Archivio mensile:luglio 2017

Quindi, ricapitolando, in Italia c’è un tasso di disoccupazione ridicolmente alto che però non tocca assolutamente gli immigrati. Questi nel tempo lavoreranno, se ne andranno lasciando un po’ di contributi o moriranno giusto in tempo per poter pagare le pensioni agli italiani.

Gli immigrati che ci pagano le pensioni. I dati – e il presidente dell’INPS – dicono che se bloccassimo gli arrivi di persone extracomunitarie il nostro sistema pensionistico andrebbe in grossa difficoltà.

Nella sua relazione annuale Tito Boeri, presidente dell’INPS, l’ente che si occupa di raccogliere i contributi economici dai cittadini ed erogare prestazioni sociali come le pensioni, ha detto che se chiudessimo le frontiere agli arrivi dei migranti extra-comunitari il nostro sistema pensionistico si troverebbe in grosse difficoltà. Secondo una simulazione fatta dai tecnici dell’istituto, da oggi al 2040 l’INPS perderebbe in totale 38 miliardi di euro. In questa circostanza lo Stato dovrebbero far fronte alla perdita recuperando tramite la fiscalità generale – cioè aumentando le tasse – quasi due miliardi di euro ogni anno per 22 anni. «Insomma, una manovrina in più da fare ogni anno per tenere i conti sotto controllo», ha detto Boeri durante la presentazione del rapporto.

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Ohibò, ma che dice signor Boeri? Ci racconta che l’immigrazione conviene economicamente sia agli immigrati che a noi? Tutto ciò è intollerabile, è contrario a qualsiasi cosa in cui crediamo, non è possibile! Noi siamo qui per lamentarci, per dare la colpa di qualcosa a qualcuno, non possiamo accettare una notizia così positiva!

Ma di che sta parlando Boeri? E’ mai uscito per strada?
Non nego che nelle fabbriche, cantieri, negozi ecc. ci sono molti lavoratori di origine straniera che lavorano seriamente e pagano i contributi, ma di certo non sono quelli che arrivano tramite i barconi (i quali, a loro volta, sono una parte minoritaria degli immigrati in Italia): essi sono, per una cifra che oserei dire sfiori la totalità, ospitati nei vari centri/ex alberghi/ong a non far nulla in attesa di non si sa cosa voglia decidere il governo, oppure vagabondi, oppure inseriti in circoli criminali (es. un palazzo abbandonato a 500 metri da casa mia e occupato abusivamente da decine di immigrati clandestini i quali vengono costantemente fermati per spaccio e rilasciati). Oppure ancora, si spostano verso l’Europa continentale.
Se magicamente bloccassimo gli sbarchi (ignorando per un attimo la questione morale che si solleverebbe) l’effetto pensionistico sarebbe nullo: i lavoratori romeni, russi, pakistani, serbi ecc. che lavorano e pagano i contributi sono qui con un regolare permesso di soggiorno, regolare contratto ecc.
Si può giustificare l’accoglienza dei profughi per ragioni umanitarie, ma non inventiamoci numeri dal nulla, su. Altrimenti non si è migliori dei cosiddetti “populisti” tanto osteggiati se si inventano le argomentazioni.

E’ il classico discorso a direzione predeterminata, che finge di essere un’analisi ed è una propaganda.

a) Come sono calcolati i costi che comporta la popolazione migrante? Siccome il diavolo si nasconde nei dettagli, segnalo come le rette degli asili nido a 1/10 della cifra piena che si concedono per i bambini dei migranti sopravanzano di gran lunga la loro quota di rappresentatività statistica. Boeri lo sa? E lo sa che quel 10% della popolazione usufruisce in misura iper proporzionata alla loro quota degli alloggi popolari? Ha idea di quale sia la percentuale dei non pagatori di multe fra gli stranieri? Di quale sia la quota di devianti che comporta costi di ogni tipo? I servizi sociali che ogni giorno hanno una rogna con qualche padre padrone islamico che mena la figlia perché indossa i jeans, Boeri li calcola? Sono tutti esempi, alcuni dei quali mi sono anche piuttosto chiari, e di altri vado a buon senso. Di certo, i costi che la migrazione comporta non sono né modesti né soprattutto circoscritti.

b) Sarei curioso di vedere se molti dei fatidici “lavori che gli Italiani non vogliono più fare” non sono altro che estromissioni da dumping. Pochi giorni fa a Torino una donna licenziata dal bar dove faceva le pulizie si è data fuoco all’INPS. Aveva perso il posto di lavoro e tardava l’assegno di disoccupazione. Sarei molto curioso di sapere i nomi degli addetti, o delle addette, della ditta che ha preso il posto della signora che si è data alle fiamme. Quando non c’erano stranieri, i lavori agricoli erano svolti da Italiani. Oggi molto meno. Boeri mi può garantire che in assenza di stranieri, una certa quota di Italiani non tornerebbe a lavorare come bracciante? E nell’edilizia? Come si fa, in un Paese con un 11% abbondante di disoccupazione, con automazione e globalizzazione che cancellano ogni giorno posti di lavoro, a dire che per fortuna arrivano braccia da fuori?

