Etruria Vi sembra serio e corretto?
Vi ostinate a presentarla come colpevole di reati che non ha assolutamente commesso.
In realtà risulta solo un tentativo di gettare fango.

Questa signorina per essere essere bella competente è stata messa letteralmente in croce nonostante che:
– non gli hanno trovato ne uno scritto ne un pizzino
– non l’hanno beccata in nessuna intercettazione
– non un avviso di garanzia
– ne tantomeno un rinvio a giudizio
– hanno dichiarato i banchieri del caso che c’è stato interessamento senza pressione.
Quindi…con queste formidabili accuse oggi in Italia si condanna una persona…..solo perché si è interessata ad una banca del suo territorio….pertanto, rovesciando il concetto, io se fossi stato un correntista di quella banca mi sarei stra incazzato se vedessi che un ministro mio concittadino in quelle circostanze si fosse disinteressato.
Quindi anche se mi sta particolarmente simpatica, che vi piaccia o no tifo per la signorina.

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Ma vi ricordate quando il comico voleva concorrere per la segreteria del PD? Vengo anch’io! Non tu no,POVERO COMICO

L’anti-Renzi del M5s a Firenze è un ex Pd: Nicola Cecchi, avvocato, iscritto fino al 2016, attivo nella campagna per il sì al referendum. Figlio di Felice, noto ex Dc e poi Dem in Toscana, scomparso a maggio. Un’altra grana per Di Maio dopo l’ammiraglio Veri?

Nicola Cecchi, il candidato del M5s nell’uninominale di Firenze 1 per il Senato, cioè colui che dovrà sfidare Matteo Renzi nella sfida diretta di collegio, è un ex iscritto al Pd. Cinquantacinque anni, avvocato, vice presidente vicario dell’assemblea ‘Toscani nel Mondo’, Cecchi ha avuto la tessera Pd 2016 nel circolo ‘Oltrarno’ di Firenze. E ha fatto campagna per il sì al referendum costituzionale, come si può vedere sul suo profilo Facebook in questo post datato 3 dicembre 2016, vigilia della consultazione popolare in cui Renzi è stato sconfitto.

Questo signore. Un anno fa scriveva male dei 5s su FB. Poi è rimasto fulminato sulla “via di Damasco” e ha visto la luce quando ha incontrato Di Maio. Per la serie, voglio una poltrona e quest’anno coi 5s è più facile,ma questo ha incarichi politici istituzionali in essere? … o ha capito che con renzi non ci sarebbe stata ciccia? … Sun Tzu (cit.) più che movimento lo chiamiamolo bagaglino a 5 stelle è pieno di comici.Ma vi ricordate quando il comico voleva concorrere per la segreteria del PD? Vengo anch’io! Non tu no.

Non mi meraviglierai il 5 marzo, se risulterà eletto,volesse scappare dalla setta e cercare do ritornare nel PD ? Ma  dalla SETTA mi arriva un. Cacchio Io non mi meraviglio più di nulla nella vita figurati. Però è un rischio che bisogna correre. Nell’uninominale occorre candidare gente conosciuta nel collegio. Inutile candidare gente che non ha nessuna possibilità di vittoria….Dai SETTARI non vi arrampicate sugli specchi… qui avete candidato uno chiaramente della controparte. Come andrà andrà lì avete perso pure i voti che potevate riutilizzare per il proporzionale con qualunque altro nome al posto di questo piddino come ci chiamate voi.Ma i SETTARI rancorosi come sciacalli mi attaccano dicendo.Lo vedremo tra un mese. Potresti sbagliare clamorosamente come spessissimo ti è capitato e capita a proposito del M5S. Magari questo signore in campagna elettorale potrebbe rivelare interessanti retroscena di Renzi e della Boschi….Sempre li cascano PORELLI.Questo il pd non ha nemmeno necessità di comprarlo dalla casaleggio associati. Ritorna spontaneamente a casa già il giorno dopo. E pure gratis. Belli i tempi in cui i grillini davano la caccia “agli infiltrati del pd” tra le loro fila. Ora li candidano apertamente.Della serie tentiamo una poltrona qualsiasi, che importa di quale colore politico? 13.500 € netti al mese pure con la farsa del dimezzamento dello stipendio (ovviamente una delle tante bufale pentafascie) mica sono da buttare se il (?) piddino pensava di essere già trombato per questo giro.Mi sto rotolando dalle risate.Dopo l’ammiraglio, affondato pure l’ex-renziano.Alla faccia dei cacciaballe a 5 stelle che raccontano quanto loro siano rigorosi e selettivi.L’Armata Brancaleone in confronto era un corpo scelto di prim’ordine. La selezione deve essere stata severissima e durissima, nessuno che non fosse “degno” è riuscito a passare… ah, ok, capitan findus è durato circa un ora… ah vabbè, questo fino a pochi mesi fa sparlava allegramente dei pentadements… ah, forse il chirurgo è in odore di cartellini timbrati tipo in the sky with diamonds (a meno che non sia un omonimo..e.La SORCINA dalemiana mauro sdrobola quando cerca di screditare Renzi, d’altronde la pecunia se la prende sul fuffington, house organ della rancorosa cricca dalemiana. Manco si accorge, la SORCINA, che la sua cricca sta già rischiando di implodere tra le sue varie anime, dove troverà lavoro poi se dovesse fallire il fuffington della zia miracolata annunziatona a causa dell’eventuale fallimento della rancorosa cricca reazionaria? https://www.nextquotidiano.it/liberi-uguali-rischio…/ http://m.livesicilia.it/…/leu-non-mi-riconosco-nel…/

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Come si vota il 4 marzo, for dummies.Un arzigogolato ma ce la faremo.

Come si vota il 4 marzo, for dummies.Com’è fatta la nuova scheda per le elezioni del 4 marzo, come si usa tra uninominale e proporzionale e come evitare che il proprio voto venga invalidato

elezioni 2018

Il prossimo 4 marzo 2018, a poco più di due mesi dalla fine della XVII legislatura, si voterà alle elezioni politiche per rinnovare i seggi del Parlamento: per la prima volta dopo più di dieci anni si useranno una nuova legge elettorale, una nuova scheda e un nuovo metodo per votare. Di seguito trovate una breve guida al nuovo sistema, una spiegazione di cosa succede a seconda di come votiamo e le cose da sapere per evitare di fare errori che potrebbero invalidare il nostro voto. Se invece siete alla ricerca di un chiarimento più generale su come funziona la legge elettorale, potete trovarlo qui.

