Archivio mensile:maggio 2018

Matteo Renzi è andato al sodo. Quelli da combattere non sono avversari politici. Sono ESTREMISTI. Dobbiamo farlo capire al più presto a chi, in buona fede, li ha votati senza capirne le pericolosissime conseguenze.

Il Pd lancia una “battaglia contro gli estremismi”. Per l’ex premier la prossima campagna elettorale sarà una sfida per l’Europa. E su Mattarella: “Serve una reazione forte anche in piazza”. Calenda: “Mi candido”. Direzione del partito mercoledì o giovedì. Gentiloni incontra Veltroni e Minniti.

Pd, Martina: "Fiducia a Cottarelli". Renzi: "Salviamo il Paese". E i dem: manifestazione nazionale a Roma il 1° giugno

Ora torniamo al voto e vedremo se questa volta gli italiani voteranno quelli “giusti”.
Se poi vinceranno ancora gli ignoranti, rivoteremo un’altra volta. Prima o poi gli italiani impareranno a votare quelli “giusti” e non fate battute ironiche sui “giusti” .Nessuno ha impedito a “quelli giusti” (i vostri) di dar vita ad un governo, naturalmente nel rispetto dei trattati internazionali e degli interessi dei cittadini ITALIANI e risparmiatori. Questa condizione è ciò che fa del PdR il garante della nostra Costituzione repubblicana. Chi non è troppo abituato alla democrazia (e alla cultura) confonde colpevolmente governare con comandare: chi comanda è legibus solutus, chi governa è tenuto al rispetto rigoroso delle regole. Elementare, tranne che p

Mattarella ha smascherato l’obiettivo di Lega e M5S di mettere in discussione l’Euro facendo rischiare all’Italia la perdita totale di fiducia e i risparmi degli italiani.Altrimenti non si capisce perché abbiano tenuto cosi stretto il nome di Savona, dato che non erano attaccati ai nomi ma ai programmi. OK.. Savona è stato nominato perché Berlusconi lo ha suggerito a Salvini, sapendo che non sarebbe mai passato. Ma il M5S non lo ha capito e avrebbe voluto approfittarne per riprendere il tema del NO EURO.
Che gli italiani siano ancora cosi fessi da andare ancora dietro a queste due sette che cambiano le carte in tavola dopo il voto? Fossi un elettore Lega o M5S denuncerei per tradimento Salvini e DiMaio. I nuovi “statisti”.

1)Ignoranza non ha mai limiti: Mi spiace dovervelo dire ma non avete capito molto di quello che sta succedendo. Il governo non è stato fatto per l’ostruzionismo di Salvini che ha fatto saltare l’accordo con il M5S, accortosi troppo tardi di essere stato utilizzato per i fini della Lega. Salvini non è ancora in grado di dirci perché non si poteva fare un governo senza Savona, forse perché non lo sa neanche lui o, come qualcuno dice, perché Savona era rappresentava la garanzia di soluzione dei problemi finanziari della Lega, provocati da Bossi e compari, facendo a meno dell’abbraccio un po’ soffocante di Berlusconi. Se Salvini tornerà sotto l’ala dell’ex cavaliere, con quali condizioni, forse ne sapremo un po’ di più.

2)Ignoranza non ha mai limiti: Ma davvero crede che il governo non è nato a causa della legge elettorale? Sbaglio o i 5stelle erano i fautori del proporzionale puro? E chi ha affossato alla Camera una legge elettorale prima approvata dagli stessi in commissione? Ma… Renzi…ma…il PD: è una farsa! Vorrei ricordarvi che l’unica legge elettorale che funziona è quella dei sindaci ma il ballottaggio funziona solo se prevista una sola camera…..e allora torniamo lì….voi cosa avete votato il 4 dicembre 2016? So la risposta e allora shhhhh! Non avete ragione di lamentarvi!

Renzi va sempre al sodo, è un animale politico di razza e sa distinguere la battaglia politica dalla gazzarra istituzionale, quelli che lo hanno insultato per anni hanno molto da imparare da lui, il PD deve stare dalla parte di Mattarella, senza ambiguità, gli italiani, spero si ravvedano, e non permettano a questi sfascisti di portare avanti la loro strategia,abbiamo scoperto che le tranquillizzanti dichiarazioni pro euro di Salvini e Di Maio erano false e che il loro scopo è l’italexit . Adesso facciamo capire ai pensionati ,a chi ha un lavoro , un mutuo , dei risparmi , che Lega e M5s mettono a rischio queste cose .Facciamo capire agli imprenditori che votano Lega per la flat tax che non solo non avrebbero flat tax ma che andrebbero sull’orlo del fallimento.

PS: Se prima del 4 Marzo Lega e M5S avessero dichiarato di volere uscire dall’euro, scenario che non deriva dall’aver scelto Savona ma da un contratto firmato dai due partiti che costa più di 100 miliardi di euro, e su questa premessa avessero preso il 51% dei voti, ALLORA le cose sarebbero state chiare a tutti. Così NO e Mattarella ha fatto molto bene a fermare questa operazione e salvare l’ITALIA.

SCOPERTO L’ARCANO VEDREMO ALLE PROSSIME COSA RACCOGLIONO IO SPERO E MI AUGURO SOLO BRICIOLE.CIAO.