c) Gli Italiani estromessi dagli stranieri nel lavoro sono i più modesti economicamente. Certo il presidente dell’INPS non perderà il posto perché si offre un Nigeriano per metà del suo stipendio, ma attizzare la guerra fra poveri è vergognoso.

d) Boeri può giurare che in futuro non erogheremo, come poi sarà giusto farlo, le pensioni anche agli stranieri che hanno lavorato qui?

e) Nella stessa intervista si legge che l’INPS eroga 440 prestazioni ma che solo 150 sono di natura pensionistica. Fosse che per tenere in pareggio l’INPS sarebbe ora di tagliare oneri impropri invece di esaltare la pensione scandalosamente troppo tardiva?

f) Su quest’ultima: io (per dire un’enormità di persone) accetto di buon grado, sebbene ovviamente sia una diminuzione considerevole, la pensione integralmente contributiva. Io non contesto

né 1) aliquote contributive

né 2) calcolo sulla speranza di vita residua (e ci sarebbe un discorsino da fare, e si glissa sempre)

né 3) importo pensionistico che ne sortisce dal combinato di 1) e 2). Però trovo semplicemente violento e dittatoriale che io non possa decidere a che età andare in pensione. Se vado dal fornaio, non contesto né che tipodi pane ha prodotto, né i prezzi che pratica: tuttavia, rivendico il diritto di comprarne quanto mi pare.

g) vedi alla voce “si glissa sulla speranza di vita residua: non è evidentemente corretto riversare ogni aumento della speranza di vita residua all’età x in altrettanti mesi o anni di lavoro: fra lavoro e pensione c’è evidentemente un rapporto, una frazione, tipo (esemplifico) 3/4 e 1/4, o quel che è. Se la vita aumenta di un anno, adesso ti buttano dentro un anno in più di lavoro. E’ ovvio e giusto che la proporzione fra lavoro e quiescenza andrebbe mantenuta, e quindi un anno di speranza di vita in più dovrebbe dare nell’esempio 9 mesi di lavoro e 3 di pensione, non 12 tutti di lavoro.

Il Presidente dell’INPS come gli capita spesso straparla. Il suo interesse è puramente mediatico e pertanto le spara sempre più grosse. Prima di tutto possiamo stare certi che chi lavora difficilmente andrà via dall’Italia e se andrà via sara subito rimpiazzato da qualcun altro, forestiero o Italiano che sia. A meno che non ci sia più bisogno di nessuno che faccia il suo lavoro (molto improbabile).
Gli immigrati che lavorano portano soldi nelle casse dell’INPS, ma quelli senza lavoro sono, di fatto, dei mantenuti dallo Stato Italiano e quindi da noi cittadini. Il Presidente dell’INPS ha messo in conto questi costi ? Per non farla lunga, viene da dire: “a presidè, ma che stai a dì !!!

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Era ora! deve essre colpita la diffamazione perpetua dei travagliati. Non la libertà di stampa e di opinione. Sulla mer.a, stanno costruendo fortune economiche gigantesce. Perchè molti ci credono.

Marco Lillo, perquisizione in casa del giornalista del Fatto.La misura sarebbe stata disposta dalla Procura di Napoli dopo la denuncia dell’imprenditore Alfredo Romeo.È in corso una perquisizione nell’abitazione romana del giornalista del Fatto Quotidiano Marco Lillo in merito alla fuga di notizie sul caso Consip.La perquisizione, effettuata dalla Guardia di Finanza, sarebbe stata disposta dalla Procura di Napoli dopo la denuncia dell’imprenditore Alfredo Romeo. A quanto risulta, sarebbero stati sequestrati al giornalista anche il computer e i telefoni cellulari.

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Di-mis-sio-ni! Di-mis-sio-ni! Di-mis.. Ah no, Lillo può essere coinvolto tranquillamente in un’inchiesta.. lui è dalla parte dei buoni: niente titolone a 10 colonne, niente insinuazioni di colpevolezza, niente articoli volti a scatenare il fango giustizialista degli adepti stellati..Essere un giornalista non è una scusa buona per calunniare le persone o inquinare indagini penali.

Leggo che si cercano: «in particolare i file pdf e word di atti di polizia giudiziaria».
Si indaga «in particolare contro “un pubblico ufficiale al momento non identificato che, avvalendosi illegittimamente di notizie non comunicabili in quanto coperte dal segreto investigativo, riferibili ad atti depositati presso l’Autorità Giudiziaria di Napoli, le abbia indebitamente propalate all’esterno”».

Sono d’accordo con l’indagine della Procura di Napoli. Spero che finalmente questi comportamenti siano rifiutati dall’opinione pubblica come esecrabili.

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A che serve un’Europa cosi? Cieca e bietta tra i suoi egoisti componenti.