Come è fatta la scheda?
Domenica 4 marzo riceverete una scheda elettorale per ciascuna camera, quindi una per la Camera e – se avete almeno 25 anni – una per il Senato. In Lombardia e nel Lazio gli elettori riceveranno anche una scheda per il voto alle regionali, ma qui parliamo solo delle politiche.

Il nuovo sistema elettorale – quello definito “Rosatellum” – ha introdotto nel nostro paese un sistema misto, proporzionale e maggioritario, e prevede che il Parlamento venga eletto in due modi diversi ma collegati: un modo viene chiamato “uninominale” e un modo viene chiamato “proporzionale”.“Uninominale” vuol dire che in ogni collegio le coalizioni o i partiti candidano una sola persona, e chi prende più voti tra le persone candidate ottiene il seggio; “proporzionale” vuol dire che i seggi vengono divisi in modo proporzionale ai voti presi dalle coalizioni o dai partiti in un certo collegio. Circa un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto in scontri diretti nei collegi uninominali, e i restanti due terzi saranno eletti con sistema proporzionale.

Un fac-simile della scheda per il Rosatellum

Ogni scheda sarà divisa in un certo numero di aree separate tra loro.

All’interno di ogni area ci sarà in testa uno spazio rettangolare con un unico nome: è il candidato scelto da ogni coalizione – o singolo partito – nel collegio uninominale in cui risediamo. Siccome all’uninominale ogni coalizione deve presentare un solo candidato, può capitare che nel vostro collegio non ci sia il candidato del vostro partito preferito. Esempio: se i partiti Rosso, Verde e Blu sono alleati in una coalizione, nel collegio ci Roma sosterranno tutti insieme un candidato del partito Rosso, nel collegio di Milano uno del partito Blu, eccetera.

Sotto lo spazio rettangolare ci saranno una serie di caselle con un simbolo di partito e un certo numero di nomi, dai due ai quattro. Sono le singole liste dei partiti che formano la coalizione che sostiene il candidato di cui sopra; i nomi accanto al simbolo, invece, sono i nomi dei candidati nel collegio proporzionale.

Come si vota?
Si possono fare al massimo due segni sulla scheda: si può barrare il nome del candidato al collegio uninominale che preferiamo e poi scegliere una delle liste che lo appoggiano. Quindi i due segni devono essere fatti nella stessa area: non è possibile scegliere un candidato all’uninominale e un partito di una coalizione diversa da quella di quel candidato. Una volta scelto un candidato uninominale, è possibile scegliere solo e soltanto una delle liste che lo appoggiano. Se si sceglie una lista in un’altra coalizione, la scheda viene invalidata. Di nuovo, per essere chiari: non c’è voto disgiunto, non si può votare un candidato di centrodestra e una lista di centrosinistra.

Altra cosa importante: non sono previste le preferenze. Si può votare una lista, ma non potete scegliere a quale candidato di quella lista far arrivare il vostro voto. Se alla scheda si aggiungono altri segni sui nomi dei candidati, si rischia di vedere il proprio voto invalidato.

Se tracciate solo un segno su uno dei partiti – votando quindi per la parte proporzionale – il vostro voto sarà esteso anche al candidato sostenuto da quel partito al collegio uninominale. Se invece barrate soltanto la casella del candidato uninominale, la procedura sarà un po’ più complessa. Il voto sarà distribuito tra le liste che appoggiano il candidato uninominale in proporzione alle preferenze ricevute dalle liste stesse. Quindi se una delle liste che formano la coalizione ha ricevuto il 30 per cento dei voti, riceverà anche il 30 per cento dei voti di chi non ha votato esplicitamente per nessuna lista di quella coalizione.

Cosa succede una volta votato?
Scegliendo un candidato all’uninominale, quel candidato riceverà un voto all’interno di quel collegio. Al termine dello scrutinio, il candidato che ha ricevuto anche solo un voto più dei suoi avversari sarà eletto. Se insieme al candidato viene barrata anche la casella di una delle liste proporzionali che lo appoggiano, quella lista in questione riceverà un voto (altrimenti vale il calcolo di cui sopra). Grossomodo, ogni lista eleggerà un numero di parlamentari proporzionale ai voti che ha ottenuto in un certo collegio (il meccanismo, però, è in realtà molto più complesso). I candidati della lista proporzionale saranno eletti nell’ordine in cui compaiono sulla scheda. La legge permette le candidature multiple: si potrà essere candidati in un seggio uninominale e in fino a cinque collegi proporzionali. In caso di elezione in più collegi si viene eletti prima nel collegio uninominale, in second’ordine nel collegio proporzionale dove la lista ha ottenuto la percentuale minore di voti.

Riassumendo
– Si riceve una sola scheda per la Camera e una sola scheda per il Senato.

– Si può votare facendo un solo segno, oppure due, basta che entrambi i segni siano fatti nell’area della scheda che spetta a un’unica coalizione.

– È possibile votare un candidato all’uninominale e, con un secondo segno, scegliere una delle liste che lo appoggiano.

– Si può scegliere anche solo il candidato all’uninominale o solo una delle liste, ma il voto sarà comunque “trascinato” sul candidato o su una delle liste.

– Non si può votare una lista diversa da quella che appoggia il candidato che abbiamo scelto.

– Non si può votare solo il candidato o solo la lista che lo appoggia.

Quindi, se avete deciso che volete votare una coalizione ma non vi piace il candidato che la coalizione ha presentato nel vostro collegio uninominale, l’unico modo che avete per non votarlo è votare un’altra coalizione.

Viceversa, se avete deciso di votare per un candidato ma non vi piace uno dei partiti che lo appoggiano, l’unico modo che avete per essere sicuri che il vostro voto non finisca a quel partito è esprimere una scelta per una altra lista, segnando la sua casella. Attenzione: deve essere parte della stessa coalizione, altrimenti il vostro voto sarà annullato. Infine, non si possono esprimere preferenze sui candidati della lista proporzionale.

