Archivio mensile:giugno 2018

La cosa grave è che mi sembra quasi ordinaria amministrazione per le forze dell’ordine. Il che la dice lunga sulla fiducia che ispirano

‘I bastardi della Punto nera’: i carabinieri infedeli chiedevano soldi e sesso alle donne migranti.Il bubbone è esploso: i tre carabinieri che hanno costruito false accuse di terrorismo contro un giovane immigrato sono stati arrestati. Ma fra Licola e Varcaturo si racconta anche un’altra storia, quella di ‘Los bastardos de la Punto negra’. Gli stessi militari che, sfruttando la divisa, hanno minacciato giovani donne migranti, residenti nella zona del Giuglianese, traendone indebiti profitti con la minaccia di denunce. In un dossier inviato a istituzioni, magistratura e molti giornali (fra i quali Fanpage.it) una ‘gola profonda’ aveva spiegato, prima che i militari finissero in manette, il meccanismo di intimidazione e di guadagni ai danni delle prostitute: “Se voglio – così diceva a una donna uno dei militari – ti faccio tornare a casa in barca”.

Beh dai solitamente sono più bravi ad insabbiare le indagini come con Cucchi, Uva, Aldrovandi, Bolzaneto ecc. Si vede che stavolta era davvero troppo grossa.

Parliamone:Non lasciamola passare come semplice notizia, sono passati anni e sono episodi diversi: sulla storia di Cucchi eventualmente ci sono dei colpevoli da nascondere, qui c’è un innocente incastrato…Poi gli episodi di poliziotti infedeli sono vari, ma farne ordinaria amministrazione mi pare un’iperbole! Se continua così (e non è il primo caso, anche se siamo sempre nella minoranza), forse si arriverà davvero a una sfiducia razionale e diffusa nelle forze dell’ordine.Spero proprio che questa nuova tendenza non si confermi.

Attendo fiducioso i commenti di quanti diranno che sono stati i tre poveri carabinieri a essere stati incastrati mentre cercavano di fare il loro lavoro e arrestare un terrorista. Qualcuno dirà pure “tanto è musulmano, per lui siamo tutti infedeli da uccidere, cosa cambia?”. Sì, sono abbastanza sicuro che i commenti saranno di questo tenore. Magari non qui, ma su facebook sì.

Sono abbastanza sicuro del tenore dei commenti su facebook, lo specifico chiaramente.
Non parlo di abolire facebook ma che i commenti più beceri arrivino da lì è un dato di fatto. Qui di teorici pseudo intellettualoidi ce ne sono pochi, visto che si discute sempre su tutto e in maniera abbastanza pratica (e anche accesa).

Sarebbe bello che facebook rimanesse quello che doveva essere inizialmente. Un posto per mettersi in contatto con persone che hanno le stesse idee stessi ideali, per conoscerne di nuove e scambiarsele e cercare di migliorarle . La politica è attenta a stare fuori da tutto (sport, costume, etc), se stesse fuori anche da un sito web privato, che si finanzia con la pubblicità, con più di un miliardo di utenti, sarebbe cosa gradita. Tutto qui. CAPITO A CHI MI RIFERISCO.

Tornando al argomento del post:” Repubblica scrive che nel frattempo i tre carabinieri arrestati «hanno chiesto scusa del’Arma e agli immigrati ingiustamente accusati»” Ah be’ allora a posto. E no «Mò che è arrivato Salvini si manda tutto in cavallerie, e no i Renzisti non ci sta, ti dobbiamo fare un culo così» o pure in questo caso. E’ Evidentemente colpa del PD!

NO!Non se la caveranno certo con delle scuse. Consola il fatto che fossero sotto osservazione da tempo e che quindi probabilmente non ci sono innocenti in carcere per causa di questi criminali.MA! Speriamo che, innanzitutto, vengano fatti nomi e cognomi dei tre “servitori dello Stato” che hanno tenuto questo comportamento, giusto che così possano vergognarsi pubblicamente. Poi mi auguro che il corpo dei Carabinieri faccia un serio repulisti di questa gente al suo interno; un auspicio che, a quanto pare, rimarrà lettera morta visto che l’arma si contraddistingue per allontanare chi dei suoi denuncia le malefatte o per usare i guanti quando si tratta di punire carabinieri che tengono atteggiamenti fascisti. Ah, sono tutti quasi tutti fascisti? Allora sciogliamo l’arma che così magari si risparmia.

SI!  voglio i nomi e cognomi perché voglio la loro gogna. Voglio la gogna per cosiddetti servitori dello stato che si credono dei in terra. SALVINI: Ti lascio sorvolare su quello che vuoi e non mi è sfuggito che gli hanno arrestati loro. E allora? E’ questo motivo sufficiente per dire che non capiterà più? Solo perché gli hanno arrestati i loro colleghi sei sicuro che non capiterà più? Ti invito a non sorvolare, ma ad argomentare se riesci.

Magari a te CARO SALVINI da fastidio che si stabilisca un collegamento tra la tua propaganda Salviniana e certe degenerazioni, ma se il legame c’è, come in questo caso, è bene evidenziarlo. E’ strumentale che lo scrivano i MEDIA? ma se la cosa è reale semmai sarebbe strumentale che altri MEDIA O NETWORK non la riportassero.

SI LO RIBADISCO «Mò che è arrivato Salvini e Renzi non ci sta, ti dobbiamo fare un culo così». Perché infatti quelli che accusano la sinistra di non aver fatto abbastanza per il problema degli immigrati caro SALVINI – Ma mi riferisco anche quelli un po’ più intelligenti SALVINI – e che tollerano il nuovo governo quantomeno da questo punto di vista, non hanno capito che la cosa peggiore di Lega e altri partiti di estrema destra, prima ancora delle assurde e irreali politiche che vorrebbero attuare, è il clima diffuso che hanno creato con la propaganda prima e con l’arrivo al governo poi: gente che magari prima era tollerante e che ora comincia ad avere dei dubbi, razzisti e fascisti che si sentono finalmente rappresentati, fino ad arrivare ai casi estremi come questo CITATO NEL POST,è questo il problema fondamentale, la deriva di pura cattiveria che ormai permea l’intera società.
Quando parlavo del risultato delle elezioni, dicevo che per me (italiano, bianco, di classe media, eterosessuale, padre di famiglia) le cose non sarebbero peggiorate molto (anzi, magari miglioreranno pure un po!) – ma tremavo a pensare alle conseguenze per i migranti, i poveri, gli emarginati. Ecco perché chi ha votato per uno di questi movimenti/partiti per fare un dispetto alla sinistra cattiva dovrebbe essere pubblicamente deriso da qui all’eternità.

PS: Comunque notizie del genere mi creano un misto di pensieri e sensazioni contraddittorie:
– sgomento nel vedere chi dovrebbe difendere i cittadini falsificare le prove per incastrare un innocente (anche se non è la prima volta, ricordando la scuola Diaz)
– sollievo nel rendermi conto che sono stati scoperti ed arrestati (e spero radiati da qualunque servizio pubblico)
– inquietudine per come l’atmosfera sociale e pubblica si sia degradata in così poco tempo: “è arrivato Salvini, ora ti facciamo….” Mi ricorda tanto il tempo del G8 di Genova….e mi resta una domanda: i tre farabutti sono stati smascherati perché erano già indagati ed intercettati. Se così non fosse stato, avrebbe avuto qualche possibilità di essere creduto Osman nel dire che le prove contro di lui erano state fabbricate dagli stessi carabinieri?

