Archivio mensile:aprile 2018

L’UNICO FICO CHE DIGERISCO.Un’alleanza con chi non rispetta la democrazia?MAI.

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Prima di iniziare qualsiasi consultazione, il presidente Fico farebbe bene a mettere la parola fine alle menzogne e bufale del suo partito sui furbetti di Rimborsopoli.

In queste ore, infatti, gli italiani vedono che a rappresentare il Movimento 5 stelle nei telegiornali è tornata la senatrice Barbara Lezzi, beccata dalle Iene a ritirare i bonifici e sbugiardata anche dalla sua stessa banca.
Per mesi durante la campagna elettorale Di Maio ha detto che da loro “le mele marce vanno via”, ma ora che il voto è passato non soltanto non hanno preso nessun provvedimento, ma quegli stessi furbetti tornano ad essere il volto ufficiale del Movimento 5 stelle.
Altro che via, vanno in tv! E queste sarebbero le basi del confronto parlamentare? Tutti i furbetti di Rimborsopoli siedono nelle poltrone che gli ha dato il Movimento 5 stelle con le candidature blindate, nessuno ha rifiutato la proclamazione, nessuno si è dimesso. E le cause per danno di immagine annunciate in tv da Di Maio durante la campagna elettorale? Mai pervenute. Su questa presa in giro, innanzitutto a danno degli stessi elettori M5s, Fico farebbe bene a dire qualcosa.

E UNA QUESTIONE DI DEMOCRAZIA! POI COME GIÀ SCRITTO TANTA VOLTE

Come ho già detto, per me i cinque stelle possono arrivare anche a dire che negli ultimi anni abbiamo fatto “grandi cose” e che siamo tutti statisti, Renzi compreso. Possono anche cambiare il loro programma col nostro. Benissimo (malissimo per chi li ha votati casomai). Gli insulti che ci hanno rivolto contano, certo, ma non è quello il punto. Contano le divergenze su conti pubblici, visione del Paese, lavoro, economia, Europa. Ma non è neppure questo il punto. Per me, prima di sederci al tavolo per discutere con chiunque di loro, dobbiamo pretendere che straccino quella vergogna di contratto incostituzionale con la Casaleggio Associati che prevede che gli eletti che dissentono dal “capo” debbano pagare migliaia di euro ad una società privata il cui ruolo esula dalle regole della democrazia rappresentativa. È una questione pregiudiziale fondamentale e, per me, insuperabile.

VINCITORI NON SIAMO PIÙ IN CAMPAGNA ELETTORALE

Ma mi sembra che Salvini sia ancora in campagna elettorale.Non può incolpare chicchessia, la coalizione ha il maggior numero di voti, ma non ha vinto, non è in grado di governare senza alleanze.
Falliti i tentativi del presidente Mattarella, falliti i tentativi della Casellati, sui due ” vincitori”, ma senza maggioranza, non ha da amareggiarsi se si tentano altre strade.
Oltre tutto vero è che il CDX ha più voti, ma i singoli partiti sono ben lontani, la lega il 17%, e dopo le elezioni in Molise, pure peggio, vero è che ha vinto il CDX , ma in una ampia coalizione, compresa una lista civica.
In Molise, Salvini, ha poco più dell’8%, se il PD piange, la lega non ride.
Quindi Salvini la smetta di dire che ha vinto.
Il tentativo di Fico, su mandato di Mattarella, in fondo che piaccia o meno, è limitato al movimento e al PD, praticamente i primi due partiti, usciti dalle urne, non ci trovo scorrettezze istituzionali.
Mi sono limitato ad un commento, il PD con il movimento, dopo come ci hanno trattato, anche no. # senzadime

Per ora è il minimo sindacale per continuare, soprattutto PER TENTARE DI NON PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA ROTTURA..

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Lo sfascio della politica è figlio della condotta che pretende di piegare il sistema istituzionale ai propri calcoli. Non dimentichiamolo.

Ho imparato a capire in anni di osservazione attenta della politica che in Italia esistono due tipi di politici: i professionisti del consenso utile subito e poi ci sono i politici meno applauditi oggi, ma che lavorano per costruire un ponte tra il consenso di oggi e quello di domani. I primi sono concentrati su una continua rincorsa elettorale del facile consenso e non sono spinti dall’idea di interesse generale per il paese. Ma se optiamo per i primi il nostro stato sarà destinato a essere come una vettura guidata da un conducente spericolato, lungo una strada piena di dossi e tremendamente accidentata. Lo sfascio della politica è figlio della condotta che pretende di piegare il sistema istituzionale ai propri calcoli. Non dimentichiamolo.

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Sullo sfascio della politica ha detto tutto benissimo il grande professor Sergio Fabbrini domenica scorsa sul Sole 24 Ore: “Ciò che è mancato in Italia è un’opinione pubblica organizzata consapevole che la riforma delle istituzioni costituisce la condizione necessaria (anche se non sufficiente) per dare stabilità politica al paese (come è avvenuto, peraltro, con le riforme dei governi comunali e regionali). La riforma costituzionale è stata sconfitta da una strategia basata su di un’idea sbagliata, oltre che superficiale. Le cui conseguenze oggi paghiamo. Naturalmente, occorre combattere la corruzione politica, contrastare l’abuso del potere, favorire il ricambio delle rappresentanze parlamentari. Tuttavia, se non si riformano le istituzioni, tutto ciò non basta per migliorare la democrazia italiana. Come è avvenuto spesso nella nostra storia, il radicalismo (dell’anti-Casta) e il conservatorismo (delle istituzioni) si sono alleati per lasciare le cose come stanno”. Perfetto.Ed eccoci allo sfascio della politica  Non dimentichiamolo.