 

 

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Rimettiamoci in gioco, sarà battaglia sull’Europa,risalviamo l’ITALIA e un nostro dovere politico democratico

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Renzi al Pd: «Rimettiamoci in gioco, sarà battaglia sull’Europa»

«Purtroppo sta avvenendo ciò che avevamo pronosticato»: Matteo Renzi torna a farsi sentire per dire la sua sull’attuale situazione politica. Secondo l’ex segretario del Pd «tutto il caos di questi 85 giorni nasce dal 4 dicembre 2016, dal No al Referendum Costituzionale». La crisi coinciderebbe, quindi, con la sua sconfitta, anche se lui non la mette certo in questi termini ma ne fa una questione costituzionale: «Occorre un sistema più semplice – scrive Renzi -, che garantisca la sera stessa di sapere chi ha vinto. Come per i sindaci, ma il ballottaggio funziona solo se è previsto per una sola Camera. Spero che finalmente ci sia l’onestà intellettuale di riconoscere che quella riforma non serviva a me: serviva all’Italia».

La sua ultima newsletter si compone di 10 punti che riassumono quanto accaduto nelle ultime settimane. Gli attacchi sono tutti per Salvini e Di Maio: «È facile promettere la luna in campagna elettorale, ma quando arriva la responsabilità di governare è più comodo scappare», «Alle elezioni del 4 marzo nessuno aveva proposto l’uscita dall’Euro. Chi vuole uscire dall’Euro lo deve dire prima delle elezioni, non dopo», «La Costituzione va almeno letta», «Salvini ha usato questa vicenda come alibi perché preferisce fare campagna elettorale sulla pelle degli italiani, ma non vuole governare», «Più che la Terza Repubblica, questi due sembrano in Terza Media».

Una frecciatina è rivolta anche all’ex premier incaricato da Mattarella, il professor Giuseppe Conte: «Cinque Stelle e Lega hanno passato la scorsa legislatura a inveire contro i premier non eletti. E hanno proposto un premier che non era mai stato eletto in Parlamento, in Regione, in Comune, in Europa. Mai eletto da nessuna parte, nemmeno nel consiglio pastorale (se fosse stato eletto lì, lo avrebbe sicuramente messo nel curriculum alla voce “rilevanti esperienze ecclesiastiche”)».

Ma il messaggio è anche agli elettori del Partito democratico: «Il Pd non deve perdere neanche un secondo a litigare, ma offrire un’alternativa credibile. Repubblicana», scrive Renzi sottolineando che «se gli estremisti vinceranno l’imminente sfida elettorale il conto lo pagheranno le famiglie, i piccoli imprenditori, i giovani, i pensionati, il popolo». Dunque, l’invito: «Da oggi deve partire il coinvolgimento di tante persone che vedono il rischio che l’uscita dalla casa comune europea distrugga il futuro dei nostri figli. Casa per casa, porta a porta, piazza per piazza».

Se il futuro del Pd è quello di tornare subito in campagna elettorale, niente si dice esplicitamente sul futuro dell’ex segretario che però lancia un «Rimettiamoci in gioco, tutti insieme. E salviamo l’Italia, i suoi risparmi, i suoi valori. Il suo futuro», che lascia intravedere diversi scenari, che forse nei prossimi giorni prenderanno forma.

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POPOLO E’ ora di svegliarsi.Per opporsi all’assalto di Lega e M5s.

Bisogna dire no, in tanti: è il momento di lasciar perdere capricci, discussioni inutili e personalismi per opporsi all’assalto di Lega e M5s. DIFENDIAMO.

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Come è avvenuto molte altre volte nella storia italiana, nei momenti più acuti di crisi tocca alla sinistra democratica scendere in campo. Per protestare. E per ricostruire. Questo è uno di quei momenti. In gioco non c’è (solo) l’art. 92 della Costituzione e i poteri del Presidente della Repubblica, che pure è tantissimo, perché assaltare il Quirinale e il Presidente Mattarella può pericolosamente segnare un punto di non ritorno. Ma in gioco c’è molto altro. C’è niente di meno che il futuro dell’economia del Paese e dunque della condizione dei lavoratori italiani.

Dunque bisogna respingere l’assalto, che ha assunto connotati squadristici, dei gialloverdi. E bisogna farlo perché in realtà questi signori manderebbero (un po’ già lo stanno mandando) l’economia italiana alla rovina. Se l’Italia intraprendesse la strada che conduce fatalmente all’uscita dall’euro ci troveremmo presto davanti ai bancomat per riprenderci i nostri risparmi e poi con in mano una liretta senza alcuna forza negli scambi internazionali.

Gli italiani devono dunque ringraziare Sergio Mattarella che ha saputo resistere alle intimidazioni di Di Maio e Salvini cassando, com’è nei suoi poteri, il nome di Paolo Savona dalla lista dei ministri: per il semplice fatto che Savona avrebbe indebolito l’Italia nel consesso europeo dove viceversa bisogna essere forti e credibili – come Padoan, per capirci – e alla lunga avrebbe messo a repentaglio la presenza italiana nell’euro.

Se la prendono con quel galantuomo di Mattarella (per inciso: qualcuno dovrebbe ringraziare il Pd di Matteo Renzi se oggi abbiamo questo Presidente), il quale ha puramente e semplicemente fatto rispettare le regole. Lo hanno capito tutti: Salvini ha usato la “scusa” di Savona per precipitare la situazione, altrimenti avrebbe accettato il suo Giorgetti. E Di Maio, il suo cameriere, se l’è bevuta.

Allora bisogna dire di no. No a questa deriva populista, che accarezza il pelo dalla parte dell’inquietudine ma propone solo scorciatoie pericolose.

Bisogna dire di no, in tanti. In un passaggio così grave per il Paese, è arrivato il momento di non perdersi in dettagli, capricci, sofismi, rivalità, polemiche inutili. La storia si sta incaricando di spazzare via tutta una serie di tic che si sono accumulati in questi anni. Diciamola più chiaramente: il Pd non può perdere altro tempo.