Emergenza migranti, da Bruxelles pochi milioni e qualche monito.Il piano di azione della Commissione Ue: impegno nei rimpatri, codice Ong per l’Italia e misure “immediate”

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Dopo una giornata di nervosismi, dalla lite Tajani-Junker sino all’Austria che muove soldati e mezzi blindati al Brennero, arrivano i primi impegni dell’Unione Europea nel tentativo di aiutare l’Italia nella districata emergenza migranti. Pochi milioni di euro e qualche monito. La Commissione europea si impegna infatti a sostenere “l’organizzazione di un Centro di coordinamento per i salvataggi in mare pienamente operativo in Libia” si legge nel piano d’azione per alleviare la pressione migratoria e ad un rafforzamento ulteriore della capacità delle autorità libiche con un progetto da 46 milioni di euro preparato in modo congiunto con l’Italia. Ma ammonisce anche l’Italia su ciò che deve fare.

Per fermare la rotta balcanica verso il nord europa hanno stanziato qualche miliardo di euro (Turchia). Per limitare quella libica qualche mancetta a Italia e Libia. A sostegno del governo di roma!?… ma stiamo a scherzare !? Questi del paradigma che sta cambiando non vogliono proprio saperne. E questi sarebbero i nostri politici europei di punta? … pensano di risolvere le cose con lo zuccherino? Porti chiusi e le ONG tornassero a casa loro…La Comunità Europea come progetto politico ha cessato di esistere già da tempo. Ora è poco più di una associazione di categoria dove si parla di prezzi e si fanno accordi generici, ma ogni associato poi torna alla propria azienda e fa solo ed esclusivamente il proprio interesse.

Ok forse la comunità europea non e’ un progetto politico ed economico morto, certo e’ che e’ su un binario morto.Quando si perde la strada si cerca di tornare indietro
Quando in un progetto informatico salta fuori un errore di “regressione” si torna indietro
Lo stesso occorre probabilmente fare con l’europa. Folle ipotizzare di cancellarla ma altrettanto folle pensare di andare avanti cosi’. E allora, semplifichiamo e torniamo indietro, occorre essere più maturi per unirsi e i paesi dell’europa non lo sono. Intendo: resti la comunità europea e la moneta unica ma si semplifichino al massimo le imposizioni centrali.Tutto il resto e’ raccontarsela

Ora:  Vorrei formulare un quesito. Ma la Mogherini è in ferie ? Non è l’alto rappresentante degli affari esteri dell’Europa ? Questa problematica non è un affare estero ? Tutto ciò per rammentare che si è perso il lato oggettivo della responsabilità. Sono stati i francesi e gli inglesi distruggendo Gheddafi ad aprire l’utero dell’Africa. Adesso, dopo aver combinato il guaio se ne lavano le mani ! Ora come ora l’unica cosa che il governo italiano potrebbe fare in un moto di orgoglio (questo sì che manca) è dare direttamente o attraverso il Vaticano (mi sembra che lo faccia di mestiere aiutare i bisognosi) un passaporto agli immigrati e dire: gli italiani (nuovi e vecchi) sono un popolo di naviganti e come tali si muovono. Lavarsene le mani come fanno gli europei di Voltaire e gli europei della perfida Albione.

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La politica di questi anni mi lascia sempre più spaesato. Se da Tajani mi aspetto che faccia lo sgambetto al suo stesso paese, mai avrei immaginato di stare dalla parte di Juncker.

Jean-Claude Juncker ha detto che il Parlamento Europeo è «ridicolo» Se l’è presa perché stamattina durante un dibattito col primo ministro maltese, presidente di turno dell’Unione, in aula non c’era quasi nessuno.

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Junker ha ragione. Quello che fa rabbia è l’incapacità del nostro governo. All’estero agiscono autonomamente sapendo che l’europa non fa nulla. Qui in italia tanti titoloni sui giornali, ma poi non si muove foglia…

Prima considerazione: «Il Parlamento Europeo è ridicolo. Molto ridicolo», ha detto Juncker, che ha proseguito ipotizzando che probabilmente l’aula sarebbe stata piena se fossero stati presenti la cancelliera tedesca Angela Merkel o il presidente francese Emmanuel Macron. Che dire? Non gli sfugge niente, a Juncker.
Seconda considerazione: un dibattito conclusivo sui sei mesi di Malta alla presidenza del Consiglio europeo tra Joseph Muscat e Juncker ridefinisce il concetto di noia.
Terza considerazione: Juncker ha concluso dicendo che non parteciperà «mai più» a un dibattito di questo tipo. Purtroppo temo che siano le solite promesse da politicante.