Soglie di sbarramento
Tutto questo procedimento, però, farà poca differenza se liste e candidati non supereranno la soglia di sbarramento. Per eleggere candidati nel proporzionale, una lista deve raccogliere almeno il 3 per cento dei voti su base nazionale per la Camera, mentre al Senato riceve seggi anche se – fallendo l’obiettivo del 3 per cento a livello nazionale – ha ottenuto in una sola regione almeno il 20 per cento dei voti. La soglia per le coalizione invece è del 10 per cento dei voti, a patto che una delle liste che la compongono raggiunga il 3 per cento a livello nazionale. Se una lista che fa parte di una coalizione non riceve il 3 per cento a livello nazionale, non elegge nessun parlamentare: se ottiene però più dell’1 per cento, i voti che ha raccolto vengono distribuiti tra i suoi alleati.

Premessa l’oggettiva difficoltà nel cercare di spiegare il sistema elettorale, mi permetto di far notare che l’articolo è sì chiaro, ma nel “riassumendo” finale il punto in cui si dice “non si può votare solo il candidato o solo la lista che lo appoggia” potrebbe creare confusione a chi legge. Come spiegato sopra, infatti, l’elettore puó anche tracciare un simbolo solo sul candidato all’uninominale (con “distribuzione” del voto anche alle liste) o solo per la lista (con conseguente voto anche per il candidato appoggiato dalla lista votata). Immagino che il punto del riassumendo volesse dire “attenzione, se votate per il candidato date il voto anche alle liste, e viceversa”, ma penso che messa in quel modo la frase potrebbe creare confusioni (io ad esempio sono andato a rileggermi l’articolo dove risulta chiaro tutto il procedimento, ma come sappiamo non tutti lo fanno e tendono a concentrarsi solo sui punti riassuntivi finali). Spero di sbagliarmi e che tutto l’articolo sia chiaro ai lettori, e comunque grazie per l’opera di divulgazione della spiegazione di un sistema inutilmente complicato.

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Ahahaaaaaahahahaahhahahahhaha le buffonarie grilline non si smentiscono.Nulla di grave, solo una piccola figura di guano. Servita leggera, come antipasto.

L’ammiraglio Rinaldo Veri ritira la candidatura coi 5 stelle: è consigliere comunale a Ortona per il centrosinistra. “A malincuore annuncio il mio ritiro: non ero al corrente della regola M5s che impedisce a chi ha già una carica elettiva di potersi candidare”

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Fare uno zero col bicchiere è un’arte per Giggino il coniglio ripetente, non ci riesce e grida al complotto, gli hanno fornito un bicchiere quadrato.Considerando la competenza di Di Maio avrà scelto dei suoi pari : cioè totalmente incompetenti. Uno veramente competente non sacrifica la propria dignità a mero servo di Grillo e soci. Veramente una selezione durissima, Capitan Findus è durato circa un’ora ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah fortissimi!!!! D’altra parte, sono capitanati da un comico, è normale che facciano ridere ah ah ah ah ah ah ah ah.Dovranno cambiare nome: i 5 Sbagli ormai preda di libidine governativa, errano tanto che sarebbe meglio chiamarli Sbagli a 5 (e più) stelle. Le ‘eccellenze’ sono proprio ‘il’ problema italiano. In gran parte, gente che si è spinta al vertice remunerativo, quasi sempre più che eccessivo, della propria Casta, che gode di pensioni spropositate (per le quali non ha quasi mai versato adeguati contributi) e che cerca una carica politica elettiva per esibire la vanità frustrata. Di personaggi del genere, l’Italia è piena. Alcuni preferiscono il fai da te, come in Bischeri e Disuguali. Per gran parte degli altri, a trasformarli in castaioli di lungo corso sta pensando Di Gaio

Hanno cantato le lodi della Casaleggio e dei controlli incrociati per eliminare gli infiltrati… E che si perdono??? Una candidatura a sindaco???? E dovrebbero essere in grado di controllare un paese? Beh, però se i famosi controlli si limitano a prendere per buone le autocertificazioni dei candidati, direi che c’è da preoccuparsi. Tra l’altro questo ammiraglio non conosce nemmeno le regole base del M5S, non mi sembra un bel biglietto da visita per dimostrare attaccamento e dedizione alla causa.

E la questione vera è che son stati presentati come “super competenti”. E la competenza non arriva nemmeno a valutare la propria eleggibilità.Ok che tutti  tutti hanno problemi a fare le liste….. ma voi SGRULLATI vi siete spacciati per SANTI E IMMACOLATI!!!!!!…… cercate di governare per bene Roma e Torino se vi riesce!!!! Forse non vi e’ chiaro che questa non e’ una gara a chi commette meno errori. Stanno giocando sul nostro futuro e quello dei nostri figli e nipoti.Un po’ può di serietà e qualche argomentazione meno povera di idee, sarebbero opportune,siete i soliti improvvisatori superficiali inaffidabili .A Renzi potete dire che E’ un cinico ma non pote dire che sia un passerotto che si fa impiombare sulle cose più banali Figuriamoci quando governerete le cose complesse …IMPORTANTE CHE SIATE ONESTI anche se potete dimostrarlo dopo aver governato 5anni boni prima di aver assaggiato il potere ,perché non sapete l’EFFETTO CHE FA

Grulli io vi trovo scadenti, sempliciotti, inconsapevoli e impreparati. Penso che la gente che  vota 5S solo perché è stanca della solita poltiglia corrotta ma il movimento è solo fuffa. Penso inoltre che queste considerazioni siano troppo facili per non essere fatte anche dai capi del Movimento e mi spaventa pertanto l’aria da pifferaio magico che si respira nei vostri incontri. Gridare onestà non basta. E non basta nemmeno essere onesti. Qua c’è una nazione in ballo! Io sono onesto ma non posso essere ministro. ahimè riconosco che tante volte bisogna anche essere pronti a turarsi il naso di fronte qualcosa di negativo. Ma non me lo turerò per Di Maio premier. Un miracolato, onesto, deboluccio ragazzo su cui hanno rovesciato il peso di tutto questo. Povero lui.