Ma rimane ed; E’ una cosa di una gravità allucinante e lo sono ancora di più le minacce, visto che chi le ha fatte riterrebbe le proprie azioni quasi “legittimate” dalla presenza di questo Governo.
Non so davvero più cosa pensare e soprattutto inizio ad avere davvero paura, perché questa situazione sta iniziando a somigliare pericolosamente ad una pallina che inizia a muoversi su un piano inclinato e a prendere velocità per andare non so bene dove.
O a voler citare Kassovitz, «è la storia di una società che precipita e che mentre cade si ripete “fin qui tutto bene, fin qui tutto bene…”»

 

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K.O. tecnico del Pd.È un destino ineluttabile per un partito della sinistra che sceglie la via del riformismo: il suo insediamento sociale finisce per farsi fagocitare da una destra radicale che ormai ha preso il posto di quella che Tony Blair definiva la ”sinistra reazionaria”.

K.O. tecnico del Pd

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Il 29 maggio 1453 d.c. cadde Costantinopoli, ultimo baluardo dell’Impero romano che aveva governato il mondo per secoli. Edward Gibbon, lo storico inglese che ci ha lasciato, nel XVIII secolo, uno dei saggi fondamentali sul declino e la caduta dell’Impero romano, descrisse così i giorni che precedettero quell’evento:

“Molto diverse erano le condizioni dei cristiani, che con forti e impotenti lamenti piangevano le loro colpe o la punizione dei loro peccati…I cittadini accusavano l’imperatore per aver rifiutato ostinatamente di arrendersi al momento opportuno, prevedevano gli orrori della loro sorte e desideravano la tranquillità e la sicurezza della servitù turca”.

Se alla lotta politica si applicassero le regole del pugilato, l’arbitro – a fronte dell’inerzia dei ”secondi” nel gettare la spugna – sospenderebbe il match per ko tecnico del Pd. I dem stanno collezionando una sequela di sconfitte che non risparmiano più neppure le ”zone rosse” dell’Emilia Romagna (il caso di Imola è clamoroso), della Toscana e dell’Umbria.

Sembra ormai un processo implacabile che mette a repentaglio l’esistenza stessa di un partito che, unendo gli ex comunisti alla sinistra democristiana, ha consentito ai protagonisti della fusione di celebrare quel matrimonio a lungo desiderato, ma che per tanti decenni nel XX secolo non avevano potuto consumare.

Eppure, nel Pd non succede nulla. Nessuno fino a ora si è preso la briga di interrogarsi sui motivi di un’emorragia di voti tanto consistente e apparentemente inarrestabile. Intervistato dai giornalisti dopo il voto amministrativo di giugno, Ettore Rosato si è affidato ad un commento degno di Canche, il protagonista del film ”Oltre il giardino”: ”in politica – ha detto – a volte si vince, a volte si perde. Questa volta abbiamo perduto; in una prossima occasione vinceremo”.

I dirigenti più avvertiti – a ogni dèbacle – si limitano a invocare lo svolgimento al più presto di un congresso di rifondazione, in cui siano definiti il programma, l’identità e la nuova leadership del partito. Non si capisce bene se questa palingenesi congressuale sia una fuga in avanti o all’indietro. Ovvero se sia soltanto un modo per parlare d’altro, per rinviare a un futuro prossimo quelle risposte che il partito non è in grado di dare adesso.

Poiché non è concesso a nessuno, si tratti di un leader singolo o di un collettivo, manifestare – per dirla con Francis Bacon – l’attitudine dei ragni, che traggono dalle proprie interiora il filo della tela, non si vede all’orizzonte un Cid Campeador in grado di mettere da solo in fuga i nemici. Ma soprattutto non è permesso al principale partito di opposizione di fermare l’orologio della azione politica, rimanendo in soupless nell’attesa dell’autodafè congressuale.

Il governo e la maggioranza combinano tutti i giorni dei guai, che devono essere contrastati, prima che sia troppo tardi. L’imbarazzo del Pd è evidente; avverte che il Trio Lescano di Palazzo Chigi gioca spudoratamente sul facile consenso di un paese che il 5 marzo si è svegliato con forti sintomi di parafascismo.

Così, si stanno facendo troppe concessioni a quell’energumeno di Matteo Salvini sulla questione dei migranti; si consente a un premier venuto dal nulla e telecomandato dai suoi sodali, di isolare l’Italia nel contesto europeo, soltanto per fare bella figura con i frequentatori dei Bar Sport (finalmente ci facciamo sentire! Dio stramaledica la Francia!) di cui è cosparsa la Penisola.

Si abbozza sulla porcata del taglio dei vitalizi degli ex deputati soltanto perché la misura – figlia dell’odio e del rancore e voluta dall’ayatollah Roberto Fico – è popolare. Ma c’è di più: che cosa pensa il Pd della bozza del decreto dignità di Luigi Di Maio o degli anatemi che vengono propinati quotidianamente contro la riforma delle pensioni di Elsa Fornero, nonostante le preoccupazioni della Bce sull’equilibrio dei conti pubblici?

E come valuta lo svilimento in corso delle norme più innovative della legge sulla ”Buona Scuola”? Viene il sospetto che i dem si sentano impotenti nei confronti di queste misure del governo, perché avvertono che, tutto sommato, quella che fu la loro base di riferimento (la stessa che vogliono recuperare) le condivide.

Ecco, allora, che ritorna la domanda sul perché il Pd non ha il coraggio di interrogarsi sulle ragioni delle sconfitte: i dem si sono convinti di aver fatto nella XVI legislatura delle politiche del lavoro e sociali troppo rigorose e temono che, se si aprisse il dibattito interno, questi sentimenti verrebbero a galla, al punto da essere – loro – i primi a ripudiare se stessi.

È un destino ineluttabile per un partito della sinistra che sceglie la via del riformismo: il suo insediamento sociale finisce per farsi fagocitare da una destra radicale che ormai ha preso il posto di quella che Tony Blair definiva la ”sinistra reazionaria”.

Negli anni mi sono abituato a giudicare gli argomenti degli altri a prescindere dalla biografia politica di chi li sostiene. Cazzola fa un’analisi onesta e impietosa della crisi della sinistra, senza stropicciarsi le mani come un avversario politico. Anzi. Mi sembra che sia diventato chiaro anche a lui che l’Italia corre pericoli seri non solo per l’ascesa al potere dei reazionari di destra e di sinistra (una categoria che esiste, badate bene), ma per l’evanescente risposta del riformismo democratico ed europeista rappresentato dal PD. E pone questioni che attendono una risposta: in che cosa consiste la discontinuità di cui tutti parlano nel PD, senza che nessuno dica rispetto a chi, a che cosa, con chi e per che cosa. E’ francamente incredibile che a porre queste domande sia un avversario, che ha evidentemente più lucidità politica di tanti Chancey Gardner che stanno nel PD soltanto perchè c’è posto.

Analisi impeccabile!
E’ vero, il disagio di molti dirigenti (e della base che ci si riconosce) è che vorrebbero essere loro, insieme a M5S a cambiare il Jobs Act, la Buona Scuola, la riforma delle pensioni, insomma tutto ciò che il governo Renzi ha fatto e che loro hanno subito.
I vari Orlando, Franceschini, Cuperlo, Emliano etc., insieme a chi li vota, avrebbero ben volentieri accettato lo strapuntino offerto da M5S per distruggere queste riforme che hanno consentito alla barca dello Stato di stare in piedi e riprendersi, dopo il governo Monti e l’immobilismo di Letta, non per niente da questi rimpianto, come da Prodi.
Zingaretti attende e Gentiloni sembra su questa strada, certo, non è facile andare contro se stessi e lo si avverte nelle dichiarazioni molto blande che vengono fatte in Parlamento.
L’unico che sembra tacere è Renzi, ma i suoi suppports sono combattivi e animano il WEB, vedermo se, alla Leopolda 9, sapranno dare vita a un vero Partito in grado di ripartire avendo come base il fatto e obiettivo il da fare!