1) E’ triste dover parlare dei risultati di sei mesi di durissimo lavoro (davvero!) ad un aula semivuota.
2) Detto questo, non e’ che i parlamentari non sapessero quello che la Presidenza maltese sarebbe venuta a raccontare loro (li’ si che ci sarebbe da preoccuparsi!).
3) JCJ ha ragione, se ci fossero stati Merkel o Macron, l’aula sarebbe stata piena, ma questo perche’ i parlamentari avrebbero colto l’occasione di chiedere/parlare di altre cose, al di la’ dei risultati della presidenza. Qualche sassolino politico te lo puoi levare dalla scarpa con Merkel e magari sperare che qualche quotidiano del tuo paese lo colga e parli di te, con i Maltesi e’ piu’ complicato.
4) La settimana (i quattro giorni, ad essere genersi) di Strasburgo sono una maratona, con gente che lavora fino a mezzanotte. Non stupisce quindi, che uno usi la relazione della Presidenza maltese, per fare i compiti, avere altre riunioni etc.

Tutte queste cose JCJ le sa e la Presidenza Maltese pure.
Formalmente, JCJ ha ragione. E’ una questione di rispetto ed e’ guista una tirata d’orecchie…da qui a dare dei ridicoli…ecco…sa’ tanto di lesa maesta’ per se’ stesso, piuttosto che per la Presidenza del Consiglio.

Piccola postilla: i nostri parlamentari europei si occupano di questioni tutt’altro che ridicole che riguardano la nostra vita di tutti i giorni, tanto quanto il Parlamento italiano. E’ un peccato sentire parlare del loro lavoro solo in queste occasioni.

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Progresso: segarsi gli zigomi, gonfiare le labbra a canotto, rifarsi le tette, succhiare la ciccia, sbiancarsi il buco del….prima o poi ci arriveranno anche loro.

In Tunisia molte donne vogliono tornare vergini. In uno dei paesi più progressisti del Nord Africa si praticano moltissimi interventi per la ricostruzione dell’imene, a causa delle pressioni di futuri mariti e famiglie

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Chissà perché per le tunisine il ricorso alla chirurgia plastica è figlio della sottomissione alla tradizione religiosa (e posso essere d’accordo che c’entri un miscuglio di cose, tra cui la religione), mentre per le “donne occidentali” sarebbe invariabilmente una libera scelta. In fin dei conti entrambe le categorie di donne citate, considerate astrattamente, fanno qualcosa esclusivamente o principalmente per essere accettate o piacere di più agli uomini: in modi diversi subiscono entrambe delle pressioni. Una donna tunisina lo fa per libera scelta, fino a prova contraria. Potrebbe infatti decidere di non sposarsi finché non trovi un compagno che accetti il suo passato e senza dover ricorrere ad un inganno, per quanto motivato, che non fa altro che perpetrare una tradizione sciocca e che esiste anche al di fuori di quella religione.

Posso inmagginarvi scandalizzati, ma dovremmo tutti ricordarci che in altri paesi islamici la situazione è, quasi sempre, molto peggiore, in Arabia Saudita è prevista la pena di morte per adulterio mentre in Tunisia non sono cosi repressivi.

Quello che stiamo commentando qui è un aspetto di un cambiamento sociale ampio, un cambiamento che, un poco alla volta, sta portando all’emancipazione delle donne Tunisine, che sono decisamente tra le più libere del mondo islamico, questo cambiamento può avvenire solo dopo un bel po di tempo ed è accompagnato da passi indietro, ipocrisie e compromessi, ma lo ripeto in quasi tutti i paesi mussulmani la situazione è peggiore.

“proprio come succedeva in Italia ancora negli anni Sessanta” Diciamo “in certe zone d’Italia”, please. E poi non capisco questa frase…e quindi? Sono passati 50 anni e la nostra Società si è evoluta, mentre quella tunisina e le altre società arabe stanno regredendo per colpa dell’islamismo.”La Tunisia non è comunque l’unico paese in cui molte donne decidono di fare un’imenoplastica: anche in Italia ci sono studi medici in cui viene praticata.”Anche questa frase, come la precedente, sembra scritta apposta per “edulcorare” l’immagine della società tunisina vittima dell’islamismo: non approfondisce il perchè in Italia avvengono queste operazioni, non fornisce dati, ne’ opinioni, ne’ interviste.E’ messa lì così, gratuitamente, quasi a far pensare “e comunque tutto il mondo è paese, certe cose succedono anche in Paesi a maggioranza cristiana, non diamo la colpa all’Islam”.E no, mi spiace, ma certe cose succedono soprattutto in paesi culturalmente (e a volte politicamente) islamici. L’islam è il problema.

Nel Corano non c’è scritto che la donna debba arrivare al matrimonio vergine, così come non vi è traccia che la donna debba portare il burqa, e tante altre diavolerie, così come nel contratto di matrimonio musulmano, non è obbligatoria la clausola della verginità; certo, la verginità come valore in sé in tutte le religioni monoteiste viene esaltata e pertanto nel Corano troviamo le vergini del paradiso, le quali simboleggiano la purezza, ma non è connesso al contratto matrimoniale. La realtà è che certe regole tradizionali e culturali sono diventate nel tempo, grazie anche all’avanzata dell’integralismo islamico (specie nei paesi arabi), obblighi consolidati al di là di ciò che è sancito giuridicamente. Un tempo nell’Islam classico vi erano molte più aperture allora che oggi. Giusto per farlo notare, Maometto ebbe una sola moglie vergine (le altre erano vedove).