Dovranno cambiare nome: i 5 Sbagli ormai preda di libidine governativa, errano tanto che sarebbe meglio chiamarli Sbagli a 5 (e più) stelle. Le ‘eccellenze’ sono proprio ‘il’ problema italiano. In gran parte, gente che si è spinta al vertice remunerativo, quasi sempre più che eccessivo, della propria Casta, che gode di pensioni spropositate (per le quali non ha quasi mai versato adeguati contributi) e che cerca una carica politica elettiva per esibire la vanità frustrata. Di personaggi del genere, l’Italia è piena. Alcuni preferiscono il fai da te, come in Bischeri e Disuguali. Per gran parte degli altri, a trasformarli in castaioli di lungo corso sta pensando Di Gaio

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Il programma elettorale e le contraddizioni dei grillini

La terza via di M5S, fra liberismo e assistenzialismo.

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Questo fine settimana della campagna elettorale è stata contrassegnato dai simboli, dalle candidature e soprattutto dai programmi. Qualche giorno fa sono usciti i dieci punti del centrodestra; a Pescara invece è stata la volta del M5S. Il candidato premier Luigi Di Maio ha esibito, infatti, i venti capitoli, che condensano in modo chiaro la prospettiva che il suo partito, il quale con ogni probabilità avrà una presenza consistente in Parlamento, si appresta a mettere in atto nella prossima legislatura.

Si nota subito un’impostazione che sposa a pieno l’idea conservatrice di uno snellimento della struttura faraonica dello Stato. In primo luogo l’aspetto legale. I grillini hanno al primo posto la semplificazione legislativa, con l’abrogazione di quattrocento leggi inutili. Al punto cinque è enunciata la tesi della defiscalizzazione. Non si parla di Tassa Piatta, come nel programma del centrodestra, ma di riduzione dell’Irpef e di una No Tax Area fino ai 10 mila euro.

Questo impianto liberista continua poi con l’abolizione degli studi di settore e un robusto garantismo, enunciato nella formula: il cittadino è onesto fino a prova contraria. In sostanziale convergenza con la proposta politica dal centrodestra è anche la tutela dei risparmi e lo stop al business dell’immigrazione, ottenibile con maggiore cooperazione internazionale e con un piano di assunzioni per un personale specializzato nella valutazione della presenza o meno dei diritti degli stranieri a stare o andarsene dall’Italia.

Qui appare la prima sostanziale differenza dei 5 Stelle dall’idea che hanno dell’Italia Silvio Berlusconi e alleati. Da un lato, infatti, viene lanciata una riduzione del rapporto tra debito pubblico/Pil di 40 punti in dieci anni, ma dall’altra si sostiene esplicitamente non soltanto una politica familiare da 17 miliardi di euro ma il ritorno di investimenti pubblici produttivi per 50 miliardi di euro su territorio e innovazione tecnologica.

Il superamento della legge Fornero e la staffetta generazionale deve coniugarsi con una dispendiosa politica assistenziale: nuovi lavori, pensioni (mai più sotto i 780 euro) e soprattutto il reddito di cittadinanza, una misura estremamente salata e senza reali garanzie di produttività.

Quest’ultima voce è significativa per cogliere i dettagli di un sintomatico “liberismo di Stato”, che intende devolvere oltre 2 miliardi di euro per la riforma dei centri di impiego e flex security.

Le misure sociali, proposte dal M5S, però non finiscono qui: Di Maio punta alla creazione di una banca pubblica per gli investimenti per le piccole imprese, agricoltori e famiglie, unita alla creazione di 200 mila posti di lavoro da economia dei rifiuti, 17 mila dalle rinnovabili, con una politica energetica che immagina una lenta ma progressiva uscita dell’Italia dal petrolio entro il 2050.

In ultimo, anche il superamento della buona scuola deve essere fatta con un piano massiccio di assunzioni, incrementando la spesa pubblica per l’istruzione ed eliminando il precariato.

Giorni fa Pierluigi Bersani ha definito giustamente i grillini un movimento politico di centro, senza la moderazione tipica del centro democratico. In effetti la lettura del programma offre inequivocabilmente una mescolanza tra politiche di destra economica e iniziative di sinistra sociale, fuse insieme in modo paradossale, senza che sia spiegato come e con quale coerenza fare le une e le altre insieme.

In quale modo finanziare concretamente questo inusitato “liberismo assistenziale”? Rispetto, ad esempio, ai dieci punti programmatici del centrodestra, nei quali la defiscalizzazione ottenuta con la Flat Tax sarà colmata dalla progressività e dalla liberazione di efficienze economiche presenti nella stessa realtà produttiva della nazione, qui invece si fa leva sullo Stato per dare assistenza e sostegno all’economia.

Dove trovare una copertura economica adeguata? In sintesi il Pd punta legittimamente sulla stabilità della nostra economia pubblica, sulla legittimazione europea e sulla prosecuzione delle politiche di risanamento del bilancio. Il centrodestra va nella direzione opposta, meno centrata sullo Stato e sull’Unione Europea e più sulla società civile e le piccole e medie imprese (pensiamo al piano di privatizzazioni proposto proprio ieri da Berlusconi).

Il M5S invece propone una politica economica di destra, unita a un’iniziativa sociale di sinistra. Alla fine viene di chiedersi con quale incidenza sul debito pubblico potranno essere fatte le defiscalizzazioni e le costose spese sociali che Di Maio propone simultaneamente. Qualcosa di buono, alla fin fine, sta emergendo da questa campagna elettorale.

L’Italia il 4 marzo potrà scegliere se proseguire nella linea socialista europea oppure optare per una via liberale di tipo nazionale. La terza alternativa all’opposto è una strana idea di assistenzialismo liberale, simile alla quadratura logica del cerchio che il filosofo Alexius Meinong definiva, giustamente, contraddittoria, perché può essere pensata sebbene non possa mai esistere nella realtà.

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Missione compiuta. Renzi ha fatto fuori la vecchia nomenklatura komunista.