PS:Nel Novecento la sinistra politica ha creduto nel superamento del capitalismo. Ne era certa, che prima o poi, i nodi del capitalismo sarebbero venuti al pettine, e la rabbia dei proletari avrebbe spazzato via i ricchi e i borghesi brianzoli. Invece, il capitalismo si è mostrato duttile, elastico, capace di assorbire difficoltà, abile, rimane il sistema economico, tra mille problemi, meno peggiore di altri sistemi. Per questo, la socialdemocrazia, la parte più realista della sinistra, ha lavorato per mitigare gli effetti negativi del capitalismo. Ma ciò, alla sinistra radicale, ai comunisti non basta, non li fa volare, sognare. Vogliono la luna, per ingenuità, per stupidità, per vanità (fra i vanitosi c’è un bel gruppo di benestanti, colti, che si dichiarono comunisti per sfoggio, per piacere estetico). Così la sinistra politica non ha fatto altro che litigare, farsi la guerra, dividersi in tanti partitini, guardarsi in cagnesco, dimostrando che più che le idee sono determinanti le simpatie, i sogni che poi si trasformano in incubi, l’arrivismo, il proprio ego, la mancanza di umiltà. I soldi. Il potere. Per la destra politica tutto questo non pone problemi. Il cinismo del pensiero di destra sa bene che siamo tendenzialmente ruffiani, corrotti, un miscuglio di bene e male, con umori imprevedibili, che vanno tenuti a bada con un potere forte,che reprime. Quando la sinistra politica, sul finire del Novecento, ha capito che il sole dell’avvenire non spunterà, ha perso entusiasmo, passione, voglia di battersi. I successi delle socialdemocrazie europee, soprattutto quelle nordiche, non interessavano più di tanto. I comunisti facevano spallucce. In Italia il tentativo dell’Ulivo è franato tra tradimenti, le ambizioni di D’Alema, i giochi di potere di Mastella e il non ci sto di Bertinotti e di altri comunisti, con la classica frase: tanto peggio, tanto meglio. Norberto Bobbio con un bellissimo editoriale, pubblicato su “La Stampa” segnalava che non era finito niente: che le diseguaglianze restavano, che le sofferenze degli svantaggiati continuavano, che bisognava continuare la lotta per migliorare le condizioni di vita di chi non aveva accesso ai privilegi.  I proletari non erano scomparsi: tutt’altro. Niente da fare: alla sinistra politica, il crollo dei sogni, li ha portati a considerare l’attività politica un funzionariato, e la scelta di dove collocarsi, non fondamentale. Non uno spartiacque ideale. Se il capitalismo ha vinto, tanto vale adattarsi: ai giochi di potere, alla legge della giungla, alle raccomandazioni, al farsi largo in qualunque modo, tanto il socialismo non arriverà. La perdita di entusiasmo, di passione ha permesso di dare in pasto il potere ai partiti di sinistra a personaggi che hanno scelto la sinistra come si tifa per una squadra di calcio, piuttosto che per un’altra. Loro non lo ammetterebbero mai. Ma i fatti lo dimostrano. E’ naturale che poi la destra dimostra maggiore duttilità, mitigando certi fanatismi, i pensieri bigotti, bene in pasta con la cultura all’americana, che addomestica, addormenta. Sotto bolle sempre il disprezzo, l’odio, che se esplode dimostra il vero volto, nascosto, della destra politica, ma il più delle volte rimane contenuto, perché alla maggioranza dei conservatori, anche quelli che una volta si chiamavano reazionari, interessa una vita tranquilla, una via cittadina pulita dove fare quattro passi la sera, marcire lentamente senza troppi scossoni, avere quel po di soldi per provocare invidia al vicino di casa. Per questo i migranti diventano un problema; per questo, la paura, le tensioni verso gli estranei sono alle stelle, e ogni furto, violenza di uno straniero migrante sarà altri voti certi per chi urla:chiudiamo i porti, le frontiere, cacciamoli fuori, teniamoli a distanza. Povera sinistra, che rischia una fine malinconica.

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QUESTO E IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO.Quel che cambierà sarà il silenzio, e basta.Probabilmente, in quel silenzio, Matteo Salvini farà il pieno di voti, raccontando la fine degli sbarchi come figlia di una nuova fase muscolare della politica italiana contro l’Europa e contro improbabili complotti pluto-giudaico-massonici assortiti.

L’immagine della nostra viltà)

La vera notizia di ieri? Non le inutili dichiarazioni del Consiglio Europeo, ma l’istituzione di una zona di ricerca e salvataggio libica. Abbiamo appaltato a Tripoli il presidio dei nostri confini meridionali, così come ad Erdogan quelli orientali. Un patto scellerato, che ci deve far vergognare

Risultati immagini per Migranti, ora siamo nelle mani della Libia (e questa è l’immagine della nostra viltà)

Guardatelo bene, quel gommone con cento morti, di cui tre bambini, naufragato a sei chilometri dalle coste libiche, a est di Tripoli. Guardatelo bene, quel bambino portato a riva esanime. Guardatelo bene, perché da domani non ne vedrete più. Attenzione, non vuol dire che non esisteranno più, che la gente smetterà di partire e di naufragare. Semplicemente, non sapremo più nulla di quel che succede a largo delle coste libiche – in un tratto di mare lungo 90 km circa, per la precisione – visto che Tripoli, proprio ieri, ha definito la propria area di ricerca e soccorso riconosciuta dall’organizzazione marittima internazionale.

Non è una notizia da poco. Anzi, a ben vedere è la vera notizia di ieri, molto più delle inutili conclusioni dell’inutile Consiglio Europeo sulla gestione dei richiedenti asilo in Europa. È la vera notizia perché da ieri la Libia ha deciso che di chi parte dalle sue coste se ne occupa esclusivamente lei, o quasi. Un po’ come accade con Erdogan a est. E l’Europa, dall’alto della sua civiltà, ha deciso che va bene così. La stragrande maggioranza dei naufragi e dei soccorsi ai gommoni che partono dalle coste libiche avviene infatti entro i primi trenta chilometri di mare e fino a ieri le barche delle organizzazioni non governative, così come qualunque altra nave che interveniva in soccorso, portava i superstiti nei primi porti più sicuri, ossia quelli italiani.

Da domani, quel che avviene nelle acque libiche resta in Libia, quindi. Soprattutto, ogni operazione di soccorso che avverrà in quel tratto di mare sarà necessariamente coordinata dal centro di coordinamento dei soccorsi libico, anch’esso istituito ieri. Quel che succederà, è abbastanza chiaro: le navi delle organizzazioni non governative, così come qualunque altra imbarcazione non potrà più spingersi fino a ridosso delle coste libiche per soccorrere migranti alla deriva, per poi portarli in Italia. Di fatto, ogni operazione – di solito i gommoni non si spingono più in là dei 30 km dalla costa – sarà di esclusiva competenza della guardia costiera libica, che potrà decidere di intervenire o meno, senza che nessuno possa controllare né eccepire alcunché.