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A me pare incredibile che delle ONG pretendano di voler continuare a interferire in affari interni di paesi democratici e sovrani.

“Eravamo una risorsa, ora siamo un problema”, Ong contro l’accordo tra Roma, Berlino e Parigi sui migranti. La rivolta del mondo del volontariato, delle Ong che agiscono nel Mediterraneo.

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Se le ONG si lamentano forse la strada intrapresa per bloccare questa follia è quella giusta. Perché vi domandate:piccolo esempio  se quelli che salvano gatti randagi anziché tenerseli li mollano tutti nel giardino di casa tua senza che tu lo chieda, al settecentesimo felino che ti rifilano sono sicuro che ti staranno meno simpatici..

Purtroppo il nome Volontariato è divenuto un termine IPOCRITA, perché la volontarietà dovrebbe implicare la gratuità, mentre i posti di questo volontariato sono bene retribuiti, a parte lo scopo che perseguono e le eventuali trame nascoste, poco credibili in verità.
Le proteste delle ONG sono comprensibili, quindi, ma inaccettabili per i costi a carico dei contribuenti.Ma come mai tante ONG in mare a fare volontariato ( chi paga le spese?.) e così poche in Italia a soccorrere i disperatamente poveri del nostro paese? C’ è qualcosa che non torna. Il grande burattinaio Soros ne sa nulla? Come mai circa un mese fa è venuto a colloquio da Gentiloni? Che si saranno mai detti? Sappiamo tutti che le mire di Soros sono per sovvertire l’ ordine di alcuni paesi per un suo disegno. Se fosse così, in Italia ci sta riuscendo.

E’ ragazzi, ma se li andate a prendere a pochi km dalla loro costa cosa dobbiamo fare?
Voi urlate SALVATAGGIO, mentre più vi avvicinate alle coste libiche, più i trafficanti spingono questi poveracci a pagare e a montare su gommoni malridotti per fare quelle 6/10 miglia ed essere soccorsi: tanto ci siete voi. Allora a questo punto attraccate direttamente in Libia e caricate gente, almeno non dobbiamo preoccuparci dei trafficanti.Per di più, volete continuare a salvarli senza problemi? Portateli a Malta, o in terra Francese. Nessuno vi vieta di fare un po’ piu di strada per arrivare in un altro porto: che problema c’e’? Visto che vi indignate tanto, cambiate porto.Ma perché al posto di scaricare tutti i problemi in Italia non andate a salvarli in Africa o non li portate alle Baleari o in Corsica ???

Le 10 navi ONG battenti bandiere non italiane dovrebbero indignarsi e protestare con i loro Paesi per portarli giustamente nei loro porti. No, tutti in Italia. Fatto salvo il salvarli in mare, che è giusto, ma poi devono portarli in qualche altro posto. Io sono per accoglienza e integrazione, ma il troppo stroppia, non possiamo andare avanti così. Che ne portino un po’ tanti a casa loro, credo che noi abbiamo già dato.

E solo un altro business alle spalle dei contribuenti. Perché ci si deve servire delle Ong per salvare i rifugiati? Chi ha il diritto di espatriare lo deve fare con voli di linea o su navi italiane e non tramite volontari che non si capisce da chi sono organizzati e chi li remunera.I problemi vanno risolti a monte con i Paesi di provenienza e non importando esseri umani ai quali non si è in grado di garantire una sopravvivenza degna. Questa non è solidarietà. Questo è solo becero affarismo e criminalità sulla pelle di disperati.

Bravo Ministro Minniti, Continui con il suo approccio pragmatico ed efficace.

E’ ovvio che le organizzazioni di malaffare si organizzino per sfruttare a loro uso il buon cuore degli europei. Per cui ONG o meno diventano I veicoli per fare soldi. A prescindere dalle loro intenzioni, ovvero la strada dell’inferno lastricata da buone intenzioni. E lascio perdere le cattive intenzioni. In realtà il sistema del soccorso si autoalimenta. Io aiuto cosi che altri chiederanno aiuto e cosi via. Purtroppo l’unica via di uscita é il blocco degli aiuti, ammesso che non sia giá tardi per far capire che non c’é tanto spazio. Poi se le ONG fanno come pare a loro é anche peggio perché fanno solo una parte del lavoro. Il resto cade sulle spalle di tutti I cittadini. E comunque mi spiegate come fa un poveraccio che ha un reddito di qualche centinaio di euro all’anno a mettere insieme la somma di 4-5000 euro per fuggire? Non quadra.Una frenata doveva pur esserci, troppe porte aperte, in un meridione,stracolmo di porti aperti per salvare vite nel mare che per definizione si chiama “Mare nostrum ” ma che è osteggiato dalla popolazione del Nord Italia, come “Marea vostram”.Sotto certi aspetti le ONG, per supposto pensiero, stavano diventando come i C.A.R.A. troppi e poco selezionativi per un dosaggio elevatissimo di richieste d’aiuto, di “naufraghi in alto mare”. Lo stop, pensato dall’UE, mette in subuglio, sia coloro che son pro, sia quelli che non lo sono sono , in fondo in fondo, esistono due strade, divise e parallele, una, dell’andata e una dell’ritorno, quando è troppo, purtroppo è troppo.