Non può continuare a guardarsi l’ombelico e occuparsi di questioni secondarie e personalistiche. Deve mettere a disposizione la sua forza, la sua esperienza, la sua intelligenza al servizio di un’area democratica e di sinistra larga dove ognuno possa stare con le proprie bandiere e le proprie idee: e magari ne venissero idee e bandiere, in questi giorni! Al momento un po’ tutti paiono al di sotto della situazione, compresa la sinistra-sinistra, quella che magari considera(va) il M5s una costola della sinistra o giù di lì.

Si è visto, chi sono i Di Maio, i Di Battista e compagnia cantante. Si è vista, la sindaca Raggi che ha esposto Roma ad una figura barbina davanti al mondo in occasione dell’ultima tappa del Giro d’Italia. Di Maio! Un ragazzo che vedeva se stesso a palazzo Chigi, poi al ministero del lavoro, poi niente: e che per questa sua discesa agli inferi ha avuto una crisi di nervi che lo ha portato a biascicare “impeachment”, una cosa che se non fosse grave sarebbe risibile.

Stiano attenti, i Cinque Stelle. La Lega li sta cannibalizzando mentre dall’altra parte nascerà un movimento democratico, questo sì, per il cambiamento. E non giureremmo che insieme i gialloverdi hanno in tasca l’80% che prevede D’Alema, evidentemente ancora sotto schock per essere arrivato quarto nel suo collegio. La partita, invece, si riapre.

Carlo Cottarelli ha ora l’ingrata funzione di portare l’Italia alle urne nel minor disordine possibile, un compito difficile che merita sostegno: vedremo cosa faranno gli altri. Si tratterà con certezza di elezioni storiche: lo si dice sempre ma questa volta è più vero di sempre. Da una parte ci sarà la destra di Di Maio e Salvini, dall’altra i liberali, i democratici, la sinistra. Che poi vuol dire semplicemente: chi è contro gli interessi nazionali e vuole portarci in Venezuela o in Ungheria contro chi difende l’Italia e gli italiani. Questa la posta in gioco. E’ ora di svegliarsi.

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Mattarella, l’Italia e l’Europa.Il problema non è l’indirizzo politico del governo, un nome o un altro, ma il fatto che qualcuno voleva far uscire l’Italia dall’Euro senza averlo detto con chiarezza durante la campagna elettorale.

 

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E RINATA LA REPUBBLICA ITALIANA.

Dopo mesi di menzogne finalmente qualcuno ha detto la verità agli italiani: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il problema non è l’indirizzo politico del governo, un nome o un altro, ma il fatto che qualcuno voleva far uscire l’Italia dall’Euro senza averlo detto con chiarezza durante la campagna elettorale. Per la buona ragione che se l’avessero detto gli italiani non li avrebbero votati. Nessuno infatti vuole perdere i propri risparmi, vedere deprezzata la propria casa o schizzare alle stelle la rata del mutuo. Tra crollo della borsa, aumento dello spread, dei tassi sui mutui e fuga dei capitali in meno di due settimane il tentativo di formare un governo giallo-nero tra M5S e Lega è già costato agli italiani decine di miliardi.

Uscire dall’Euro e/o dall’Unione, guardare alla Russia di Putin, invece che all’Occidente sono scelte che hanno una valenza costituzionale. Non si possono fare con un colpo di mano di due forze politiche che si sono presentate contrapposte alle elezioni, senza che nessuna di esse ottenesse una maggioranza di governo. Di fronte a questo tentativo il Presidente Mattarella ha dovuto usare i suoi poteri rispetto alla nomina dei ministri, come molti altri Presidenti prima di lui.

La reazione scomposta del M5S, della Lega e di FdI e le minacce di impeachment nei confronti del Presidente Mattarella dimostrano l’assoluto disprezzo per il dettato costituzionale. Non esiste democrazia al di fuori del rispetto della costituzione. Quando Salvini citava l’ungherese Orban – teorico della democrazia illiberale, ovvero di una forma di autoritarismo – come modello non scherzava. L’attacco alla Presidenza della Repubblica, la più importante istituzione di garanzia prevista dalla Costituzione ne è una prova lampante. D’altronde nella scorsa settimana le pressioni e i diktat nei confronti di Mattarella da parte di due leader tanto arroganti politicamente quanto ignoranti del dettato costituzionale sono state abnormi. Tanto che già prima della rinuncia da parte di Conte il Movimento Federalista Europeo e il Consiglio Italiano del Movimento Europeo, avevano espresso il proprio sostegno e la propria solidarietà al Presidente Mattarella, cui oggi il Movimento Federalista Europeo ha espresso il proprio ringraziamento.

Molti non si rendono conto della straordinaria solitudine del Presidente nel corso della lunga crisi politica seguita alle elezioni, in cui tutte le forze politiche, nessuna esclusa, hanno mostrato scarsissimo senso di responsabilità nei confronti del Paese. Di fronte a un tentativo sostanzialmente eversivo di privare il Presidente della Repubblica dei propri poteri, di far uscire l’Italia dall’Euro e di fatto di trasformare l’ordinamento costituzionale italiano Mattarella ha dovuto reagire. Si è trovato in una situazione per certi aspetti analoga a quando Vittorio Emanuele III dovette decidere se firmare o meno la richiesta del governo di promulgare lo stato d’assedio per bloccare la Marcia su Roma dei fascisti. Il suo rifiuto spalancò le porte alla fine della fragile democrazia italiana e all’avvento del regime fascista, un esito non previsto da parte della monarchia, e di gran parte della classe dirigente economica, sociale e culturale dell’epoca. Mattarella non ha accettato di correre il rischio, implicito nel piegarsi al diktat di Salvini e Di Maio, di aprire la strada ad una trasformazione dell’ordine costituzionale italiano e del ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo, da realizzare mandando in fumo i risparmi dei cittadini e in rovina l’economia italiana. Grazie Presidente!