Perché sì, probabilmente gli sbarchi diminuiranno ancora. Ma le partenze continueranno, i naufragi pure, le morti nel Mediterraneo anche. Così come del resto, le condizioni inumane che toccano a chi finisce nei centri di detenzione libici, luoghi di tortura sistematica ampiamente documentata nei quali il core business si chiama tratta degli schiavi

Perché sì, probabilmente gli sbarchi diminuiranno ancora. Ma le partenze continueranno, i naufragi pure, le morti nel Mediterraneo anche. Così come del resto, le condizioni inumane che toccano a chi finisce nei centri di detenzione libici, luoghi di tortura sistematica ampiamente documentata – “La Libia non è un approdo sicuro quale delineato dal diritto internazionale”, si legge in una sentenza del tribunale del riesame di Ragusa – nei quali il core business si chiama tratta degli schiavi. Continuerà tutto come prima, come è funzionato sino a oggi, perché le carovane di migranti sono una delle principali fonti di reddito certo per le fazioni in lotta per il controllo della Libia. Passatori e trafficantiscafisti e guardacoste, carcerieri e schiavisti sono professioni che s’intrecciano l’una nell’altra, e rendono bene. E i migranti sono una risorsa abbondante, che affluisce copiosa dal deserto. Un rubinetto di denaro che in Libia nessuno vuole chiudere.

Quel che cambierà sarà il silenzio, e basta. Cadrà il silenzio su quel che accadenei 90 chilometri di mare al largo delle coste libiche, dove già oggi riposano 34mila morti identificati e molti altri senza nome. Cadrà il silenzio sulle carceri libichesulle torture e sullo schiavismo. Cadrà il silenzio sulle connivenze tra la guardia costiera libica e i trafficanti di vite umane. Cadrà il silenzio sui ricatti libici, che ciclicamente apriranno le maglie della loro rete per farci spaventare e costringerci a dar loro un po’ di denaro in più. Cadrà il silenzio sul fatto che abbiamo appaltato i nostri confini meridionali a un non Stato dilaniato da una guerra civile figlia di uno scellerato intervento militare occidentale. Cadrà il silenzio sulla fine del diritto d’asilo in Europa per persone che, solo per il fatto di essere passate dalla Libia di oggi, probabilmente meriterebbero. Probabilmente, in quel silenzio, Matteo Salvini farà il pieno di voti, raccontando la fine degli sbarchi come figlia di una nuova fase muscolare della politica italiana contro l’Europa e contro improbabili complotti pluto-giudaico-massonici assortiti.Probabilmente, le nostre coscienze impaurite dormiranno sonni tranquilli e sereni, al pensiero che la pacchia sia finita. Così fosse, vi conviene pregare che nessuno le svegli mai.

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PER ME SIAMO DENTRO SCHERZI A PARTE.L’avvocato del popolo (conte) ha cercato di far valere il più classico dei “lei non sa chi sono io” dicendo: «io sono un professore di di legge» per far valere il suo modo di condurre un negoziato politico.

Lo strepitoso successo di Giuseppe Conte al Consiglio Europeo sull’immigrazione.

Risultati immagini per PER ME SIAMO DENTRO SCHERZI A PARTECosa è successo al vertice UE sull’immigrazione di Bruxelles? Se si leggono i post entusiasti dei membri dell’esecutivo si ha una netta impressione che sia stata  una vittoria su tutta la linea. Giuseppe Conte è il più soddisfatto: «da questo Consiglio esce un’Europa più responsabile e solidale, l’Italia non è più sola» e sembra quasi che l’accordo raggiunto dai leader dei 28 paesi dell’Unione sia un successo personale dell’avvocato del popolo italiano.

Conte prova a fare lo spaccone ma viene preso in giro dai colleghi

Il presidente del Consiglio ha spiegato che «è passato il principio che il tema della regolazione dell’emigrazione e della gestione dei flussi migratori deve essere affrontato secondo un un approccio più integrato, come avevamo richiesto, che riguardi sia la dimensione esterna, sia quella interna, sia il controllo delle frontiere». La realtà invece è un’altra. Perché è vero che un accordo è stato raggiunto ma non sembra che favorisca nettamente l’Italia, accogliendo le richieste fatte da Conte.

E ci sono forti dubbi che l’Italia non sia più sola. Innanzitutto perché ad un certo punto del vertice l’Italia si è trovata davvero da sola contro gli altri 27 leader europei con Conte che minacciava di non firmare il documento. Una minaccia di far saltare il tavolo che non sembra essere piaciuta a tutti. E come racconta il Guardian ad un certo punto l’avvocato del popolo ha cercato di far valere il più classico dei “lei non sa chi sono io” dicendo: «io sono un professore di di legge» per far valere il suo modo di condurre un negoziato politico.

Un’affermazione che non ha spaventato nessuno, anzi, ha suscitato l’ironia del premier bulgaro Boyko Borissov, che ha detto «Bene, io ero un vigile del fuoco e non è così che si fa un negoziato» mentre il primo ministro svedese  Stefan Löfven ha aggiunto «lei è un professore di diritto, e io ero un saldatore in una cittadina del Nord della Svezia, ma so che lei non si sta comportando in modo appropriato».

A peggiorare le cose l’ostracismo del primo ministro ungherese Viktor Orbán, uno dei migliori amici del ministro dell’Interno Salvini in Europa, al quale la bozza di accordo presentata da Conte e dal presidente francese Macron non piaceva per niente. Il premier magiaro ha preferito invece continuare a parlare di “invasione” e di chiusura delle frontiere. Parole che piacciono a Salvini ma che come è noto creano parecchi problemi all’Italia che al contrario dell’Ungheria non ha frontiere fisiche da chiudere.

Di tutto questo però non si trova traccia nelle dichiarazione dei 5 Stelle che sottolineano invece il successo dell’iniziativa italiana.

Il sottosegretario agli esteri Manlio Di Stefano loda l’abnegazione del governo che finalmente fa gli interessi di tutti gli italiani e spiega come il governo del cambiamento abbia cambiato anche la percezione dell’Italia in Europa. Secondo Di Stefano l’accordo sull’immigrazione è uno “straordinario successo”.

Insomma, sembra quasi che la tattica di andare in Europa a sbattere i pugni sul tavolo abbia avuto successo. Non è così. Per accorgersene basta leggere il testo dell’accordo approvato da Conte per il nostro Paese.

Cosa è scritto davvero nell’accordo del Consiglio Europeo sull’immigrazione

E che le cose non siano andate poi così bene lo si evince dal punto sei dell’accordo, quello che riguarda la costruzione di centri di accoglienza chiusi per i migranti. Il Consiglio Europeo ha deciso che i centri dovranno sorgere all’interno dei paesi membri (e non a “sud dei confini della Libia” come ha detto Salvini qualche giorno fa)  su base volontaria. All’interno di questi centri dovranno essere espletate le procedure di identificazione e di conferimento dello status di rifugiato politico a chi ne ha diritto. Il sostegno – finanziario e gestionale – della UE verrà concesso se verranno creati questi centri.

conte negoziato ue bruxelles dublino ong centri accoglienza - 8

Conte però cerca di minimizzare spiegando che sarà eventualmente «una decisione che ci serberemo a livello governativo, collegiale. Direi che non siamo assolutamente invitati a farlo». Ed è vero, l’Italia non è invitata a farlo. Ma a differenza dell’Ungheria e dei paesi del gruppo di Visegrad (che invece hanno apprezzato il fatto che non ci siano obblighi in questo senso) l’Italia si trova in prima linea e se vuole che l’Europa ci aiuti dovrà per forza di cose far approvare la costruzione dei centri di accoglienza a gestione europea.