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Molto bello che siano tutti pronti a lottare per la vita di una sfortunata creatura che purtroppo non potrà mai vivere perché la natura e non l’uomo ha deciso così.

La storia di Charlie Gard.I medici hanno deciso di concedere un po’ di tempo in più ai genitori del bambino britannico di 10 mesi gravemente malato, prima di interrompere i supporti vitali.

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Mi sembra che  manchi un elemento fondamentale per capire la situazione: il bambino, già gravemente malato per la mitocondriopatia, è stato colpito anche da encefalite, che ha definitivamente compromesso le attività cerebrali di questa povera creatura. Se anche la ‘cura sperimentale’ per la mitocondriopatia fosse mai esistita, non avrebbe potuto riparare i danni causati dall’encefalite. (fonte: https://nopseudoscienze.wor…

La famiglia di Michael Schumacher non diffonde notizie sulla sua salute, ma da quello che è trapelato è estremamente improbabile che la sua sopravvivenza dipenda al momento da ventilazione artificiale. Nella peggiore delle ipotesi è in stato vegetativo persistente, come Eluana Englaro (che aveva conservato le funzioni del tronco encefalico, ivi inclusa la respirazione); probabilmente sta un po’ meglio di così.

Se un paziente è dipendente da ventilazione artificiale dopo qualche settimana o mese di coma, significa o che il danno cerebrale è stato più che devastante, o che (come nel caso di Charlie Gard) che c’è una malattia neuromuscolare che rende impossibile la ventilazione naturale. Quest’ultima è la condizione di alcuni malati di SLA (non tutti; non ad esempio Stephen Hawkings) nelle fasi avanzate della malattia; questi ultimi però mantengono la coscienza e sono in grado eventualmente di dare disposizioni sui trattamenti che accettano o rifiutano (nei paesi dove questo è possibile). Charlie Gard, al di là della giovanissima età, ha però una malattia dei mitocondri che non colpisce selettivamente i motoneuroni (come nella SLA) ma tutte le cellule nervose, ivi inclusa la corteccia cerebrale. La sua condizione è quindi molto più grave e avanzata non solo di quella di Michael Schumacher, ma anche di DJ Fabo ed Eluana Englaro.

In ogni caso, che si tratti di una rara e gravissima malattia genetica, di una neoplasia maligna o semplicemente di un paziente molto anziano in cattiva salute, la ventilazione artificiale è un esempio classico di accanimento terapeutico ed è, insieme alla defibrillazione, la procedura a cui rinuncia chi negli USA firma un DNR (Do Not Resuscitate).Non sto dicendo che il caso di Charlie Gard sia lineare e di univoca interpretazione.

In questo caso e nei casi simmetrici dove è obbligatorio tenere in vita un qualsiasi essere morente, penso sempre la stessa cosa: la medicina a un certo punto si deve fermare. I macchinari che vivono al posto tuo devono essere spenti anche se sei cosciente, anche se non soffri anche se non vuoi o qualcuno non vuole per te. Queste macchine/tecniche non ci dovrebbero proprio essere o non dovrebbero neanche essere proposte. Dobbiamo fare pace con la morte. E la medicina deve lasciare andare tutti quelli che ha afferrato sulla soglia della morte e non può riportare indietro, anzi tutti noi, genitori, medici, individui credenti o no dobbiamo lasciare andare e imparare a vivere la perdita e il dolore. Nel caso specifico oltre a questo penso anche che quel corpo senza coscienza e senza funzioni ma con una identità non appartenga né ai genitori né allo stato ma solo a se stesso e che se da solo non è in grado di essere, allora che non sia. Ma prima di tutto questo…Molto bello che siano tutti pronti a lottare per la vita di una sfortunata creatura che purtroppo non potrà mai vivere perché la natura e non l’uomo ha deciso così.
Domani vorrei vedere la stessa tenacia e lo stesso piglio per la difesa di tutte quelle altre vite che invece l’uomo proprio non vuole che siano tali perché sapete “…ora iniziano ad essere troppi…”. e per quel diritto di scegliere del proprio futuro che sembra valere solo per alcuni genitori e non per altri.
Calino i riflettori per questo inevitabile dramma familiare e li si punti dove invece si può ancora intervenire.

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Una soluzione a breve termine probabilmente non esiste. Molti commentatori sono muniti di bacchette magiche che si muovono in tutte le direzioni.