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IL MOVIMENTO GRILLINO NON C’È PIÙ.In cinquanta giorni Casaleggio e Di Maio hanno liquidato tutto: ormai sono solo cacciatori di poltrone.

IL MOVIMENTO GRILLINO NON C’È PIÙ.

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Un po’ presi dalla cronaca politica e dalle passeggiate a piedi di Fico, con venti uomini di scorta, si è forse trascurata una cosa: la liquidazione dei 5 stelle operata da Di Maio e Casaleggio.

Cerchiamo di riassumere. In dieci anni il comico genovese, ricco solo di Vaffa, di offese a chiunque, di espulsioni e di stramberie apprese in rete navigando la notte alla ricerca di originalità, aveva portato il Movimento al 32 per cento.

Giunti a questo punto, lui si è fatto un po’ da parte, e la palla è passata a Casaleggio e al suo robottino Di Maio. Sono bastati cinquanta giorni di trattativa per arrivare a palazzo Chigi (impresa chiaramente impossibile) per liquidare il Movimento.

Tutti gli altri partiti sono mafia e corruzione? Sì, ma ci si tratta.

Il reddito di cittadinanza, tratto distintivo del Movimento? Benissimo, ma possiamo anche lasciar perdere.

No Tav, no grandi lavori, no qualsiasi cosa? Be’, possiamo discutere.

Faremo un referendum sull’euro? Possiamo lasciar perdere. Anzi, siamo per l’euro e per la Nato. Va bene persino la flat tax (non ci avevamo pensato), purché sia progressiva (e qui la vecchia e congenita stupidità del Movimento riappare).

Oggi, a parte la massa di incompetenti (al limite dello scandalo) che sono finiti in parlamento al seguito del Movimento è difficile dire che cosa distingua i 5 stelle da qualsiasi altra formazione politica. Forse solo un po’ più di confusione.

Il famoso contratto, predisposto da professori, è un insieme di buoni pensieri: mancano solo l’amore per la mamma e per le fragole al vino bianco. Il  resto c’è tutto. Non una riga, però, su come finanziare questi bei propositi.

Dal Pd i più volonterosi (e assetati di poltrone) dicono: vediamo le carte. Ma quali carte? Ormai, c’è solo aria fritta: il lavoro, i poveri, i giovani, la pace nel mondo. Tutta roba che raccoglie, detta così, un consenso universale.

Ma il punto rimane quello indicato prima: dove è finito il Movimento? E’ sparito insieme alla scomparsa del reddito di cittadinanza, la sua più colossale sciocchezza, ma anche la sua arma elettorale vincente, il tratto distintivo.

Quello con cui il Pd dovrebbe andare a trattare è un’altra cosa. Non è più un movimento eversivo, non vax e no euro, ma solo un movimento politico qualunque, gestito però da dilettanti.

Il Pd, provare per credere, a questa roba può chiedere tutto quello che vuole: concederanno tutto. Pur di arrivare finalmente al governo e cominciare a ripagare gli amici che li hanno aiutati a arrivarci.

Capisco Grillo che se ne sta sulla sua collina genovese un po’in disparte. I suoi “meravigliosi ragazzi” non sono più tali. Sono solo giovani sbandati alla caccia di stipendi e poltrone. In soli cinquanta giorni hanno svenduto tutto quel patrimonio di bestialità che lui aveva pazientemente accumulato e che li avevano portati al 32 per cento.

Il diavolo fa le pentole, ma dimentica i coperchi.

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C’È CHI NON DICE NO:E’ importante imparare a dire No. A volte ci sono molte ragioni per cui dovremmo dire di no, tante quante dovremmo dire di sì. E come dice il nostro Renzi, in questo nostro incontro con i 5*… le ragioni del No, prevalgono.

Franceschini: “Il Pd deve confrontarsi con M5s, non si può dire solo no”

Timida apertura dei renziani. I Dem fa Fico alle 14.30

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Franceschini spiega come, a suo parere, sia necessario “tentare questa strada senza pregiudiziali. Mettiamo in campo le proposte del Pd e il programma come ha iniziato a fare Martina. Vediamo se c’è uno spazio di confronto basato sui programmi. Certo, se ci rivolgiamo solo alle spalle, è chiaro che la collaborazione è impensabile”. Quindi, chiede Repubblica, sarebbe accettabile anche Di Maio premier? “Andiamo per gradi.E non fatemi ridere . Vediamo – replica Franceschini – i programmi e anche come si può realizzare un’intesa. Esistono i governi politici, l’appoggio esterno, varie formule. Certo, se esisterà un interesse a formare un governo, allora più sarà stabile e meglio sarà”. Ma un accordo del genere si potrà fare senza il consenso di Renzi? Certo che no che sia chiaro a tutti. A tutti però io dico: fermiamoci e parliamo: Ci si ascolti reciprocamente”. Ma se fallisce l’esplorazione di Fico, ci sono altre strade per formare un governo? “Non mi sembra – conclude Franceschini – che il clima dei rapporti tra le forze politiche consenta di far nascere un governo di tutti. E fatico a vedere una maggioranza in cui stanno insieme noi, Di Maio, Salvini e Berlusconi. Questa è l’ultima speranza che c’è”.