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Altro che storie, Mattarella ci ha salvato dal rischio di un colpo di stato! Grazie, Presidente! ELETTORI ALLE PROSSIME TENETELO PRESENTE!

Governo, firme e tweet di solidarietà a Mattarella. Ma spuntano anche minacce di morte

Governo, firme e tweet di solidarietà a Mattarella. Ma spuntano anche minacce di morte
Dopo la richiesta di “impeachment” scatta il tam tam su fronti opposti. #iostoconmattarella l’hashtag per manifestare il sostegno al Quirinale. Intanto su Progressi.org parte la raccolta firme in sostegno del Presidente. E su Facebook c’è chi gli augura di ‘fare la stessa fine del fratello’ Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – da sempre raccontato come uomo schivo e di poche parole – ha pronunciato il suo discorso più esplicito ed è diventato il protagonista di un diluvio di dichiarazioni e commenti ad alta intensità emotiva sui social network. Anche i centralini del Quirinale, subito dopo l’intervento, sono stati intasati dalle telefonate di persone che nella quasi totalità volevano esprimere riconoscenza e vicinanza alla posizione del presidente.

Attenzione. Questa reazione isterica, eversiva, squadrista rivela la realtà dei populisti 5S/lega. Mattarella ci ha salvato per il momento. Devo dire che non l’avevo mai apprezzato molto, ma ora ha dimostrato un valore democratico enorme.  Gli italiani avranno tempo per ringraziarlo.Comunque.Grazie Presidente Segio Mattarella.

Salvare i risparmi degli italiani fa parte della democrazia, chi li mette a rischio per pura smania di potere  è nemico del popolo. Mattarella per il momento ci ha salvato da questi BULLI fascistelli da quattro soldi. La prossima volta però gli Italiani dovranno farlo da soli nella cabina elettorale , altrimenti saranno guai seri per tutti . Anche baffetto è andato al potere vincendo le elezioni.
Voi BULLI FASCISTELLI avete una strana lettura di ciò che è sotto gli occhi di tutti, tranne quelli con le fette di prosciutto sopra! Mattarella ha fatto tutto ciò che era in suo potere per far nascere questa ” specie” di governo! Tanto che avrebbe voluto Giorgetti della lega a ricoprire quella casella! Un uomo moderato, politico, capace ed eletto dal popolo! Ma il disegno di Salvini era un altro, ha usato come autobus gli incompetenti 5* per ritornare al voto e loro ci sono cascati! Impuntati su un nome anti europeista, il piano b( uscita dall’ euro) è la sua battaglia principale, lui stava in Lussemburgo con i risparmi al caldo mentre avrebbe voluto insieme ai due cari leader mandare in default il paese organizzando il ritorno della cara liretta! Tutti i risparmi degli italiani bruciati! Ve ne rende conto o no?
Ma loro SETTARI&LEGAIOLI che hanno il cervello FUSO SOSTENGONO: Ahimé, temo che un’azione tanto legittima quanto legalmente opportuna diventerà un boomerang politico. Se il no di Mattarella porterà M5S e Lega ad allearsi per le prossime elezioni, si rischia un en plein col 60\70%.
Evidentemente loro  SETTARI&LEGAIOLI conta sul rimbecillimento di un’altra quota della popolazione , non è stata sufficiente questa, le boiate semplificate per minus pensanti sparate ieri da i due pseudo leader dovrebbero far riflettere le persone con un quoziente intellettuale anche appena normale.

Qualche anno fa in Argentina si diffuse un graffiti:  “siamo stanchi della realtà. Vogliano che ci mentiate”. Basta quindi con risparmi o dolorosi sacrifici: via ai sogni.

Affinchè i “sogni” si rivelassero per quel che erano, incubi per tutti, in un certo senso speravo che questi esaltati 5S/lega governassero un tempo, giusto il necessario per vaccinare gli italiani da queste forze oscure, prima del burrone. Ma evidente :

A. Non volevano governare, sapendo che i sogni promessi erano fandonie per ingenui. Queste bizze per uno sconosciuto di 82anni dimostra che avevano altri progetti (la lega rivotare con un CDX che vince unito, con capo salvini, ma garante FI).

B. Sebbene ora potranno fare propaganda libera alle elezioni,spargendo fango ovunque, molti si sono resi conto che anche i più poveri risparmi erano a rischio. Prevedo crollo 5S. Al sud hanno molti sogni ma non sono fessi.

Se in Italia, l’informazione economica fosse qualcosa di più della quotidiana rassegna sul cambio Euro/Dollaro e l’indice di Piazza Affari rispetto alle borse europee, gli italiani si renderebbero conto che uscire dall’Euro vorrebbe dire svalutare la nuova, ipotetica, valuta a livelli tali da dimezzare i redditi fissi: stipendi e pensioni e i risparmi dei cittadini italiani. Uno shock al cui confronto Monte Paschi e Banca Etruria sarebbero acqua fresca. Se Salvini e Di Maio e i loro fan (nonché Savona) sono  pronti a prendersi la responsabilità morale, civile – quindi anche risarcitoria – e penale della faccenda va bene.DITELO CHIARO E TONDO NELLA PROSSIMA CAMPAGNA ELETTORALE.

VOGLIAMO USCIRE DAL EURO E SE VA MALE VI RIMBORSEREMO FINO AL CENTESIMO,SU DITELO E POI VEDIAMO CHE PERCENTUALE DI VOTI PRENDETE.OLTRE TUTTO BALLE NE AVETE RACCONTATE A VALANGA E NON VI CREDE PIÙ NESSUNO.NO MI SBAGLIO VI CREDONO SOLO I CELEBRO LESI.