Il Commissario europeo per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos sottolinea su Twitter che i centri per l’esame delle richieste d’asilo dovranno sorgere sul territorio della UE. Il fatto che l’adesione però sia su base volontaria rischia di lasciare il cerino in mano ai paesi di frontiera (Grecia, Italia e Spagna). A rendere ancora più complicata la situazione italiana c’è il punto 11, che invita i paesi membri a prendere tutte le iniziative di legge necessarie a fermare i “secondary movement” dei migranti e dei richiedenti asilo tra i paesi della UE. I movimenti secondari sono quelli successivi allo sbarco in Italia. Significa in parole povere che gli stati europei potranno impedire lo spostamento dei richiedenti asilo dall’Italia verso il proprio territorio.

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E gli hotspot in Africa? Si faranno, senza dubbio, ma prima bisogna trovare un accordo con i paesi africani. E vista la situazione interna di alcuni di quei paesi (Niger, Chad o Libia) è evidente che questo non accadrà in tempi brevi. Per ora quindi gli unici hotspot che verranno costruiti saranno quelli sul suolo europeo. Quindi italiano. Al contrario di quello che scrive Di Stefano gli accordi bilaterali non ci sono. C’è l’invito a sottoscriverli, ed è profondamente diverso.

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Ed è vero, chi sbarca in Italia sbarca in Europa, ma senza una sostanziale modifica del regolamento di Dublino (la proposta dell’Europarlamento però è stata bocciata da Lega e MoVimento 5 Stelle) non c’è alcun impegno concreto a modificare lo status quo. Anzi, non c’è alcun impegno a modificare il regolamento di Dublino, che era uno dei punti salienti delle richieste italiane. Più interessante il passaggio sul finanziamento da 500 milioni prelevati dal Fondo Europeo di Sviluppo (EDF) verso il Trust Fund Africa. Soldi che verranno utilizzati per l’acquisto delle motovedette della Guardia costiera libica. Proprio quelle che Salvini ha promesso di donare alla Libia. Al punto seguente però il Concilio – dopo aver tolto 500 milioni di euro destinati ai paesi poveri – ribadisce la necessità di finanziare lo sviluppo dei paesi poveri dell’Africa dai quali provengono i migranti.

E loro dicono che è stato un successo. PER ME SIAMO DENTRO SCHERZI A PARTE.

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Ahahaha. I grillini che esultavano ora hanno il fegato a pezzi , Conte un pupazzo incapace

Solo parole: Conte vanta il successo, ma l’accordo si sfalda nel giro di una mattinata. Macron esclude centri d’accoglienza in Francia, anche la Spagna si sfila. Niente intesa neanche con Merkel. Alla prossima nave tutto sarà .

“Vi invito ad accettare un fatto nuovo e inaccettabile per molti paesi fino a ieri sera: e cioè che ci fossero riferimenti ad ‘azioni condivise’ anche nel soccorso e nel salvataggio in mare, un principio mai affermato prima. Lo abbiamo affermato nei fatti con Aquarius e Lifeline, adesso è scritto: ‘shared actions and effort'”. Conferenza stampa di Giuseppe Conte al termine del consiglio europeo. Il premier italiano si sforza di esaltare i risultati ottenuti nel documento conclusivo. Ma questa è una storia di parole e contraddizioni, visibili sia nel documento stesso che nelle dichiarazioni dei leader a fine vertice. Solo parole, come spesso succede nei consigli europei, certo. Un Chi sperava che Conte fosse dotato di un buon cervello e` servito.po’ poco per un pChi sperava che Conte fosse dotato di un buon cervello e` servito.remier che chiedeva “fatti” al suo debutto a Bruxelles.

Avevamo gioito troppo e troppo presto ieri. ‘Back to square one’! Si torna di nuovo al punto di partenza. Vi è chi dice che nulla è cambiato, ma vi è anche chi dice che al contrario qualcosa lo è. Che carte ha ancora in mano l’Italia? Non è palese, ma qualcosa si è ottenuto ed è che si rimangiano la parola in meno di 12 ore. Sempre meglio saperlo e sapere che è sotto gli occhi di tutti. A che cosa può servire? Difficile dirlo ora e oggi.Ma se non ha ottenuto niente perché continua ad atteggiarsi a grande vincitore?pagliaccio,ridicolo.ma gli altri leader europei lo hanno già inquadrato mi pare di capire.Solo come un cane.Lasciatemi dire che conte è un genio. Con la redistribuzione obbligatoria dei migranti nessun paese se ne è preso uno. Ora con la redistribuzione volontaria cambia tutto. Mi sembra già di vedere Orban, l’amico del felpato, che ci supplica di mandargli qualche fuggiasco …Dilettanti allo sbaraglio spernacchiati alla grande.

Adesso l’Italia non è più sola! Grazie Salvini, Di Maio e Conte! Ci sentivamo così isolati e sfruttati, ma grazie ai vostri metodi duri, ora ci sentiamo pure presi per il ….
L’Italia non è più sola… è durata mezza giornata e poi si sono allontanati tutti, manco avessimo la lebbra.Visto come era facile risolvere la questione dei migranti! Cavolo perché il PD non ci è riuscito?

Chi sperava che Conte fosse dotato di un buon cervello e` servito.

Centinaia di esseri umani sono affogati e altri stanno subendo la stessa sorte e per merito di alcuni,che definirli criminali è un complimento,per non perdere ,anzi guadagnare consensi bloccano i soccorsi……..è il delirio umano.

PS: C’è un solo e semplicissimo modo per far sì che gli immigrati vengano distribuiti in Europa: dare la cittadinanza italiana a tutti. Per i due fannulloni incapaci e il fintoconte di governo occorre sapere che ci sono regole fondative dell’Europa: (art. 45 del Trattato sul funzionamento dell’UE).”La libera circolazione delle persone comporta l’abolizione di ogni discriminazione tra lavoratori degli Stati membri fondata sulla nazionalità, per quanto riguarda l’impiego, la retribuzione e qualunque altra condizione di lavoro, compresi i diritti di rispondere a offerte di lavoro, spostarsi liberamente a tal fine nel territorio degli Stati membri, prendere dimora in uno Stato membro al fine di svolgervi un’attività lavorativa e altresì rimanervi dopo avere occupato un impiego”. Nessuno potrà impedire che degli italiani vadano a lavorare e vivere in qualsiasi paese europeo perché sarebbe infrangere la prima regola dell’unione europea la libera circolazione dei cittadini tra i paesi dell’Europa. L’80% dei migranti vuole andare oltre l’Italia e quindi non rappresenterebbero che un problema molto limitato per noi, ma avremmo dall’Europa un grande riconoscimento morale e di prestigio oltre a un beneficio anche economico. Tutti i governi europei avrebbero politicamente il vantaggio di non appoggiare l’immigrazione, mantenendo la rigidità che chiedono le opposizioni e allo stesso tempo non potrebbero avere dalle opposizioni la richiesta di opporsi alla libera circolazione di cittadini europei perché sarebbe distruggere il fondamento stesso dell’Europa unita…ahhahahaah!!!….)
N.B. Nel 2015 il governo Renzi aveva ottenuto la ricollocazione obbligatoria, mentre 6 mesi fa il Parlamento europeo aveva votato la riforma di Dublino con sanzioni a chi non accoglie (senza i voti di 5S e Lega). Il fintoconte ha ottenuto: MENO DI NIENTE. Risultato: nessuno accoglierà più nessuno, tranne l’Italia..

 

 

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GOVERNO DEL “cambiamento” Inutile dire che società del genere sono votate al rapido fallimento e alla miseria diffusa. Non capirebbero.

ASSEGNI E CAMBIALI, IL GOVERNO DEL NIENTE.NON DEL CAMBIAMENTO. Ci si accanisce contro le pensioni perché non si sa fare altro. Il “cambiamento” consiste nel passaggio da una società aperta e competitiva a una società chiusa e assistita.