FRANCESCHINI. LA SOLUZIONE E’ DETTATA DALLA COSTITUZIONE, e sicuramente Mattarella la farà applicare: la forze politiche possono solo decidere se partecipare o meno ad un Governo, mentre LA SCELTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SPETTA ESCLUSIVAMENTE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, il quale successivamente nomina anche i Ministri, su indicazione del Presidente del Consiglio, In base a questo dettato costituzionale Mattarella sta cercando le forze politiche disposte a dar vita un governo, SENZA ARROGARSI SCELTE IMPROPRIE, La prima ricerca della Casellati è andata a vuoto perché la Lega ha rifiutato di formare un governo senza la partecipazione di Forza Italia, con la quale il M5S non intende collaborare. Lega e M5S hanno esercitato un loro diritto e se ne assumono la responsabilità.
Ora è in corso il secondo tentativo, affidato dal Capo dello Stato a Fico, che deve accertare se esiste possibilità di accordo per un governo con la altre due forze numericamente autosufficienti. Il M5S ha già manifestato la sua disponibilità a formare un governo col PD, se anche il PD darà la sua disponibilità, sarà Mattarella a decidere, SENZA ALCUN VINCOLO. il nome cui affidare, l’incarico di formare il governo. Se il PD rifiuterà di concorrere a formare un governo con il M5S, se ne assumerà la responsabilità ESCLUSIVA, di cui gli elettori verranno a conoscenza, con le naturali conseguenze, positive o negative che siano.
Naturalmente le scelte IMMEDIATE conseguenti la situazione d’ingovernabilità spettano al Capo dello Stato, ma lo sbocco finale sarà scioglimento delle Camere ed elezioni anticipate…

COMUNQUE:Se i grillini appoggiano i 100 punti del programma PD non vedo perché non si debbano almeno ascoltare ma penso sia un problema di serietà loro a questo punto.

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Continua, imperterrita la strategia del HUFFPOST fuffintong di voler addossare al Partito Democratico la responsabilità di ciò che sta accadendo. E quello che sta accadendo è che i robin hood alla rovescia (flat tax) e i fancazzisti (reddito di fancazzismo) designati dal Popolo Italiano a governare l’Italia continuano a sputarsi negli occhi.

Renzi punta a far fallire Fico, il Pd si spacca e si arrabbia anche con Mattarella. Ma tutti chiedono: “Di Maio non sia premier” I renziani: “Il leader 5s ha chiuso con Salvini ma non è uomo per tutte le stagioni”. E si guarda già a un governo del presidente…By Angela Mauro.

 

 

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Ma quale Matarella ma quale responsabilità. Al Senato avrebbero una maggioranza di 2 o 3 senatori al massimo. Ma quale governo? A primo soffio di vento casca tutto e la colpa di chi sarebbe? Del Pd che avrebbe impedito il fantasmagorico programma a 5s, il reddito a gratis e altro. Se poi il Pd non si allea con nessuno è ancora colpa sua che non vuol far nascere nessun governo. Ma insomma. Piuttosto si leggetevi STAMANI le conclusioni dei saggi a 5s http://www.repubblica.it/…/punti_programmatici_m5s…/….del tipo vai avanti tu che a me scappa da ridere Decidetevi tra tutti: Il popolo ha bocciato il Pd, quindi il Popolo non lo vuole al governo, semplice. E quindi all’opposizione.

Totò avrebbe detto: “e poi dicono che uno si butta nell’astensione. Far fallire il tentativo di Fico per favorire un governo del Presidente con gli stessi partiti dell’ipotetico governo per il quale Fico ha ricevuto il mandato: M5S e PD. La verità è che si parla di cose inesistenti, quali sono questi governi del Presidente, che non ha il potere di imporre governi alle forze politiche; sono queste che nel Parlamento sono titolari del potere di indirizzo politico del Paese. Ed invece sembra quasi che questi oscuri discorsi di governi del Presidente siano motivo di de responsabilizzazione delle forze politiche USCITE VINCENTI ALLE ULTIME ELEZIONI.