Gentiloni chi? Primo giorno nella pelle del PdR: Renzi va dalla D’Urso e guarda caso non nomina il premier. Sfoltita anche la pattuglia di gentiloniani in Parlamento: il segretario si rimette in prima fila. Ma prova a recuperare Cuperlo. Indovinate scritto da chi? ma dalla  Angela Mauro Inviata speciale – Huffpost Italia

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“Gentiloni chi?” (c’era bisogno di sottolinearlo?) è un’invenzione bella e buona dell’articolista, da tempo specializzata in attacchi ed insinuazioni antirenziane.
Ho ascoltato la trasmissione, non ricordo se ha detto o meno il nome di Gentiloni. Renzi ha parlato del programma, ha risposto alle domande che gli venivano fatte.
Forse non ha fatto il nome di Gentiloni, ma forse neanche quello di Martina, di Del Rio,di Franceschini o di altri leader PD. Quel che è certo è che ogni volta che se ne è presentata l’occasione, Renzi ha difeso e rivendicato con forza l’operato di Gentiloni e del suo governo, sottolineando esplicitamente la continuità con il governo che in precedenza era presieduto proprio da Renzi. Invece (altra fantasia dell’articolo) nella trasmissione Renzi non ha proprio parlato di Cuperlo.

La prosa di questa donna ha qualcosa di patologico. Capisco avere idee politiche, ma avere vere e proprie fissazioni è segno di disturbo mentale.O è segno di stipendio apposito. Mi chiedo sempre se percepisca anche quello dell’huffington “vero”, cioè quello dem americano. Penso di sì, ma che di là non capiscono cosa dicano qui. Opinionisti come lei che sanno tutto e si vede, stanno dando un contributo importante perché questo paese finalmente possa entrare in una fantastica età dell’oro Non vedo l’ora di legare il mio cane con la salsiccia e fare festa tutto l’anno giuro che la invito.

Cualcuno doveva pur scegliere i candidati …. chi critica Renzi e la direzione del PD per come hanno fatto delle scelte ….prima di parlare dovrebbe guardare come sono state fatte nel partito in cui crede……. L’inviata speciale che ha fatto questo articolo con la sua immaginazione non mi sembra tanto speciale …

L’Italia impazzisce per un evasore condannato e riconosciuto colpevole di quasi tutti i reati,accetta razzisti che hanno trafficato in diamanti criticando i furti degli altri e tu ti scandalizzi per uno che si è solo dimesso dal governo invece di morire? Io sono un renziano e nonostante non approvo tante sue scelte ma almeno, nella melma in cui si dibatte la classe politica italiana ormai da troppo tempo, è l’unico che non abbaia alla luna con promesse mirabolanti ed anche, a volte, con una certa onestà!!!!!!!!!

Comunque cara Mauro:Missione compiuta. Renzi ha fatto fuori la vecchia nomenklatura komunista. Questo avrà inevitabilmente un costo in termini elettorali. Renzi non è di sinistra? Se per sinistra s’intende un sistema basato su un’ideologia che NON HA ANCORA RECISO IL CORDONE OMBELICALE da cui è originata allora sì, Renzi NON è di sinistra.Ora presenti il programma e da questo giudicheremo quale sarà la sua tendenza.Forse qualcuno pensa che con Bersani D’Alema Gotor Fratoianni e compagnia cantando il PD arriverebbe al 40%? Alle europee c’è arrivato, ma siccome sono rimasti KOMUNISTI , almeno nella TESTA, non hanno partecipato all’inevitabile tentativo di rinnovamento a allora RENZI, giustamente, li ha fatti fuori.

 

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SE LA VECCHIA NOMENKLATURA E I GIORNALISTI AMICI SONO SCONTENTI DEL PD… vuol dire che siamo sulla strada giusta. Basta con i dinosauri e le mummie.

Enrico Letta: “Tragici errori sulle liste. Il Pd corre verso l’abisso”

“Sono attonito per quel che è accaduto. Sia per il merito che per il metodo: durante questo fine settimana si è consumata una vicenda dai contorni tragici”. A parlare, in un colloquio con La Stampa, è l’ex premier Enrico Letta, e la vicenda a cui si riferisce è lo strappo sulle liste elettorali del Pd.

“Ricevo reazioni indignate da tutta Italia: non mi capitava da tempo…”, dice Letta. “Leggo i sondaggi e non soltanto per quelli, sono preoccupato”, aggiunge l’ex premier, sostenitore di Andrea Orlando pur non essendo iscritto al Pd. “Nel rapporto con l’opinione pubblica”, aggiunge, questa vicenda si traduce in un altro insperato e immeritato regalo a Berlusconi e ai Cinque Stelle. Una incredibile corsa verso l’abisso”.

Disse colui che fu TROMBATO da dalemiani e bersaniani (altro che renziani che allora erano piccola minornaza). Patetico, fu “cacciato” in pratica da TUTTO il SUO partito perché si era IMPANTANATO nelle riforme dentro ai palazzi romani dove lo zio gianni era l’omino di collegamento del’eterno inciucio destra-sinsitra che ha trascinato il Paese nel letame da almeno 30 anni. Ha e stato Renzi ah ah ah ah questo signore che critica Renzi ha avuto l’occasione di governare questo paese ( insieme allo zio che era con berlusconi ) ha fallito e ora critica mi sembra uno dei 5 stelle che criticano e poi quando  governano fanno la figura come sta facendo il sindaco di roma.Secondo te caro Letta, Renzi, con tutti i difetti individuali che può avere Renzi, chi avrebbe dovuto candidare? D’Alema, Bersani, Gator, Orlando, l’ex magistrato pugliese, Cuperlo, Grasso, Boldrini ? Eheheh sto Renzi che non azzecca mai una giusta. Eheheh mannaggiaa Renzi. Non sono di sinistra sinistra.. ma se dovessi avere una preferenza si chiamerebbe MATTEO RENZI tutta la vitaaaaaaa. Non meritate niente di altro, ma niente !!

E guarda che per quanto attiene la composizione delle liste il più pulito c’ha la rogna, nessun partito è stato esente da lotte intestine e contestazioni violente della base e degli esclusi da LeU al M5S (che pur avrebbe dovuto usare un metodo a prova di bomba che avrebbe dovuto escludere contestazioni che invece sono state molteplici) alla destra tutta dalla Lega fino a Forza Italia passando per il PD.E’ sempre la stessa storia e non che la vediamo da fuori non abbiamo elementi per fare distinzioni possiamo limitarci a osservare disgustati ma non certo sorpresi per tutto ciò.