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Il “governo del cambiamento”, dopo oltre ottanta giorni di gestazione, è morto ancora prima di nascere.

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I “meravigliosi ragazzi” di Grillo non saranno ministri questa volta, e non lo saranno mai. Mai avremo i 5 stelle al governo. La ditta Casaleggio può chiudere bottega. E quindi non ci sarà mai il reddito di cittadinanza. Perché?

Non è difficile da capire:

1- Si va a nuove elezioni. Il centrodestra è lanciato bene e può puntare alla maggioranza assoluta.

2- Vedremo il partito di RENZI al debutto nel panorama politico

3- A quel punto l’apporto dei 5 stelle diventa superfluo. Possono stare in parlamento a fare spettacolo, ma non conteranno niente.

4- Nel centrodestra Salvini dovrà vedersela con Berlusconi, tornato agibile in politica e interessato a evitare fughe in avanti e a mantenere buoni rapporti con il Ppe in Europa. A Salvini rompere con Berlusconi, a questo punto, non conviene, ammesso che dopo la figuraccia di questa volta possa farlo. Fra l’altro da domani dovrà spiegare, anche ai suoi, perché tanta ostinazione su Savona: non c’era nessun altro? In tutta l’Italia? E perché questo braccio di ferro assurdo con il presidente della Repubblica? Una somma di errori, e anche gravi.

Forse Salvini ha davanti meno futuro di quello che crede. Con Berlusconi che torna al suo ruolo. E che punta a riaccreditarsi in Europa e in Italia.Ma la mia speranza e un espluà di RENZI e sperare no fa bene per l’ITALIA e l’EUROPA.

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Inaudito attacco a Mattarella che ha difeso la Costituzione:Alle prossime elezioni ci pensino gli elettori del M5s!

Chi pensava che il Presidente avrebbe ceduto dinnanzi allo sguaiato assalto alla Costituzione non lo conosce bene e non ha tenuto conto delle prove terribili che lo hanno forgiato. Chi ha raccolto l’ultimo respiro del fratello maggiore assassinato dal piombo della mafia raccogliendone anche la bandiera di legalità non poteva piegarsi di fronte ai due bulletti del populismo sovranista.

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Il Presidente lo ha spiegato bene nel suo discorso, ricostruendo con precisione tutti i passaggi della crisi: non si è mai opposto alla formazione del governo dei due vincitori del 4 marzo, anzi ne ha favorito la nascita dando loro tutto il tempo necessario; non ha posto alcun veto sul ministro Paolo Savona, ma ha difeso le prerogative del capo dello Stato scritte nella Costituzione italiana. In merito alla nomina dei ministri, alla tutela del risparmio, alla collocazione internazionale dell’Italia.

Non solo per sé e per l’oggi ma, come aveva già avvertito, per i suoi successori e per il futuro, sì da consegnare l’istituzione Quirinale integra nella sua essenziale funzione di garanzia.

Nella nomina del professor Paolo Savona all’economia era contenuta una sfida temeraria, che il presidente ha indicato: la fuoriuscita dell’Italia dall’euro con tutte le conseguenze di una tale scelta, mai esplicitamente proposta agli elettori ma che sarebbe stata l’unica conseguenza, peraltro teorizzata, di un programma di governo di promesse mirabolanti da realizzare aumentando il deficit e mettendo dunque a rischio l’adesione all’Euro e i risparmi degli italiani.

Altro che impeachment! Il presidente avrebbe tradito il suo ruolo se non avesse fermato la macchina infernale del populismo sovranista intenzionata a mandare l’Italia a sbattere contro il muro di Bruxelles e ad aprire una crisi gravissima che avrebbe nuociuto agli interessi nazionali che egli ha il dovere di tutelare.

Sullo sfondo, un grumo di pensiero radicale che promana da professori intelligentissimi e raffinati, veri e propri Cattivi Maestri (come intelligentissimo e raffinato fu il professor Toni Negri) quali il professor Paolo Savona o il professor Giulio Sapelli, candidato premier per una notte, (qui parliamo di persone serie, perché poi ci sono i Fusaro, che sono un genere a parte dell’avanspettacolo). Un’elite visionaria alla ricerca di un povero corpo sul quale esercitare i propri esperimenti.

Del resto non fu Antonio Gramsci a parlare di “sovversivismo delle classi dirigenti”? La denuncia del complotto mondiale ordoliberista contro l’Italia, la teorizzazione di una nuova autarchia e dello sfondamento sistematico di tutti gli accordi europei, il ritorno alla lira forniscono dignità intellettuale a un azzardo populista che disegna una società che avrebbe ben poco di democratico.

Lo si vede già nelle reazioni alle decisioni del Presidente: la minaccia dell’impeachment, agitata davanti a folle incitate alla rabbia e facendo balenare oscuri
avvertimenti sui rischi di una degenerazione violenta della protesta.

Il Presidente ha fatto quel che doveva secondo la Costituzione che è la legge delle leggi del nostro ordinamento democratico, ma i rischi dell’alleanza giallonera non si fermano all’economia. C’è un rischio sulla collocazione internazionale dell’Italia che potrebbe abbandonare la collocazione in Europa e nella Nato per finire nell’orbita di Putin, con tutte le conseguenze in materia di sicurezza e lotta al terrorismo; c’è la fine dello stato di diritto sostituito da uno stato etico e da una politica securitaria e manettara; c’è uno scardinamento della democrazia rappresentativa attraverso l’abolizione del vincolo di mandato che renderebbe i parlamentari schiavi del volere dei capo, c’è l’idea del voto popolare come ordalia che travolge ogni limite e ogni regola.