Io torno a ribadire che l’unico governo possibile è di CD con l’appaoggio esterno del PD è l’unico governo che potrebbe funzionare , ma non lo dicono perchè hanno paura che la base PD si rivolti è per questo che la tirano tanto per le lunghe .
E se si guarda alla situazione è chiara , il PD si può permettere elezioni anticipate si perché toccato il fondo,non per proprio merito,ma per merito dei media&populisti bastian contrari a ciò fatto del PD, AGGIUNGIAMO  il popolo Italiano al quante bocalone il gioco e fatto,e da qui non si può far altro che risalire,visto anche il fallimento evidente delle forze politiche vincitrici.ancora prima di formare un governo,potete immaginare se governano cosa potrebbero causare. Governo con i 5S così pieni di transfughi e fino ad ieri hanno fatto fare figure di m…a al PD come ci può essere accordo, l’unica cosa conveniente per il PD è stare fuori dal governo in purgo come le chiocciole e riformarsi oppure fare qualcosa di nuovo, in fondo Salvini ha detto che non vuole il PD nel governo non che non ne vuole l’appoggio

TUTTO IL RESTO E’ solo un ulteriore rigurgito di “anti-renzismo”.
Che induce alcuni esponenti del Partito Democratico ad insistere perchè si acceda alla verifica richiesta da Mattarella, per cercare una estrema collaborazione di governo con il M5S, da gestire magari a braccetto con i traditori di Leu. Tutti sanno che quello di Roberto Fico è l’ultimo passo, senza il quale il Colle non avrebbe potuto affrontare la strada, altrettanto in salita, di un ritorno alle urne. La inevitabile risposta negativa del PD ci mostra quindi un vuoto temporale da riempire, da oggi al maggio del prossimo anno, in coincidenza con la prova elettorale che dovrà eleggere i futuri parlamentari nei 27 Paesi dell’Unione Europea. Quel vuoto sarà probabilmente colmato nei prossimi giorni, affidando l’incarico a un eminente specialista, capace di guidare un “governo di scopo” o “del Presidente”, al quale affidare per dodici mesi le sorti del Paese. Che il 4 marzo è uscito mortificato dal risultato elettorale, che ci ha regalato i peggiori partiti, guidati dai più scarsi esponenti. Come dimostra per esempio il penoso “compitino” che il Di Maio, sempre a caccia di un consenso che gli sta sfuggendo di mano, ha ieri esibito in pubblico. Una dilettantistica lista di “buone intenzioni”, che somigliano alla letterina che scrivevamo in terza elementare, promettendo di essere buoni e studiosi. “Affrontare il problema dei giovani. Affrontare il problema del Mezzogiorno.” Sembra la lista degli acquisti da fare al supermercato. Ma come risolverli? Silenzio assoluto sui rimedi e sui “temi”, come li chiama Fico. Da oggi il governo di Paolo Gentiloni è costretto contro voglia ad affrontare l’operazione “Def”, ormai improrogabile, sollecitata con qualche richiamo. Compresi i dubbi europei affiorati ieri sulla vicenda Alitalia, che potrebbe costare un miliardo alle casse dello Stato. Sono queste le importanti note che l’Europa ci invia, per farci avvertire la sua costante presenza. Nel frattempo cominceremo a chiederci quale portone sceglierà il terzo editore italiano, Urbano Cairo, per il suo probabile ingresso nell’agone della politica attiva. Le manovre delle scorse settimane, con la rivoluzione nella proprietà del Movimento e della relativa “piattaforma” Rousseau, potrebbero addirittura far pensare che tutti i passaggi siano stati già perfezionati. Comunque alla fine le cose non cambieranno di molto, tranne, qualche probabile disoccupato in più nell’ambiente dei “media”. Travaglio? Floris? Perché no? Dovranno solo riconvertirsi, convincendosi che Matteo Renzi può ancora servire all’Italia. Lo ha confermato anche Franceschini, nella odierna intervista, nella quale afferma che nel PD la sua presenza è fondamentale e determinante. Non dimentichiamo infatti che nelle assemblee dispone di tre quarti dei voti. E senza dubbio è persona concreta e competente. Non così l’ormai spento Berlusconi, e i due “dilettanti allo sbaraglio” Salvini e Di Maio. Quei due meglio persi che trovati.

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Serve un forte avanzo primario contro i rischi di una recessione.NON I GEMELLI POPULISTI

LA POVERTÀ SI COMBATTE CON LE RIFORME NON CON PROMESSE IRREALIZZABILI.

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E’ un fatto che un po’ tutti i partiti si siano presentati alle elezioni, vincendo o perdendo, con programmi decisamente spendaccioni. Già una settimana dopo, per la verità, molti hanno ammesso di aver esagerato e hanno ridimensionato le loro idee in fatto di spesa.

Però sta partendo un nuovo mantra: la lotta alla povertà. E si tratta di cosa talmente ovvia e buona che avrà certamente successo.

Il problema nasce un minuto dopo. Deal punto di vista economico esiste un solo modo per combattere davvero la povertà: e cioè fare tanta crescita. Se c’è crescita, ci sono più posti di lavoro, meno disoccupati, più stipendi e la gente sta meglio.

Ma la crescita è cosa complessa e non rapidissima. E allora si capisce che si cercherà una strada più veloce: distribuire dei soldi ai meno abbienti. E anche questa è cosa giusta. Nella società moderna, competitiva e un po’ dura, non tutti riescono a raggiungere le soglie richieste per avere un buon reddito. Si tratta, naturalmente, di misura. Misura che finora la politica italiana ha dimostrato di non avere, visto che ha messo insieme 2300 miliardi di debiti.