Risultati immagini per ASSEGNI E CAMBIALIC’è qualcosa di repellente e di schifoso in questa ossessione grillina (e anche leghista) per i vitalizi di quel migliaio di ex deputati (più vedove e orfani) sopravvissuti. I vitalizi, come ormai dovrebbero sapere anche Salvini e Di Maio, sono stati aboliti nel 2012 non da loro, ma da quei simpatici conservatori di Mario Monti e della signora Fornero. Contro i quali le belve da tastiera grilline e leghiste si scatenano ogni giorno, ripetutamente.

Di Maio, che nemmeno la totale ignoranza assolve dalle sue volgarità e stupidità, arriva a dire che i diritti acquisiti sono in realtà privilegi acquisiti. No: sono un “contratto” stipulato a suo tempo fra quei cittadini e lo Stato, in base alle leggi vigenti. Sulla base di quel contratto la gente ha impostato la propria vita (ha deciso, ad esempio, di fare politica e non ingegneria). Poi arriva uno (mai lavorato un giorno in vita sua), decenni dopo, e ti spiega che sei un ladro. Anzi, magari te ne sei già andato all’altro mondo, e con quel vitalizio campa la tua vedova settantenne: ladra anche  lei. E così via.

Il risparmio, al netto delle imposte che non saranno più pagate, non supera i 40 milioni. 40 milioni su 800 miliardi di spesa pubblica. Basterebbe questo per dire che si tratta solo di propaganda, niente altro che propaganda, volgarità. Imbecillità.

Con un pericolo. Il meccanismo, oggi applicato solo ai parlamentari (e perché non anche agli altri eletti, tipo consiglieri regionali?), è in realtà estensibile a tutti gli italiani. Basta con le pensioni in essere: si passi con decisione al sistema contributivo, da subito e per tutti. Non so se qualcuno abbia già fatto i conti, ma si risparmierebbero molti soldi. E si getterebbero nel panico, e forse anche nell’indigenza, milioni di persone.

Ma salterebbero fuori un po’ di soldi. Molti troverebbero persino sensata questa faccenda.

Ma, allora, vanno spiegate alcune cose. Questo accanirsi sulle pensioni, questo cercare lì i soldi che non si trovano per fare nuove cazzate (reddito di cittadinanza) è un grande segno di debolezza. Il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo è già staro impostato dai soliti Monti e Fornero nel 2012, salvando l’Italia dal default. E lo hanno fatto senza la consulenza di menti modeste come Fico e Di Maio. Con calma e progressività.

Oggi si insiste perché non si sa fare altro. L’Italia ha un problema di crescita (cresce troppo poco, e sta rallentando) e di produttività. Ma solo uno scappato di casa da piccolo può pensare di fare più crescita tagliando le pensioni e redistribuendo il ricavato come reddito di cittadinanza.

La crescita (e quindi l’occupazione) si ottengono solo aumentando la produttività e l’efficienza complessiva del sistema. Tutte cose che richiedono interventi mirati e del tempo.

Altri sistemi l’economia non li ha ancora inventati: se voglio che gli italiani stiano meglio, e che siano più ricchi, devono fare più cose e vendere più cose all’estero. Cose che, ovviamente, devono costare almeno un euro meno di quelle analoghe dei concorrenti. L’economia è tutta qui, è molto semplice.

Ma per migliorare il sistema, con più produttività e efficienza, devi fare investimenti in capitale (cioè impianti e attrezzature, così capisce anche il grillino medio), non distribuire soldi perché la gente vada al bar a giocare a biliardo. Con il metodo grillino-leghista si allevano solo futuri campioni mondiali di boccette, ma il paese poco a poco sprofonda.

Ma quella di distribuire soldi (che non ci sono) gratis è appunto la linea scelta da questo governo di incapaci, il governo del niente.

Ma c’è di più. Se si scorre quel decreto “dignità” (orribile espressione) che non riesce a vedere la luce perché manca sempre di coperture finanziarie (non ci sono i soldi), si scopre che ci si muove nella direzione esattamente contraria: invece di rendere più flessibile il sistema, lo si irrigidisce. Gli “innovatori” grillini e leghisti, quelli del “cambiamento”, se si guarda bene, non sono altro che antichi vetero-comunisti. Non a caso le loro proposte trovano il plauso della vecchia, inutile, Cgil. Vedrete che, prima o poi, la “dignità” di Di Maio scoprirà l’articolo 18, e così via. Non a caso sono per una società in cui lo Stato centrale, invece di creare le condizioni perché ciascuno produca reddito e benessere, distribuisce direttamente reddito e benessere, sotto forma di assegni da consegnare a domicilio ogni mese.

La società che hanno in mente ha uno schema quasi perfetto: inutile dannarsi l’anima, lo Stato si indebita, con quei soldi passa uno stipendio ai cittadini, e tutti sono felici e contenti, l’unica cosa che devono fare è aspettare l’arrivo del postino a fine mese (o dare il proprio Iban). La Cgil, giusto per tenersi in esercizio, ogni tre anni pianterà una grana perché quegli assegni siano un po’ aumentati. Il debito pubblico italiano aumenterà a dismisura, e così gli interessi, ma che importa? Qualche cretino che si ostinerà a lavorare davvero, a produrre un po’ di cose, ci sarà pure: penserà lui a pagare il tutto.

Inutile dire che società del genere sono votate al rapido fallimento e alla  miseria diffusa.

Non capirebbero.

Il “cambiamento” è questo: dalla società aperta e competitiva alla società chiusa, dove un comitato centrale di saggi decide come devi vivere. Grazie ai debiti.

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Gridano vittoria e intanto c’è la clausoletta di Vysegrad che specifica l’accoglimento dei profughi «su base volontaria» e «senza pregiudizio per la riforma di Dublino». Chi credono di prendere in giro? Ovvio: i loro elettori; ed a buon diritto: ne hanno bevute tante, ma tante, che una più una meno non fa differenza.

Ue e migranti, scontro Italia-Francia. Macron: “Accoglienza riguarda l’Italia”. Conte : “Smentisco, era stanco…”

Ue e migranti, scontro Italia-Francia. Macron: "Accoglienza riguarda l'Italia". Conte : "Smentisco, era stanco..."
Vertice di Bruxelles, Roma cede su tutta la linea: non ottiene la distribuzione obbligatoria di tutti i migranti, ma solo quella volontaria dei rifugiati, sarà costretta ad aprire nuovi campi e accetta i ritorni nel nostro Paese delle persone scappate in Germania e Austria. Gelo di Salvini. Il premier italiano: “Nessuna promessa sui movimenti secondari”. L’Ungheria esulta: Visegrad ha vinto.