E non mi venire a raccontare che la situazione del PD è peggiore di quella delle altre formazioni politiche.Solo guardando in casa 5 Stelle se ne son viste delle belle.
Il Movimento ha scelto come suo solito di perseguire la strada delle votazioni on line, il problema si è però presentato più a monte nella definizione delle liste di chi si sarebbe presentato davanti al voto elettronico della rete.
Il Movimento aveva presentato un decalogo delle condizioni e caratteristiche che ciascun candidato a prender parte alle Parlamentarie avrebbe docuto avere per essere incluso nella sfida.
Sappiamo che migliaia di candidati sono stati esclusi apparentemente senza motivo ed in alcuni casi altri sono stati al contrario inclusi pur avendo comunicato di non voler più concorrere alla sfida e non avendo completato la presentazione della documentazione richiesta come pre requisito.
Tutto ciò è solo una clamorosa fake news? Per quanto ne sappiamo no, e si starebbe costituendo un comitato degli esclusi pronto ad andare davanti al tribunale per chiedere l’azzeramento delle pre selezioni e quindi del voto on line successivo.
Andranno fino in fondo? Otterranno dalla magistratura una sospensione di efficacia sul risultato delle Parlamentarie? Non ne ho idea, ma se accadesse sarebbe clamoroso e grave per l’immagine di un Movimento che aspira a guidare un paese complesso e pieno di problemi come l’Italia!

Ma non era andato in Francia ad insegnare? Adesso che Renzi ha fatto fuori i suoi protetti, scende in campo. Io Letta me lo ricordo solo per l immobilismo del suo governo e per aver iniziato il traghettamento di clandestini dalla libia, su ordine di Bergoglio. Non mi sembra che la presenza dei sabotatori seriali della linea del partito,come l’area a cui Letta si riferisce,abbia portato a grandi risultati.Sono anni che criticano a prescindere ogni decisione della segreteria.Il PD sarà più forte perché più coeso.Amen.Dai, dai, Enrico, con te stavamo freschi. Ti ricordo che tu e quella banda di incapaci siete riusciti a perdere delle elezioni stra vinte.

Siamo in una situazione simile a quella che si manifesta quando gioca la nazionale di calcio “ siamo tutti mister “ ognuno dice la sua con le proposte più strampalate . Confesso per che mi piacerebbe vedere una lista fatta dal solone di turno che poi risultasse gradita da tutti gratificata da aggettivi e portata ad esempio di correttezza democraticità e via discorrendo. Ma qui parliamo di fantasilandia.

Letta? Quello delle “Larghe intese”??? La composizione dell’elettorato deve poter cambiare e attrarre i giovani con una rappresentanza meno legata al passato è questo che aveva portato Renzi alla segreteria e le liste sono il risultato di quelle stesse intenzioni. La politica del governo non è cambiata rispetto alla tradizione e le riforme sociali messe in atto rispondono a istanze di sempre che nessun governo aveva mai realizzato a partire dagli 80 euro, al problema degli esodati, al Dopo di noi, all’aumento delle pensioni, ai contratti, ecc… Vittorie ? Il 40,9% al referendum con mezzo partito che votava no è stato superiore al 40,8 delle europee. Alle amministrative il 56% dei comuni è del Pd e se si è perso in alcuni comuni come Torino e Roma è perchè le destre hanno votato m5s o viceversa ai ballottaggi….ahhahaahah!!!… Nessuno sa come andrà al voto, ma gli indecisi e gli astenuti sono una parte del corpo elettorale che sfiora il 40% e non sono rilevabili prima dei seggi, quindi…. Vorrei ricordare che alle europee i sondaggi davano il PD almeno 10 punti sotto…….!!!…No Renzi non prenderà nessuna tranvata perché si è messo in una botte di ferro. Se il pd terrà alle elezioni, il merito sarà suo. Se il pd perderà voti, si agevolerà il processo da lui ideato di crearsi un partito personale di cui essere il padrone assoluto, una poltrona di comando garantita per decenni.

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Che scriva Lombardi o che scriva Giggino ‘o candidato, cambia poco: i testi li scrive sempre lo staff comunicazione.

Il potere, la politica. E noi.Interessante articolo in cui la Lombardi, accusando altre persone di volere un posto in politica, promuove la propria candidatura per il posto di governatore del Lazio.Patetico.

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Ma allora avevo ragione. Fino a qualche tempo fa ci propinavano ogni giorno la fuffa di un sinistrato; da qualche tempo HP da estrema sinistra e passato a fare la ruota di scorta del falso quotidiano di travagghio, pompando senza sosta propaganda per il grulloidi. Non sarà che il loro mentore dalema, capendo che il suo minipartito non prenderà voti nemmeno dai parenti dei candidati, spera di danneggiare il PD facendo propaganda per i 5stalle?

Mai letto un articolo più vago e sono buono, l’unica evidenza è che lei si presenta come presidente della regione Lazio, a cosa rinuncia, bho? è evidente che per chi aspira alla visibilità politica una carica di Governatore del Lazio è molto più importante che essere uno dei tanti parlamentari che vale uno, buona avventura, lei si presenta con altri candidati, magari avremo la percezione reale di quello che pensano gli elettori romani e laziali in genere della esperienza dei 5stelle al comune di Roma, dove la Lombardi ha giocato un ruolo primario con la cerchia che ha messa in piedi. Mia cara grulla di fatto e movimento.Occorre essere onesti e brutali, senza tante ipocrisie e giramenti di parole.E’ un momento di forte crisi economica e uno stipendio da onorevole è quanto di max si può desiderare.
Senza contare tutti gli altri benefit e ………gli omaggi che circolano.
Scommetto che tante posizioni sarebbero meno ricercate se la remunerazione fosse quella di un ordinario stipendio da 1.300 €.
Tante chiacchiere e tanti ideali sono solo la foglia per coprire i propri personali interessi e quelli dei “sodali” di partito.
Chiarito questo, l’interesse del popolo elettore viene dopo….molto dopo;
e poi è da vedere gli interessi dei lobbisti che chiaramente sono riconoscenti quando si appoggiano i loro affari……e per quali straordinari motivi ( “unta dal grillsmo” ? ) pensi di essere salva dal desiderio di potere e/o dal poterti considerare tale???? anche tu credo abbia iniziato ad avvicinarti alla “politica” (tra virgolette perchè penso che l’inizio della tua carriera con il “vaffa” non sia proprio definibile politica almeno nel suo senso più alto come mi sembra tu voglia ora interpretare…!!!) per trovare magari molto più modestamente uno sbocco e poi a poco a poco (forse..chissà) anche tu come tutti gli essere umani non credo sia indifferente dalle lusinghe e dal piacere del potere..quindi molto sommessamente ti consiglierei di pontificare di meno….!!