La storia, purtroppo, potrebbe ripetersi. Oggi la congiuntura va abbastanza bene e tutti ragionano come se questo stato di grazia debba essere eterno. Ma non è così. Anzi, più di un economista assennato sostiene che nel 2018 la congiuntura mondiale dovrebbe raggiungere il suo massimo, per poi decadere. Molti fattori sono alla base di questa analisi: il rialzo dei tassi, la fine del Qe europeo, le tensioni nel commercio mondiale e le tensioni belliche.

Se dovesse arrivare improvvisamente una breve recessione, e se essa trovasse l’Italia impegnata in grandi spese per la lotta alla povertà, sarebbe una catastrofe.

Allora non si può fare niente? Si possono prendere precauzioni. La più urgente sarebbe quella di portare il nostro avanzo primario (cioè al netto degli interessi, oggi di poco superiore all’1 per cento del Pil) al 4-5 per cento, in modo da avere un certo spazio di manovra nel caso in cui il costo del debito salga o ci siano meno risorse per farvi fronte.

Ma portare il disavanzo primario al 4-5 per cento del Pil significa rivedere l’organizzazione dello Stato: senza grandi riforme, nessuno ci può riuscire. Si torna sempre, quindi, al solito punto: prima le riforme, poi lotta alla povertà.

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MIO PENSIERO! Populisti e sovranisti sono il problema, non la soluzione.

L’ESTATE ITALIANA DELLO SCONTENTO.

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I populisti avanzano in Molise e avanzeranno in Friuli. E’ un destino, ormai, per il nostro paese? I populisti domineranno l’Italia? Non credo.

E per una ragione molto semplice: non sono la soluzione, sono il problema.

Per rendersene conto, basta dare un’occhiata ai loro programmi, cioè a quello che hanno in testa. Si tratta di scemenze mai sentite in alcun luogo, in alcun paese decente (e anche non decente). Persino l’ultimo tentativo dei grillini, un programma in dieci punti affidato a un team di professori, fa un po’ ridere. Non c’è una sola riga che possa contribuire a migliorare l’Italia e farla crescere.

Quando si dice che i populisti e i sovranisti sono il problema e non la soluzione, si intende dire che non saranno mai in grado di amministrare l’Italia. Ci proveranno, ma faranno disastri. Oppure non faranno nulla, si affideranno alla saggezza burocratica dei funzionari ministeriali.

Ma allora perché raccolgono così tanti consensi?

Forse perché la politica “tradizionale” ha fatto molta confusione?

A destra, con Forza Italia un po’ in declino, il bastone del comando è passato a Salvini, il quale non sa nemmeno che cosa sia una destra moderna. Il suo modello rimane il razzismo di madame Le Pen. E’ stato premiato, ma la soluzione dei nostri problemi non consiste certo nell’inseguire gli immigrati e ricacciarli in mare. Ci sarebbe ben altro da fare.

A sinistra, nel Pd, è successo un po’ di tutto. Dopo la fine della stagione delle riforme, bocciate nel referendum del 4 dicembre, il Pd ha infilato una via un po’ populista, sperando di cavalcare l’onda della protesta. Ma l’onda, visto che aveva governato per cinque anni, era esattamente contro il Pd. E comunque gli elettori hanno preferito, come era ovvio, i modelli originali: 5 stelle e Salvini.

Il Pd, se vogliamo dirla tutta, ha fatto anche due altri errori gravi:

1- Fino all’arrivo di Minniti agli interni, ha avuto una linea ambigua sull’immigrazione (accogliamo tutti).

2- Ha “venduto” agli italiani un’immagine non vera dell’Italia: siamo bravissimi, siamo a posto, insegneremo all’Europa come fare l’Europa. Quando tutti i dati dicono che in Europa siamo gli ultimi e dicono anche che siamo oggi il maggior problema. Oltre alla bassa crescita e al debito da paura, siamo anche infestati da populismi che per ora non si riesce a estirpare.

In sostanza, i populisti-sovranisti hanno avuto il successo che hanno avuto perché la politica tradizionale o è sparita (Forza Italia, silenziosa e assente per anni) o si è persa lungo una tangente populista (il Pd).

La destra eversiva vince perché la politica tradizionale ha rinnegato se stessa: niente destra moderna e poca sinistra liberal-democratica.

Si spera che questi errori vengano corretti.

Intanto i populisti andranno a sbattere contro il muro dei fatti e della realtà. E’ in arrivo l’estate dello scontento: niente reddito di cittadinanza, niente flat tax, niente di niente.

In questo paese, giunti a questo punto, forse non basterebbe nemmeno un Macron, figuratevi la Taverna e Fico.

 

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ANCORA LUI MA TEMO CHE QUESTA VOLTA : Bertinotti abbia ragione.