Io in questo accordo vedo una cattiveria assurda verso le ONG e verso i migranti, allo stato attuale non vedo nessun paese disposto ad accogliere questi poveri migranti forse solo la Spagna. Io credo che sia una politica basata solo sui respingenti e non sull’accoglienza.Sarete contenti voi razzisti, probabilmente questi migranti non arriveranno mai in Europa dato che non credo che in Italia, Francia, Germania e altri paesi siano disposti a prenderseli, vedo solo una profonda inumanità.E Macron ride, mentre quelli come voi fanno proclami bellicosi e poi sono rappresentati dal governo Conte, che invece china la testa e ottiene come unico risultato di fare le ore piccole a Bruxelles. Bisboccia! Ad ogni prova concreta che affrontate rivalutate i governi PD (si’, in primis quello Renzi, pensate un po’). Mi sa che avevamo purtroppo ragione nel dire per mesi che eravate solo degli incompetenti casinisti…………L’Italia, A NOI !………li fermeremo sul bagnasciuga……..la Perfida Albione…….cinquecentomila baionette………..gli spezzeremo le reni……Siamo partiti col ” mascella ” giallo-verde con lancia in resta per una nuova gloriosa Campagna di Russia e siam tornati con stivali di cartone e gavette senza fondo.Questa è l’Italietta che ci prospettano questi Cavalieri dell’Apocalisse, che del sovranismo, del razzismo e della xenofobia, ne stanno facendo la cifra del loro agire politico. Credo che saranno giorni durissimi per la democrazia del nostro Paese e sarà bene attivarsi quanto prima e tenerli sotto pressione.Tempo un sei mesi e di certo  l’immaginifica piattaforma volante esploderà con gran fragore.Vi auguro un giallo splendente …. “Sol dell’Avvenire”..

MA IL PD! Voi per caso eravate presenti ai colloqui che Renzi e Del Rio facevano in Europa? Per quanto riguarda gli attuali governanti non mi pare che Conte abbia fatto poi così tanto la voce grossa e comunque, i risultati che ha ottenuto mi sembrano abbastanza inconsistenti se non addirittura nulli.

Purtroppo questo è un fenomeno che non può essere fermato, forse e dico forse può essere arginato, ma con impegno e con fatica da parte di tutti. La soluzione non è certo quella proposta dal Ministro Salvini, che è servita meramente per raccogliere consensi in vista delle ultime elezioni amministrative, come peraltro la maggior parte dei proclami fatti nelle ultime settimane.
PS: Vi faccio presente che nell’ultimo accordo  per ripartire gli emigrati,Renzi aveva messo nero su bianco .che chi non rispettava non avevano aiuti dalla UE,ma siccome il vostro beniamino e amico di questi paesi ,si e ben guardato di continuare
adesso capisco come questi personaggi siano andanti al governo,promettendo quello che non sono capaci di fare,d’altronde da uno che il lavoro non sa cosa sia (Di Maio ministro del lavoro) e l’altro che si e ben guardato di provarci(nella lega a 15 anni) cosa ci si può aspettare.CREDULONI BOCCALONI.
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Paolo Gentiloni: “Il Pd non va sciolto, deve rinascere. Il centrosinistra deve tornare a essere vincente”

L’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni non vuole sciogliere il Partito Democratico e pensa più a una sua rifondazione: “Non credo che il Pd sia muto e figurarsi se va sciolto. Quando prendi una scoppola, e noi ne abbiamo prese due, una nel 2016 e una nel 2018 è normale essere ammaccati. Ma oggi è necessario ripartire da un’alleanza per l’alternativa”.

Sciogliere il Partito Democratico per ricominciare? L’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, non approva questa strategia e sostiene che il Pd debba essere rifondato. “Noi dobbiamo ripartire da una alleanza per l’alternativa, dobbiamo mettere in pista una alleanza molto ampia, di cui faccia parte il Pd, che abbia un contenuto civico. Dobbiamo cambiare tutte le facce, nel Paese c’è una disponibilità enorme. Il Pd va sciolto? Figuriamoci! Se ne convincerà anche Calenda, il Pd deve rinascere, tutto deve fare tranne che morire. Ora abbiamo bisogno di argini”, ha spiegato ieri sera, durante un’intervista concessa a Otto e Mezzo.
“Non credo che il Pd sia muto e figurarsi se va sciolto. Quando prendi una scoppola, e noi ne abbiamo prese due, una nel 2016 e una nel 2018 è normale essere ammaccati. Ma oggi è necessario ripartire da un’alleanza per l’alternativa. Molto ampia, di cui faccia parte anche il Pd, ma che abbia anche un contenuto civico. Perchè in questi anni abbiamo trascurato i rapporti con i corpi intermedi, i sindacati, le organizzazioni della società civile”, ha proseguito Gentiloni. “Immagino che il Pd farà un congresso al più presto. Fosse per me, almeno, lo farei presto. Ma il mio contributo, più che sulla rinascita del Pd, vorrei darlo sul tessuto di un’alleanza più vasta. Credo che il Pd farà parte di quest’alleanza. Il Pd in ogni caso deve restare e credo che se ne accorgerà anche il mio amico Carlo Calenda”.

“A me oggi interessa oltre al Pd, accanto al Pd, far nascere un’alleanza per l’alternativa. Io credo in un campo di centrosinistra largo. In italia c’è una disponibilità enorme. E io mi propongo come una delle persone che può contribuire a questa rete”, ha spiegato Gentiloni, lanciando una sorta di candidatura a mediatore politico. “Noi abbiamo bisogno di un’alternativa a questo governo. Se poi il campo di centrosinistra riuscirà ad essere la prima forza di questo paese anche discorsi di alleanze possono diventare realistici. Con questo sistema, bisogna arrivare primi. L’orizzonte temporale? Mesi, non è detto che sia un tempo lungo”.

Ho sentito, ieri sera, l’intervista a Gentiloni, con la partecipazione di Mieli a fianco della Gruber.
Devo dire che mi ha deluso molto, in altre occasioni l’ho visto un po’ più deciso.
Ma ieri sera era veramente irriconoscibile, parlava di Campo allargato, come Pisapia ma anche Fronte repubblicano ma anche con i civici ma anche con LeU ma anche… con m5S! Insomma, ha dato l’impressione di avere poche idee e ben confuse.
mi dispiace, pensavo potesse essere un leader giusto per rilanciare il PD e condurre una vera opposizione, invece è tornato all’ovile delle pecorelle prodiane, franceschiniane etc. Ci credo che Lega e m5S, nonostante siano il nulla, avanzino e straripino! comunque: Comunque:Trovo appropriate certe opinioni di Paolo Gentiloni sulle azioni da intraprendere per recuperare la leadership perduta. Ritengo in particolare che il rinnovo del personale politico e lo svolgimento del congresso prima possibile possano essere strumenti adeguati. Rinnovare ed adeguare le posizioni politiche del partito e della area di riferimento , soprattutto in tema lavoro, equilibrio economico dei conti , ricerca del benessere sociale diffuso, assieme ad un nuovo scenario che esprima la supremazia della cultura rispetto alla economia e dell’individuo inserito nella comunità di cui si favorisce la crescita e la consapevolezza , potranno essere alcune delle basi su cui costruire un nuovo solido rapporto con il popolo del nostro paese.

PS:Non capisco questa sequela di commenti con insulti a Gentiloni a Renzi e a tutto il PD. Se si tratta di piddini delusi, indichino delle alternative. Se sono anti simpatizzanti-Pd, be’ potrebbero pensare ai loro partiti di riferimento e ai fatti loro. Uno sfogo però dovete consentirmelo: basta con questa storia quasi tutta costruita su bufale del Pd partito delle banche. Cosa si doveva fare, lasciare che andassero in fallimento, con risparmi bruciati, dipendenti a spasso e sconquassi nel sistema economico-produttivo? Sì, Renzi ha sbarellato invitando a comprare azioni del MPS come se fosse la banca più solida del mondo. Ma cosa avrebbe dovuto fare? dire “è un catorcio spaventoso e correte a ritirare tutti i vostri soldi prima che sia troppo tardi” ???

 

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Un vice premier che propone di non rispondere agli sos in Mediterraneo o è un pazzo o non sa proprio di cosa parla. All’ultra giustizialista SALVINI vorrei far notare che in Italia la pena di morte è stata abolita da un bel po’. E che la pena di morte fai da te non c’è mai stata. Neanche per i criminali spietati, si chiama omicidio.