Come si risolve il problema degli sbarchi? Nel breve periodo non si risolve, semplicemente; nel lungo qualche proposta concreta esiste.

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A me purtroppo vengono in mente solo soluzioni non praticamente attuabili e quindi penso che il problema non sia risolvibile.

Si potrebbe cominciare a sparare, in mare, sui migranti. Se lo si fa per molto tempo e in maniera ben strutturata, in modo che nessuno arrivi più sulle coste Italiane, lo stato dei fatti dovrebbe arrivare anche ai paesi di origine, o comunque in Libia, tanto da poter rallentare in maniera importante il flusso almeno verso le nostre coste. Per me non è una soluzione accettabile (troppi bambini, troppe donne. In generale troppe persone di cui non si sa nulla).

Potremmo invadere la Libia, combattere contro decine di tribù locali, rendere sicuro il territorio. A mio parere l’esercito Italiano non ne ha le capacità. Esiste un esercito Europeo? Siamo sicuri che, per dire, quelllo Americano, anche lo ritenesse vitale, si troverebbe davanti ad un compito facile?

Mi fermo qui che ho già scritto troppo. Comunque, come dicevo, io non sono intellettivamente all’altezza di vedere una soluzione a questo problema e quindi mi comporto di conseguenza. Non ho alcun pregiudizio, non mi affido ad alcuna ideologia del novecento.

Importare decine di migliaia, se non milioni, di persone, con le loro esigenze e le loro ‘speranze’, senza un piano e senza averne le possibilità materiali, è una follia. Si rende la vita di chi accoglie e di chi emigra un vero e proprio inferno. E chiunque dica il contrario è un deficiente.

Vedendo la realtà mi sembra che esistano due maniere per “gestire” questo problema. Il primo consiste nella gestione legalizzata dei flussi cercando accordi di rimpatrio con quanti più paesi possibili, gestione dei flussi in strutture adeguate, etc… etc.. oppure…oppure quello che fanno molte nazioni vicine a noi, vale a dire fare un qualcosa che ti rende inaccettabile ma che sembra sia tollerato dalla comunità politica internazionale. Ovvio che fare quello che dice Salvini è assurdo e nemmeno lui se mai fosse al governo farebbe, semplicemente non puoi sbarcare migliaia di persone su una nazione estera presa a caso, le conseguenze sarebbero non gestibili; ma ci sono tante nazioni che semplicemente se ne fregano e nessuno dice nulla, oltre all’Ungheria o i paesi baltici c’è per esempio Malta in cui la carcerazione preventiva di una anno (se non erro) lo rende una nazione non accettabile e nessuno prende posizione su questo. Alla fine è tutto riconducibile all’incapacità dell’UE nel gestire il problema, l’unica soluzione possibile è trovare una condizione temporanea che renda l’Italia inaccessibile per gli sbarchi e tutto questo legalmente.Vero che l’accoglienza è diventata un business in tutta Italia (come si è visto) e questo complica ancora di più la cosa.Perciò penso che la questione sia risolvibile facilmente. Ci saranno ‘casini’, ci saranno risposte all’altezza dell’evoluzione sociale umana e altre meno e la situazione si risolverà, in un qualche modo, da sola. Il che vuol dire tutto o niente. O con una guerra nucleare che estingue la razza umana oppure con un ‘evoluzione’ che permetta a tutti di vivere nell’eden che considerino tale.

Noi li chiamiamo ‘migranti’ e hanno tutti la stessa faccia e lo stesso nome. In realtà sono migliaia di storie diverse che rappresentano anche centinaia, ma più probabilmente migliaia, di motivi diversi per cui si cerca di raggiungere l’Europa.Centinaia di ‘capi di stato’, più o meno dittatori dichiarati. Alcuni convinti di meritarlo per via di qualche stregoneria. Altri con ideologie più pratiche. Dal dio denaro ad uno più o meno vendicativo e che chiede ai suoi fedeli sacrifici di sangue. In Libia ci sono più di un centinaio di tribù ‘principali’. La Nigeria sono due paesi forzatamente uniti. Vogliamo iniziare a parlare di Israele? Dell’Iraq? E facciamo finta che non esista la Siria, per non complicarci troppo la vita.E la strategia a lungo respiro per risolvere la questione chi dovrebbe deciderla? O meglio, chi potrebbe deciderla, anche se volesse?

L’unico modo sarebbe davvero ‘aiutarli a casa loro’. Ma fin’ora si è rivelata ben più che un utopia. Visto che il discorso era quello di fare bonifici diretti al ‘capo di stato’ di turno e ottenere concessioni centenaria su depositi di beni naturali prontamente esportati.