Fausto Bertinotti: “Berlusconi ha allungato la vita a una sinistra morta 30 anni fa. Io non ho eredi politici” Lo storico leader di Rifondazione, intervistato da Libero, non riconosce eredi né in Potere al Popolo né in LeU, che definisce “la vittoria del pensiero debole”

“L’avvento di Berlusconi ha ritardato la morte della sinistra politica, che si è lentamente dissolta nell’anti-berlusconismo, sostituendo al conflitto classico tra lavoro e capitale quello tra berlusconiani e anti-berlusconiani. Da lì hanno cominciato a confondersi i piani, la sinistra è diventata da garantista a giustizialista, da pacifista ad atlantista, da classista a governativa”. Lo dice, in una lunga intervista a Libero, Fausto Bertinotti. Sulle trattative per la formazione del nuovo governo, ride e commenta:

“I tentativi […] a cui stiamo assistendo sono puro avanspettacolo. Però piango anche a vedere la politica così impoverita e pensare che la mia parte è scomparsa”.

Colpa anche sua?

“È invece merito anche nostro se i comunisti italiani sono durati così a lungo, unici in Europa. Abbiamo resistito trent’anni dopo il crollo del Muro di Berlino e quaranta dopo la sconfitta del movimento operaio alla fine alla fine degli anni ’80. Ancora nel 2005, Rifondazione era l’unico partito comunista ammesso a firmare il documento del forum altermondista di Porto Alegre. Sopravviviamo solo in Sud America”.

Bertinotti afferma poi di non avere eredi.

Potere al Popolo? “Sono certamente interessanti, ma non possono essere i miei eredi perché il nostro mondo è politicamente morto”.

Durissimo invece il giudizio su LeU, in cui Bertinotti non vede “nulla” della sinistra rifondarola:

“Nella sinistra politica italiana, in ogni sua componente, in basso mancano il radicamento territoriale e l’inserimento sociale, in alto i vertici mancano di una cultura politica forte. LeU rappresenta la vittoria del pensiero debole che propone politiche di benpensanti. Anche battaglie necessarie, come quelle sui diritti civili, gli immigrati, le nozze gay, se separate dalla lotta per la giustizia sociale e l’uguaglianza, non sono in grado di costruire un’alternativa di società. Si tratta di radicali a cui manca la radicalità, come si è visto sullo ius soli, mollato sul più bello”.

Io credo che molti non abbiano capito ciò che ha detto mr. Cachemire. La sinistra, a corto di idee, si è convertita all’antiberlusconismo come progetto politico. Chi ha cercato delle risposte pragmatico ai bisogni degli italiani (Renzi e Prodi) è stato impallinare senza pietà. Ora gli anti Silvio come unico progetto politico sono migranti nei 5s.
Ovviamente Silvio è stato una sciagura per l’Italia, ma anche che ha fatto dell’antiberlusconismo un progetto politico non è stato di grande aiuto, ostacolando la nascita di una sinistra moderna e proiettata al futuro piuttosto che passato.

MA:La domanda è : ma costui che ha fatto di buono nella sua lunga vita politica ? Ha fatto finta di essere dalla parte debole della società,per godere lui di stipendi,privilegi e una pensione da nababbo.Aggiungo come sindacalista cosa ha fatto? Non ha mai chiuso un contratto fosse per lui gli stipendi non avrebbero mai avuto aumenti.E fattevi anche la domanda del perché ? Magari perché ha fatta tanta teoria da salotto buono e vellutato? Perché solo con il grande dramma della guerra si è avuta una sinistra (ed una cultura liberal-popolare) radicati nel territorio? Magari una delle ragioni risiede nella continua lotta per distruggere l’amico vicino (come succede tut oggi) ritenuto più che un avversario e per sentirsi sempre più a sinistra di qualcosa? Per favore datti e datevi una regolata, sei e siete uno di quelli che ha fatto bingo dicendo quattro scemenze per trentanni!

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Certo è che un governo della sola lega con i grillini, senza una intermediazione dei moderati, ..sarebbe un vero spasso…farebbero un casino tale che il paese esploderebbe politicamente in breve tempo.

ORA TOCCA A FICO – Nessun avvicinamento tra Salvini e Di Maio, oggi nuovo mandato esplorativo di Mattarella. Salvini chiede più tempo. Nessun avvicinamento tra Salvini e Di Maio alla vigilia di un nuovo mandato esplorativo di Mattarella, stavolta tocca al presidente della Camera.

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M5s-Lega, segnale non positivo.Ecco lo smacco. Accolto con nervosismo dai 5Stelle, che di certo non vogliono mollare la premiership e che per tutto il giorno, pur sperandoci poco, hanno atteso lo strappo di Salvini da Forza Italia: “Entro domenica sera Salvini deve farci sapere se molla Berlusconi”, era il ragionamento dei vertici pentastellati rimbalzato alla Lega.E per il Movimento 5 Stelle non è positivo. Matteo Salvini ha marcato la distanza da Luigi Di Maio. “Adesso tutti stanno tirando la Lega per giacchetta”.

Siamo come previsto alle elezioni…Il Fico o finto mandato non porterà un fico  che a finire il lavoro del Presidente diligentemente senza nessun successo. Gli italiani hanno votato per il cdx e il m5s non è andato molto oltre il 28% di analfabeti funzionali in Molise. La truffa del reddito di cittadinanza, Finlandia docet, è finita nel cesso, d’altra parte la Casaleggio&A Srl sapeva benissimo che sarebbe servito a dare un reddito ufficiale a chi lavora in nero, magari spacciando, riscuotendo il pizzo, insomma le solite cose italiane organizzate di base al sud. Il risultato straordinario il 4 marzo ha dato un reddito di politicanza a 333 dipendenti della Casaleggio&A Srl che questa volta non hanno dovuto nemmeno promettere di prendersi uno stipendio di 2500€ come nel 2013, si sa non si può fare la stessa truffa due volte di seguito.