La  Lombardi conosce la parola autoreferenzialità ? Incredibile .. se la predono con la politica come se fosse il potere .. dicono questo in un mondo capitalistico, governato appunto dal denaro, non dalla politica .. per loro il denaro sono quelle croste di formaggio che tirano ai politiici, ehh ? Incredibile che i 5S non riescano ad andare oltre questa prugna secca. Che si tira dietro la più mostruosa delle contraddizioni su cui la lombardi inciampa senza manco accorgersene. Se “il potere corrompe, il potere fagocita, il potere ti tira dentro di sé”, checcistaiaffà, a lombà, da quelle parti ? Insomma, un temino di 5 elementare sarebbe di sicuro meno agonizzato di questa arrampicata sugli specchi delle vette del pensiero politico contemporaneo .. poveri noi, povera Italia

ORA.Cara Roberta, so di essere noioso ma entrando nel vostro mondo e modo d’essere,ricordo ancora ricordo con molto dolore il momento in cui , tu e Grimi, avete rifiutato di fare , quello che voi se il Presidente vi darà mandato , chiederete a qualcun altro.., cioè di supportare da esterni il governo , dando la fiducia ai punti che Bersani aveva in programma e con concordavate! Eravate inesperti, rampanti, orgogliosi .. e abbiamo subito 5 anni di cose fatte male!! Ricorda che i 5 stelle saranno costretti a fare , se mai gliene daranno la possibilità, quello che voi da gradassi avete rifiutato!!! Te ne sei pentita! In politica ci si può e si deve fidare di qualcuno.. Tutti possono sbagliare e come avete potuto constatare è molto difficile essere d’accordo su tutto!! In bocca al lupo!! carissima , forse non hai capito che è entrato Alfano ed e’ arrivato Renzi perché i 5stelle hanno rifiutato una collaborazione che ORA I 5 stelle SARANNO COSTRETTI A CHIEDERE A CHIUNQUE. AVREMMO AVUTO LA MAGGIORANZA ASSOLUTA ! Bersani si è dovuto dimettere perché Napolitano per fare la legge elettorale ha dato l’incarico a Renzi. Ricorda? SEMPRE CHE L’INCARICO DI FARE IL GOVERNO MATTARELLA LO DIA AI 5 stelle! Potrebbe darlo a chiunque e loro rimanere al’opposizione!!

Certo i fratelli di Genova a 5 stelle capiscono sempre tutto. Giggino il coniglio ripetente non capisce le mail, ma a Roma aveva capito che c’era 1 miliardo di sprechi, “dateci fiducia, faremo rinascere la capitale” all’anima! manco un euro hanno trovato, ATAC in fallimento e Roma invasa dalla monnezza. Sempre Giggino aveva intuito che Nigel Farage sarebbe diventato il primo ministro inglese, ah.ah.ah gli ha portato proprio sfiga, oggi invece ci dice euro si, euro no, nel paese dei cachi, solo li Giggino potrà ricevere l’incarico da primo ministro.

SERVE COESIONE:complimenti! Lei usa una parola bellissima: “coesione”! Ecco, magari lo vada a dire a chi ha fatto dello slogan “o noi o loro” il proprio manifesto …
Riguardo poi le “malefatte bancarie” forse lei ha saltato il pezzo dove si dice che: ” … attivazione il 17 novembre 2008 di un pacchetto di aiuti economici pari a 5,1 miliardi di dollari (dei quali 2,1 miliardi a carico del Fondo Monetario Internazionale (!) ed i rimanenti 3 miliardi a carico dei paesi nordici), in modo da limitare il deficit di bilancio ed aiutare la creazione di banche nazionali (perbacco! Anche loro sono stati costretti ad aiutare banche e bancarottieri!); implementazione di misure di austerità (!) per consolidare la parte fiscale;attivazione di un prestito che sarebbe servito a ripagare una parte dei depositi esteri quasi azzerati in seguito alla crisi (pari ad 1,2 miliardi di euro ricevuti dalla Germania) … Coesi solo con chi dico io, se e quando lo decido io … Un po’ bizzarro come concetto di coesione.
Mi ritorna in mente il famoso incontro in streaming con Bersani (non con Verdini) dove tutta questa voglia di procedere compatti e coesi non mi sembra si sia vista: “Non daremo nessuna fiducia, né ora né mai”, pronunciato da chi ora scrive l’articolo, non assomiglia per niente ad un appello alla coesione …
Peraltro mi pare che neanche con “la gente” ci sia granché voglia di essere coesi, se si continuano ad usare epiteti come “pidioti” …Come vede non ci sono gli estremi per propinare una morale.

SPERIMENTARE.Poi che lei voglia prima “sperimentare” gli altri e poi emettere un giudizio è del tutto legittimo. Io però sono del parere esattamente opposto e, come me, sembra che pressoché in tutto il mondo la pensino alla stessa maniera. Che i giovani vadano “coltivati” è cosa buona e giusta; tutt’altra cosa è gettarli a mare senza prima essersi accertati che sappiano nuotare.
Mi permetto anche di ricordarle, sempre “pacatamente”, che lo slogan “fuori i politici di professione” fu lo stesso di Berlusconi quando scese in campo nei primi anni ’90. Disse che lui non aveva mai fatto politica, che era un imprenditore di successo e che quindi conosceva ciò che occorreva per l’economia italiana. Quindi, come vede, non è neanche una novità nel panorama politico nazionale.Tra l’altro, aspetto con ansia di vedere la proposta di squadra di governo (tutti nominati …) che metterà in campo Di Maio prima delle elezioni, come lo stesso Di Maio ha promesso.