In questo momento i Cinesi, in alcuni paesi Africani, stanno costruendo città e infrastrutture e fanno lavorare una parte di popolazione locale.Sembra l’esperimento più interessante. Lo fanno per interesse, chiaramente.Durerà? Porterà benefici tangibili ai paesi coinvolti? Nessuno può saperlo.Possiamo immaginare che ci vogliano comunque molti anni. Forse secoli se pensiamo che ognuno di questi paesi risolva i propri problemi interni e anche quelli esterni tramite una democrazia ‘matura’. E non penso che si abbia tutto questo tempo.

Perchè ammesso e non concesso che la tua sintesi sia efficace il problema è cosa fare di decine di migliaia di persone che ad un certo punto si trovano in mezzo al mare su bagnarole che potrebbero affondare da un momento all’altro. L’onere giuridico e morale come lo chiamate è cercare di farne morire il meno possibile. Ma nel momento in cui lo fai nasce il problema di cosa farai dopo. O, in caso non si riesca a trovare una soluzione percorribile per il dopo, cosa si può fare prima per evitare quella data situazione.Notazione a parte per questa sorta di “elogio del colonialismo”: chi lo dà il patentino di stato funzionale e democratico? In caso contrario li commissariamo e li si dà “in gestione” a qualche stato democratico per il loro bene?

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In ITALIA.Senza il PD non sarebbero passate nemmeno le unioni civili. Anche la Germania ha iniziato così, magari tra una decina d’anni il M5S farà l’ennesima piroetta e voterà a favore del matrimonio

La Germania ha legalizzato i matrimoni gay.Dopo le dichiarazioni di apertura di Angela Merkel, le opposizioni e i Socialdemocratici hanno accelerato i tempi: la cancelliera ha comunque votato contro.

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Legge votata in tre giorni senza clamori, senza polemiche assurde, del resto secondo i sondaggi l’85% dell’opinione pubblica in Germania era a favore delle nozze gay e la Merkel si è tolto la patata bollente lasciando libertà di coscienza e un terzo dei deputati CDU ha votato a favore. In Germania da anni possono adottare anche i single quindi il problema adozioni è meno sentito che in Italia dove per adottare devi essere sposato da anni. Leggendo i giornali tedeschi si capisce l’enorme differenza di qualità con il dibattito italiano lungo trent’anni. Farei Notare anche che in Germania non c’è il “bicameralismo perfetto” quindi le leggi non vanno avanti e indietro per mesi tra i due rami del parlamento. Ma da noi sarebbe stata una deriva autoritaria e poi bisognava mandare a casa Renzi…salvo poi tirare fuori “guarda la Germania come approvano le leggi in fretta!”

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È stata la tempesta perfetta.

“Siamo qui per dire che non dobbiamo avere paura”. Il Modena Park è uno schiaffo al terrorismo.Il concerto di Vasco è “un modello di sicurezza. Ottimo lavoro”. il ministro Minniti si complimenta con Polizia, Prefettura e Comune.

“Non avere paura. Siamo qui per dire che non dobbiamo avere paura”. Lo urla più e più volte al microfono Vasco Rossi ai 220mila che l’hanno raggiunto al Modena Park per assistere a una serata di festa. E festa è stata, questa volta. L’aveva detto appena arrivato il Blasco che sarebbe stato un “concerto contro la paura”.

Ma come di consuetudine l’accozzaglia italiota sciacalla ululano.Il Modena park uno schiaffo al terrorismo? Il fatto che l’Italia sia stata ignorata dal terrorismo islamico non è dovuto al coraggio della città in cui si è svolto il concerto di Vasco Rossi,ma al mutato scenario della guerra all’ISIS,che in questi giorni ha visto la probabile morte del suo
califfo e il disarmo strisciante delle file combattenti per la jihad.Tutto questo sembra dire che la moda è finita,salvo rigurgiti da attribuire ad una coda,sempre più esigua,di irriducibili pazzi. COGLIONI Eh già adesso sono diventati buonini buonini ma va là, poi non è il coraggio della città tranquillizzatevi, ma di 240.000 persone arrivate da tutta Italia e dall’estero soprattutto tedeschi CHE NON HANNO AVUTO PAURA CAPITO?Ma che rosiconi che siete… Ma poi perchè? Perchè il vostro cantante preferito non riesce a riempire nemmeno i palazzetti dello sport? Pazienza!!! Avvelenarsi così per quello che, a prescindere da tutto, è stato un EVENTO, è esagerazione allo stato puro.

Oltre all’aspetto musicale, varrebbe la pena anche di fare una diversa riflessione sull’evento.E’ stato il raduno più grande del mondo per un concerto rock: 220.000 anime ammassate nel medesimo luogo. E nonostante ciò c’è stata un’organizzazione semplicemente perfetta; nessun incidente, nonostante la mole di persone da gestire.
E’ la dimostrazione che la narrazione che M5S ripete come un disco rotto, ovvero che nelle città dove non governano loro è solo caos e malagestione, è semplicemente falsa e propagandistica. Credo che l’accostamento con ciò che è di recente successo a Torino sia immediato …La buona amministrazione non la fanno le sigle (PD, M5S, FI, o altro); la fanno le “teste” che amministrano.

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