Risultati immagini per pena di morte in italia

Quindi per il momento gli italiani non sono ancora autorizzati da Salvini a sparare ai migranti. Già qualcosa ! Ma c’è l’ordine alla capitaneria di non muoversi e fare intervenire la guardia costiera libica. Quanti saranno i morti affogati in più non si saprà perché non ci saranno “testimoni” attendibili.
E i disgraziati riportati in Libia che fine faranno ?
Sembra non interessi a nessuno. Il problema non è affrontato né seriamente, né superficialmente. L’importante è che quelle masse di umani non arrivino sulle coste italiane (europee ?). Per il resto booh.

Situazione drammatica e grottesca quella in cui ci stiamo inabissando. Salvini è un buffone, come ha detto recentemente Saviano, un intelligente scemo. Un pericoloso irresponsabile che butta tutto in caciara, minaccia, poi ritratta, fa il feroce, poi ci racconta in Tv dei suoi bambini (poveretti con un padre così), poi ride, poi s’incazza, poi twitta dalla mattina alla sera, non capisce, poi sembra capire, poi di nuovo fa casino. E la gente oramai si chiede: che ha fatto Salvini oggi? che ha detto Salvini? Salvini, purtroppo, è divertente. Salvini è uno spettacolo Tv. Uno scemo intelligente, elementare, rozzo, simpatico, quello che piace tanto agli italiani. Poi Salvini fa pure il duro, fa l’uomo forte, tutto d’un pezzo, e soprattutto caccia gli immigrati. Dalla mattina alla sera Salvini ci propina queste stronzate, e si becca dagli italiani tanti like che popolo stiamo diventando?

Salvini di solito morde meno di quanto abbaia. Però ora è nella stanza dei bottoni, addirittura vicepremier – di fatto è premier  – della Repubblica italiana, non più solo solo nella stanza dei bottoncini della Lega e la rotta che ha intrapreso rischia non solo di far crepare in mare altre migliaia di disgraziati, ma portare allo sfascio il Bel Paese trascinandovi anche la Comunità Europea.
Che sia ignorante e non al corrente di molte cose non sorprende, è il degno partner di Di Maio. Sorprende invece la mancanza di qualunque assunzione di responsabilità per i danni provocati dal colonialismo italiano anche e proprio in Libia, oltre che in Somalia ed Eritrea. Sorprende anche il silenzio di Salvini e dell’intero governo sulle responsabilità della Francia nell’attuale sfascio della Libia, dove la Francia ha voluto abbattere il regime di Gheddafi, fino a fare ucciderne il capo, cioè lo stesso Gheddafi, perché decisa a fregare la nostra ENI nei rapporti privilegiato coi libici per il petrolio. La stessa Francia che ha provocato qualche milione di morti e il crollo della Nigeria finanziando e armando a suo tempo il tentativo di secessione del Biafra, nel cui sottosuolo si trovava la quasi totalità dei giacimenti petroliferi nigeriani.
A parte questo, il vero motivo della posizione di Salvini su migranti ed extracomunitari è la volontà di evitare che i padroncini della Padania – e i loro simili soprattutto dell’agricoltura della “Terronia” – debbano riconoscere gli stessi diritti, e quindi anche di salari, a questi poveri disgraziati, così simili ai migranti italiani dell’800 e della prima metà del ‘900, di cui godono, sia pure sempre meno e sempre più rosicchiati, i lavoratori cittadini italiani.
Bisogna però aggiungere l’assoluta incapacità della “sinistra” – o meglio di ciò che ne resta – di passare dalle chiacchiere e dal moralismo alla politica. Renzi in parlamento ha gridato alla destra che si insediava come governo “Noi siamo diversi da voi!”. E nei suoi anni al governo l’ha fatto. Ma alla gente di questa diversità no  l’ha vista o non gliene frega assolutamente nulla se non produce risultati concreti e per lei utili. La politica non si fa per migliorare la situazione di chi è “de sinistra o de destra”, ma per migliorare la situazione di tutti e in particolare di chi sta peggio, anche se chi sta peggio ora non vota a sinistra, ma a destra. E continuerà a votarla con convinzione crescente credendo alla belle promesse.Ma la luna di miele finirà presto se non vedrà che la destra si occupa delle promesse fatte  che interessano soprattutto di lei.

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Il sogno di Salvini

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Qualcuno ha scritto che per capire le ragioni dell’altro bisogna camminare per cento chilometri nelle sue scarpe. Non voglio camminare nelle scarpe di Salvini, mi stanno troppo strette, ma vorrei che lui camminasse in quelle di un africano, prima di parlare.

Lo immagino svegliarsi un mattino e sentirsi già stanco, perché dormire per terra non fa bene alle ossa, e sentirsi quel buco allo stomaco che lo accompagna da sempre… guardare fuori e vedere che il sole è già alto, guardarsi intorno e vedere la miseria di sempre.

Allora si parte, si cerca di trovare la soluzione definitiva, si va a stare meglio o a morire in fondo al mare, tanto…

Forza scarpe, portatemi al mare, che sarà l’ultimo ostacolo, dopo ci sarà da mangiare, ci sarà qualcuno che si occupa di me, non mi lasceranno morire, vado verso la civiltà…

Il cammino è lungo, spossante, ogni tanto qualche camion si offre di accorciare un pezzo di strada, ma sono pochi, e la strada è ancora molta.

Cammina, cammina che il mare si avvicina.

Poi si arriva al mare, la gioia è immensa, ma dura pochissimo.

Black Salvini viene preso insieme a tutti quelli come lui che sono riusciti ad arrivare, bastonati e messi in galera… è la Libia, baby…

Senza cibo, senza acqua, in un posto puzzolente.

Ogni tanto qualche donna viene portata via e rimessa in cella dopo qualche ora. Qualcuna piange, altre no.

Poi arrivano e lo prelevano. Lo portano in una stanza ed in quattro gli legano un laccio al collo e gli ammanettano i polsi alle caviglie.

Black Salvini inizia a sudare… non vorranno… sono un ministro della Repubblica Italiana… poi lo sguardo gli cade sulle gambe. Porc… nere !!!

E… si, Black Salvini, possono eccome.

Possono fare tutto quello che gli pare, perché sei un niente, non hai diritti, non hai amici, non hai denaro (te lo hanno già rubato) e ti tocca…

Ma sopporta, fra qualche settimana forse riuscirai a partire, a trovare la vita nuova che aspetti…

Ed i giorni passano, e ti chiedi perché tocca proprio a te soffrire così tanto.

Poi arriva il giorno benedetto, ti imbarcano su un gommone con altri compagni di sventura, tanti, troppi…

E quando la terra non si vede più succede quello che non deve: il gommone va a fondo, e tu ti dibatti tra le onde, ma non sai nuotare, perché nel deserto i corsi di nuoto sono rari ed è difficile iscriversi.

E quando l’acqua salata ti entra nei polmoni e ti toglie il respiro, quando hai urlato per l’ultima volta.. ti svegli.

Sei nel tuo letto, nel tuo appartamentino di Roma, ti guardi attorno e vedi che tutto è al suo posto, i mobili, i quadri, i tappeti, tutto !

Ti guardi le gambe ed esulti, non sono più nere, White Salvini !!!

Ma guarda che cazz…

Ti fai un caffè forte, nero… poi lo allunghi con un poco di latte.

Ripensi al sogno e scrolli le spalle.

Ma quando si avvicina la notte inizi a tremare, non vuoi chiudere gli occhi perché SAI che il sogno tornerà.

Ad libitum…

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