E se uno guarda al resto d’Europa. E del mondo, non può non notare che personaggi come Rajoy, la Merkel, Theresa May, ecc. (Macron è troppo giovane …) è tutta gente con una lunga carriera politica, ed un lunga esperienza alle spalle. Viene spontaneo pensare che la regola del ricambio continuo non sia affatto considerata un valore dalle altre parti.
Poco prima di finire il suo mandato Obama, in un discorso alla Rutgers University, pronunciò queste parole: <<Sapete, è interessante notare che quando ci ammaliamo vogliamo che i dottori abbiano effettivamente frequentato la facoltà di medicina e che sappiano di cosa stanno parlando. Se prendiamo un aereo vogliamo che il pilota sia capace di pilotare. E, nonostante ciò, nella vita pubblica pensiamo invece “non voglio uno che l’abbia già fatto prima”>>.Voglio dire, il fatto che per lei sia un valore non significa che lo sia in assoluto …

CONCLUDENDO SUI DUE MANDATI:Ma no non lo dica neanche per scherzo, mai potrà mettere in atto una minaccia simile, Giggino il coniglio ripetente si sentirebbe orfano e senza punti di riferimento. E poi che male ci sarebbe, lui come capo indiscusso si è dato un massimo temporale di 10 anni, alla prossima occasione o cambia la regola dei due mandati o stabilisce uno stipendio al capo della setta, mica può ritornare a fare il disoccupato.AH AH …TRA 5 ANNI SI RIPRESENTERANNO..PERCHE’ AVRANNO CAMBIATO LE REGOLE..E NON E’ LA PRIMA VOLTA…QUESTI ACCATTONI CHE PRENDONO PER I FONDELLI ALTRI ACCATTONI..IL LORO ELETTORATO…MI CI GIOCO IL LAVORO DUE CASE ..SE NON SARA’ COSI’…..BASTA VEDERE CHE NON HANNO ANCORA PRESENTATO NESSUN CANDIDATO…POVERA ITALIA…NON VEDO L’ORA CHE VINCIATE..ALMENO SMETTERETE COI BLA BLA.. E VI DEDICHERETE AI FATTI…TROPPO FACILE PARLARE….MANDARE AVANTI L’ITALIA NON E’ COME FARE 4 CLIK…LE LACUNE ENORMI DI QUESTI RECLUTATI AL CERCALAVORO CERCASTIPENDIO..RIMANGONO INTATTE ANCHE SE LI FANNO PRESIDENTI DI TUTTO

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Certo che avevamo capito il perché della scissione.Dentro il PD ha guida RENZI eravate già a casa e cercavate un lavoro, ora ci mana poco il 5 marzo l’ufficio di collocamento e tutto vostro.

Pietro Grasso contro Matteo Renzi: “Il Pd non è più sinistra, è il PdR. Avete capito il perché della scissione?”

Il leader di LeU apre la campagna elettorale a Palermo e auspica un “risveglio delle coscienze” alle urne

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La scissione tu pensavi che ti servita per avere una poltrona più grande ora la realtà e altra cosa,e sai che ti troverai col culo per terra, altro che storie.Ma. Perché mai Renzi avrebbe dovuto offrire a Grasso una poltrona simile a quella che pensava d’essersi procurata adesso? a forse dei meriti particolari? Si è forse distinto per qualcosa? Tra l’altro se n’é andato prima ancora che si parlasse di candidature. Gli hanno offerto un ipotetico incarico prestigioso e a subito cambiato bandiera, senza pensarci due volte. Direi che Renzi non gli a offerto alcunché a solo fatto bene.Dai, fra poco più d’un mese sarai qui a commentare la vittoria di Renzi.E dovrai cercarti un lavoro, o forse no,o cazzo vero non hai mai dato le dimissioni dalla magistratura,pero bisogna vedere se i tuoi vecchi colleghi ti vogliono.  Non prendertela, è il destino di chi non capisce nulla di politica.RIBADISCO.La scissione è semplice da spiegare, Grasso,Bersani,D’alema e altri non avrebbero avuto più un lavoro,falliti perché  il lavoro a sbafo in politica per loro e scomparso svampito nella prossima legislatura.

La geriatria di sinistra è ridicola Renzi ha semplicemente continuato a ringiovanire il partito e chi aveva agi e stipendi garantiti avrebbe voluto continuare a mantenerli. Il rispetto per il popolo è capire quando è meglio farsi da parte e dare spazio a chi vuole costruirsi un futuro e non celebrare il passato. Pane e Berlinguer non ha senso dopo 40 anni dalla sua scomparsa. Nessuno ormai lo conosce più e ricordarlo è solo retorica che non può far presa sulle generazioni successive e soprattutto sui giovani che non hanno la più pallida idea di cosa sia stato il PCI e il comunismo italiano. Il PD deve trovare i suoi miti e Renzi è già un mito ed è già nella storia del paese per quanto possa suscitare invidia e avversione negli avversari e anche nei suoi compagni……ahhah!!!..Tu sei solo antipatico e borioso #Grasso. Noi sostenitori auspichiamo un partito di Matteo Renzi, senza giuda della minoranza , 1° tempo e secondo tempo. Lei è un pallone pieno d’aria che presto si sgonfierà, non ha neanche un’unghia di Renzi. Banale , retorico, senza idee.Ha sputato sul piatto che le ha dato molto, ha apostrofato il Pd in modo indegno in Parlamento.Ha lavorato contro partito di governo , mentre era ancora presidente Consiglio Senato di quel governo.IN PIENO CONFLITTO INTERESSI.ADDIRITTURA , NE E’ DIVENTATO LEADER. E MUOVE ACCUSE A RENZI?? SENTI CHI PARLA.

Non é vero che Renzi non é più di sinistra, é talmente bravo che é ambidestro. può parlare con tutti o nessuno.Tutto il resto non serve all’Italia, tutto il resto serve soltanto a persone che vogliono stare seduti su una Poltrona che spinta dal peso di chi ci sta sopra fuoriesce denaro, che non significa amore per lo Stato, ma arricchirsi senza fare niente e parlare male degli altri.Non tralasciando chi invece, senza tenere il banco vuole vincere e vincerà su tutti e tutto.

Avete sot occhio la parabola di Simone nella bibbia,Giriamola al giorno d’oggi e sul PD. Dice sarai Pietro e mi rinnegherai, sapendo di mentire ! Il Partito Democratico è, sarà sempre Centro Sinistra, da quando il Ponzio Pilato, se né lavato le mani , se qualcuno, tenta di negarlo è colui che sa di non sapere !

 

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