Toninelli è un grande! Sulla flat tax enuncia: “Se è costituzionale e non svantaggia i poveri siamo d’accordo”. Come dire che rubare (il poco welfare che resta) ai poveri per regalare ai ricchi volentieri lo farebbe anche Robin Hood. Forse Toninelli pensa di finanziare welfare e servizi comer la sanità con alcune chiacchiere sulla decrescita felice non dico di che cosa.
L’idea di un governo M5S+Lega assomiglia molto ad una entente cordiale tra lo sceriffo di Nottingham e il bandito della foresta di Sherwood. Si sa da mo’ chi ci perde.

Toninelli,pensate che e la faccia più intelligente del webbe ed  ha sentenziato: se non è contrario alla costituzione, e non svantaggia i poveri siamo d’accordo, che grande competente, per capirlo dovrà aspettare che Di Maio capisca una beata mail, lui in fondo è solo il capogruppo al senato, non può essere ferrato su argomenti cosi complessi. Mi chiedo che difensore della costituzione sia mai stato, l’articolo 53 è chiarissimo:
“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.” ma se non ci fosse la costituzione, bisognerebbe avere anche un minimo di buon senso, con una fiscalità piatta al 15% ci sarebbe un beneficio solo per i ricchi, sarebbe opportuno agevolare le imprese, eliminare l’IRAP, tagliare la burocrazia, per aumentare la competitività e l’occupazione, regalare i soldi delle tasse agli alti burocrati, ai parlamentari, ai notai o professionisti in genere, sarebbe assurdo, non è detto che guadagnando molto si spendano tutti i soldi, magari li risparmiano e li tolgono dalla circolazione, ci siamo messi nelle mani dei peggiori incompetenti.

Aggiungete che secondo molti di loro, il voto contrario al referendum era basato su un’accorta disamina dei cambiamenti, oltre che una buona conoscenza della Costituzione. Oh, e anche quello sulla chiusura delle trivelle era stato dato valutando attentamente le ripercussioni economiche e internazionali, oltre che il sentimento ambientalista e l’amore per Renzi. Gli italiani ragionano benissimo su queste cose, quasi come gli inglesi con la brexit…ORA GRAZIE GOVERNATE.

Chiaramente il Paese sta andando a destra che piaccia o meno, la voglia del cosiddetto “ordine” é chiaramente visibile. E ovviamente é tutta colpa di una sinistra incapace di arginare l’Europa, di arginare l’immigrazione, di difendere I poveri, eccetera. Dimenticandosi ampiamente di dire che gli italiani sono i più anacronistici antagonisti di un qualsiasi tipo di ordine. Basta vedere dai parcheggi in città ai telefonini in macchina, alle riunioni di condominio, ma anche all’evasione fiscale cosi come agli accordi sottobanco. Anti-ordine per natura. E poi il Di Maio rappresenta esattamente quello che una volta era la destra più arretrata della vecchia DC. Esattamente come un democristiano di campagna di 50 anni fa. Mancano il senso sociale!

 

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SERVE RICORDARE CHE:Il PD ha giurato e garantito in campagna elettorale che non avrebbe mai sostenuto governi coi populisti. Sarebbe un vergognoso tradimento fare l’esatto contrario ! Sarebbe un governo abusivo, contro lo volontà popolare. Chi ha votato PD lo ha fatto perchè alternativo e contrapposto a destra e m5s.

Ettore Rosato a M5S: “Pd siede al tavolo solo se chiudete con la Lega”. Sandra Zampa: “Voti la base” I dem si interrogano sul dialogo con i 5 Stelle in attesa delle mosse del Quirinale.

Risultati immagini per Ettore Rosato a M5S

Il Pd è pronto a sedersi al tavolo con i 5 Stelle, ma la prima condizione è che il “forno” con la Lega e il centrodestra venga chiuso e accetti il nostro programma. “Io da quasi due mesi vedo un gran lavoro di Lega e M5S per sdoganare Forza Italia e comporre una maggioranza” afferma al Messaggero Ettore Rosato, sottolineando che “fin quando quel fronte non si considera completamente chiuso, qualunque approccio con il Pd lo considero una perdita di tempo”.

Se Roberto Fico avrà il mandato da Sergio Mattarella “il Pd si siederà e ascolterà”, prosegue Rosato, “il partito è quanto mai compatto sul fatto che non si può trattare con noi e allo stesso tempo con la Lega”. Dopo di che “discutere non fa mai male e lo faremo, se verremo convocati” da Fico.

E certo che questi neo FENOMENI del MO VI MENTO sono come le PUTTANE , andrebbero con chiunque, basta che paghino il LORO PREZZO.E il PD DEVE FARE LA VERGINELLA con M5S ,e Salvini la rifiuta perché ha saputo che non è illibata.

E’ difficile per il PD fare alleanze.