Il problema non sono le idee del professor Savona, è il rischio che corre il Paese. Il più grave dal dopoguerra.

L’Italia può trasformarsi in qualcosa di molto diverso, uno strano mix tra il
Venezuela di Maduro e la Russia di Putin, che nulla ha a che vedere con le democrazie
occidentali. Il presidente della repubblica ha disegnato una trincea ed è lì che devono
combattere oggi le forze che vogliono opporsi all’incubo populista.

È un discorso che riguarda il Pd, e tutto il centrosinistra, a cominciare da quegli elettori che hanno votato per il M5S alla ricerca di maggior giustizia sociale e ora si trovano in un’alleanza che aggredisce quella Costituzione che molti di loro hanno “difeso” il 4 dicembre 2016; ma anche Forza Italia si trova a un bivio, piegarsi al comando populista e spiegare al Ppe l’alleanza con quelli che altrove sono i nemici dichiarati, oppure essere opposizione moderata del blocco neopopulista: siamo davvero sicuri che alle prossime elezioni esisterà ancora il centrodestra?

Il coraggio dei miti è una risorsa straordinaria nei momenti bui, proprio perché non esibito e anzi praticato con un certo pudore. È il coraggio del presidente Mattarella, è il coraggio che serve a una nazione per opporsi ai prepotenti e agli aspiranti dittatori. È il coraggio che serve oggi alle forze democratiche.

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Forse sono sempre ubriachi. Persino il “Corriere”, l’amico ”Corriere”, li definisce “irresponsabili”. E la stessa cosa fa l’amica Annunziata. L’aria, forse, non è più quella di una volta,

La buona notizia è che i “meravigliosi ragazzi” di Beppe Grillo, già tutti pronti con il vestito scuro per occupare i ministeri, se ne devono tornare a casa. E’ quasi certo che non indosseranno mai quegli stessi abiti. Il loro destino è molto incerto. Forse non esiste nemmeno più.

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La cattiva notizia è che si va verso delezioni (a settembre o a ottobre,o primavera 2019 decide Mattarella, ancora lui) che saranno molto combattute. Ma saranno anche basate sulla verità e non sulle frottole, come è avvenuto in quelle del 4 marzo.

E la verità è che Salvini vuole portare l’Italia fuori dall’euro e quindi fuori dall’Europa. In caso contrario, avrebbe rinunciato alla candidatura di Savona (forte simbolo anti-euro) e oggi sarebbe tranquillamente seduto al governo insieme al suo amico  Di Maio.

1- Salvini si è spinto talmente avanti nella sua crociata contro la moneta unica che non può più tornare indietro: la prossima campagna elettorale la deve fare su questo, non su altre balle. Anzi, la prossima campagna sarà un referendum sulla moneta unica. Le scempiaggini del contratto per il governo di cambiamento sono già dimenticate, sono già polvere.

2- Ma uscire dall’euro significa anche uscire dall’Europa, cioè dal maggior mercato di sblocco delle merci di quel Nord produttivo dove lo stesso Salvini raccoglie i suoi voti. Oggi i sondaggi lo danno in crescita (ai suoi elettori con Bmw davanti a casa piace la flat tax), ma quando sarà chiaro che il cuore del suo progetto è uscire dall’euro (una cosa demenziale) forse i sondaggi cambieranno verso.

3- Salvini, sulla base die sondaggi, oggi potrebbe andare al governo, dopo le elezioni, come leader del centrodestra. Ma nel centrodestra c’è anche Silvio Berlusconi, che è ormai rientrato in politica e che può essere eletto. E Berlusconi va nella direzione contraria. Non ci pensa nemmeno a uscire dall’euro e vuole tenere buoni rapporti con i leader europeisti (a partire dalla Merkel) del Ppe. In più detesta i grillini, da lui ritenuti incapaci di fare qualsiasi cosa, ragazzotti ai quali farebbe pulire i cessi di Mediaset. Se Salvini vuole arrivare a palazzo Chigi lo può fare solo come leader del centrodestra. Sempre che Berlusconi, a 82 anni, non abbia voglia di fare un ultimo giro di pista.

4- Ma questo non è il solo guaio di Salvini. La grana più grossa è che ha mentito alla gente: li ha affascinati con un programma irrealizzabile. Secondo il nuovo presidente incaricalo, Cottarelli, nel famoso contratto per il governo del cambiamento c’erano spese per 100-120 miliardi e copertura per appena 500-600 milioni. In realtà, a Salvini non importava niente perché il piano vero era uscire dall’euro e poi stampare le vecchie lire: i soldi mancanti, cioè, sarebbero  stati stampati, carta e inchiostro. Una follia, da gettare l’Italia in recessione per decenni.

5- Alla disperata Salvini porrebbe tentare un’alleanza con i 5 stelle (se ne parla già). Ma la cosa ha poche probabilità di successo. Oggi i ragazzi grillini non sono ministri per il suo ostinarsi su Savona: se avesse indicato un nome meno urticante oggi ci sarebbe il governo e sarebbero tutti ministri. E potrebbero procedere a occupare la Rai e le altre 300-400 cariche-chiave nelle società pubbliche. Invece niente. Difficile  che gli siano grati.

6- Inoltre, pur di arrivare al governo, Di Maio e Casaleggio avevano trasformato il Movimento in una sorta di Dc ubriaca (reddito di cittadinanza e altre stupidaggini, pronti a ogni compromesso, dalla nato all’Europa). Ma il boomerang gli è tornato in testa. Adesso dovranno riprendere la vecchia strada: tutti nemici, tutti da processare, tutti da cacciare. Ma dovranno spiegare come mai nella loro guerra alle élite si siano poi rivolti a quelle stesse élite per trovare il personale di governo (a partire dal presidente del Consiglio, di serie B, peraltro). Anche Di Maio e Casaleggio, cioè, avranno molte cose da spiegare alla loro base: perché hanno tradito così platealmente l’identità del Movimento per non ottenere niente, alla fine. Dentro il Movimento, cioè, può scoppiare di tutto. Di Maio potrebbe essere accantonato nel giro di qualche giorno.