Purtroppo con la SX dei “diritti” che ha governato in alternanza a Berlusconi dal 95 al 2014 per periodi uguali di tempo, in Italia Produttività, PIL e Redditi Medi e salari sono rimasti fermi, mentre in tutti gli altri paesi avanzati sono cresciuti del 30-40%, mostrando una stretta correlazione tra crescita investimenti e aumento della produttività e dei redditi medi, salari e PIL come si può vedere dai link qui sotto.
Redditi medi fermi per 20 anni solo in Italia
http://ec.europa.eu/eurostat/tgm/table.do?tab=table

a causa di mancanza investimenti, ammodernamento e produttività ferma
http://www.corriere.it/…/alesina-giavazzi-7e0bdf2c-af55…

I 5S negli ultimi 4 anni si sono inventati ogni sorta di bufala e distorsione della realtà per incitare all’odio contro Renzi e il PD.

E’ vero che in politica bisogna parlarsi e confrontarsi, però è difficile farlo quando si parte da due realtà diverse e il PD non può accettare un ritorno al passato con la corsa a chi concede più benefici a debito.

Chi ha votato PD sa che può contare in Renzi e nella maggioranza del PD per far si che questo non avvenga e vuole che il PD resti coerente con le scelte per uno sviluppo sostenibile fatte con Renzi

Il PD di Renzi ha ormai rottamato la vecchia idea di “sinistra” per cui l’obiettivo della politica è andare al potere per poter utilizzare la spesa pubblica per ricompensare la propria base elettorale, che poi, nella degenerazione più recente, erano diventati “gli amici” consociativi di DX e SX, come ha scoperchiato Mafia Capitale.

Il PD di Renzi l’unica novità del panorama politico italiano ed al momento non ci sono alternative

I 5S sono anni luce distanti da questa visione, così come quelli di LeU o della DX Berlusconia e Salviniana che ancora non vogliono capire che pensando solo alla spesa si continua ad ingrassare solo gli “amici”, mentre il popolo italiano diventa sempre più povero.

La proposta pensata dall’economista 5S Tridico per finanziare RdC non è che un altro tentativo di truffare la Commissione Europea per poter aumentare di 19 Miliardi il debito pubblico ogni anno.
Non ha capito che in realtà così truffa il popolo italiano non la Commissione

Non ci sono misure miracolose, come la riproposizione del vecchio taglio della tasse neoliberista di Berlusconi che ha portato solo a delocalizzazioni e allo spread alla stelle e poi con Monti a un’estensione della povertà che non ha uguali nel mondo avanzato.

Ma solo un progetto generale complesso per tornare e uscire dagli ultimi posti di tutte le classifiche europee di competitività e benessere dei cittadini in cui siamo finiti nei 20 anni, come quello del PD di Renzi, che ha cominciato dopo 20 anni a prendersi carico non solo della ridistribuzione di benefici a debito, ma anche della creazione di ricchezza, con un piano articolato e complesso di ammodernamento del paese, in un quadro d’integrazione europea che ha bloccato la crescita del debito pubblico nel 2017, nonostante i 30 Miliardi di benefici concessi ai cittadini

E’ un risultato straordinario che non si vedeva dal 1996.

Tanto più rilevante e positivo perché con il PD di Renzi nel 2017 gli italiani hanno avuto, come nei 3 anni precedenti, 12 Miliardi per sterilizzare gli aumenti dell’IVA di Tremonti, gli 80€/mese per 11 MIlioni di lavoratori dipendenti, i bonus, l’abolizione di IMU e TASI, la riduzione IRAP e tasse, l’aumento dei redditi medi del 2,4%, l’avvio del REI con 2 miliardi e in più incentivi 4.0 per le industrie che hanno portato gli investimenti a +11% e le esportazioni a +7%

..che non dovranno restituire, come successo con Monti, per quelli avuti nei 20 anni precedenti
perchè nel corso del 2017
IL DEBITO TOTALE NON E’ PIU’ CRESCIUTO
I conti sono a posto, lo dicono FMI, OCSE, Bankitalia, ma il paese è fragile

Il PD non può che ripartire da Renzi, senza negare nulla delle battaglie fatte in solitaria per ripristinare nel paese uno sviluppo sostenibile che permetta la concessione di benefici duraturi

Quelli che si son fatti illudere ancora una volta da promesse mirabolanti e hanno votato 5S o Lega, istigati da opinionisti faziosi che vivono e prosperano con la schiena prona per essere chiamati nei media degli “amici” a parlare contro il PD, pian piano lo capiranno che non si va da nessuna parte senza investimenti e sviluppo e torneranno indietro.

E’ bene che la visione politica generale, in particolare se sia basata su uno sviluppo sostenibile o no, sia messa al primo punto di ogni eventuale discussione tra PD e 5S perché questa fornisce il quadro di rifermento di compatibilità finanziaria generale entro cui ogni tema concreto deve essere trattato

Però il PD deve tornare unito e compatto e smettere con le polemiche interne, quindi, si prenda una decisione finale sulla linea, ma poi fuori subito chiunque nel PD continui ad attaccare in pubblico la linea scelta dalla maggioranza del partito

 

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