7- La ciliegina su questo disastro (più di 80 giorni di tira e molla per non combinare niente, pur avendo i voti per fare tutto quello che volevano, se solo avessero letto la Costituzione e non solo il sacro blog di grillo) è la richiesta di impeachment del presidente della Repubblica. Una follia da bambini risentiti, ai quali è stato portato via il giocattolo. Non ci sono i presupposti e la procedura è talmente lunga e complessa che Mattarella può dormire fra due guanciali.

Adesso urlano come aquile ferite. Ma sono stati bugiardi e stupidi. Bastava sostituire Savona e oggi sarebbero tutti ministri, potrebbero nominare i loro amici alla  Rai e negli altri posti, e magari distribuire qualche soldo ai lazzaroni del Sud. Invece girano per le piazze a contare altre balle e altre bugie. E continuano a fare polemica con la Germania, il nostro miglior cliente nelle esportazioni. Forse, sono ancora ubriachi.

Forse sono sempre ubriachi.Persino il “Corriere”, l’amico ”Corriere”, li definisce “irresponsabili”. E la stessa cosa fa l’amica Annunziata. L’aria, forse, non è più quella di una volta,

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Il governo GIA c’è.C’è sempre, per il disbrigo degli affari correnti, ma c’è.E ci porterà alle nuove elezioni nella primavera del 2019 assieme alle europee.NON C’è ALTRA SOLUZIONE.

Carlo Cottarelli convocato al Quirinale.Il Capo dello Stato chiama l’economista per un ipotetico incarico di premier di un governo del Presidente.

Il presidente della Repubblica – con l’obiettivo di incaricarlo presidente del Consiglio di un governo tecnico – ha convocato per le 11.30 Carlo Cottarelli, economista ex Fmi, che aveva sollevato molti dubbi sulla fattibilità del programma economico scritto nel Contratto siglato da Salvini e Di Maio. Il probabile incarico avverrà dopo che domenica è andato a vuoto quello affidato al professore Giuseppe Conte, fallimento dovuto all’indisponibilità di Lega e M5s di rinunciare a Paolo Savona come ministro dell’Economia.CHE SOTTO TRACCIA VOLEVA PORTARE L’ITALIA FUORI DAL EURO CON ESITI DEVASTANTI PER IL POPOLO E L’ECONOMIA ITALIANA. 

Mattarella preferisce Gentioni e Padoan. Intanto un governo c’è. Per arrivare a fine anno e farci votare all’inizio del 2019 bisogna perdere altro tempo. La strada Cottarelli o altri, servono per certificare il nulla di fatto. Passerà l’estate, intanto un governo c’è, gradito alla PdR.

Altra soluzione Cottarelli riceverà un mandato pieno e presenterà in parlamento una squadra completa di ministri che indipendentemente dalla fiducia del parlamento sostituiranno Gentiloni. Lo scopo è andare ad elezioni con un governo che non abbia esponenti di una parte politica, ormai minoritaria in parlamento. Ovviamente se non avrà la fiducia si limiterà all’ordinaria amministrazione.

Ma ricordiamoci che il governo e i ministri più che altro ci mettono la faccia, a volte con la capacità di aiutare la risoluzione di problemi a volte incapaci anche di fare semplici dichiarazioni. Ma i provvedimenti, decisionali e di spesa, vanno approvati dal parlamento.Anche con un decreto legge, unica forma “legislativa” in mano al governo, occorre la trasformazione in legge entro 30-60gg da parte del parlamento.

Dimenticate che ad ogni finanziaria si parla di “assalto alla diligenza” e alla fine si mette la fiducia.E questo in situazioni “normali”, figurarsi oggi, con un governo che neanche può usarla dato che è sfiduciato dal primo giorno…Come detto si rischia la paralisi, non perché non possa funzionare un governo di minoranza ma per via dello stato conflittuale che si è creato. L’unico modo sarà quello subdolo, già fatto capire da Padoan, di legare il provvedimento sull’IVA alla finanziaria stessa, in modo da “costringere” a votarla a prescindere, o di tacciare di “colpevolezza” chi non lo facesse.

Il buon Cottarelli, dopo che i “vincitori” del 4 marzo hanno messo giù il contratto, ha dato loro una mano, calcolando quale immane salasso sarebbe costato allo Stato italiano (e quindi a tutti noi) realizzare tutti i punti previsti dal “governo del cambiamento”. A quel punto, ritengo, a Salvini deve essere venuta in mente l’idea di Savona e Mattarella ha riportato con i piedi per terra chi sognava un soggiorno in un hotel a cinque stelle.

ALTRIMENTI:Volete la flat tax? LA BULGARIA VI PIACE? Volete la lira? LA TURCHIA VI PIACE? Erdogan, dopo il crollo della lira turca del 20% durante questo ultimo mese ha chiesto “a chi possiede euro e dollari sotto il cuscino di cambiarli in lire turche” . Pensate che alla lira accadrà qualcosa di diverso? E’ il paio di miliardi di indiani e cinesi che ci stanno massacrando! In Europa siamo 200 milioni ma loro tutti insieme sono due miliardi e vogliono quello che abbiamo noi, lo hanno visto in internet! E’ cambiato tutto e siamo lontani anni luce dagli anni ’70, ’80 o 2000 o 2010! Non portano più risparmi in Europa ma vogliono merci, tecnologia, aziende! Prepariamoci perché il cambio epocale sta arrivando da est ed e’ pesante.

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Qualcuno gli ha spiegato che la decisione finale sull’impeachment spetta alla Corte Costituzionale…? Pardon, ovviamente lo sanno, ma bisogna urlare e far caciara, del resto è l’unica cosa che sono capaci di fare .

Di Maio e Di Battista chiedono l’impeachment per Mattarella. E a Salvini: “Non si tiri indietro” Il leader della Lega per ora glissa. Berlusconi: “5 stelle irresponsabili”. Renzi: “Indegno minacciare Mattarella”

Risultati immagini per impeachment per Mattarella

I vertici del M5s chiedono l’impeachment di Sergio Mattarella. Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista vogliono lo stato d’accusa per il presidente della Repubblica. “Bisogna parlamentarizzare tutto anche per evitare reazioni della popolazione”, ha detto Di Maio telefonando a Che tempo che fa di Fabio Fazio. “Non lo facciamo a cuor leggero”, ha ribadito Alessandro, insieme a Di Maio su un palco per un comizio a Fiumicino.

 

Finalmente i pentadementi, svanita la possibilità di occupare i banchi del Governo, ritornano alla loro abituale veste di strilloni da mercato rionale (o da bibitari al S. Paolo, fate voi? POVERI COGLIONI:Forse non si sono accorti neppure che per attivare la procedura occorre il voto delle Camere. Ma se non votano la fiducia a Cottarelli il pdr scioglie le Camere e i deficienti si attaccano.Ma Di Maio non sa neanche la parola impeachment cosa significhi. Ripete come un cocorito qualsiasi quanto gli viene comunicato dalla Casaleggio Assiciati. E’ imbarazzante vedere questa gente rappresentare l’Italia.Fascisti ignoranti l’impeachment si inizia per alto tradimento della costituzione diffusione segreti di stato o accordi con stati nemici in tempo di guerra, non ci sono i presupposti in quanto Mattarella può interferire sulla nomina dei ministri art 92 e poi a decidere sul giudizio spetta alla corte costituzionale allargata FASCISTI IGNORANTI tornate a casa a lavorare o studiare

Sono certo che il popolo della lega e quello dei 5 stelle (le due platee elettorali più ignoranti di questioni di politica) non si sarebbero mai sognati, alle urne, di andare a fare insieme un governo, così sgangherato per giunta. Che cosa dice, ripete un disco rotto? Di Maio è da arresto per le bestialità che sta sbraitando!!!

OK:È una strategia elettorale e, per Di Maio, di sopravvivenza politica. Grillo, il vero capo del M5S, ha sempre sostenuto l’abbandono dell’Europa, dell’euro e in generale di tutto quanto implica e impone il confronto, dunque la mediazione. Il suo scherano Di Battista ne fa il portavoce con la finezza che lo contraddistingue. Di Maio, fiutato il pericolo di essere emarginato, si è immediatamente allineato. Sono sicuro che i grillini per primi non attribuiscano all’impeachment alcuna probabilità di successo ma considerino la mossa ottima dal punto di vista elettorale.POVERI DEFICIENTI.

Chi sono “i vertici”che stanno ragionando sull’impeachment?E necessario sapere i nomi perché ce ne dovremo ricordare.Fascisti e cripto fascisti uniti per abbattere l’ordine democratico nato dalla resistenza.

Scusate CARI SETTARI, ma pane al pane vino al vino, Meloni e Salvini sono fascisti e basta. E a Di Maio, che dice di intendersi a meraviglia con Salvini, vogliamo almeno dare del criptofascista, dico io, uno che sta a capo di un gruppo che ha lisciato il pelo anche Farage? Dai, qui non ho nessuna pretesa di dire qualcosa di speciale, sto solo registrando un fatto che sta sotto la luce del sole. Fatevene una ragione, per la vostra salute. Aggiungo solo questo: qui sta la ratio delle prossime elezioni. Da una parte ci sono fascisti e criptofascisti, dunque gli altri mettano da parte le divisioni inutili. Sveglia! I cinquestelle sono di estrema destra, sono per la flat tax, mettono Salvini ministro degli interni, non gliene frega niente di colpire i piccoli risparmiatori e i possessori di mutui con manovre politiche scriteriate. Non sono compagni che sbagliano!!

PS:Se Lega e M5S avessero voluto governare, se fossero stati sinceramente dalla parte degli italiani, avrebbero trovato la soluzione come si fa in democrazia.
Ma le promesse farlocche e impossibili da realizzare erano troppe. Meglio sceneggiare un’ ingiusta azione di Mattarella nei confronti di chi aveva vinto le elezioni, adducendo l’ esclusione di Savona, anti euro per eccellenza. La verità è che non hanno mai avuto intenzioni serie, per motivi loro. M5S-Lega, M5S-PD, Lega-M5S e sono passati 83 giorni. Mai determinazione. La responsabilità è una cosa seria non adatta a quaquaraquà. COSA CHIEDEVA IL PdR:Si fa un Governo Tecnico proposto dal PdR in alternativa ad un Governo Tecnico proposto dai politici. Il PdR, almeno nei passaggi più significativi del suo discorso IERI SERA sera è stato chiaro: Proponetemi un Governo composto da personalità elette nella maggioranza che sostiene il Governo almeno nella carica di PdC e nei principali Ministeri che hanno rapporti istituzionali internazionali e che si assumano la responsabilità politica delle loro scelte. Chi hanno proposto i due illuminati al PdR? Conte, come PdC e Savona, come al MEF. Eletti da chi? Geniale! per fortuna che per anni ci hanno scassato gli OO col governo eletto dal popolo.MA ANDATE A CAGARE

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